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La nonviolenza e' in cammino. 767
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 767
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 27 Dec 2003 16:52:38 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 767 del 27 dicembre 2003 Sommario di questo numero: 1. Simone Weil: se 2. Dell'essere uccisi 3. Benito D'Ippolito: alcuni frammenti da due cantate in memoria di due persone amiche scomparse in questi giorni 4. Carlo Schenone: uno schema per la prepazione di una campagna nonviolenta 5. Luce Irigaray: la rosa tuttavia 6. Marcellino Ammiani: la nonviolenza e' un rischio 7. Hannah Arendt: poiche' una legge 8. Marcello Cini presenta "La psicoterapia attraverso Bateson" di Giovanni Madonna 9. Letture. Carmine Di Sante, La profezia 10. Letture. Maurizio Ferraris, Introduzione a Derrida 11. Letture. C. L. R. James, Marinai, rinnegati e reietti 12. Letture. Fabio Mini, La guerra dopo la guerra 13. Letture. Marco Revelli, La politica perduta 14. Riedizioni. Gustaw Herling, Un mondo a parte 15. Riedizioni. Franco Cardini, Europa e Islam. Storia di un malinteso 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento 17. Per saperne di piu' 1. MAESTRE. SIMONE WEIL: SE [Da Simone Weil, Lezioni di filosofia, Adelphi, Milano 1999, p. 246. Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994] Se il pensiero non regna sulle affezioni, le affezioni, da parte loro, regnano sui pensieri. 2. EDITORIALE. DELL'ESSERE UCCISI Chi ammette la liceita' dell'uccidere ammette ipso facto la liceita' di venire da altri ucciso. Ma chi ammette questo con questo autorizza chiunque ad ucciderlo, ad uccidere lui, proprio lui. Chi invece ritiene che la propria vita abbia un valore, ed in quanto essa e' unica ed irripetibile tale valore sia incommensurabile, ed essa dunque non assoggettabile allo scambio con altro, non riducibile a merce - e sente pertanto che sia suo diritto non essere ucciso, con cio' stesso pone un criterio: che ciascuno alla propria vita ha diritto, ha diritto a non essere ucciso; e suscita un impegno, un patto: il patto che fonda la civile convivenza: tu non uccidere, e a questa sola condizione puoi chiedere una ragionevole reciprocita' di condotta. 3. LUTTI. BENITO D'IPPOLITO: ALCUNI FRAMMENTI DA DUE CANTATE IN MEMORIA DI DUE PERSONE AMICHE SCOMPARSE IN QUESTI GIORNI Avro' per sempre orrore del telefono che reca le male novelle dei lividi trionfi della morte. Che spoglia la vita che resta che cicatrice sopra cicatrice incide questo sacco che si svuota. * Qui rendo omaggio al compagno Paolo Bemporad insieme al quale negli anni poi detti di piombo lottammo per aprire varchi nuovi di liberta' per l'umanita' intera. Qui rendo omaggio al compagno Paolo Bemporad ed attraverso lui all'anarchia. Nulla di quello che insieme facemmo mi pare sbagliato, nulla sprecato, nulla indegno o insensato. Tutto rifarei di nuovo e per sempre. Ma quell'ironia, quella pazienza, quel dolore maturato in saggezza, quel lieve guardare di fronte e attraverso, il parlare per cenni ed ellissi - e li' e' l'amicizia, la morte ha rapito per sempre. E solo questo posso ora: salutarti troppo tardi, antico compagno. * Di Titti ricordo ora soltanto lo stanco sorriso di dolce fanciulla, scintillante e dolente lo sguardo l'incedere incerto e l'incerta parola, di lungi il ricordo che turba d'immagine lenta, ormai quasi ombra. No, non e' questo che bisogna dire: ma quali potrebbero parole l'immensa dire sciagura della morte di una giovinetta? E come un lupo mi morde nel cuore non aver saputo essere li', fermare la freccia. Anch'io ti devo chiedere perdono per averti soltanto due volte rivolto lo sguardo, la parola, e adesso e' tardi, troppo tardi ancora una volta. * La morte con volto di pietra la morte con voce di pulce la morte con guanti di