Newsletter N. 1 del 11 Gennaio 2004



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  Ass.ne Cul.le Telematica MMMMMMMMMM
  "Metro Olografix"      oMMM"" """MMo
  Newsletter 01 12/01/04"MMM"      "MMM"

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 .: INFO E SOMMARIO :.
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Questa e` la Newsletter dell'Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix" http://www.olografix.org/

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In questo numero:
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:: IN PRIMO PIANO ::

La trincea sterile delle idee marchiate
FIORELLO CORTIANA


:: TECNOLOGIA E INTERNET ::

News da MyTech, PuntoInformatico, zeusnews, Interlex


:: TEMI E APPROFONDIMENTI ::

L'incredibile storia di Jon Johansen
BENEDETTO VECCHI

Musiche da scaricare
FRANCESCO ADINOLFI - STEFANO COLELLI

Musiche da scaricare.
SARA MENAFRA

Attenti ai personal computer spioni
SA. M.

Tutti gli hacker dell'etere
FRANCESCA PILLA


:: DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO ::

Logos
Termoli Turbogas


:: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ::

Apertura sede ogni lunedì sera ore 21,00


:: CREDITS ::


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 .: IN PRIMO PIANO :.
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La trincea sterile delle idee marchiate
Un confronto fra produttori diversi su proprietà intellettuale e
brevetti fa emergere esigenze differenti che la logica del contenzioso
giuridico rischia di schiacciare. Intanto l'Europa è in pieno dilemma
conflittuale, tra il commissario Monti che persegue Microsoft e una
Direttiva sul copyright, in istruttoria, regressiva per il mondo software
FIORELLO CORTIANA

Un dibattito presso l'Istituto Europeo del Design, animato da Anna
Masera de La Stampa e da Franco Carlini, ha messo in luce esigenze e
rischi nella tutela dei marchi e dei prodotti nell'era digitale.
Significativamente l'incontro era intorno al tema «Il marchio delle
idee», nome di un progetto nato per sviluppare il confronto intorno ai
temi della proprietà intellettuale e dei brevetti, con sito web,
newsletter e incontri. Dal confronto tra produttori di scarpe
(Polegato-Geox), produttori di vino (Stucchi Prinetti-Consorzio Chianti
Classico), produttori di musica (Mazza-Fimi), produttori di software
(Paolucci- Microsoft), sono uscite esigenze diverse che rischiano di
essere tutte schiacciate da una logica che vede la tutela di un marchio,
di un prodotto, di un processo produttivo, come una trincea nella quale
è affidata al contenzioso giuridico la difesa di una rendita di
posizione piuttosto che una certificazione di qualità. Così le
contaminazioni che hanno permesso nei secoli le possibilità di
innovazione e quindi nuove combinazioni non sono previste se non come
copia illegittima e contraffazione.

Prendiamo ad esempio il Chianti Classico: per essere tale deve essere
prodotto nel rispetto di determinate procedure e dentro un territorio
definito. E' questa filiera territoriale che deve essere garantita da
una denominazione. Se un consumatore vuol bere del Chianti purchessia
può acquistare vino prodotto altrove con lo stesso vitigno. Nel corso
di un incontro organizzato, sempre a Milano, nello scorso maggio,
«Condividi la conoscenza», il rappresentante delle 195 tribù indigene
dell'Amazzonia disse, molto saggiamente, che per loro non costituiva un
problema se altre popolazioni, in altre parti del pianeta, coltivavano
il Guaranì. Per loro era sufficiente che venisse cerificata la
denominazione di «Guaranì dell'Amazzonia» solo per il Guaranì coltivato
e prodotto in Amazzonia. Del resto è stato così per tutti i prodotti
vegetali nel corso della storia dell'uomo: a chi dovremmo pagare i
diritti arretrati per il mais, le patate e i pomodori?

Problemi in parte diversi ha Polegato della Geox per tutelare la
creazione delle sue suole che respirano, un prodotto ed un processo
particolari. Problemi ancora diversi ha Enzo Mazza della Fimi, perché
deve fare i conti con le possibilità dell'informatica in rete e con il
P2P che richiedono nuove ipotesi di marketing piuttosto che persecuzioni
impossibili. Se Jerry Lee Lewis avesse messo il copyrigth o il brevetto
non su singoli pezzi ma sul rock and roll, che ne sarebbe stato di Elvis
o dei Beatles e degli Stones?

