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Giornata mondiale dei rifugiati: Amnesty International accusa il governo del Sudan per la devastazione in corso nel Darfur e denuncia le carenze legislative in Italia
- Subject: Giornata mondiale dei rifugiati: Amnesty International accusa il governo del Sudan per la devastazione in corso nel Darfur e denuncia le carenze legislative in Italia
- From: press at amnesty.it
- Date: Sat, 19 Jun 2004 12:48:07 +0200
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa di Amnesty International: Il comunicato stampa è sotto EMBARGO fino alle ore 00,01 di domenica 20 maggio 2004 GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI: AMNESTY INTERNATIONAL ACCUSA IL GOVERNO DEL SUDAN PER LA DEVASTAZIONE IN CORSO NEL DARFUR. L'ORGANIZZAZIONE PER I DIRITTI UMANI DENUNCIA LE CARENZE LEGISLATIVE IN ITALIA Grazie per la cortese attenzione. Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it *************************************************************************** Paola Nigrelli Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana Via G.B. de Rossi, 10 - 00161 ROMA Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it Internet: www.amnesty.it MAI PIU' VIOLENZA SULLE DONNE. Sostieni la campagna di Amnesty per i diritti delle donne su www.amnesty.it ************************************************************************** Il comunicato e' sotto embargo fino alle 00,01 di domenica 20 giugno 2004 COMUNICATO STAMPA CS78-2004 GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI: AMNESTY INTERNATIONAL ACCUSA IL GOVERNO DEL SUDAN PER LA DEVASTAZIONE IN CORSO NEL DARFUR. L'ORGANIZZAZIONE PER I DIRITTI UMANI DENUNCIA LE CARENZE LEGISLATIVE IN ITALIA In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, Amnesty International ha chiesto alla comunita' internazionale di tradurre in azioni concrete le preoccupazioni per la distruzione e la devastazione in corso nella regione sudanese del Darfur, assicurando la dovuta protezione e impegnandosi a fornire supporto materiale ed economico agli sfollati. 'Il governo del Sudan e' responsabile dello sfollamento di oltre un milione di civili e di una orribile serie di incendi di villaggi, uccisioni, stupri, saccheggi e distruzione dei beni di sostentamento della popolazione del Darfur. A compiere queste atrocita' sono le milizie filogovernative denominate Janjawid, ma l'esercito sudanese le assiste regolarmente anche con raid aerei' - ha denunciato Amnesty International. 'Cio' nonostante il governo di Khartoum, che e' obbligato a prendere tutte le misure necessarie per tutelare i diritti della popolazione civile e garantire accesso illimitato ai soccorsi umanitari, nega ancora l'ingresso ai veicoli, ai medicinali e alle forniture alimentari e continua a negare pubblicamente la gravita' della crisi umanitaria e dei diritti umani nel Darfur'. 'La Giornata mondiale dei rifugiati e' un'opportunita' che la comunita' internazionale deve cogliere per mostrare solidarieta' a quei paesi che non possono farcela da soli ad accogliere grandi numeri di rifugiati. Quando la solidarieta' manca o arriva troppo tardi, sappiamo bene che i costi in termini di sofferenze e di vite umane sono enormi. Tutto questo, oggi, riguarda principalmente il Darfur' - ha proseguito Amnesty International. Il Ciad sta attualmente fornendo assistenza a circa 130.000 rifugiati del Darfur. 'Con l'arrivo della stagione delle piogge, e' estremamente urgente che gli sfollati che si trovano su entrambi i lati della frontiera ricevano la protezione e l'assistenza di cui hanno bisogno: la pioggia rendera' impossibile l'accesso ai campi profughi fino a ottobre' - ha spiegato Amnesty International. 'Quando i campi diventano piu' difficili da raggiungere persino per le agenzie umanitarie, il rischio di morte specialmente per gli anziani e i bambini e' elevatissimo'. Molti rifugiati sono arrivati in Ciad solo con i vestiti che indossavano al momento della fuga, traumatizzati da cio' cui hanno assistito e cui sono sopravvissuti. Vivono in rifugi di fortuna che offrono scarsa protezione nei confronti dei fattori climatici. La mancanza di servizi igienici o di luoghi dove lavarsi causa enormi problemi di salute. Le milizie Janjawid hanno stuprato numerosissime donne, causando gravidanze, malattie a trasmissione sessuale, traumi psicologici e stigma sociale. Le centinaia di migliaia di civili che hanno abbandonato le proprie terre nel Darfur ma rimangono in territorio sudanese si trovano in una situazione tremendamente precaria. Amnesty International continua a ricevere segnalazioni di intimidazioni e abusi ad opera delle milizie Janjawid. I rifugiati lungo la frontiera, a loro volta, sono presi di mira dalle milizie Janjawid e dall'aviazione sudanese. L'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati ha allestito dei campi che ospitano attualmente 90.000 persone, mentre altri 40.000 civili vivono in condizioni disperate al di fuori dei campi. Ulteriori informazioni Il numero di rifugiati e richiedenti asilo nel mondo raggiunge oggi i 12 milioni: il 75% di essi si trova nei Paesi in via di sviluppo. Milioni di persone risultano sfollate a causa di conflitti e di gravi abusi dei diritti umani in Africa centrale e occidentale, in Asia meridionale, in Russia e in Colombia. Il piu' numeroso gruppo di rifugiati e' tuttora costituito dai palestinesi. In aggiunta a coloro che cercano riparo al di fuori del proprio paese, vi sono circa 23 milioni di sfollati o 'profughi interni', cui e' spesso negata la protezione che il governo garantisce ai loro connazionali. Il Sudan ha il piu' alto numero di sfollati del mondo. La situazione italiana 'La situazione del diritto d'asilo in Italia e' semplicemente indecorosa' - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. 'Siamo uno dei paesi europei che accoglie meno rifugiati in assoluto. Ad oggi, di questo tema si occupano solo un paio di articoli alla fine della legge sull'immigrazione, che non sono neanche stati attuati. L'art. 10 della Costituzione rimane lettera morta'. 'Per fortuna finalmente e' in discussione alla Camera una normativa organica sul diritto d'asilo. Ne siamo felici' - ha aggiunto Bertotto - 'ma non nascondiamo le nostre perplessita' su alcune previsioni, come il trattenimento di molte categorie di richiedenti asilo o l'uso indiscriminato di procedure semplificate, che danno minori tutele e non prevedono un appello sospensivo in caso di diniego'. 'Ci auguriamo che durante la discussione non si perda di vista il fine fondamentale: non gestire un supposto problema di ordine pubblico, ma dare piena e concreta attuazione alla Convenzione di Ginevra e all'articolo 10 della nostra Costituzione'. FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 giugno 2004 Su www.amnesty.it e' possibile firmare un appello on-line sulla crisi umanitaria e dei diritti umani in corso nel Darfur. Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it
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