sonno la morte con grinta di cane. Fame di vento acque di sogno pioggia di sabbia pianto di vetro. E tu, che fosti fiamma, ormai statua di sale. 4. FORMAZIONE. CARLO SCHENONE: UNO SCHEMA PER LA PREPARAZIONE DI UNA CAMPAGNA NONVIOLENTA [Ringraziamo Carlo Schenone (per contatti: e-mail: schenone at email.it, sito: www.schenone.8k.com.) per averci messo a disposizione questo suo schema utilizzato in incontri di formazione, largamente basato su "Momenti e metodi dell'azione nonviolenta" di Jean Marie Muller (il cui testo completo abbiamo recentemente ripubblicato nei nn. 758 e 759 di questo foglio) e integrato dall'autore sulla base delle sue riflessioni ed esperienze. Carlo Schenone e' da molti anni a Genova una delle figure piu' impegnate nella riflessione sulla nonviolenza e nella pratica di essa nei movimenti e nei conflitti sociali, particolarmente attivo nella formazione; con una lunga, ampia e qualificata esperienza sia di impegno politico e sociale di base, sia di rappresentanza nelle istituzioni, sia di intervento meditato e propositivo nelle sedi organizzative e di coordinamento, di dibattito e decisionali, dei movimenti per i diritti] Sommario 1. Analisi della situazione 2. Preparazione 3. Scelta dell'obiettivo 4. Negoziato 5. Coinvolgimento dell'opinione pubblica, le terze parti 6. Scadenze ed ultimatum 7. Azione diretta 8. Mantenimento dei risultati * 1. Analisi della situazione Conoscenza oggettiva dei fatti Rispetto della verita' Dossier di documentazione Presentazione esatta dei fatti Identificare le forze favorevoli e contrarie Aspetti legali Aspetti finanziari ed economici Identificazione dei poteri e delle responsabilita' * 2. Preparazione Partecipazione consapevole Saper scegliere i rischi Riduce la paura Aumenta l'efficacia Permette l'organizzazione consensuale Individuale e collettiva Autogestita o con intervento esterno Organizzare eventi formativi Conferenze Convegni Corsi Trainings Campi Simulazioni * 3. Scelta dell'obiettivo Deriva dall'analisi Preciso, limitato e possibile Rispetta i diritti dell'avversario Permette una co-esistenza futura Determinato, non richiede piu' di quel che si vuol ottenere Ha obiettivi intermedi Proporzionato alle forze Deve essere consensuale Prevedere le necessita' economiche * 4. Negoziato Tenta di evitare la prova di forza Ricerca un rapporto diretto Presentare il proprio punto di vista Presentare l'obiettivo della campagna Fermezza e determinazione Convenienza del cambiamento comune Evitare la minaccia Creare un clima favorevole Cortesia Osservare l'avversario Guadagnare la fiducia dell'avversario Non accontentarsi delle promesse Non rompere mai i contatti * 5. Coinvolgimento dell'opinione pubblica, le terze parti Presentare gli obiettivi Controllare la veridicita' dell'informazione che circola Non colpevolizzare l'opinione pubblica "Creare" fatti di cronaca Appello all'opinione pubblica Organizzare manifestazioni Osservare gli spettatori Parole d'ordine, slogan e canti appropriati Atteggiamento corretto dei manifestanti Coinvolgere direttamente l'opinione pubblica Lettere ai giornali Comunicati Petizioni, raccolte di firme Raccolta finanziamenti Esposizione, distribuzioni e vendita di simboli Vendita di libri e materiale informativo Mostre in strada Ore di silenzio Digiuni Gesti simbolici Canzoni e musiche Esposizione di comunicati su veicoli e finestre Volantinaggi Spedizioni postali Catene umane Sfilate Marce * 6. Scadenze ed ultimatum Concretizzano gli obiettivi Dimostrano determinazione Per far avanzare un negoziato bloccato Scegliere momenti adatti alla campagna Non devono interrompere il contatto E' una prova di forza Sono verifiche per la campagna Evitare ritardi e slittamenti Annullati solo ad obiettivo raggiunto * 7. Azione diretta Preparazione specifica I sopralluoghi Gli scenari La simulazione