Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace...




HEADLINES Notizie dall’apostolato sociale ­ 2004/03
... per scambiare notizie, condividere la spiritualità e
promuovere il lavoro in rete...

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* La Rete AIDS dei Gesuiti Africani. Sussurri di speranza?
* Popolazioni indigene. Primi passi
* Europa. Fede e politica
* IJND. Gettare le reti sempre più in là
* Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace...
* Abidjan. L'Apostolato Sociale in Africa e Madagascar
* Agenda

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Dall’équipe editoriale

Le ultime due edizioni di Headlines del 2003 erano dedicate al
lavoro che alcuni gesuiti o istituzioni della Compagnia svolgono a
favore della pace, in zone di conflitto etnico o per la promozione
dei diritti umani. La nostra intenzione era quella di mostrare
come la medesima lotta per la giustizia possa essere portata
avanti con forme e modalità diverse: crediamo infatti che questa
varietà e questa pluralità di azioni possa costituire una grande
ricchezza, almeno nella misura in cui si riesca a trovare il modo
di riunire le idee e le forze, in altre parole, di lavorare in
rete. All’interno della Compagnia esistono già diverse reti di
questo tipo e con questo numero di Headlines vorremmo presentarne
alcune ai nostri lettori. Sia che queste reti abbiano un raggio
d’azione regionale o mondiale; che stiano attraversando diverse
fasi di sviluppo, che si concentrino sull’organizzazione di eventi
specifici o si costituiscano in una di sorta di impegno continuato,
tutte, comunque, condividono la stessa speranza e lo stesso credo:
che una società più giusta è possibile e che il lavoro in rete può
essere uno strumento potente e efficace.


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* La Rete AIDS dei Gesuiti Africani.Sussurri di speranza?

La Rete AIDS dei gesuiti africani (African AIDS Jesuit Network -
AJAN) è stata istituita nel giugno del 2002 dai Superiori Maggiori
dei gesuiti dell’Assistenza dell’Africa e Madagascar come risposta
efficace ed evangelica della Compagnia di Gesù al problema
dell’HIV/AIDS. In ognuno dei 27 paesi africani dove operano i
gesuiti, la sfida è di aiutar loro ed i loro collaboratori a
sviluppare risposte adeguate all’HIV/AIDS, risposte che siano
profondamente radicate nella realtà di coloro che soffrono e
accompagnino chi si prende cura di loro, che siano attente alla
cultura, alla fede ed alla spiritualità locale, che prevedano
un’estesa collaborazione e che trasmettano la compassione, la
misericordia e la speranza di Gesù Cristo; e di unire questi
sforzi per prestare un’assistenza efficace ed estesa, per creare
una rete di gesuiti del continente africano con una propria voce.
In che modo AJAN fa la differenza? “Incoraggiandoci”, dice un
gesuita, “prima, mi sentivo ai margini; facevo sì un buon lavoro
nel campo dell’AIDS, ma mi sentivo slegato rispetto a ciò di cui i
gesuiti si occupano normalmente. Dopo una visita di AJAN, capisco
che il nostro progetto sta al cuore della missione della Compagnia
in Africa.” AJAN ha dato un incoraggiamento importante ai gesuiti
che si occupano di AIDS, mostrando loro come facciano parte di un
progetto più ampio. Il gruppo di coordinamento di AJAN adesso ha
la sua sede a Kangemi, un sobborgo povero nella periferia di
Nairobi. I principali strumenti di lavoro di AJAN sono una
comunicazione costante ed attiva, e le numerose visite; la lotta
all’AIDS è condotta direttamente a livello locale, provinciale e
regionale. Le attività più comuni sono: l’opera di
sensibilizzazione portata avanti nelle parrocchie e nelle scuole
dei gesuiti per aiutare a prevenire la diffusione dell’HIV; la
lotta alla stigmatizzazione e alla discriminazione; l’offerta di
cure mediche e di assistenza pastorale ai malati, agli orfani e a
chi è a rischio; la ricerca e la riflessione; la promozione dei
diritti umani dei malati di HIV/AIDS; l’accompagnamento legale e
il supporto per l’accesso alle medicine ed ai servizi; e infine lo
sviluppo di una spiritualità e di una teologia adeguate. [HL40301]
P. Michael Czerny SJ (coordinatore), <jesuitaids at yahoo.com>. Per
avere maggiori informazioni su AJAN, visitate il sito web
<www.jesuitaids.net>, dove si possono consultare articoli di
gesuiti africani sui differenti aspetti dell’HIV/AIDS. Per
iscriversi al bollettino elettronico mensile “AJANews”, scrivere a
<ajanews at jesuits.ca>.

