Vince in Puglia Nichi Vendola: "La mia era considerata una sfida impossibile"



FITTO
voti 48,63% (2.862 sez. su 3.916)
proiezioni 47,2% (ore 22)

VENDOLA
voti 50,41%
proiezioni 51,9%

04 apr 23:28 Regionali: Vendola, "La mia era considerata una sfida impossibile"


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da corriere.it

BARI - "La vittoria in Puglia e' importante per l'Unione e per tutto il Meridione". E' il commento di Nichi Vendola, probabile vincitore alle elezioni per la Regione Puglia. "La mia era considerata una sfida impossibile - ha aggiunto Vendola - e invece siamo vicini al successo. Pero' non possiamo festeggiare perche' fra le cose che accadono nel mondo c'e' la fine di un importante pontificato". (Agr)

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da repubblica.it

Il candidato del centrosinistra in Puglia accolto da centinaia di persone
"Il risultato più imprevisto e imprevedibile, ora il centrodestra chieda scusa"

Vendola fra ovazioni e incredulità
"Battuto chi sa solo produrre fango"

BARI - "Il risultato più imprevisto e imprevedibile". Se lo dice da solo, Nichi Vendola, incredulo e felice davanti ai numeri che marcano la distanza dal concorrente Raffele Fitto nella corsa alla Regione Puglia. Ed è ressa, in strada, a Bari, davanti al comitato elettorale, traffico chiuso e centinaia di supporter che lo accolgono con un'ovazione e scandiscono il suo nome. "Siamo vicini - dice - a una vittoria: la vittoria del centrosinistra sul centrodestra, di Nichi Vendola su Raffaele Fitto, del programma dell'Unione su un centrodestra ringhioso, privo di programma e incapace di andare oltre il livello di produzione di fango".

Dentro, lo aspettano i sostenitori, ma pure papà, e mamma Antonetta. Scappata di casa, dice "perché il telefono continuava a squillare, tutti mi dicevano che sta vincendo". Ma lei, da brava mamma, se lo aspettava: "Perché è stato in grado di trasmettere umiltà, ricchezza e bontà".

"Possiamo dire che ha vinto una Puglia migliore" dice Vendola una volta entrato nella sede del comitato elettorale. Poi, le accuse al centrodestra, per "avere insozzato, con le parole, negli ultimi giorni di campagna elettorale, la dialettica democratica". Per questo, aggiunge, dovrebbero chiedere scusa: "l'onorevole Mantovano deve chiedere scusa ai miei genitori, a me e anche alla sua famiglia per la volgarità estrema delle parole che ha usato".

"E dovrebbe chiedere scusa - insiste - anche il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno che ha trasformato un giornale glorioso in una vetrina di volgarità. Dovrebbero chiedere scusa perché da noi non è stata versata neanche una goccia di fango, la nostra campagna elettorale è stata pulita, e piena di sogni. Questa è una vittoria importante - aggiunge - non solo per l'Unione ma per tutta la società meridionale".

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da gazzettadelmezzogiorno.it

VENDOLA, E' UN RISULTATO IMPREVISTO

«Si delinea il risultato più imprevisto e più imprevedibile: la mia era considerata una sfida impossibile, invece siamo vicini alla vittoria del centrosinistra sul centrodestra, di Vendola su Fitto, del programma dell’Unione sul centrodestra ringhioso, privo di programma e incapace di andare oltre il livello della produzione di fango». Lo ha detto, assediato dai giornalisti e dalla folla, Nichi Vendola, candidato del centrosinistra che secondo i dati al momento disponibili si avvia a battere il presidente uscente del centrodestra, Raffaele Fitto. Vendola ha accusato il centrodestra «di avere insozzato con le parole negli ultimi giorni di campagna elettorale la dialettica democratica». Per questo - ha aggiunto - dovrebbero chiedere scusa: l’on.Mantovano che deve chiedere scusa ai miei genitori, a me e anche alla sua famiglia per la volgarità estrema delle parole che ha usato».

«Questa è una vittoria importante non solo per l’Unione ma per tutta la società meridionale». «Lo dico - ha spiegato Vendola, che dall’inizio dello scrutinio è in vantaggio sia pure di pochi punti sul suo antagonista, Raffaele Fitto - non avendo l’opportunità di festeggiare perché tra le cose importanti e gravi che accadono c’è la fine di un importante pontificato e, io credo, la transizione verso una nuova era di quel mondo fondamentale per le sorti del pianeta che è la Chiesa cattolica».

FITTO, NON SONO ARRABBIATO, UN PO' DELUSO SI'
«Non sono arrabbiato, un po’ deluso sì. C’è una tendenza nazionale chiara e limpida a favore del centrosinistra, è un dato politico su cui riflettere attentamente. E questo nulla toglie al dato strettamente amministrativo rispetto al quale sono tranquillo per il lavoro fatto in questi anni». Si è presentato così il governatore uscente della regione Puglia, Raffaele Fitto, all’attesissima conferenza stampa nel quartiere generale dell’Hotel Oriente dove è stato messo in piedi il comitato elettorale. Un’attesa lunghissima poi il governatore si è presentato apparentemente sereno e pronto a fare «gli auguri a Vendola se - ha aggiunto - i dati noti saranno confermati». Un passaggio di consegne tra il centrodestra e il centrosinistra così come avvenuto nel Lazio. «Qualcuno ha detto che sono stato troppo signorile che non ho usato l’accetta? - si è chiesto più volte Fitto - io sono così prima durante e alla fine della campagna elettorale: mi piacerebbe che ci si chiedesse se la Puglia fa parte dell’Italia oppure no». Come dire, la tendenza nazionale avrebbe trascinato con sè anche la regione Puglia dove «abbiamo amministrato bene - ha osservato Fitto - e lasciamo, se la lasceremo, una regione ben strutturata». E qui comincia a comparire l’amarezza di Fitto: il voto delle Regionali ha un significato politico sul quale il centrodestra, secondo l’ormai ex governatore, invita tutti alla riflessione. Colpa delle riforme istituzionali? «Si è parlato di questo argomento più con slogan e comizi - ha risposto amaramente Fitto - che nel merito dei problemi». Colpa della politica economica? «C’è stata una tendenza chiara a livello nazionale a favore del centrosinistra», ha risposto Fitto. Anche sul giudizio rispetto al voto disgiunto, Fitto ha rimandato ad una «valutazione seria quando avremo tutti i dati a disposizione». Alla fine ha rassicurato i giornalisti: sono qui fino a conclusione dello spoglio elettorale.

4/4/2005