e la previsione Approfondimento legale Puo' portare alla trasgressione della legge o di ordini Puo' portare alla costrizione o al danno materiale Continuare la persuasione dell'avversario Continuare il coinvolgimento dell'opinione pubblica Puo' richiedere sacrificio personale Puo' portare repressione Fondamentale l'organizzazione Il raduno Inizio Gestione delle decisioni Diffusione dell'informazione Eventuale prolungamento Conclusione Emergenze Esigenze personali Leadership diffusa Gruppi di affinita' con portavoce Consiglio dei portavoce con facilitazione Considerare eventi estranei, metereologici, sociali Non cooperazione Isolamento sociale o fisico dell'avversario Sciopero a casa Rinvio dei titoli e onorificenze Sciopero di categorie Boicottaggio Creazione di disservizi all'avversario Uso per la campagna di servizi altrimenti non disponibili Rifiuto di pagamento: affitto, servizi Obiezione fiscale Obiezioni di coscienza Sciopero della fame Sciopero generale Disobbedienza e diserzione Obbedienza a poteri paralleli Azione di intervento Sit-in Die-in Scritte e striscioni "sovversivi" Ostruzione del transito Occupazioni Esposizione di simboli proibiti Trasgressione palese e collettiva di divieti e obblighi Sabotaggio e danneggiamento Non deve esaurire il movimento o la campagna * 8. Mantenimento dei risultati Richiede forza e perseveranza Aspetto sempre trascurato Bisogna prevedere dei metodi e delle regole Avvicendamento delle responsabilita' Funzioni di controllo determinate Metodi di mobilitazione Diffusione dell'informazione Preparazione specifica Richiede attenzione e disincanto. 5. MAESTRE. LUCE IRIGARAY: LA ROSA TUTTAVIA [Da Luce Irigary, L'oblio dell'aria, Bollati Boringhieri, Torino 1996, p. 133. Luce Irigaray, nata in Belgio, direttrice di ricerca al Cnrs a Parigi, e' tra le piu' influenti pensatrici degli ultimi decenni. Opere di Luce Irigaray: Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975; Questo sesso che non e' un sesso, Feltrinelli, Milano 1978; Amante marina. Friedrich Nietzsche, Feltrinelli, Milano 1981; Passioni elementari, Feltrinelli, Milano 1983; Etica della differenza sessuale, Feltrinelli, Milano 1985; Sessi e genealogie, La Tartaruga, Milano 1987; Il tempo della differenza, Editori Riuniti, Roma 1989; Parlare non e' mai neutro, Editori Riuniti, Roma 1991; Io, tu, noi, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Amo a te, Bollati Boringhieri, Torino 1993; Essere due, Bollati Boringhieri, Torino 1994; La democrazia comincia a due, Bollati Boringhieri, Torino 1994; L'oblio dell'aria, Bollati Boringhieri, Torino 1996] La rosa tuttavia e' qui, dispiegata sotto gli occhi. 6. RIFLESSIONE. MARCELLINO AMMIANI: LA NONVIOLENZA E' UN RISCHIO [Ringraziamo l'amico Marcellino Ammiani per questo intervento] La nonviolenza comincia col dubitare. Col dubitare non solo dei diritti cui le nostre ragioni danno luogo. Ma anche delle nostre ragioni stesse. Ed e' dunque mettersi alla ricerca di alcuni principi su cui regolare la propria condotta, che siano tali da riuscire ammissibili e compatibili con l'esserci altrui e col proprio sentire. Ed in via provvisoria il mio antico maestro di retorica Giovanni Vainunbrotti suggeriva di attenersi ai seguenti: a) il ripudio della lesione fisica ad altri; b) il ripudio dell'indegnita' morale per se'; c) il ripudio dell'azione le cui conseguenze possano essere non adeguatamente prevedibili; d) la scelta di opporsi sempre all'uso della violenza. * La scelta della nonviolenza e' un rischio, un duplice rischio: il rischio della paralizzante incertezza della meditazione e il rischio dell'ininterrompibile frenesia dell'agire. Per fronteggiare i quali un equilibrio, un contemperamento, una compresenza, e un sentimento della contraddizione e del limite occorre. Per questo, diceva il buon maestro Vainunbrotti, la