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* Popolazioni indigene.Primi Passi

Sulle orme di una solida tradizione gesuitica di servizio ai
popoli autoctoni che si sviluppò già nel XVI- XVII secolo, una
nuova rete internazionale di solidarietà con i popoli indigeni sta
muovendo i suoi primi passi. Questa rete rispecchia l’attenzione
della Compagnia per “i popoli indigeni, in molte parti del mondo,
isolati e relegati a ruoli marginali” che vedono “la loro
identità, la loro eredità culturale e il loro ambiente naturale di
vita minacciati” (CG 34, D.3, n.14). Il Forum Sociale Mondiale
2004 di Mumbai, durante il quale molti gesuiti e loro
collaboratori provenienti da tutto il mondo si sono incontrati, ha
fornito l’ispirazione per l’organizzazione di un incontro
informale per gettare le basi di una “Rete internazionale di
gesuiti in solidarietà con le popolazioni indigene” (International
Network of Jesuits in Solidarity with Indigenous Peoples -
INJESIP). P. Jojo Fung SJ, attivo promotore di questa neonata
iniziativa, crede che INJESIP debba lavorare principalmente per
ricondurre la sapienza indigena, i suoi valori e le sue energie
all’interno della Chiesa e soprattutto della società civile, e
debba sviluppare strategie di difesa per i diritti collettivi
all’autodeterminazione ed allo sviluppo culturale delle
popolazioni indigene. Nel discorso di apertura P. Jojo ha
sottolineato la necessità di un lavoro in rete su scala globale,
che metta in contatto gesuiti di tutto il mondo e che faciliti un
flusso orizzontale di informazioni fra le differenti Assistenze
coinvolte nel lavoro con le popolazioni indigene. Nel frattempo è
stato predisposto un gruppo “yahoo” INJESIP di discussione, il cui
centro operativo si trova in Malaysia, che darà la possibilità ai
partecipanti di discutere argomenti di interesse comune e di
scambiare informazioni. Davvero, come P. Jojo afferma, “la
Compagnia di Gesù deve continuare a discernere con spirito critico
se in questo tempo opportuno, noi vediamo più chiaramente i passi
di danza di Dio fra le popolazioni indigene. Se Dio è là a danzare
davanti a noi, fra le popolazioni indigene emarginate, noi
dobbiamo imparare ad armonizzare i nostri passi di danza con
quelli di Dio.” [HL40302]
P. Jojo M. Fung, Coordinatore dei Compagni gesuiti coinvolti nel
Ministero a favore delle popolazioni indigene (JCIM) per l’Asia
Orientale e l’Oceania.

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* Europa. Fede e politica

In questi tempi difficili, come dare una risposta politica
concreta ed autentica e cosa significa essere cristiani? Per
rispondere efficacemente a questa domanda diversi centri sociali
della Compagnia di Gesù si sono riuniti in un’iniziativa che
rappresenta un buon esempio di cooperazione. Tony Carroll SJ,
della Provincia inglese, spiega che l'idea è nata durante un
incontro del gruppo dei “Gesuiti europei per l’azione sociale”
(European Jesuits in Social Action - EUROJESS), tenutosi in
Ungheria la scorsa estate (2003) [HL30904]. In questa occasione si
era pensato che un corso estivo in grado di offrire una formazione
politica per i giovani potesse costituire un valido progetto
comune. Nella provincia francese già da diversi anni si tiene un
corso estivo di formazione politica della durata di 7 giorni che
coinvolge circa 150 giovani tra i 20 e i 27 anni; con in mente
questo esempio sei gesuiti (Pierre Martinot-Lagarde, direttore del
Centro CERAS di Parigi; Alex Tortell, del Centro Sociale di Malta,
Tobias Karcher, direttore dell'Istituto di formazione Heinrich
Pesch di Mannheim, Bernard Hubien del Centro Avec di Bruxelles,
Giacomo Costa, prossimo a trasferirsi presso il Centro Arrupe di
Palermo e Tony Carroll, dell'Istituto di Religione, Etica e Vita
Pubblica di Heythrop), si sono incontrati a St. Denis, alle porte
di Parigi, per organizzare un corso di formazione per giovani e
adulti europei. L’idea fondamentale che sottende a questa
iniziativa è che la politica è un modo di vivere concretamente una
vocazione cristiana. Il corso è stato fissato per l’Agosto 2006 ed
è stato deciso che la lingua di riferimento sarà l’inglese (con
possibilità di traduzioni se necessario), che il luogo sarà
l’Italia o la Francia e che la durata dell'intero corso sarà di
una settimana. Il gruppo s’incontrerà nuovamente in ottobre a
Mannheim per un’ulteriore riunione di pianificazione. [HL40303]
P. Tony Carroll SJ, <t.carroll at heythrop.ac.uk>, Heythrop College

