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Dichiarazione della Sezione Italiana di Amnesty International sul caso della nave Cap Anamur
- Subject: Dichiarazione della Sezione Italiana di Amnesty International sul caso della nave Cap Anamur
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 8 Jul 2004 15:51:39 +0200
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa di Amnesty International: DICHIARAZIONE DELLA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY INTERNATIONAL SUL CASO DELLA NAVE CAP ANAMUR Grazie per la cortese attenzione. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it ---------------------------------------------------- COMUNICATO STAMPA CS91-2004 DICHIARAZIONE DELLA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY INTERNATIONAL SUL CASO DELLA NAVE CAP ANAMUR La nave di bandiera tedesca Cap Anamur si trova attualmente al largo di Porto Empedocle, nella zona contigua, con a bordo 37 profughi non identificati, probabilmente provenienti dal Sudan (36) e dalla Sierra Leone (1), che sono stati salvati in mare in acque internazionali. La nave lambisce da giorni le acque territoriali italiane senza poterle attraversare per un divieto espresso su ordine dal ministero dell'Interno (insieme alla controparte tedesca), che ha dichiarato di ritenere 'assolutamente doveroso il rispetto della norma internazionale che impone la presentazione della domanda d'asilo nel luogo di primo approdo (in questo caso Malta) dei presunti profughi (Š) Una deroga, seppure per motivi umanitari, a questa norma costituirebbe un pericoloso precedente e potrebbe aprire la strada a numerosi abusi'. Su tutta una serie di fatti sono apparse notizie contraddittorie: riguardo all'eventuale attraversamento del mare territoriale maltese, da parte della Cap Anamur, con a bordo i profughi/naufraghi; se la nave avesse oppure no ottenuto il permesso di attraccare in territorio italiano; se essa abbia o meno dichiarato l'SOS nel chiedere l'ingresso in Italia; se, infine, il capitano abbia o meno inviato una lista di passeggeri naufraghi alle autorita' italiane. Amnesty International intende evidenziare i seguenti aspetti fondamentali: * Il diritto internazionale del mare stabilisce che un naufrago salvato abbia diritto ad essere sbarcato 'nello scalo successivo'. Scalo successivo non significa 'approdo piu' vicino in miglia nautiche', ma quello che la valutazione professionale del capitano della nave ritiene essere il prossimo punto in cui e' conveniente sbarcare, tenuto conto anche della rotta della nave. * Il diritto internazionale dei rifugiati stabilisce che nessuno possa essere indiscriminatamente ed indistintamente respinto alla frontiera: e' un corollario del principio di non refoulement, non-respingimento, che esige che chiunque si presenti alla frontiera sia quanto meno identificato ed abbia diritto ad accedere alla procedura di asilo. Solo tramite l'identificazione di ciascun profugo/naufrago si puo' rendersi conto di quali sono i Paesi verso cui tale persona non puo' essere in alcun modo rimpatriata/diretta, in base all'art. 33 della Convenzione di Ginevra. Nella situazione attuale, quello delle autorita' italiane equivale ad un illegittimo respingimento collettivo alla frontiera, in violazione della Convenzione di Ginevra sullo Status di Rifugiato. * Il regolamento CE 343/2003 del Consiglio dell'Unione Europea del 18 febbraio 2003 (il cosiddetto Dublino II, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame della domanda d'asilo), al quale sembrano riferirsi i Ministri Pisanu e Schilly, puo' trovare applicazione solo dopo che i richiedenti asilo abbiano presentato domanda in uno Stato dell'Unione. Il caso della Cap Anamur e' esemplificativo dell'atteggiamento generale dell'Unione Europea e del Governo italiano sul tema dei rifugiati: il pericolo di 'creare un precedente' vagheggiato dai due ministri e' quello di creare un precedente di corretta applicazione del diritto internazionale. Cio' che comunica questo atteggiamento e' un indecoroso spregio per le piu' elementari norme del diritto internazionale e del diritto dei diritti umani. Amnesty International, insieme alle organizzazioni Ics e Medici senza Frontiere, ha espresso oggi al ministro Pisanu, sollecitando un incontro immediato, la propria preoccupazione per le violazioni del diritto internazionale marittimo e del diritto internazionale dei rifugiati che si stanno configurando in capo al governo italiano. * In particolare, ad una nave con naufraghi a bordo deve essere sempre data la possibilita' di accedere al porto, senza che si possa rifiutare l'approdo in ragione del fatto che non era il punto piu' vicino al punto di salvataggio. Di certo, di fronte alle acque territoriali, il punto piu' vicino di salvataggio adesso e' Porto Empedocle. E' uno, infatti, il principio fondamentale che l'Italia e' tenuta a rispettare: gli Stati devono facilitare lo sbarco dei naufraghi, a prescindere dal loro status. I 37 sulla Cap Anamur devono quindi poter scendere a terra prima possibile e ottenere adeguata protezione. * In secondo luogo, in base al diritto internazionale dei rifugiati ed al Regolamento di Dublino II, deve essere dato regolare accesso alla procedura di richiesta di asilo a tutti coloro che desiderino beneficiarne. Affinche' cio' avvenga, deve essere consentito ai 37 profughi di entrare nel territorio italiano e poter presentare la domanda sulla terra-ferma. Sarebbe infatti contraria allo spirito della Convenzione di Ginevra un'analisi delle domande a bordo della nave, ancorche' essa entrasse in acque territoriali, per l'assenza di tutte le dovute garanzie (ad es. interpreti). * Se non vengono rispettati i suddetti criteri, il governo italiano e' responsabile della violazione del diritto internazionale sotto i vari profili illustrati. FINE DEL COMUNICATO Roma, 8 luglio 2004 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it (See attached file: 040708_capanamur.rtf)</x-charset> Content-type: application/rtf; name="=?UTF-8?B?MDQwNzA4X2NhcGFuYW11ci5ydGY=?=" Content-Disposition: attachment; filename="=?UTF-8?B?MDQwNzA4X2NhcGFuYW11ci5ydGY=?=" Attachment converted: Mac OS X:=?UTF-8?B?MDQwNzA4X2NhcGFuYW11c (????/----) (0031741A)A
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