nonviolenza e' tanto azione quanto contemplazione. Senza contemplazione non solo l'azione e' cieca, ma il tuo incessante affanno ti corrompe e infine spezza; e senza azione non solo la contemplazione e' vacua, ma il tuo fermo risiedere ti corrompe e infine sgretola. La nonviolenza e' anche un terzo rischio: che nella ricerca dell'equilibrio l'equilibrio soffochi la ricerca, o la ricerca l'equilibrio annienti. E la nonviolenza e' anche un quarto rischio, diceva il buon maestro, di non sapere quando fermarsi, di non riconoscere piu' che vi e' il volto, e lo specchio, e l'enigma. E qualcosa che preme, che urge e compulsa. E che tutto vuole il suo limite, tutto vuole il suo tempo, tutto chiede ascolto, e conforto. E che vi sono le ragioni della ragione, ma anche, come diceva quel francese, le ragioni del cuore, che la ragione non conosce. 7. MAESTRE. HANNAH ARENDT: POICHE' UNA LEGGE [Da Hannah Arendt, Sulla rivoluzione, Comunita', Milano 1983, 1996, p. 217. Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l 'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000] E poiche' una legge, per Montesquieu come per i romani, e' semplicemente cio' che pone in relazione due cose, e percio' e' relativa per definizione, egli non aveva bisogno di alcuna fonte assoluta di autorita' e poteva descrivere lo "spirito delle leggi" senza neppure porre lo spinoso problema della loro validita' assoluta. 8. LIBRI. MARCELLO CINI PRESENTA "LA PSICOTERAPIA ATTRAVERSO BATESON" DI GIOVANNI MADONNA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 16 dicembre 2003. Marcello Cini, nato a Firenze nel 1923, e' docente universitario di fisica, e autorevole ricercatore; ha partecipato attivamente alle discussioni degli ultimi decenni sulla storia della scienza, i temi epistemologici, la critica della scienza e della sua pretesa neutralita'; collabora al quotidiano "Il manifesto". Opere di Marcello Cini: L'ape e l'architetto. Paradigmi scientifici e materialismo storico, Feltrinelli, Milano 1976 (con G. Ciccotti, M. de Maria, G. Jona-Lasinio); Il gioco delle regole, Feltrinelli, Milano 1982 (con D. Mazzonis); Un paradiso perduto. Dall'universo delle leggi naturali al mondo dei processi evolutivi, Feltrinelli, Milano 1994. Giovanni Madonna e' nato nel 1956 a Napoli, dove vive e lavora come psicologo e psicoterapeuta nell'ambito del servizio sanitario nazionale. E' didatta della Societa' italiana di psicoterapia relazionale e sistemica. Nel 1992 e' stato tra i fondatori dell'associazione culturale "Progetto Bateson", che attualmente presiede. E' autore di numerose pubblicazioni di psicologia, psicoterapia ed epistemologia sistemica. Gregory Bateson e' nato nel 1904 in Inghilterra, figlio di un eminente scienziato; compie studi naturalistici ed antropologici, di logica, cibernetica e psichiatria; un matrimonio con la grande antropologa Margaret Mead; Bateson ha dato contributi fondamentali in vari campi del sapere ed e' uno dei pensatori piu' influenti del Novecento; e' scomparso nel 1980. Opere di Gregory Bateson: Naven, Einaudi, Torino; Verso un'ecologia della mente; Mente e natura; Una sacra unita'; Dove gli angeli esitano (in collaborazione con la figlia Mary Catherine Bateson), tutti editi da Adelphi, Milano. Si vedano anche i materiali del seminario animato da Bateson, "Questo e' un gioco", Raffaello Cortina Editore, Milano. Opere su Gregory Bateson: per un avvio cfr. AA. VV. (a cura di Marco Deriu), Gregory Bateson, Bruno Mondadori, Milano; Sergio Manghi (a cura di), Attraverso Bateson, Raffaello Cortina Editore, Milano. Cfr. anche Rosalba Conserva, La stupidita' non e' necessaria, La Nuova Italia, Scandicci (Fi), particolarmente sulle implicazioni educative e la valorizzazione in ambito pedagogico della riflessione e dell'opera di Bateson. Una bibliografia fondamentale e' alle