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* IJND. Gettare le reti sempre più in là

Il gruppo dei “Gesuiti per la cancellazione del debito e per lo
sviluppo” (Jesuits for Debt Relief and Development - JDRAD),
creato nel 1998 in riposta al congresso di Napoli dell’Apostolato
Sociale dell’anno precedente, si è trasformato nella “Rete
internazionale di gesuiti per lo sviluppo” (International Network
of Jesuits for Development - IJND). JDRAD aveva come obiettivo
quello di fornire una risposta internazionale e coordinata alla
crescente ingiustizia del sistema sociale ed economico mondiale.
IJND continua in questa direzione, ma con una differenza: a
partire dal 2001, IJND lavora sul fronte internazionale della
Compagnia di Gesù per costruire una solidarietà globale nella
giustizia riunendo le risorse e le energie delle istituzioni, dei
singoli gesuiti e dei loro colleghi e mettendo così in
collegamento il nord e il sud del mondo e promuovendo la
condivisione dei dati, delle analisi e delle riflessioni a
carattere etico e teologico. IJND è un’iniziativa innovativa e
probabilmente unica nel suo genere che riunisce 12 gesuiti e
collaboratori provenienti da tutto il mondo e che dà loro la
possibilità di condividere opinioni, in forma di articoli,
documenti e comunicati; di impegnarsi in attività di lobbying o di
partecipazione a campagne nazionali o regionali come quella per la
cancellazione del debito o la riforma delle istituzioni
internazionali, o ancora di fare attività di formazione su
questioni di interesse internazionale. IJND è organizzata in sotto-
gruppi che lavorano sui temi del debito, del commercio
internazionale e della governance. La sua forza risiede nel fatto
che è il risultato di un’articolazione di centri sociali della
Compagnia e non di individui, cosa che le dà maggior forza e
visibilità e la rende più duratura. Bernard Lestienne, presidente
di IJND, sottolinea che a livello della Compagnia vi è ancora
molto da imparare in materia di lavoro in rete in campo sociale:
“stiamo imparando a lavorare in rete, nella Compagnia non ci siamo
abituati, ma questo ci dà la possibilità di capire quanto sia
importante per la Compagnia essere presente attivamente nei
numerosi spazi e incontri dove queste tematiche sono dibattute. Se
IJND non esistesse, dovremmo crearla”. IJND ha partecipato
attivamente a diversi incontri internazionali, tra cui il Forum
Sociale Mondiale di Mumbai (1/04), l’incontro di Cancun del WTO
(9/03) e il meeting di Johannesburgh sullo sviluppo sostenibile
(8/02). [HL40304]
P. Bernard Lestienne SJ, <blestienne at ccbnet.org.br>. Per saperne
di più su IJND: <http://www.jesuit.ie/ijnd/>


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* Stati Uniti. Aiutare la giustizia e unirsi per la pace...

