Excusatio non petita accusatio manifesta. Comunicato del Campo Antimperialista - 6 maggio 2004



LO ZOCCOLO DURO
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Comunicato stampa del Campo Antimperialista  -  6 maggio 2004

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Excusatio non petita accusatio manifesta
Pinocchio Berlusconi e la vicenda degli ostaggi



Comunicato stampa del Campo Antimperialista

Assisi 6 maggio 2004, ore 16.00


Noi teniamo ferma, allo scopo di non intralciare gli sforzi politico-umanitari della delegazione in Iraq, la nostra autonoma decisione di rispettare il massimo riserbo su come essa sta lavorando per prendere in consegna i tre italiani prigionieri.

Pinocchio Berlusconi non perde invece occasione per violare il suo proprio "silenzio stampa" e, quel che è peggio, per interferire con l'impegno della delegazione capeggiata da Gino Strada.

Ci riferiamo alla nota diffusa ieri sera alle ore 18,00 da palazzo Chigi, la quale, oltre a rivelare profonde divisioni in seno alla traballante compagine governativa in merito alla vicenda dei tre italiani catturati; oltre a smentire i suoi propri apparati di sicurezza; nega che il governo abbia conferito un qualche mandato " a questo o a quel personaggio" (ogni riferimento è puramente casuale). Mai come in questa occasione è valso l'adagio "Excusatio non petita accusatio manifesta". Smentendo "voci infondate" il governo conferma invece il sospetto che stia pericolosamente allungando le mani sulla delicatissima fase del rilascio

Ci vediamo costretti a precisare nuovamente che non solo l'iniziativa del movimento pacifista e antimperialista non ha alcun "mandato" di questo governo, ma che esso non è desiderato, in quanto pregiudicherebbe fatalmente la consegna dei tre italiani.

Ribadiamo quanto comunicato il 29 aprile: i guerriglieri hanno posto una sola condizione alla loro liberazione: che essi vengano affidati a rappresentanti del movimento contro la guerra e giammai da soggetti in qualsiasi modo riferibili al governo italiano (CRI italiana compresa).

Non potendo digerire questo boccone amaro alcuni ambienti governativi stanno tentando di intralciare la consegna dei tre prigionieri italiani, mentre altri stanno truccando le carte affinché questa avvenga sotto il loro patrocinio nella speranza di "mettere il cappello" sull'iniziativa politico-umanitaria in corso così da poter poi "farsi belli" e abbindolare l'opinione pubblica.

Il governo non ha avuto, non deve avere e non avrà alcun ruolo in questa vicenda. La delegazione che si trova in Iraq, alle prese con una situazione tanto difficile, lo sa.

I tre italiani torneranno in Italia accompagnati da chi li ha presi in consegna, saranno certamente ricevuti dai loro familiari e il governo ci eviti le fanfare e la pagliacciata di una cerimonia patriottica.

Moreno Pasquinelli
portavoce del Campo Antimperialista