Giornata mondiale dei rifugiati: Amnesty International accusa il governo del Sudan per la devastazione in corso nel Darfur e denuncia le carenze legislative in Italia



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa di Amnesty International:

Il comunicato stampa è sotto EMBARGO fino alle ore 00,01 di domenica 20
maggio 2004


GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI: AMNESTY INTERNATIONAL ACCUSA IL GOVERNO
DEL SUDAN PER LA DEVASTAZIONE IN CORSO NEL DARFUR. L'ORGANIZZAZIONE PER I
DIRITTI UMANI DENUNCIA LE CARENZE LEGISLATIVE IN ITALIA


Grazie per la cortese attenzione.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

***************************************************************************
Paola Nigrelli
Ufficio Stampa
Amnesty International - Sezione Italiana
Via G.B. de Rossi, 10 - 00161 ROMA
Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222
cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it
Internet: www.amnesty.it

MAI PIU' VIOLENZA SULLE DONNE. Sostieni la campagna di
Amnesty per i diritti delle donne su www.amnesty.it
**************************************************************************

Il comunicato e' sotto embargo fino alle 00,01 di domenica 20 giugno 2004

COMUNICATO STAMPA
CS78-2004

GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI: AMNESTY INTERNATIONAL ACCUSA IL GOVERNO
DEL SUDAN PER LA DEVASTAZIONE IN CORSO NEL DARFUR. L'ORGANIZZAZIONE PER I
DIRITTI UMANI DENUNCIA LE CARENZE LEGISLATIVE IN ITALIA

In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, Amnesty International
ha chiesto alla comunita' internazionale di tradurre in azioni concrete le
preoccupazioni per la distruzione e la devastazione in corso nella regione
sudanese del Darfur, assicurando la dovuta protezione e impegnandosi a
fornire supporto materiale ed economico agli sfollati.

'Il governo del Sudan e' responsabile dello sfollamento di oltre un milione
di civili e di una orribile serie di incendi di villaggi, uccisioni,
stupri, saccheggi e distruzione dei beni di sostentamento della popolazione
del Darfur. A compiere queste atrocita' sono le milizie filogovernative
denominate Janjawid, ma l'esercito sudanese le assiste regolarmente anche
con raid aerei' - ha denunciato Amnesty International. 'Cio' nonostante il
governo di Khartoum, che e' obbligato a prendere tutte le misure necessarie
per tutelare i diritti della popolazione civile e garantire accesso
illimitato ai soccorsi umanitari, nega ancora l'ingresso ai veicoli, ai
medicinali e alle forniture alimentari e continua a negare pubblicamente la
gravita' della crisi umanitaria e dei diritti umani nel Darfur'.

'La Giornata mondiale dei rifugiati e' un'opportunita' che la comunita'
internazionale deve cogliere per mostrare solidarieta' a quei paesi che non
possono farcela da soli ad accogliere grandi numeri di rifugiati. Quando la
solidarieta' manca o arriva troppo tardi, sappiamo bene che i costi in
termini di sofferenze e di vite umane sono enormi. Tutto questo, oggi,
riguarda principalmente il Darfur' - ha proseguito Amnesty International.

Il Ciad sta attualmente fornendo assistenza a circa 130.000 rifugiati del
Darfur. 'Con l'arrivo della stagione delle piogge, e' estremamente urgente
che gli sfollati che si trovano su entrambi i lati della frontiera ricevano
la protezione e l'assistenza di cui hanno bisogno: la pioggia rendera'
impossibile l'accesso ai campi profughi fino a ottobre' - ha spiegato
Amnesty International. 'Quando i campi diventano piu' difficili da
raggiungere persino per le agenzie umanitarie, il rischio di morte
specialmente per gli anziani e i bambini e' elevatissimo'.

Molti rifugiati sono arrivati in Ciad solo con i vestiti che indossavano al
momento della fuga, traumatizzati da cio' cui hanno assistito e cui sono
sopravvissuti. Vivono in rifugi di fortuna che offrono scarsa protezione
nei confronti dei fattori climatici. La mancanza di servizi igienici o di
luoghi dove lavarsi causa enormi problemi di salute. Le milizie Janjawid
hanno stuprato numerosissime donne, causando gravidanze, malattie a
trasmissione sessuale, traumi psicologici e stigma sociale.

Le centinaia di migliaia di civili che hanno abbandonato le proprie terre
nel Darfur ma rimangono in territorio sudanese si trovano in una situazione
tremendamente precaria. Amnesty International continua a ricevere
segnalazioni di intimidazioni e abusi ad opera delle milizie Janjawid.

I rifugiati lungo la frontiera, a loro volta, sono presi di mira dalle
milizie Janjawid e dall'aviazione sudanese. L'Alto commissariato dell'Onu
per i rifugiati ha allestito dei campi che ospitano attualmente 90.000
persone, mentre altri 40.000 civili vivono in condizioni disperate al di
fuori dei campi.

Ulteriori informazioni

Il numero di rifugiati e richiedenti asilo nel mondo raggiunge oggi i 12
milioni: il 75% di essi si trova nei Paesi in via di sviluppo. Milioni di
persone risultano sfollate a causa di conflitti e di gravi abusi dei
diritti umani in Africa centrale e occidentale, in Asia meridionale, in
Russia e in Colombia. Il piu' numeroso gruppo di rifugiati e' tuttora
costituito dai palestinesi. In aggiunta a coloro che cercano riparo al di
fuori del proprio paese, vi sono circa 23 milioni di sfollati o 'profughi
interni', cui e' spesso negata la protezione che il governo garantisce ai
loro connazionali. Il Sudan ha il piu' alto numero di sfollati del mondo.

La situazione italiana

'La situazione del diritto d'asilo in Italia e' semplicemente indecorosa' -
ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty
International. 'Siamo uno dei paesi europei che accoglie meno rifugiati in
assoluto. Ad oggi, di questo tema si occupano solo un paio di articoli alla
fine della legge sull'immigrazione, che non sono neanche stati attuati.
L'art. 10 della Costituzione rimane lettera morta'.
'Per fortuna finalmente e' in discussione alla Camera una normativa
organica sul diritto d'asilo. Ne siamo felici' - ha aggiunto Bertotto - 'ma
non nascondiamo le nostre perplessita' su alcune previsioni, come il
trattenimento di molte categorie di richiedenti asilo o l'uso
indiscriminato di procedure semplificate, che danno minori tutele e non
prevedono un appello sospensivo in caso di diniego'.
'Ci auguriamo che durante la discussione non si perda di vista il fine
fondamentale: non gestire un supposto problema di ordine pubblico, ma dare
piena e concreta attuazione alla Convenzione di Ginevra e all'articolo 10
della nostra Costituzione'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 18 giugno 2004

Su www.amnesty.it e' possibile firmare un appello on-line sulla crisi
umanitaria e dei diritti umani in corso nel Darfur.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it