Costruire una comunicazione di pace



COMUNICATO STAMPA

Impegnati a costruire una comunicazione di pace
Il movimento per la pace si confronta a Riccione.

Riccione, 16 ottobre 2004 – “C’è l’urgenza di affrontare il tema della
comunicazione in relazione ai diritti umani e alla pace. Gli enti locali
sono chiamati a mettersi al servizio di questo tipo di percorso e la città
di Riccione vuol fare la sua parte e assumersi questo onere”. Con queste
parole il Sindaco di Riccione Daniele Imola ha aperto la seconda giornata
del Seminario Nazionale “Per una comunicazione di pace” promosso dal
Comune di Riccione, dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di
Rimini, dal Coordinamento Riccioneperlapace, dalla Tavola della pace, dal
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani.

“La Rai deve recuperare il suo ruolo di servizio pubblico- dichiara
Roberto Natale, Segretario generale dell’Usig Rai- La sua assenza, come
accade ormai da tempo, alle grandi manifestazioni per la pace che in
Italia e nel mondo vedono la partecipazione di centinaia di migliaia di
persone è un grave segno di irresponsabilità. Il servizio pubblico non può
continuare a considerare i cittadini solo come semplici consumatori,
destinatari di spots pubblicitari e di trasmissioni di intrattenimento, ma
deve farsi promotrice dei valori dell’etica e della cultura”.

“Oggi il condizionamento più grande al quale siamo soggetti è quello
pubblicitario che manipola l’informazione dei giornali e delle tv e
attacca come primi bersagli i minori trasformandoli in consumatori con una
continua stimolazione all’acquisto. – incalza Carlo Gubitosa, giornalista
di Peacelink- Per reagire a tutto questo l’unica via d’uscita è una
risposta che nasca dal basso e dalla società civile. Oggi possiamo parlare
di “ecologia della mente” e ragionare sugli inquinamenti culturali operati
dalla pubblicità così come negli anni ’80 è stato analizzato
l’inquinamento ambientale causato dall’industria”.

“Per costruire una cultura di pace si deve realizzare una comunicazione di
pace- dichiara Mario Lubetkin, direttore generale dell’agenzia Inter Press
Service -La comunicazione non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma
tutta la società civile. Non è la quantità dell’informazione a rendere
difficile la comprensione della realtà, della guerra, della violenza, ma è
la sua qualità a generare confusione. Un’altra forma di comunicazione è
possibile. Dobbiamo adoperarci perché si realizzi.”

Oggi pomeriggio sono previsti i workshop “Verso un ufficio stampa
nazionale” coordinato da Tavola della pace  e Comune di Riccione,
“Riprendiamoci la Rai” coordinato da Tavola della pace e Usig Rai,
“Educazione ai media” , EducAid e Zaffiria, “Mediawatching: un occhio
sull’informazione”, Peacelink e Unimondo.

Il dibattito proseguirà domani con la sessione plenaria “Comunicazione di
pace: proposte per comunicare la pace” alla quale interverranno Andrea
Gnassi, presidente commissione cultura della Regione Emilia Romagna,
Sergio Marelli, presidente delle Ong Italiane, Enrico Paissan,
Responsabile uffici stampa dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Marina
Ponti, vicedirettrice della Campagna Onu “No excuse 2015” per gli
Obiettivi del Millennio, e Flavio Lotti, coordinatore nazionale della
Tavola della pace.


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