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Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace...
- Subject: Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace...
- From: sjs.headlines at sjcuria.org (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Thu, 01 Apr 2004 13:56:44 +0100
HEADLINES Notizie dall’apostolato sociale 2004/03 ... per scambiare notizie, condividere la spiritualità e promuovere il lavoro in rete... •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * La Rete AIDS dei Gesuiti Africani. Sussurri di speranza? * Popolazioni indigene. Primi passi * Europa. Fede e politica * IJND. Gettare le reti sempre più in là * Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace... * Abidjan. L'Apostolato Sociale in Africa e Madagascar * Agenda •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Dall’équipe editoriale Le ultime due edizioni di Headlines del 2003 erano dedicate al lavoro che alcuni gesuiti o istituzioni della Compagnia svolgono a favore della pace, in zone di conflitto etnico o per la promozione dei diritti umani. La nostra intenzione era quella di mostrare come la medesima lotta per la giustizia possa essere portata avanti con forme e modalità diverse: crediamo infatti che questa varietà e questa pluralità di azioni possa costituire una grande ricchezza, almeno nella misura in cui si riesca a trovare il modo di riunire le idee e le forze, in altre parole, di lavorare in rete. All’interno della Compagnia esistono già diverse reti di questo tipo e con questo numero di Headlines vorremmo presentarne alcune ai nostri lettori. Sia che queste reti abbiano un raggio d’azione regionale o mondiale; che stiano attraversando diverse fasi di sviluppo, che si concentrino sull’organizzazione di eventi specifici o si costituiscano in una di sorta di impegno continuato, tutte, comunque, condividono la stessa speranza e lo stesso credo: che una società più giusta è possibile e che il lavoro in rete può essere uno strumento potente e efficace. •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * La Rete AIDS dei Gesuiti Africani.Sussurri di speranza? La Rete AIDS dei gesuiti africani (African AIDS Jesuit Network - AJAN) è stata istituita nel giugno del 2002 dai Superiori Maggiori dei gesuiti dell’Assistenza dell’Africa e Madagascar come risposta efficace ed evangelica della Compagnia di Gesù al problema dell’HIV/AIDS. In ognuno dei 27 paesi africani dove operano i gesuiti, la sfida è di aiutar loro ed i loro collaboratori a sviluppare risposte adeguate all’HIV/AIDS, risposte che siano profondamente radicate nella realtà di coloro che soffrono e accompagnino chi si prende cura di loro, che siano attente alla cultura, alla fede ed alla spiritualità locale, che prevedano un’estesa collaborazione e che trasmettano la compassione, la misericordia e la speranza di Gesù Cristo; e di unire questi sforzi per prestare un’assistenza efficace ed estesa, per creare una rete di gesuiti del continente africano con una propria voce. In che modo AJAN fa la differenza? “Incoraggiandoci”, dice un gesuita, “prima, mi sentivo ai margini; facevo sì un buon lavoro nel campo dell’AIDS, ma mi sentivo slegato rispetto a ciò di cui i gesuiti si occupano normalmente. Dopo una visita di AJAN, capisco che il nostro progetto sta al cuore della missione della Compagnia in Africa.” AJAN ha dato un incoraggiamento importante ai gesuiti che si occupano di AIDS, mostrando loro come facciano parte di un progetto più ampio. Il gruppo di coordinamento di AJAN adesso ha la sua sede a Kangemi, un sobborgo povero nella periferia di Nairobi. I principali strumenti di lavoro di AJAN sono una comunicazione costante ed attiva, e le numerose visite; la lotta all’AIDS è condotta direttamente a livello locale, provinciale e regionale. Le attività più comuni sono: l’opera di sensibilizzazione portata avanti nelle parrocchie e nelle scuole dei gesuiti per aiutare a prevenire la diffusione dell’HIV; la lotta alla stigmatizzazione e alla discriminazione; l’offerta di cure mediche e di assistenza pastorale ai malati, agli orfani e a chi è a rischio; la ricerca e la riflessione; la promozione dei diritti umani dei malati di HIV/AIDS; l’accompagnamento legale e il supporto per l’accesso alle medicine ed ai servizi; e infine lo sviluppo di una spiritualità e di una teologia adeguate. [HL40301] P. Michael Czerny SJ (coordinatore), <jesuitaids at yahoo.com>. Per avere