[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
"Riprendiamoci la Rai" da Riccione le conclusioni del Convivio dei Popoli
- Subject: "Riprendiamoci la Rai" da Riccione le conclusioni del Convivio dei Popoli
- From: francesca at olografix.org
- Date: Sun, 17 Oct 2004 13:58:14 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Riccione, 17 ottobre. “Riprendiamoci la Rai!” : questo lo slogan emerso dal “Convivio dei popoli di Riccione”, con cui e’ stata lanciata la proposta di un coinvolgimento della societa’ civile e dei movimenti per la pace nell’attivita’ del servizio pubblico radiotelevisivo”. “A sud del Cairo non esistono sedi di corrispondenza Rai”, aveva dichiarato Roberto Natale dell’Usig Rai nel dibattito del 16 ottobre, e la segnalazione e’ stata subito raccolta da Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace che nella conclusione dei lavori ha dichiarato l’intenzione di richiedere l’apertura di una sede Rai “in Africa, con l’Africa e per l’Africa”. Le proposte nate durante i lavori si spingono fino alla richiesta di una rappresentanza della societa’ civile in seno al consiglio di amministrazione della Rai, e ad una “moratoria” nella trasmissione di annunci pubblicitari durante i programmi destinati ai minori, una sorta di “fascia protetta” dalla pubblicita’ analoga a quella che tutela i piu’ piccoli dalle scene di violenza. Dall’incontro di Riccione nasce l’idea di una rete che coinvolga tutti i soggetti che promuovono un’informazione di pace. “E’ prioritario iscrivere il tema della comunicazione nell’agenda del movimento per la pace – ha dichiarato Flavio Lotti a conclusione del convegno –. La scommessa sara’ quella di mettere in rete tutte le realta’ che si occupano di comunicazione di pace ed e’ giunto il momento di investire sui canali di informazione indipendente. Non vogliamo e non dobbiamo diventare giornalisti professionisti, ma l’informazione e’ essenziale per la costruzione della pace e quindi dobbiamo acquisire le competenze e gli strumenti per saperla utilizzare. E’ questa la sfida da cui vogliamo partire oggi”. “Parlando di comunicazione dobbiamo evitare il rischio, come movimento per la pace, dell’autocompiacimento. Piuttosto che preoccuparci che i nostri temi diventino ‘narrazione dominante’, preferiamo spendere tante parole che molte volte hanno l’effetto di inasprire una dialettica tutta interna a noi stessi piuttosto che trasmettere conoscenza” – Queste le parole di Sergio Marelli, direttore di Volontari nel mondo-Focsiv (Federazione degli Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario) e presidente dell’Associazione delle Ong Italiane. “PER UNA COMUNICAZIONE DI PACE” era il tema del seminario di Riccione, voluto dal COMUNE DI RICCIONE, dalla REGIONE EMILIA ROMAGNA e dalla PROVINCIA DI RIMINI, organizzato in collaborazione con il COORDINAMENTO RICCIONE PER LA PACE, la TAVOLA DELLA PACE e il COORDINAMENTO NAZIONALE ENTI LOCALI PER LA PACE E I DIRITTI UMANI. All’iniziativa hanno partecipato giornalisti, rappresentanti degli enti locali, esperti di comunicazione ed esponenti del mondo dell’associazionismo pacifista e nonviolento. A tirare le somme sono intervenuti tra l’altro Enrico Paissan, responsabile degli Uffici stampa dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Marina Ponti, vicedirettrice di “No excuse 2015”, la Campagna Onu per gli obiettivi del Millennio, Andrea Gnassi, presidente Commissione cultura della Regione Emilia Romagna. “Il movimento per la pace e’ un gigante per la sua capacita’ di aggregazione ma e’ un nano nei rapporti con i media - ha detto Paissan -. Dobbiamo professionalizzarci e acquisire la capacita’ di comunicare perche’ il mercato e’ tanto competitivo e affollato da non perdonare il dilettantismo”. Marina Ponti ha rilevato che “l’Italia è all’ultimo posto in Europa per i fondi destinati alla cooperazione internazionale e al penultimo tra i paesi occidentali dove precede soltanto gli Stati Uniti. Nel nostro paese mancano i valori culturali e l’educazione allo sviluppo – ha proseguito la Ponti -. Cultura della pace e sviluppo devono necessariamente andare di pari passo”. “Oggi c’e’ bisogno di una comunicazione di pace alternativa contro l‘informazione ufficiale dominata dalla cultura di guerra”, ha dichiarato Andrea Gnassi, a nome della Commissione Cultura della Regione. Ufficio Stampa – 0541 691640 Barbara Bastianelli – 338 9788342 Francesca Ciarallo – 349 2258342 www.conviviodeipopoli.it ufficiostampa at conviviodeipopoli.it
- Prev by Date: Costruire una comunicazione di pace
- Next by Date: Il moralismo televisivo: e’ davvero utile ?
- Previous by thread: Costruire una comunicazione di pace
- Next by thread: Il moralismo televisivo: e’ davvero utile ?
- Indice: