Iraq: secoli e secoli di storia distrutti in un aprile d'invasione...



Iraq: secoli e secoli di storia distrutti in un aprile d'invasione...

(Dicono che un veggente riusci' a cogliere in uno strano volo degli uccelli,
l'imminente rogo della biblioteca d'Alessandria.
Chissa' se altri, attraverso un qualsiasi altro segnale atipico della
natura, avrebbero potuto mai presagire il bivacco dei marines a Babilonia?)

Cadeva una statua, nell'aprile del 2003, e i giornalisti riempivano pagine
di giornali e regalavano a noi, che stavamo a guardarli, estenuanti dirette
televisive...
Cadevano, in quello stesso periodo, abitazioni e ponti e strade e ospedali e
bambini e donne e uomini; ma la loro caduta era meno interessante, forse, da
un punto di vista "giornalistico"!
Cadevano lacrime di dolore e di paura per i morti e per tutto cio' che
andava saccheggiato e distrutto e bruciato, come il Museo archeologico con
tutti i reperti delle antiche civilta' mesopotamiche, da quella dei Sumeri a
quella dei Babilonesi.
E, sempre in quel mese di aprile, le forze americane istallavano, fra le
rovine di una delle "sette meraviglie" dell'antichita', un campo militare
con duemila uomini...
I cingoli dei veicoli militari "sbriciolavano" il pavimento di mattoni della
"via trionfale" cui si accedeva dalla Porta di Ishtar e versavano nel
terreno i loro residui di carburante; alla base dello "ziggurat" (Torre di
Babele) venivano scavate trincee; centinaia di frammenti archeologici
venivano usati per confezionare sacchetti di sabbia...
Poi nel mese di settembre gli americani andarono via e lasciarono il "campo"
ai militari del contingente polacco, e la distruzione continuo'...

"In pochi mesi di guerra, gli invasori sono riusciti a distruggere secoli e
secoli di storia causando danni incalcolabili", questo e' quanto emerge da
un'ispezione condotta dal professor John Curtis (uno dei massimi scienziati
del British Museum) su richiesta delle autorita' competenti irachene.

Quando i Greci e i Romani non avevano ancora trovato una stabile dimora, la'
nella terra fra i due fiumi, gia' si scriveva, con caratteri cuneiformi su
tavolette d'argilla.
Babilonia e' stata la prima citta' importante all'inizio del secondo
millennio avanti Cristo; fu capitale di sovrani come Hammurabi autore del
piu' antico "codice civile e penale" della storia e Nabucodonosor II che la
rese cosi' bella da farne una delle sette meraviglie del mondo; ed e' stata
anche la citta' prediletta di Alessandro il Grande che a Babilonia mori'; e
sempre li', a Babilonia, vennero costruiti dei giardini pensili per placare
la nostalgia di una regina greca...

Rispettare la storia credo voglia dire, prima di ogni altra cosa, rispettare
noi stessi. Distruggerla (la storia) vuol dire dunque distruggerci. Forse
gli americani non avendo una storia loro, non riescono a capire l'importanza
della storia in quanto tale; o forse chissa'...

elisabetta caravati