maggiori informazioni su AJAN, visitate il sito web <www.jesuitaids.net>, dove si possono consultare articoli di gesuiti africani sui differenti aspetti dell’HIV/AIDS. Per iscriversi al bollettino elettronico mensile “AJANews”, scrivere a <ajanews at jesuits.ca>. •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * Popolazioni indigene.Primi Passi Sulle orme di una solida tradizione gesuitica di servizio ai popoli autoctoni che si sviluppò già nel XVI- XVII secolo, una nuova rete internazionale di solidarietà con i popoli indigeni sta muovendo i suoi primi passi. Questa rete rispecchia l’attenzione della Compagnia per “i popoli indigeni, in molte parti del mondo, isolati e relegati a ruoli marginali” che vedono “la loro identità, la loro eredità culturale e il loro ambiente naturale di vita minacciati” (CG 34, D.3, n.14). Il Forum Sociale Mondiale 2004 di Mumbai, durante il quale molti gesuiti e loro collaboratori provenienti da tutto il mondo si sono incontrati, ha fornito l’ispirazione per l’organizzazione di un incontro informale per gettare le basi di una “Rete internazionale di gesuiti in solidarietà con le popolazioni indigene” (International Network of Jesuits in Solidarity with Indigenous Peoples - INJESIP). P. Jojo Fung SJ, attivo promotore di questa neonata iniziativa, crede che INJESIP debba lavorare principalmente per ricondurre la sapienza indigena, i suoi valori e le sue energie all’interno della Chiesa e soprattutto della società civile, e debba sviluppare strategie di difesa per i diritti collettivi all’autodeterminazione ed allo sviluppo culturale delle popolazioni indigene. Nel discorso di apertura P. Jojo ha sottolineato la necessità di un lavoro in rete su scala globale, che metta in contatto gesuiti di tutto il mondo e che faciliti un flusso orizzontale di informazioni fra le differenti Assistenze coinvolte nel lavoro con le popolazioni indigene. Nel frattempo è stato predisposto un gruppo “yahoo” INJESIP di discussione, il cui centro operativo si trova in Malaysia, che darà la possibilità ai partecipanti di discutere argomenti di interesse comune e di scambiare informazioni. Davvero, come P. Jojo afferma, “la Compagnia di Gesù deve continuare a discernere con spirito critico se in questo tempo opportuno, noi vediamo più chiaramente i passi di danza di Dio fra le popolazioni indigene. Se Dio è là a danzare davanti a noi, fra le popolazioni indigene emarginate, noi dobbiamo imparare ad armonizzare i nostri passi di danza con quelli di Dio.” [HL40302] P. Jojo M. Fung, Coordinatore dei Compagni gesuiti coinvolti nel Ministero a favore delle popolazioni indigene (JCIM) per l’Asia Orientale e l’Oceania. •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * Europa. Fede e politica In questi tempi difficili, come dare una risposta politica concreta ed autentica e cosa significa essere cristiani? Per rispondere efficacemente a questa domanda diversi centri sociali della Compagnia di Gesù si sono riuniti in un’iniziativa che rappresenta un buon esempio di cooperazione. Tony Carroll SJ, della Provincia inglese, spiega che l'idea è nata durante un incontro del gruppo dei “Gesuiti europei per l’azione sociale” (European Jesuits in Social Action - EUROJESS), tenutosi in Ungheria la scorsa estate (2003) [HL30904]. In questa occasione si era pensato che un corso estivo in grado di offrire una formazione politica per i giovani potesse costituire un valido progetto comune. Nella provincia francese già da diversi anni si tiene un corso estivo di formazione politica della durata di 7 giorni che coinvolge circa 150 giovani tra i 20 e i 27 anni; con in mente questo esempio sei gesuiti (Pierre Martinot-Lagarde, direttore del Centro CERAS di Parigi; Alex Tortell, del Centro Sociale di Malta, Tobias Karcher, direttore dell'Istituto di formazione Heinrich Pesch di Mannheim, Bernard Hubien del Centro Avec di Bruxelles, Giacomo Costa, prossimo a trasferirsi presso il Centro Arrupe di Palermo e Tony Carroll, dell'Istituto di Religione, Etica e Vita Pubblica di Heythrop), si sono incontrati a St. Denis, alle porte di Parigi, per organizzare un corso di formazione per giovani e adulti europei. L’idea fondamentale che sottende a questa iniziativa è che la politica è un modo di vivere concretamente una vocazione cristiana. Il corso è stato fissato per l’Agosto 2006 ed è stato deciso che la lingua di riferimento sarà l’inglese (con possibilità di traduzioni se necessario), che il luogo sarà l’Italia o la Francia e che la durata dell'intero corso sarà di una settimana. Il gruppo s’incontrerà nuovamente in ottobre a Mannheim per un’ulteriore riunione di pianificazione. [HL40303] P. Tony Carroll SJ, <t.carroll at heythrop.ac.uk>, Heythrop College •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * IJND. Gettare le reti sempre più in là Il gruppo dei “Gesuiti per la cancellazione del debito e per lo sviluppo” (Jesuits for Debt Relief and Development - JDRAD), creato nel 1998 in riposta al congresso di Napoli dell’Apostolato Sociale dell’anno precedente, si è trasformato nella “Rete internazionale di gesuiti per lo sviluppo” (International Network of Jesuits for Development - IJND). JDRAD aveva come obiettivo quello di fornire una risposta internazionale e coordinata alla crescente ingiustizia del sistema sociale ed economico mondiale. IJND continua in questa direzione, ma con una differenza: a partire dal 2001, IJND lavora sul fronte internazionale della Compagnia di Gesù per costruire una solidarietà globale nella giustizia riunendo le risorse e le energie delle istituzioni, dei singoli gesuiti e dei loro colleghi e mettendo così in collegamento il nord e il sud del mondo e promuovendo la condivisione dei dati, delle analisi e delle riflessioni a carattere etico e teologico. IJND è un’iniziativa innovativa e probabilmente unica nel suo genere che riunisce 12 gesuiti e collaboratori provenienti da tutto il mondo e che dà loro la possibilità di condividere opinioni, in forma di articoli, documenti e comunicati; di impegnarsi in attività di lobbying o di partecipazione a campagne nazionali o regionali come quella per la cancellazione del debito o la riforma delle istituzioni internazionali, o ancora di fare attività di formazione su questioni di interesse internazionale. IJND è organizzata in sotto- gruppi che lavorano sui temi del debito, del commercio internazionale e della governance. La sua forza risiede nel fatto che è il risultato di un’articolazione di centri sociali della Compagnia e non di individui, cosa che le dà maggior forza e visibilità e la rende più duratura. Bernard Lestienne, presidente di IJND, sottolinea che a livello della Compagnia vi è ancora molto da imparare in materia di lavoro in rete in campo sociale: “stiamo imparando a lavorare in rete, nella Compagnia non ci siamo abituati, ma questo ci dà la possibilità di capire quanto sia importante per la Compagnia essere presente attivamente nei numerosi spazi e incontri dove queste tematiche sono dibattute. Se IJND non esistesse, dovremmo crearla”. IJND ha partecipato attivamente a diversi incontri internazionali, tra cui il Forum Sociale Mondiale di Mumbai (1/04), l’incontro di Cancun del WTO (9/03) e il meeting di Johannesburgh sullo sviluppo sostenibile (8/02). [HL40304] P. Bernard Lestienne SJ, <blestienne at ccbnet.org.br>. Per saperne di più su IJND: <http://www.jesuit.ie/ijnd/> •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace... Negli Stati Uniti numerosi laici di ispirazione ignaziana collaborano con i gesuiti a diverse iniziative di solidarietà evangelica per la costruzione di un mondo più giusto e pacificato facendo, ad esempio, opera di sensibilizzazione sulle conseguenze della politica estera americana sui poveri e sugli indifesi, o fornendo, a livello locale e dei singoli stati, alcuni importanti servizi che vanno dalla ricerca di alloggio, all’aiuto ai rifugiati e al supporto legale per i più deboli. In questi mesi, sotto l’egida della Commissione gesuita per i ministeri sociali ed internazionali (Jesuit Commission for Social and International Ministries - JCSIM), si stanno ponendo le basi di una nuova iniziativa finalizzata a mettere in rete persone ed istituzioni impegnate in attività analoghe, così da poter permettere una condivisione delle informazioni, delle strategie e delle modalità d’azione. Questa iniziativa, chiamata “Rete ignaziana di solidarietà” (Ignatian Solidarity Netwrok - ISN), dovrebbe contribuire a promuovere e accrescere le attività nel campo della giustizia sociale intraprese da istituzioni educative, da associazioni studentesche e da parrocchie ed organizzazioni delle Province statunitensi. La caratteristica e l’unicità di ISN, stando alla dichiarazione costitutiva, è quella di porsi con promotore e facilitatore delle attività nel campo della giustizia sociale. La commissione