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30 gennaio: convocati gli stati generali dell'informazione
- Subject: 30 gennaio: convocati gli stati generali dell'informazione
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Sun, 11 Jan 2004 19:30:57 +0100
Fonte: http://www.articolo21.com/modules.php?name=News&file=article&sid=4580 30 gennaio: convocati gli stati generali dell'informazione Postato il Thursday, 11 December @ 20:40:15 CET di articolo21 di Redazione Torna a protestare il Comitato per la libertà ed il diritto all'informazione, il cartello di 60 tra sindacati, associazioni e movimenti saldatosi contro il ddl Gasparri e in difesa del pluralismo dell'informazione. E lo farà il 30 gennaio, all'Auditorium di Roma, con la convocazione degli Stati Generali della comunicazione e della cultura con l'obiettivo di chiedere ''una vera riforma del sistema della comunicazione''. La mobilitazione di movimenti, come i girotondi, e di sindacati, come la Fnsi e la Cgil Slc, non si e' fermata con l'approvazione definitiva della legge di riforma del sistema radiotelevisivo. Perche', spiegano i promotori del Comitato, ''quando si parla di liberta', di diritti costituzionali, non si puo' rinunciare, e' in gioco la democrazia''. E oltre ad organizzare manifestazioni di piazza, la prossima domenica 14 dicembre a Milano, il Comitato convoca gli Stati Generali della comunicazione ''forti - sostengono i movimenti - di una protesta e mobilitazione crescente, come dimostrano le manifestazioni in tante citta' italiane il giorno dopo l'approvazione della legge''. Per una ''vera riforma'' del sistema della comunicazione ma anche in difesa della liberta' di informazione e contro ogni censura. ''Il caso Raiot - afferma il Comitato - e' solo l'ultimo dei casi ai quali occorre dire basta, la deriva va fermata, nonostante la Gasparri, che certifica e peggiora tutto questo''. La vicenda del programma della Guzzanti dimostra, sostengono sindacati e movimenti, che ''la sospensione dei programmi in Rai significa chiusura: si taglia direttamente oppure si creano condizioni inaccettabili per gli interpreti, per costringerli a fermarsi, si sfidano apertamente regole parlamentari chiudendo un programma mentre la commissione di Vigilanza non si e' ancora espressa''. Una situazione, conclude il comitato, che ''e' la diretta conseguenza del conflitto di interessi del presidente del Consiglio e della scelta di un controllo sempre piu' esteso dei mezzi di comunicazione''.
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