Il fatto che Paolucci, vice presidente della Microsoft, finalmente parli
di standard aperti per i sistemi operativi è dovuto al fatto che le
pratiche cognitive e produttive del software libero e dell'open source
sono riuscite a essere competitive e, in quanto tali, hanno messo in
discussione la rendita di posizione monopolistica dell'azienda di Redmond,
garantita dalla normativa sulla proprietà intellettuale e sui brevetti
( anche se la direttiva europea sui brevetti è ampiamente in discussione
e in modificazione).

Una normativa che tratta la materia prima dell'era digitale (stringhe di
algoritmi) come quelle della società industriale, costringendo e
schiacciando tutto su questo piano. Si vogliono brevettare come prodotti
o processi produttivi gli «alfabeti» che servono a produrli e questo non
solo per il digitale, ma per le sequenze geniche in biologia. Scoprire
un principio contenuto in una pianta, attivo a fini curativi e per questo
da sempre c usato dalle popolazioni indigene, e brevettarlo, non significa
aver inventato nulla. Un uso del principio di brevettabilità e di
copyrigth così intensivo ed estensivo tanto verso la natura costitutiva
del vivente quanto verso quella delle relazioni sociali, ha il potere di
fare disastri non solo dal punto di vista delle speranze di vita dei
malati di Hiv in Africa ma anche verso le concrete possibilità di
innovazione e creatività , condannando l'umanità a un certo impoverimento
culturale e quindi sociale.

Ci si inizia ad interrogare sull'utilità dei brevetti e persino del
copyrigth nell'era digitale, quanto meno sarebbe utile tornare a tutele
differenziate a seconda del prodotto o del processo, ipotizzare libere
utilizzazioni per fini non profit, come la tutela della vita, usare
criteri di protezione che abbiano come precondizione il rispetto dei
diritti umani, perché solo la libertà di accesso alla conoscenza garantisce
la libertà di concorrenza sui mercati e quindi l'innovazione qualitativa
sociale e di prodotto.

L'Europa è nel pieno di questi dilemmi conflittuali: mentre il
Commissario Europeo Monti sta perseguendo Microsoft e le sue pratiche
(e logiche) monopoliste affinché il mercato del software resti competitivo,
garantendo scelte tra alternative reali ai consumatori, è in istruttoria
una ulteriore direttiva europea sulla proprietà intellettuale, dopo la
famigerata Eucd recepita dal governo di centrosinistra italiano,
ulteriormente regressivo per il mondo software. C'è da sperare che faccia
giurisprudenza la sentenza della corte di appello norvegese che ha assolto
il ventenne Jon Johansen dall'accusa di aver visto un DVD legalmente
acquistato attraverso un lettore non approvato dagli «Hollywood movie
studios».

Se il mondo del digitale ha brevettualmente costretto e schiacciato tutto
il sistema dei prodotti e dei processi produttivi, proprio da esso viene
una indicazione alternativa. Pensiamo alla licenza Gpl di Gnu-Linux, che
ha utilizzato e rovesciato le logiche proprietarie parassitarie. Una nuova
frontiera per la giurisprudenza e per i parlamenti sta nel riconoscere le
conoscenze prodotte in ambiti pubblici (accademie ed enti di ricerca ) come
patrimonio pubblico universale non disponibile e non riducibile ad alcuna
privatizzazione. Un nuovo modello di tutele che non freni l'innovazione e
la condivisione delle conoscenze che dal supporto digitale si estenda alla
sfera biologica. Da Seattle a Cancun non si è detto che «il mondo non è in
vendita» ?

http://www.ilmanifesto.it/oggi/art45.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/11-Gennaio-2004/art45.html

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 .: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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MACWORLD 2004, DENTRO E FUORI
Proteste, commenti, scoop, valutazioni e soprese: la manifestazione
Apple che ha aperto l'anno nuovo è un ottimo pretesto per dare
un'occhiata a ciò che sta intorno al mondo della Mela.
di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/speciali/art006010050792.jsp

SONATA PER APPLE E ORCHESTRA
Al Macworld 2004 di San Francisco la musica regna sovrana: dai mini
iPod ai pacchetti software iLife con GarageBand, un kit musicale
fai-da-te. Un inno alla creatività, con qualche stonatura. Speciale in
due parti di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/speciali/art006010050770.jsp
Fotogallery correlata
http://www.mytech.it/mytech/photogallery/art006010050764.jsp

METTIAMOCI IL GRANDE FRATELLO IN AUTO
Come funzionano quegli apparecchietti che il vostro datore di
lavoro vi fa installare sulla macchina e registrano ogni vostro
spostamento. Potenzialit? oltre i limiti della legalit?.
 >> di Michele Bottari
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2747