pp. 465-521 di Una sacra unita', citato sopra. Indicazioni utili (tra cui alcuni siti web, ed una essenziale bibliografia critica in italiano) sono anche nel servizio con vari materiali alle pp. 5-15 della rivista pedagogica "Ecole", n. 57, febbraio 1998. Tra i frutti e gli sviluppi del lavoro di Bateson c'e' anche la "scuola di Palo Alto" di psicoterapia relazionale: di cui cfr. il classico libro di Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio-Ubaldini, Roma; e su cui cfr. Edmond Marc, Dominique Picard, La scuola di Palo Alto, Red Edizioni, Como] Non mi azzarderei mai a recensire un testo di psicoterapia se non fosse che questo libro di Giovanni Madonna - La psicoterapia attraverso Bateson, Bollati Boringhieri, pp. 225, euro 19 - e' anche una originale messa a punto delle idee di Gregory Bateson. Un contributo, dunque, che rinverdisce il mio quasi trentennale amore per questo straordinario personaggio: anticipatore, non abbastanza riconosciuto, degli sviluppi culturali piu' profondi e fertili sbocciati nell'ambito delle scienze della vita e della mente alla fine del Novecento: penso, ad esempio, ai due nomi illustri di Stephen J. Gould e di Antonio Damasio. E, accanto a quelli, nel campo degli studi filosofici e sociologici, di Hans Jonas e di Ulrich Beck. Scrive infatti Madonna: "Riconoscere e valorizzare sia il pensiero vago che il pensiero rigoroso, significa essere consapevoli della natura stocastica del pensiero, ovvero del suo rappresentare la combinazione fra una componente aleatorio-produttiva e una componente selettivo-conservativa". Si tratta di un richiamo alla continua ricerca da parte di Bateson di una posizione che possa salvare al tempo stesso il rigore del pensiero scientifico e la creativita' della sfera mentale dove risiedono "l'informazione, l'umorismo, i tipi logici, le astrazioni, la bellezza, la bruttezza, il dolore, la gioia e cosi' via". Se c'e' infatti un modo di affrontare quella che Beck chiama la "societa' del rischio" e le sue drammatiche sfide, e' quello di evitare i due errori, purtroppo assai diffusi, consistenti da un lato nel prendere per buono lo stupido scientismo di chi continua a ripetere che "la scienza risolvera' tutti i problemi" e dall'altro nell'affidarsi, demonizzando gli strumenti che la scienza ci offre, al buon cuore degli uomini o alla benevolenza della Provvidenza. Ragione e sentimenti, ci insegna Damasio, devono andare a braccetto. * La frase di Madonna appena citata - con le considerazioni che ne seguono in campo psicoterapeutico, alle quali non posso tuttavia accennare perche' non e' il mio mestiere - e' a sua volta conseguenza di un argomento centrale del libro, sviluppato nel capitolo intitolato Azione formale e azione processuale. Vediamone brevemente la sostanza. L'analisi dei due tipi di azione, molto diversi tra loro - quella formale, finalistica (volta ad agire su qualcuno o qualcosa) e quella processuale (che accade cioe' da se' e senza esitazioni) - chiarisce bene le loro differenti caratteristiche. La prima, infatti, in quanto sottoposta al primato della coscienza, isola un "arco di circuito" dell'universo dei processi mentali che va da un inizio a una fine. Essa e' percio' lineare, discontinua, discreta. "L'azione di questo tipo - leggiamo - e' volta ad ottenere un risultato che nel presente non esiste ancora, ed e' quindi orientata al futuro". Essa e' inoltre narrabile, non solo perche' puo' essere oggetto di descrizione da parte dello stesso agente o di un altro osservatore, ma anche perche' puo' essere valutata secondo "i canoni del codice etico sulla base delle categorie del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto, del corretto e dello scorretto, dell'utile e dell'inutile". La seconda, invece, in quanto non sottoposta al primato della coscienza, e' orientata al