Negli Stati Uniti numerosi laici di ispirazione ignaziana
collaborano con i gesuiti a diverse iniziative di solidarietà
evangelica per la costruzione di un mondo più giusto e pacificato
facendo, ad esempio, opera di sensibilizzazione sulle conseguenze
della politica estera americana sui poveri e sugli indifesi, o
fornendo, a livello locale e dei singoli stati, alcuni importanti
servizi che vanno dalla ricerca di alloggio, all’aiuto ai
rifugiati e al supporto legale per i più deboli. In questi mesi,
sotto l’egida della Commissione gesuita per i ministeri sociali ed
internazionali (Jesuit Commission for Social and International
Ministries - JCSIM), si stanno ponendo le basi di una nuova
iniziativa finalizzata a mettere in rete persone ed istituzioni
impegnate in attività analoghe, così da poter permettere una
condivisione delle informazioni, delle strategie e delle modalità
d’azione. Questa iniziativa, chiamata “Rete ignaziana di
solidarietà” (Ignatian Solidarity Netwrok - ISN), dovrebbe
contribuire a promuovere e accrescere le attività nel campo della
giustizia sociale intraprese da istituzioni educative, da
associazioni studentesche e da parrocchie ed organizzazioni delle
Province statunitensi. La caratteristica e l’unicità di ISN,
stando alla dichiarazione costitutiva, è quella di porsi con
promotore e facilitatore delle attività nel campo della giustizia
sociale. La commissione organizzatrice, che aveva il compito di
definire le modalità e i contenuti di ISN, ne ha definito le
quattro attività principali: il lavoro informatico di rete; la
collaborazione all’Ignatian Family Teach-In (un’iniziativa che
riunisce annualmente studenti, gesuiti, insegnanti e altri
colleghi per testimoniare contro le ingiustizie in America
Latina); la partecipazione alle campagne per la giustizia sociale
promosse da organizzazioni locali di base; lo scambio e la
condivisione di materiale educativo. Attualmente l’ISN è impegnata
nella composizione del consiglio direttivo, nella redazione dello
statuto e nell’allestimento di una sede; sta inoltre iniziando una
campagna di raccolta fondi presso le Province della Compagnia e
altri donatori interessati, in modo tale che lo staff iniziale
possa cominciare a lavorare dall’autunno del 2004. [HL40305]
Contatto: Bill Masterson, Direttore delle comunicazioni per la
Provincia della California <wmasterson at calprov.org>

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* Abidjan: l'Apostolato Sociale nell’Assistenza dell’Africa e
Madagascar

Durante l’ultimo incontro dei coordinatori provinciali
dell’Apostolato Sociale e dei direttori dei Centri Sociali in
Africa e Madagascar, un giovane gesuita ha sottolineato: “Sono
rimasto colpito dalla franchezza con cui ci siamo confrontati, e
per il fatto che non abbiamo perso la speranza davanti alle enormi
sfide che stiamo affrontando”. Il nuovo teologato, eretto di
recente non lontano dalla città di Abidjan, la perla d'Africa, ha
fornito la sede adatta all’incontro: ad esso hanno partecipato tra
gli altri il Direttore Regionale del JRS, P. Mateo Aguirre SJ, e
il Coordinatore di AJAN, P. Michael Czerny SJ. Un tema ricorrente
del meeting è stato la duplice necessità di fronteggiare insieme
il problema dei conflitti, della guerra e della riconciliazione, e
di assicurare una facile transizione alla prossima generazione di
gesuiti nei nostri centri sociali. La presenza, durante tutte le
sessioni, di P. Shirima SJ, moderatore dell’Assistenza, ha
assicurato un dibattito vivace ed è stato un segno del suo
sostegno e incoraggiamento. Nelle sue note introduttive, P. Jean
Ilboudo SJ, Assistente per l'Africa e il Madagascar, ha
sottolineato la necessità di chiarire al più presto, da un punto
di vista africano, le priorità apostoliche dell'Assistenza (e tra
queste le priorità dell'Apostolato Sociale), in modo che la
decisione della Compagnia universale di considerare l'Africa come
una priorità apostolica per la Compagnia stessa possa diventare
più mirata. P. Leo Amani Masawe SJ, rettore del teologato, ha
partecipato attivamente ad alcune sessioni. Vi è stato inoltre un
vivace scambio con i professori e gli scolastici sul senso e
l'importanza della dimensione della giustizia. [HL40306]
Per un resoconto (in francese e inglese) dell’incontro, contattare
Antoine Berilengar SJ, coordinatore dell’Assistenza di Africa e
Madagascar, dberilengar at yahoo.fr

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* Agenda

1-4 aprile 2004 ­ Nuova Delhi, India. Una tre giorni di
consultazioni sul presente e il futuro di SAPI (Iniziative dei
Popoli del’Asia del Sud) si terrà presso l’Indian Social Institute (ISI).
Contatti: Joe Xavier S.J., Coordinatore di Assistenza, <jesa at jesuits.net>,
oppure Fr Louis Prakash S.J., Direttore di ISI,
<prakash at unv.ernet.in>.

9-15 Maggio, Roma, Meeting annuale dei Coordinatori di Assistenza
dell’Apostolato Sociale

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dell’Apostolato sociale <cnas at jesuitas.org.br>. Puoi trovare tutti
gli HEADLINES (2000-2003) a <www.sjweb.info/sjs>

Direttore: Fernando Franco SJ
Redattore: Costanza Pagnini
Redattore Associato: Suguna Ramanathan
Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P. 6139, 00195 Roma
Prati, Italia (fax) +39 0668 806 418
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