IL SEMAFORO CHE CI SPIA
Nel 2004 in Germania nei semafori verr? installata una telecamera
dotata di riconoscimento delle targhe.
 >> di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2753

BANCO INFORMATICO
Sul modello del Banco Alimentare si possono donare
apparecchiature informatiche anche usate ad organizzazioni
no-profit e scuole dell'America Latina.
 >> di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2722

LEGITTIMA LA MODIFICA ALLA PLAYSTATION
Lo afferma il Tribunale del riesame di Bolzano in una ordinanza
destinata a fare giurisprudenza. In Italia chi produce non puo'
vietare che si faccia un uso delle proprie macchine diverso da quello
principale URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46463

KISS ACCUSATA DI VIOLARE LA GPL
L'accusa e' degli sviluppatori di un celebre player open source per
Linux, secondo cui c'e' qualche somiglianza di troppo fra i firmware
distribuiti da Kiss Technology e il proprio programma URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46462

MACROVISION DIFENDE I LUCCHETTI SUI DVD
La societa' e' cresciuta proprio grazie allo sviluppo di tecnologie di
protezione. Non puo' quindi tollerare che vi siano prodotti capaci di
consentire la copia di un DVD. La soluzione? Il ricorso agli avvocati
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46468

QUANDO GLI UTENTI P2P PAGANO LA RIAA
Mentre si attendono nuove raffiche di denunce, le major incassano
qualche decina di migliaia di dollari da utenti del peer-to-peer che
vogliono evitare un processo URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46448

VIETNAM, 7 ANNI AL DISSIDENTE
Un giornalista ha criticato un accordo con la Cina ed e' stato
condannato per spionaggio. Usava il web per esprimere le proprie
opinioni e via internet avrebbe trasmesso documenti all'estero URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46450

INTERNET SOTTO SORVEGLIANZA
Ne parla Reporters sans frontie'res nel suo bilancio del 2003 sulla
liberta' di stampa nel mondo. La censura e' piu' forte dove piu' si
teme la portata rivoluzionaria della circolazione libera delle idee
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46451

HUDSON, NUOVA ARMA CONTRO IL FILE SHARING
Intel e altri quattro grandi dell'ICT vogliono dar vita ad un gigante
capace di schiacciare sotto il suo possente piedone l'uso illegale
delle reti peer-to-peer. Condividere si' puo' ma lo puo' fare solo chi
ne ha diritto URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46429

DVD JON SCASSA I FRENI DI ITUNES
Il celebre hacker norvegese ha spezzato i lucchetti che proteggono la
musica acquistata attraverso iTunes consentendone la riproduzione
anche sulle piattaforme diverse da Windows e Mac, fra cui Linux URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46426

QUESTO PICCOLO GRANDE FRATELLO
Non hanno dubbi i sostenitori delle liberta' digitali: il nuovo
decreto sulla data retention e' un attentato alla privacy. Non lontani
da loro anche Garante e provider. Ce' invece chi sostiene che poteva
andar peggio. Prosegue la petizione URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46427

7 MILIARDI DI DOLLARI DI BIOMETRIA
Questo l'investimento americano per scansionare il volto degli
stranieri che arrivano nel paese. A cui oggi fanno lasciare anche le
impronte. Domani chissa' cos'altro. Non mancano critiche e
perplessita' URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46430

E' on line il nuovo numero di InterLex ( http://www.interlex.it ) Ecco
i titoli della prima pagina:
Anno VIII - N. 276 - 8 gennaio 2004
Dieci anni fa nascevano Netscape e le autostrade dell'informazione
***Se nel 2004 si rompe un tubo... *** Tra attacchi alla privacy,
fastosi annunci dell'avvento della TV digitale terrestre e incredibili
black-out, la societˆÝ dell'informazione giunge al giro di boa del suo
primo decennale: nel 1994 nasceva Netscape e decollava il world wide
web, mentre Clint- -> 1994-2004: dieci anni di societˆÝ
dell'informazione (M. Cammarata) - -> Un'intervista del 1994 a James
H. Clark
**Il decreto di Natale: data retention, privacy, sicurezza**
23 dicembre:  il Governo prepara un decreto che prevede la
conservazione per cinque anni dei dati e dei contenuti delle
telecomunicazioni. Tutti insorgono, per primo il Garante della
privacy. Il 27 la GU pubblica un decreto piˆ' "leggero", ma... - ->
Dati del traffico: chi-conserva-cosa (A. Monti) - -> Il decreto-legge
24 dicembre 2003, n. 354
Firma digitale
Proseguiamo nell'analisi delle nuove regole tecniche per la firma
digitale, ancora in attesa di pubblicazione: disposizioni piˆ' precise
per la registrazione dei titolari. - -> "Identificare con certezza",
per davvero...

