I VINCITORI DELLA X EDIZIONE PREMIO ALPI - Comunicato Stampa



5 giugno 2004


COMUNICATO STAMPA



I VINCITORI DEL PREMIO ILARIA ALPI  - X EDIZIONE







Ecco i vincitori della decima edizione del Premio Giornalistico Televisivo
Ilaria Alpi che saranno premiati questa sera, 5 giugno, alle ore 21,00 al
Palazzo del Turismo di Riccione.



Sezione A (servizi in onda su Tg e rubriche):



Massimo Miori con "Voci di Linate 1" (Studio Aperto -  Italia Uno), uno
scoop di Studio Aperto che ha trasmesso le ultime telefonate dalla torre di
controllo prima dell'incidente aereo di Linate dell'8 ottobre 2001 dove
persero la vita 118 persone.



Motivazione:

"Per la capacità di fare ancora un giornalismo che non aspetta le notizie
in redazione, ma consuma le scarpe e la passione alla ricerca della verità".



Sezione B (servizi in onda su trasmissioni diverse dai Tg):



Stefano Maria Bianchi con "A Licata non si abbatte"  (Ballarò - Rai Tre)
sulle case abusive che non vengono demolite nonostante gli ordini di
abbattimento.



Motivazione:

"Per essere andato oltre la cronaca con un'inchiesta giornalistica attenta,
puntuale e ben realizzata che ha avuto anche il merito di denunciare un
caso di grave abusivismo edilizio che prosperava sotto gli occhi della
politica e della pubblica amministrazione".



Sezione C (servizi e inchieste superiori ai 12 minuti in onda su
trasmissioni diverse dai Tg):



ex aequo



Damiano Ficoneri con "La Tosse di Ground Zero" (Effetto Reale - La Sette),
che racconta di quasi 6 mila malati tra gli "eroi" che hanno lavorato tra
le macerie di Ground Zero.



Motivazione:

"Per aver raccontato, oltre la retorica patriottica, una delle bugie del
governo americano alla quale hanno creduto migliaia di cittadini. Un
reportage difficile perché svolto sul limite di una tragedia collettiva".



e



Lucia Ferrari con "L'ultima goccia" (Primo Piano TG3 - Rai Tre), un
reportage sulle difficoltà di reperimento e gestione dell'acqua in Africa.



Motivazione:

"Per il forte impatto emozionale di un reportage che denuncia in maniera
lucida e commovente uno dei problemi più gravi dell'Africa e di gran parte
del Pianeta".



Sezione D (servizi giornalistici andati in onda su Tv locali e regionali):



Franco Civelli, con "Barriere" (Telestreet Disco Volante - Senigallia), un
servizio sulle barriere architettoniche che ostacolano la libertà di
movimento dei portatori di handicap. Ideato e realizzato da un disabile.



Motivazione:

"Per aver saputo realizzare un giornalismo in prima persona mettendo la
propria disabilità a disposizione della telecamera. Ottime le soluzioni,
forte la denuncia".



Premio Europa (riservato ai giornalisti europei):



Yulie Gesterl con "My Terrorist" (Zdf German Television), storia di una
hostess israeliana che subisce un attentato dove muore anche una sua
collega. Il perdono rivolto all'attentatore, oggi in carcere.



Motivazione:

"Per aver raccontato attraverso due drammatiche vicende personali un paese
come Israele che sta vivendo una divisione tra chi è pronto al dialogo e
chi è fermo su posizioni rigide.  Un documento sul confronto doloroso fra
due donne che lascia posto alla commozione e alla speranza".




Premio Scuole di Giornalismo (riservato agli studenti delle Scuole
Superiori di Giornalismo):



Daniele Fortuna, Maria Teresa Palamà, Alessia Piovesan, Silvia Rita
(praticanti della Scuola di Giornalismo di Perugia) con "Uguali ma
diversi", viaggio tra i disabili in Umbria.



Motivazione:

"Per aver affrontato un tema spesso dimenticato come quello della
disabilità, ponendo l'accento non solo sulle condizioni del disabili ma
anche sulle possibilità di integrazione e inserimento sociale".



Premio Produzione (reportage di freelance mai trasmessi in tv nazionali):



Monica Ricci con "Amira - 26 hours trip", un viaggio in compagnia di una
giovane palestinese che cerca di andarsene da Gaza, dove la sua casa è
occupata dall'esercito israeliano.



Motivazione:

"Per il coraggio e l'equilibrio nel raccontare la vicenda di una ragazza
palestinese 'normale' costretta a un viaggio lunghissimo per andare a
cercare altrove la propria 'normalità'. Spaccato di una guerra infinita
attraverso una vicenda quotidiana, senza pietismi, né fanatismi".



