Il problema è Berlusconi
- Subject: Il problema è Berlusconi
- From: Genlatido <gennaro at latidoamericano.org>
- Date: Mon, 04 Apr 2005 17:26:42 +0200
Il problema è Berlusconi 04/04/2005 17:00:33
Undici
regioni per il centro sinistra contro due per il centrodestra. Sei
regioni, tra le quali tre importantissime, cambiano colore. Perde
Storace con i suoi vescovoni. Perde Fitto, uomo dell’establishment e
della governabilità contro l’anomalia del comunista Vendola candidato. di Gennaro Carotenuto Da oggi in poi è ufficialmente ostaggio della Lega Nord. Lo era anche prima, ma adesso non c’è più margine. Senza la Lega crollerebbe perfino l’ultimo ridotto del Nordest e senza la Lega lo scacco nel maggioritario sarebbe assoluto. Berlusconi è legato a filo doppio alla Lega, ma vi sono altrettanto legati AN e UDC? Quanto perdono AN e UDC per restare attaccati al carro Berlusconi-Bossi che è sempre più Bossi-Berlusconi? Il lavoro dipendente e quello precario, impoveriti dallo spostamento di ogni equilibrio a favore del lavoro autonomo, ha scoperto le carte e ha forse definitivamente letto il bluff berlusconiano. Oggi non comincia solo la campagna elettorale per le politiche del 2006. Comincia anche ufficialmente la lotta per la successione a Berlusconi. Se Formigoni non può sfilarsi dall’abbraccio mortale con l’uomo di Arcore, Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini devono fare delle scelte importanti. Il modo migliore per conquistare la leadership del centrodestra è affrontare un anno di feroce campagna elettorale allineati e coperti dietro Berlusconi o è conveniente sfilarsi prima? Se è vero come è vero che Forza Italia non ha mai smesso di essere un partito virtuale, la tentazione di superarla è fortissima. Con il Centrodestra che vince solo in Lombardia e Veneto, AN e UDC stanno già facendo i loro conti. E stanno scoprendo che il prezzo da pagare a Bossi sarà troppo alto e forse debbono prepararsi alla successione del beneamato con cinque anni di anticipo. Saranno in particolare tentati dal buttare a mare la seconda lettura di una riforma costituzionale generalmente invisa in tutto il Centrosud che sa che la riforma è stata imposta dal Nord contro il Centro e il Sud. Potrebbero farlo semplicemente facendo finire la legislatura prima del tempo. Berlusconi in questi undici anni ha avuto a disposizione eccezionali strumenti per tenere coesa la propria maggioranza e smussare gli angoli di ogni riottosità. Ma al crepuscolo di Berlusconi, una generazione successiva deve cominciare a navigare da sola sapendo che probabilmente passerà attraverso almeno cinque anni di opposizione. I calcoli per il 2011 nel centrodestra sono già più importanti di quelli per il 2006. Il blocco sociale reazionario, ultraliberista e xenofobo, per far sopravvivere il berlusconismo stesso oggi deve già andare oltre Berlusconi. Nel
centrosinistra intanto la vittoria di Nichi Vendola rompe un tabù. Non
è vero quello che i moderati hanno sempre sostenuto che bisogna puntare
obbligatoriamente su candidati e programmi centristi. La crisi e la
deindustrializzazione del paese hanno bisogno di soluzioni radicali e
non di meri aggiustamenti di rotta. Questi non verranno da
Rifondazione, ma la barra di navigazione del centrosinistra non può più
non tenerne conto e pretendere che gli elettori radicali votino senza
sentirsi rappresentati. |
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