Apple vince, Apple perde
Vent'anni dopo il fatidico 1984, anno di nascita del personal computer,
la creatura di Steve Jobs fa un bilancio della propria vita e ribadisce
con orgoglio di riuscire ancora oggi ad anticipare tutti di 3-4 anni,
quanto a idee calate nella tecnica. Ma perché, si interrogano gli
economisti, il prodotto migliore non è poi sempre quello più venduto?
La risposta va trovata più nel marketing che nella tecnica
FRANCO CARLINI
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art44.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/11-Gennaio-2004/art44.html


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 .: TEMI&APPROFONDIMENTI :.
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L'incredibile storia di Jon Johansen
Il ragazzo norvegese aveva infranto le leggi sul copyright Usa.
A sorpresa è stato assolto a Oslo
BENEDETTO VECCHI

Il 2003 è stato un anno amaro per la Motion Picture Association,
l'organizzazione che riunisce la maggioranza delle case
cinematografiche Usa. Infatti, pochi giorni prima del natale i giudici
di una corte d'appello di Oslo, in Norvegia, hanno respinto una
richiesta di condanna nei confronti di un giovane informatico che nel
1999 ha sviluppato un software per «forzare» i codici di sicurezza dei
Dvd. Perdipiù, lo aveva pure «messo in rete», rendendolo disponibile
alla vasta comunità di programmatori open source. La storia che ha visto
scontrarsi Jon Johansen, questo il nome del giovane, e gli Studios di
Hollywood è già entrata nella mitologia del cyberspazio. Da una parte
c'è un giovane virtuoso della tastiera che, assieme a molti altri
coetanei e no, crede nella libera diffusione e condivisione del sapere
e guarda quindi con sospetto e malcelato fastidio ogni legge che tuteli
la proprietà intellettuale. Dall'altra parte dell'Oceano ci sono grandi
corporation che, grazie alle leggi sul copyright, i marchi e sui brevetti,
hanno costruito posizioni di oligopolio nei rispettivi mercati. Che
entrassero in rotta di collisione era quindi scritto nelle regole scritte
e non scritte del cyberspazio. Ma andiamo con ordine. Corre l'anno 1999,
il nuovo millennio è alle porte e su Internet sta dilagando un nuovo
sistema operativo - Linux - che ha preso l'avvio dai tasti di un finlandese
il cui nome ha il sapore della leggenda, Linus Torvald. La «filosofia» che
sta dietro il nuovo sistema operativo - cioè quell'insieme di programmi che
fa funzionare le funzioni di base di un computer - è presto riassunta: il
software deve essere accessibile a tutti, per essere modificato e diffuso
liberamente. Una logica «produttiva» radicalmente contraria a quella che
muove l'intera industria informatica. E non solo.

Jon Johansen è un «affiliato» di questa bizzarra e sregolata comunità di
programmatori che sviluppa e distribuisce software non sottoponendoli alle
leggi vigenti sulla proprietà intellettuale. Come suo contributo, sviluppa
un piccolo programma che «forza» il sistema di protezione standard Ccs che
impedisce la duplicazione dei dvd posti in commercio. Fin qui niente di
strano. Da quando l'informatica è diventata di «massa», ogni programmatore
che si rispetti considera la possibilità di «violare» i sistemi posti a
protezione di banche dati, siti internet e quant'altro come una sfida che
può essere accolta senza che questo significhi violare una legge. Il
programma messo a punto da Jon Johansen riesce nel suo obiettivo e può
quindi consentire la duplicazione illegale dei dvd. Ma il giovane norvegese
è un «hacker», cioè uno che crede nella libera circolazione delle
informazioni e del sapere e mette a disposizione di tutti il suo programma.
Immediata la reazione della Motion Picture Association, che denuncia il
giovane norvegese di violare le norme internazionali sul copyright.