Premio della Critica (sezione dedicata a reportage e servizi scelti dai
critici televisivi Sebastiano Messina, Alessandra Comazzi, Roberto Levi,
Giovanni Volpi, Mirella Poggialini):



ex aequo



Stefano Curone con "Tutti pazzi per Bolliwood" (Speciale Tg1 - Rai Uno), la
nuova fabbrica dei sogni è in India, a migliaia di chilometri da Los
Angeles. Il suo nome è Bolliwood: Holliwood preceduta dalla B di Bombay,
nuova capitale del cinema indiano nel pieno dell'età dell'oro.



Motivazione:

"I film-documentari non devono essere soltanto tragici, ma mostrare anche
aspetti meno noti e pure lieti della vita umana. Il lavoro di Curone mostra
un aspetto della nuova India che soltanto adesso si sta conoscendo in
Occidente, avvicinando il grande paese alla nostra comprensione. Completa,
con una inchiesta italiana, la diffusione di una conoscenza avviata
attraverso film, musiche, spettacoli. Proprio alla vigilia
dell'insediamento di un nuovo governo in India".



e



Tiziana Ferrario con "La guerra del nord Uganda" (Speciale Tg1 - Rai Uno),
reportage dal Nord Uganda devastato da una guerra dimenticata che dura da
18 anni.



Motivazione:

"Per l'originalità e per il coraggio nell'aver scelto un luogo dimenticato
come l'Uganda. E per aver trattato l'argomento con un linguaggio semplice e
asciutto senza mai utilizzare toni pietistici".





Premio Giovani (premio per giornalisti con meno di 32 anni scelti da una
speciale giuria composta da trenta ragazzi delle scuole superiori della
provincia di Rimini impegnati nel progetto "Penso positivo"):



Laura Moretti con "La violenza sulle donne" (SKY TG24), servizio realizzato
l'8 marzo in occasione della festa della donna per denunciare un grave
fenomeno sociale diffuso in tutto il mondo contro cui Amnesty International
combatte da anni.



Motivazione:

"La giornalista lancia un messaggio immediato di speranza al fine di
sensibilizzare le persone al rispetto e alla tolleranza nei confronti di
ogni donna colpendo il cuore dello spettatore, uomo o donna che sia".



Il Premio Giovani viene consegnato da una delegazione di studenti dell'Itc
Valturio di Rimini.



Premio Miran Hrovatin:



Edoardo Olivieri e Giovanni Brutti per le riprese di "Lalai" (Telepace
Verona) storia, con lieto fine, di una ex prostituta tailandese che a 20
anni è venduta dal padre ad alcuni trafficanti di Bangkok.



Motivazione:

"Per aver raccontato con delicatezza e interesse le storie delle persone,
con una equilibrata ricerca del particolare e un consapevole uso del
linguaggio della ripresa".





Menzione speciale del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi:



Sigfrido Ranucci e Roberto Scardova per "Veleni di stato" (Speciale Primo
Piano/Tg3 e RaiNews24) che ricostruisce l'ultimo viaggio di Ilaria Alpi e
Miran Hrovatin tra gli scandali della malacooperazione.



Sabrina Giannini per "Nient'altro che la verità" (Report - Rai Tre),
ricostruzione della vicenda giudiziaria, ancora irrisolta, legata
all'omicidio di Ilaria Alpi.



Menzione speciale della Giuria della Critica:



Elisa Anzaldo per "Mattone dopo mattone" (Speciale Tg1 - Rai Uno), un
viaggio nell'abusivismo edilizio in Italia.



Motivazione:

"Una vera inchiesta sul campo, dalla Valle dei Templi alle Cinque Terre,
condotta con lo scrupolo e la passione dei cronisti di una volta, alla
ricerca delle ragioni più profonde e complesse che rendono ancora oggi
l'abusivismo edilizio uno dei mali endemici del nostro Paese".





Oltre ai premi per i vincitori sarà assegnato dal Premio Giornalistico
Televisivo Ilaria Alpi e da Reporter sans Frontières un Premio speciale per
la Libertà di Stampa alla memoria di Jean Dominique, il direttore di Radio
Haiti assassinato nel 2000. A ritirare il premio sarà la figlia Jan Jean
Dominique.



I vincitori sono stati scelti dalla giuria del Premio Ilaria Alpi
presieduta da Italo Moretti e composta da Ettore Mo, Luca Ajroldi,
Alessandro Banfi, Claudio Brachino, Antonio Di Bella, Roberto Fontolan,
Paola Palombaro, Giovanna Lio, Mauro Mazza, Giovanni Mazzoni, Paolo Meucci,
Clemente Mimun, Roberto Morrione, Claudio Santini, Paolo Serventi Longhi,
Romano Tamberlich e per il Premio Miran Hrovatin i cineoperatori Stefano
Paolillo e Gianfranco Rados.



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