presente, e' autonarrante, cioe' non descrivibile dall'esterno, e' conoscibile in una prospettiva estetica, ed e' continua e dunque processuale. Devo fare un inciso. Questa analisi mi ha improvvisamente fatto capire perche' tutte le persone che conosco - a partire da me stesso - per le quali l'incontro con Bateson e' stato vissuto come una pietra miliare nella formazione della propria personalita', sono continuamente impegnate - e con quanta fatica - a tenere insieme azione formale e azione processuale. Descriveva molto bene questa tensione un carissimo amico scomparso, Michelangelo Notarianni, quando scriveva, recensendo l'ultima raccolta di saggi di Bateson, Una sacra unita': "Voglio bene a Gregory Bateson da quasi trent'anni". E spiegava: "Bateson non e' mai imprigionabile nei suoi risultati. Come prendera' le distanze dai troppo frettolosi psichiatri che hanno usato la teoria del doppio vincolo come ricettario empirico, cosi' continuera' a interrogarsi sull'uomo e sulla finalita' cosciente, il lavoro e il progetto, diciamo il rapporto fra le due parti del cervello. E a rigettare il facile misticismo che rifiuta i contorni e le differenze e precipita nell'identico. Insistera' a scrutare l'apprendimento, le sue contraddizioni e i suoi paradossi... E quello che chiama l'esercizio, il dialogo tra l'uomo e la natura nell'attesa non inerte della grazia, gli parra' il segno della nobilta' umana". * L'argomento del libro di Madonna che rappresenta, a mio giudizio, il suo contributo piu' originale e importante e' quello sviluppato nel capitolo Anche la somiglianza e' informazione. In questa affermazione c'e' un arricchimento, non solo sul piano del rigore formale, delle tesi di Bateson sul processo di conoscenza, che rimedia a una lacuna del suo pensiero fino ad ora non rilevata dai numerosi commentatori. Si tratta dell'affermazione di Bateson secondo la quale "l'interazione fra le parti della mente e' attivata dalla differenza" e che "gli effetti della differenza devono essere considerati trasformate (cioe' versioni codificate) della differenza che li ha preceduti". Questo vuol dire che se la differenza - e solo la differenza - e' informazione, la conoscenza e' necessariamente legata alla differenza. Tuttavia, osserva Madonna, e' proprio Bateson che, quando parla di approccio estetico alla conoscenza, introduce argomenti metaforici, fondati cioe' su asserzioni o ingiunzioni di somiglianza. Di qui discende la tesi del nostro autore che "in qualsiasi mappa non ci sono solo differenze, ma anche somiglianze, somiglianze che rappresentano risposte ad altre somiglianze, somiglianze cui possiamo rispondere, cui regolarmente rispondiamo, e che sono capaci di generare informazione nell'ambito di un processo estetico". Da questa tesi discendono alcune importanti conseguenze. La prima e' quella di modificare la ben nota affermazione di Bateson "La mappa non e' il territorio", aggiungendo ad essa la precisazione: "ma probabilmente gli somiglia". Questa modifica implica il riconoscimento della duplice relazione che lega il territorio e la sua mappa. Da un lato infatti "il territorio percepito e pensato e' una creazione o costruzione... della mappa che lo ipotizza" ma dall'altro "la mappa e' un'emanazione... dal territorio che si percepisce e si pensa". In virtu' di questo tipo di rapporto, "il contatto fra mappa e territorio da un lato e' rappresentato da, e dall'altro genera somiglianza". La seconda conseguenza e' quella di riuscire a cogliere le caratteristiche diverse della "informazione per differenza" e della "informazione per somiglianza". In primo luogo, la prima e' fondata sulla discontinuita' (e' in forma digitale), mentre la seconda e' fondata sulla continuita' (e' in forma analogica). In secondo luogo, mentre la prima puo' essere considerata come la "causa" di un