Così, come è accaduto molte altre volte, l'affaire finisce in tribunale.
Nel frattempo negli Stati uniti è stata approvata una nuova legge sul
copyright (Digital millennium copyright act, Dmca) che inasprisce le pene
per chi duplica programmi informatici, cd musicali, videocassette e dvd e,
fatto nuovo nella legislazione sulla proprietà intellettuale, pone pesanti
vincoli sull'uso personale del cd musicale, dvd, programma informatico.
Ad esempio, era prassi consolidata che chiunque acquistasse un programma
informatico ne facesse una copia «di sicurezza»; oppure che un cd musicale
fosse duplicato su una cassetta. E così via. Il Dmca statunitense
stabilisce invece che la merce acquistata rimane di proprietà della società
che la vende e che quindi non può in nessun modo essere duplicata. Una
legge considerata liberticida da molte associazioni come IpJustice,
'Electronic frontier foundation.

Stesso giudizio è espresso dai guru del software libero o dell'open source
come Richard Stalman e Linus Torvald. Ma il governo degli Stati uniti
chiede che l'Unione europea e altri paesi accettino la logica di fondo del
Dmca e modifichino di conseguenza le leggi nazionali o direttive comunitarie.
E così avviene per molti paesi come l'Italia, la Danimarca, la Grecia,
l'Austria, la Germania e l'Inghilterra. Ma non la Norvegia. Così il giovane
Jon Johansen è assolto perché, stabilisce il giudice, il suo comportamento
non ha violato la legge norvegese sul copyright. Immediato l'appello degli
studios hollywoodiani, che viene però respinto il 22 dicembre da una corte
di Oslo. Le grandi multinazionali sono state sconfitte e il giovane
intraprendente ha vinto. Sembra quasi di leggere la sceneggiatura di un
nuovo film hollywoodiano. Ma al di là del sarcasmo, il 2004 è davvero
iniziato bene. Almeno per chi continua a credere che il sapere come la
conoscenza sono beni comuni. E comune, è noto, è il contrario di privato.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/06-Gennaio-2004/art76.html

Musiche da scaricare
A poco meno di un dollaro a canzone
Wal-Mart abbassa i prezzi Con un catalogo di 200 mila brani e 88 cent
a pezzo, il colosso Usa si prepara a sbaragliare la concorrenza.
Ma titoli e testi online sono spesso censurati e «ripuliti»
FRANCESCO ADINOLFI
STEFANO COLELLI
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/06-Gennaio-2004/art75.html

Musiche da scaricare.
I tribunali affrontano il nodo dei sistemi peer to peer
La rivolta degli smanettoni
Negli Usa una serie di leggi stanno cercando di limitare «il diritto»
di scaricare musica gratuitamente dalla rete. Una sentenza, per la prima
volta, dà ragione al popolo di Internet. L'esempio di Napster è seguito
da molti altri siti musicali
SARA MENAFRA
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Gennaio-2004/art77.html

Attenti ai personal computer spioni
Intervista all'esperto informatico pinna, attivista che combatte contro
le leggi del copyright
SA. M.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Gennaio-2004/art78.html

NAPOLI
Tutti gli hacker dell'etere
Apre al Sud il meeting nazionale delle radio antagoniste
FRANCESCA PILLA
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/09-Gennaio-2004/art81.html


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 .: DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO :.
di Marco Trotta matro at bbs.olografix.org
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LOGOS
Ma chi l'ha detto che in rete gli unici libri che si possono scaricare
liberamente sono quelli che qualche illuminato scrittore come i Wu Ming
(www.wumingfoundation.com) ha messo a disposizione o il frutto di
ricerche tra i vari sistemi "peer-to-peer" tipo Napster? Wordtheque
(www.wordtheque.com) è un sito della sezione nonprofit di Logos.
Cliccandoci su si può accedere ad un vasto archivio di testi in formato
elettronico, divisi per lingua, per un totale di 7007.737.941 parole
(come da indicatore in costante aggiornamento). Si tratta di libri
"no copyright" e c'è anche una interessante sezione per i bambini con
fiabe e novelle. Tutti i testi possono essere liberamente consulati o
scaricati come documenti sul proprio computer. In alcuni casi c'è
anche una voce narrante che li legge che si può scaricare in formato
di file musicale. Dello stesso progetto fa parte anche "Verba Volant"
(www.verba-volant.net), ovvero una sezione alla quale ci si può
iscrivere per ricevere ogni giorno, via email, una frase diversa
tradotta in più lingue. C'è anche l'archivio per vedere le frasi già
spedite e volendo di può partecipare fornendo il proprio contributo
volontario a tradurre la frase del giorno in una lingua che si conosce.
L'archivio di tutte le parole andrà a concorrere al progetto di un vero
e proprio dizionario on line, utile per le traduzioni ma anche per
preservare e far conoscere tutte quelle lingue cosiddette "minori" che
in tempi di globalizzazione e primati culturali rischiano di scomparire.

