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Appello di Emmaus Italia
- Subject: Appello di Emmaus Italia
- From: Tavola della Pace <elena at perlapace.it> (by way of francesco iannuzzelli <francesco at peacelink.org>)
- Date: Sun, 11 Jan 2004 02:42:46 +0100
- Organization: peacelink
Emmaus onlus 50 ANNI DOPO IN ITALIA ED IN EUROPA SI MUORE ANCORA SENZA CASA PER FREDDO E SOLITUDINE *=*=*=*=*=*=*=*=* APPELLO di EMMAUS ITALIA in occasione dei 50 anni dall²"insurrezione della bontà" provocata dall¹azione dell¹Abbé Pierre a favore dei senza tetto a Parigi, febbraio 1954 ³Amici miei! Aiuto! Una donna è appena morta congelata, questa notte alle 3 sul marciapiede di Boulevard Sebastopol, stringendo tra le mani il documento con il quale il giorno prima era stata sfrattata. Questa stessa notte, nell¹agglomerato parigino, sono più di 2000 persone, senza tetto, intirizzite dal freddo, senza nulla da mangiareŠ² Così, 50 anni fa, il 31 gennaio 1954, iniziava l¹accorato appello dell¹Abbé Pierre dai microfoni di Radio Lussemburgo. L¹Anima comune della Francia, cittadini ed istituzioni, a cui l¹Abbé Pierre aveva fatto appello, rispose con una generosità straordinaria. Cinquant¹anni dopo, facendo memoria di questo avvenimento che occupò per giorni le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, la situazione dei senza tetto resta tuttora drammatica, specialmente, nei mesi invernali. In Europa, oggi, anno 2004 dell¹era cristiana, 70 milioni di persone sono costrette a vivere in case al limite della decenza, 3 milioni di queste vivono e dormono all¹aperto, senza un tetto. Proprio durante le feste natalizie in Europa sono morte alcune persone, senza casa, per freddo e solitudineŠ In Italia, le associazioni impegnate a difesa del diritto dei senza tetto, stimano che le persone costrette a vivere senza casa, siano 90.000. Se consideriamo la situazione di alcune tra le maggiori città italiane, la situazione è la seguente: Roma 6000, Milano 5000, Torino 1000, Napoli 1000, Bologna 800, Genova 900, Firenze 1500. Il Movimento Emmaus, con le sue Comunità e Gruppi e con altre iniziative collaterali, dà una risposta, come può, a questo dramma che interpella con urgenza le coscienze di tutti, privati cittadini e pubbliche autorità. E questa interpellanza diventa un¹accusa per tutti noi: pensiamo a tutte le case sfitte che ci sono nelle nostre città ed alle ingenti assurde spese per azioni di guerra, ovunque e comunque alimentate nel mondo. (Un solo esempio: Con i 1.451 milioni di euro annui che l'Italia spende per mantenere la Brigata Corazzata si potrebbero assegnare circa 15.000 alloggi, ogni anno. ) L¹Europa, oggi, dorme sul piano sociale. Più che mai bisogna svegliarci e svegliare tutti, ed agire! Non si tratta solo di rispondere all¹emergenza, ma di un preciso primario dovere morale di tutti perché finalmente venga rispettato un diritto fondamentale, come quello della casa e perché sia possibile a tutti una vita decorosa nel rispetto della dignità di ogni Persona. Cinquant¹anni fa, l¹insurrezione della bontà cominciò perché la proprietaria dell¹Hotel Rochester mise a disposizione dei senza tetto che dormivano per strada a Parigi, alcune camere riscaldate che erano vuoteŠ Questo ³miracolo² non potrebbe ripetersi ancora oggi? Ma non basterebbe, comunque. Cinquant¹anni dopo, facciamo appello all¹anima della nuova Europa perché cancelli questa offesa alla dignità della Persona umana ponendo il problema casa come priorità dei propri programmi sociali. Chiediamo all¹Unione europea che inserisca il diritto alla casa nella sua Carta costituzionale e che preveda l¹utilizzo dei Fondi strutturali per la costruzione di case popolari. Chiediamo al nostro Governo, almeno, la ³tregua d¹inverno² per tutti gli sfratti e gli sgomberi, come avviene in Francia. Chiediamo alle singole Amministrazioni comunali di investire nel settore abitativo pubblico, ed ai sindaci che compiano il loro dovere legale di tutelare la salute dei cittadini anche requisendo temporaneamente gli immobili abbandonati per darli ai senza tetto. Ci auguriamo che il coraggio di ³Natale², una persona senza fissa dimora che a Roma ha rischiato la vita per difendere due ragazze assalite da malviventi, oltre al giusto riconoscimento della Medaglia d¹oro al valore civile, contribuisca a convincerci che anche coloro che facciamo finta di non vedere dormire sotto coperte o cartoni nelle nostre stazioni ferroviarie o negli anfratti dei numerosi monumenti quando non sulle panchine delle nostre città, sfidando la morte, hanno un¹anima, un cuore che sa essere capace di positivi, esemplari e provocatori gesti di ³collere d¹Amore². Emmaus Italia Per adesioni e/o ulteriori informazioni, scrivere a: italia at emmaus.it entro il 15 gennaio 2004.
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