organizzatrice, che aveva il compito di definire le modalità e i contenuti di ISN, ne ha definito le quattro attività principali: il lavoro informatico di rete; la collaborazione all’Ignatian Family Teach-In (un’iniziativa che riunisce annualmente studenti, gesuiti, insegnanti e altri colleghi per testimoniare contro le ingiustizie in America Latina); la partecipazione alle campagne per la giustizia sociale promosse da organizzazioni locali di base; lo scambio e la condivisione di materiale educativo. Attualmente l’ISN è impegnata nella composizione del consiglio direttivo, nella redazione dello statuto e nell’allestimento di una sede; sta inoltre iniziando una campagna di raccolta fondi presso le Province della Compagnia e altri donatori interessati, in modo tale che lo staff iniziale possa cominciare a lavorare dall’autunno del 2004. [HL40305] Contatto: Bill Masterson, Direttore delle comunicazioni per la Provincia della California <wmasterson at calprov.org> •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * Abidjan: l'Apostolato Sociale nell’Assistenza dell’Africa e Madagascar Durante l’ultimo incontro dei coordinatori provinciali dell’Apostolato Sociale e dei direttori dei Centri Sociali in Africa e Madagascar, un giovane gesuita ha sottolineato: “Sono rimasto colpito dalla franchezza con cui ci siamo confrontati, e per il fatto che non abbiamo perso la speranza davanti alle enormi sfide che stiamo affrontando”. Il nuovo teologato, eretto di recente non lontano dalla città di Abidjan, la perla d'Africa, ha fornito la sede adatta all’incontro: ad esso hanno partecipato tra gli altri il Direttore Regionale del JRS, P. Mateo Aguirre SJ, e il Coordinatore di AJAN, P. Michael Czerny SJ. Un tema ricorrente del meeting è stato la duplice necessità di fronteggiare insieme il problema dei conflitti, della guerra e della riconciliazione, e di assicurare una facile transizione alla prossima generazione di gesuiti nei nostri centri sociali. La presenza, durante tutte le sessioni, di P. Shirima SJ, moderatore dell’Assistenza, ha assicurato un dibattito vivace ed è stato un segno del suo sostegno e incoraggiamento. Nelle sue note introduttive, P. Jean Ilboudo SJ, Assistente per l'Africa e il Madagascar, ha sottolineato la necessità di chiarire al più presto, da un punto di vista africano, le priorità apostoliche dell'Assistenza (e tra queste le priorità dell'Apostolato Sociale), in modo che la decisione della Compagnia universale di considerare l'Africa come una priorità apostolica per la Compagnia stessa possa diventare più mirata. P. Leo Amani Masawe SJ, rettore del teologato, ha partecipato attivamente ad alcune sessioni. Vi è stato inoltre un vivace scambio con i professori e gli scolastici sul senso e l'importanza della dimensione della giustizia. [HL40306] Per un resoconto (in francese e inglese) dell’incontro, contattare Antoine Berilengar SJ, coordinatore dell’Assistenza di Africa e Madagascar, dberilengar at yahoo.fr •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• * Agenda 1-4 aprile 2004 Nuova Delhi, India. Una tre giorni di consultazioni sul presente e il futuro di SAPI (Iniziative dei Popoli del’Asia del Sud) si terrà presso l’Indian Social Institute (ISI). Contatti: Joe Xavier S.J., Coordinatore di Assistenza, <jesa at jesuits.net>, oppure Fr Louis Prakash S.J., Direttore di ISI, <prakash at unv.ernet.in>. 9-15 Maggio, Roma, Meeting annuale dei Coordinatori di Assistenza dell’Apostolato Sociale ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Se vuoi ricevere direttamente HEADLINES al tuo indirizzo di posta elettronica, invia un messaggio a <sjs.headlines at sjcuria.org>, comunicando il tuo nome completo, il tuo paese e la lingua che preferisci. HEADLINES è inviato a 10.700 indirizzi di 130 Paesi in italiano, francese, inglese e spagnolo. Informaci se stai per cambiare indirizzo email. Grazie! HEADLINES è disponibile ora anche in portoghese. Se desideri riceverlo, puoi richiederlo alla Commissione brasiliana dell’Apostolato sociale <cnas at jesuitas.org.br>. Puoi trovare tutti gli HEADLINES (2000-2003) a <www.sjweb.info/sjs> Direttore: Fernando Franco SJ Redattore: Costanza Pagnini Redattore Associato: Suguna Ramanathan Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P. 6139, 00195 Roma Prati, Italia (fax) +39 0668 806 418 •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
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