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La guerra, il golpe, il voto
- Subject: La guerra, il golpe, il voto
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 2 Apr 2005 16:08:20 +0200
LA GUERRA, IL GOLPE, IL VOTO Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione l'editoriale del fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 2 aprile 2005 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * GIOBBE SANTABARBARA: CHIEDO SCUSA, VOGLIAMO PARLARE DEL COLPO DI STATO? Stancamente, laidamente, si trascina verso la conclusione una campagna elettorale condotta all'insegna del pettegolezzo e delle piccinerie, mentre avrebbe dovuto essere fiammeggiante e concentrata su due soli argomenti: il colpo di stato in corso, la guerra terroristica in corso. La guerra terroristica che ha gia' fatto morire tanti innocenti, e fra essi non pochi nostri concittadini. La guerra di cui l'Italia e' complice per responsabilita' infame e assassina del nostro governo che ha imposto la partecipazione italiana ad essa in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale. E il colpo di stato: la demolizione della Costituzione della Repubblica Italiana iniziata col voto della Camera e del Senato che in prima lettura hanno gia' approvato il massacro della parte seconda della Costituzione, sovvertendo le istituzioni e cosi' devastando anche i diritti delle persone. * Di questo si dovrebbe parlare in tutte le piazze, in tutte le case, e non del sesso degli angeli, delle promessicchie clientelari, degli imbrogli di tizio e di caio (che certo la dicono lunga sulla qualita' morale e civile di certi messeri, e ben richiederebbero l'intervento della magistratura penale), dei programmi onirici e del machiavellismo degli stenterelli. Invece si ciancia d'altro: al punto che addirittura ha tenuto banco per settimane la presentazione di una lista composta anche da gruppi neonazisti che per legge dovrebbero essere sciolti sia in quanto associazioni a delinquere, sia in quanto ricostituzione di partito fascista. Cosicche' e' probabile che la gran parte del popolo italiano chiamato alle urne in quasi tutte le regioni usera' del diritto piu' prezioso in un ordinamento democratico, il dirito di voto, basando la sua scelta su cento altri motivi tranne che sui due che piu' d'ogni altro contano: fermare il colpo di stato in corso; tirar fuori l'Italia dalla guerra onnicida. Questo voto potrebbe e dovrebbe essere la prima risposta democratica e popolare esplicita, concreta, verificabile, al governo e alla maggioranza parlamentare che hanno infranto la legalita' costituzionale prima con la guerra e adesso col golpe; potrebbe e dovrebbe essere il modo, l'atto legittimo ed irrefutabile per imporre il rispetto del popolo italiano, della giustizia e della pace, della legalita' e della democrazia, dell'ordinamento giuridico fondato sulla divisione dei poteri e sulle guarentigie per tutti, della democrazia come metodo e come sistema, della democrazia come organizzazione istituzionale e come costume civile, della democrazia come inveramento di giustizia e liberta'. Non cogliere questo kairos, e' peggio che un errore, e' un delitto. * Ho atteso che queste righe le scrivessero altri, altrove. Ma non avendole trovate su nessun giornale, allora le ho scritte qui io. In guisa di esortazione estrema, e a futura memoria. * * *
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