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Un processo a Venezia
- Subject: Un processo a Venezia
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 22 Feb 2005 21:27:20 +0100
UN PROCESSO A VENEZIA Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione due testi che appariranno nel fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 22 febbraio 2005 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * TESTIMONIANZE. DA VERONA A VENEZIA, OGGI E DOMANI [Dagli amici del Movimento Nonviolento (per contatti: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo] Mercoledi' 23 febbraio alle ore 16 presso la sede del Movimento Nonviolento, in via Spagna 8, a Verona, si terra' una conferenza stampa per illustrare le iniziative di solidarieta' con i 17 imputati che saranno processati in corte d'appello a Venezia, imputati di blocco ferroviario per aver fermato nel 1991 il passaggio di un treno che trasportava carri armati destinati alla prima guerra in Iraq. Giovedi' 24 febbraio 2005, alle ore 11, alla Corte d'Appello di Venezia si terra' il processo in secondo grado contro 17 pacifisti e nonviolenti veronesi accusati di "blocco ferroviario e interruzione di pubblico servizio" per aver partecipato ad una manifestazione nonviolenta, il 12 febbraio del 1991, alla stazione di Pescantina (Vr), contro il passaggio di un treno militare che trasportava carri armati destinati alla prima guerra in Iraq. In primo grado (gennaio 1997) gli imputati furono assolti "perche' il fatto non sussiste", ma il Pubblico Ministero fece ricorso. Dopo 14 anni dal fatti si arriva ora al processo di appello. Tra gli imputati vi sono Mao Valpiana (direttore di "Azione nonviolenta"), Mauro Tosi (consigliere regionale), Vincenzo Rocca (del Movimento Nonviolento), Vincenzo Benciolini (rete Lilliput di Verona), Massimo Corradi di Vicenza ed altri. Il collegio di difesa e' costituito dagli avvocati Sandro e Nicola Canestrini (Rovereto), Maurizio Corticelli (Verona), Giuseppe Ramadori (Roma), Nicola Chirco (Bologna). Un appello di solidarieta' con gli imputati e' stato firmato da migliaia di persone in tutta Italia. Per informazioni dettagliate contattare Mao Valpiana, cell. 3482863190, tel. 0458009803. * MATERIALI. BLUES DEL TRENO DELLA MORTE [Da un vecchio fascicolo de "La nonviolenza è in cammino" riprendiamo questo blues, e la presentazione che segue: "Raccontava nella presentazione parlata l'anonimo autore di questo blues che aveva cominciato il suo impegno politico quando aveva quattordici anni, bloccando treni occupando binari in nome della dignita' di ogni essere umano; e aggiungeva che da allora non aveva piu' smesso di lottare, e sempre piu' si era accostato alla nonviolenza all'ascolto di Mohandas Gandhi, di Martin Luther King, del movimento delle donne; e affermava di pensare che se in Europa nella prima meta' del Novecento tanta piu' gente si fosse messa sui binari, tante stragi e tanti orrori sarebbero stati evitati; poi tossiva, si schiariva la voce, cominciava a maltrattare la chitarra, e diceva, accennando una subito soffocata intonazione, all'incirca le parole seguenti (la traduzione, frettolosa, e' del nostro collaboratore Benito D'Ippolito - che e' anche l'estensore di questa breve nota di presentazione)"] E tu fermalo il treno della morte col tuo corpo disarmato sui binari con la voce che si oppone all'urlo roco delle bombe, delle fruste al vile schiocco. E tu fermalo il treno della morte sono pochi gli oppressori, innumerevoli le vittime, non possono arrestarci se tutti insieme ce li riprendiamo i diritti, la terra, la vita. E tu fermalo il treno della morte con la tua persona fragile sconfiggi gli apparati e gli strumenti della guerra e salva il mondo con la tua persona fragile. E tu fermalo il treno della morte perche' tu, cosi' indifeso, puoi fermarlo col tuo corpo, la tua voce, la speranza che sa unire tante braccia, e sa fermarlo maledetto il treno nero della morte. E tu fermalo e cosi' ferma la guerra. * * *
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