TERMOLI TURBOGAS
Termoli è una cittadina di 30.000 abitanti circa che si trova nel mezzo
dei 40 kilometri di costa adriatica della Regione Molise. Il prossimo
17 Gennaio, nel primo pomeriggio nella piazza di fronte alla stazione
vedrà una nuova mobilitazione contro l'ipotesi di costruire una
centrale Turbogas a ciclo combinato nel nucleo industriale promossa per
la prima volta congiuntamente da associazioni, comitati, amministratori
locali e rappresentanti in Parlamento. La proposta di manifestazione è
stata fatta in una partecipata assemblea lo scorso 28 Dicembre. A
convocarla c'erano l'on Ruta (Margherita) e il sen. Di Pietro, molisano
di Montenero di Bisaccia (poco distante da Termoli), insieme a molti
altri esponenti del centro sinistra locale, per proporre una serie di
iniziative oltre alla manifestazione, tra le quali una lettera da
spedire a tutte le famiglie molisane poco informate fino ad ora della
situazione, soprattutto delle ultime novità. Infatti uno studio del Cnr
di Bologna, fatto dal Dott. Nicola Armaroli, dimostra che questo genere
di centrali, per quanto siamo quelle tecnologicamente più avanzate,
producono rilevanti quantità di polveri sottili, un dato che non è stato
tenuto in considerazione nel dare il via libera sull'impatto ambientale.
Il progetto prevede, infatti, una centrale di 800 Megawatt, "ed è come
se arrivasse a Termoli l'inquinamento di una città di 200.000 persone"
da dichiarato l'o. Ruta, e per questo si chiede di bloccare i lavori già
autorizzati. Ma il Comitato Civico Termolese e il Coordinamento Ambiente
e Salute ci tengono a fare un distinguo. Intanto perché a Termoli le
iniziative contro la Turbogas vengono portate avanti da almeno due anni.
Infatti il Molise rientrava nel programma energetico nazionale varato
dal ministro Marzano con ben tre centrali: Termoli, Montenero di
Bisaccia, e nell'alto Molise. Il decreto sblocca centrali e tutto il
dibattito successivo al black out italiano dell'anno scorso hanno
accelerato i progetti, insieme, però alla contrarietà di gran parte
della cittadinanza che ha poi coinvolto gli amministratori locali. Il
risultato è che viene confermato solo il progetto di Termoli con un
rimpallo di responsabilità circa l'avvio tra centrodestra e
centrosinistra. E' infatti nel 2001, mentre era in corso il
commissariamento della giunta regionale Di Stasi (centrosinistra) per
alcune irregolarità nella presentazione delle liste, che viene
promulgato un documento tecnico che di fatto da il via libera alla
procedura. Nella prima votazione utile dopo le successive elezioni
che vedranno il successo di Michele Iorio (centrodestra), il
centrosinistra voterà compatto per il "No", ma, denuncia Luigi Vitulli
del comitato civico termolese "A Montenero era proprio l'amministrazione
di centrosinistra a volerla" a dimostrazione dei diversi tentennamenti
della classe politica locale dietro il mito di uno sviluppo industriale
con nuovi posti di lavoro "mentre sui giornali locali, nel frattempo,
era quasi proibito parlarne". "Ma il 'No' alla Centrale qui a Termoli -
dice Marcella Stumpro, sempre del comitato - è già stato sottolineato
con diverse manifestazioni e ulteriori motivazioni: ad esempio la
variazione del microclima con aria e acqua riscaldata nell'ambiente,
l'insediamento in un nucleo industriale che vede già la presenza della
Fiat e delle industrie chimiche in un area a rischio inondazione". Ma
intanto circolano voci di possibili inizi di lavori proprio per
l'8 Gennaio. E se succede? Scanzano torna come riferimento negli
interventi di molti. Intanto Termoli si prepara alla prima
manifestazione di piazza del nuovo anno, con un gazebo in piazza
dal 10, sperando che sia di buon augurio.


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 .: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore 21,00
per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare.
Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in
via Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara
Riferimenti utili alla pagina
http://metro.olografix.org/sede.html

Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix"
http://www.olografix.org
info at olografix.org


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 .: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/

Hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar
Alessio "isazi" Sclocco
http://www.olografix.org/isazi
Marco Trotta
matro at bbs.olografix.org




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