evento (l'effetto), la seconda produce piuttosto una modulazione (cioe' una versione "in evoluzione") della somiglianza stessa. In terzo luogo troviamo che l'informazione per differenza, in quanto genera differenza, riduce l'incertezza all'interno del sistema, mentre l'informazione per somiglianza, in quanto modulazione, cioe' modificazione graduale di forma, genera incertezza a livello di sistema. La terza conseguenza, infine riguarda la diversita' delle connessioni per differenza e delle connessioni per somiglianza. Entrambe sono connessioni, cioe' mettono in relazione pensieri, eventi o cose. Tuttavia, nel primo caso la relazione consiste nell'individuare cio' che rende diversi i suoi termini. Essa dunque induce a pensare in termini dicotomici. La seconda invece porta a individuare l'appartenenza, il legame, il nesso fra i termini della relazione. Essa induce a un approccio estetico alla conoscenza del mondo, "aiuta a vedere il tutto in cui si e' immersi, a percepirne la bellezza e la sacralita'". In sostanza, sul piano conoscitivo la connessione per differenza porta al pensiero scientifico, fondato sul ragionamento ipotetico/deduttivo, mentre la connessione per somiglianza e' centrale nei "territori" dell'arte, del gioco, della religione, caratterizzati dal pensiero/azione processuale. * Insomma, il libro di Madonna non e' un libro facile. E' rivolto a chi ha gia' consuetudine con il pensiero di Bateson. Ma non e' un libro tecnico. E si conclude con parole di grande umanita' e saggezza: "Riconoscere gli errori e perdonare". 9. LETTURE. CARMINE DI SANTE: LA PROFEZIA Carmine Di Sante, La profezia. Figure bibliche della speranza, Citta' Aperta Edizioni - Macondo Libri, Troina (En) 2003, pp. 110, euro 6,50. Una raccolta di meditazioni dell'illustre teologo su Isaia, Geremia, Ezechiele, Osea, Gioele, Amos, Giona, Abacuc, e Giobbe. 10. LETTURE. MAURIZIO FERRARIS: INTRODUZIONE A DERRIDA Maurizio Ferraris, Introduzione a Derrida, Laterza, Roma-Bari 2003, pp. 176, euro 10. Una pregevole monografia introduttiva su uno dei piu' influenti pensatori contemporanei. Finalmente. 11. LETTURE. C. L. R. JAMES: MARINAI, RINNEGATI E REIETTI C. L. R. James, Marinai, rinnegati e reietti. La storia di Herman Melville e il mondo in cui viviamo, Ombre corte, Verona 2003, pp. 224, euro 14,50. Una grande libro di uno dei piu' grandi intellettuali e militanti del XX secolo. Cyril Lionel Robert James (1901-1989) in questo straordinario testo pubblicato nel 1953 legge attraverso il capolavoro di Melville la societa' capitalistica e il totalitarismo. Lo raccomandiamo vivamente. 12. LETTURE. FABIO MINI: LA GUERRA DOPO LA GUERRA Fabio Mini, La guerra dopo la guerra. Soldati, burocrati e mercenari nell'epoca della pace virtuale, Einaudi, Torino 2003, pp. 302, euro 14. Un libro di grande interesse; Fabio Mini, come e' noto, e' un generale dell'esercito italiano dotato di vastissima esperienza internazionale, di acuto giudizio e nitida scrittura. Gli amici della nonviolenza hanno molto da imparare da un libro come questo (e molto da rammaricarsi per lo stato solitamente penoso e cialtrone della pubblicistica pacifista). 13. LETTURE. MARCO REVELLI: LA POLITICA PERDUTA Marco Revelli, La politica perduta, Einaudi, Torino 2003, pp. VIII + 140, euro 7. Un utile libro di Marco Revelli che sempre piu' sembra orientare la propria riflessione verso la scelta della nonviolenza (da Le due destre, a La sinistra sociale, a Fuori luogo, e - centrale come luogo di ricerca - Oltre il Novecento, ci pare di cogliere un percorso sempre piu' esplicito in questa direzione, e lo confermano nitidamente alcuni suoi recenti articoli ed interviste), e dal quale ormai ci attendiamo un libro alla nonviolenza dedicato. 14. RIEDIZIONI. GUSTAW HERLING: UN MONDO A PARTE Gustaw Herling, Un mondo a parte, Feltrinelli, Milano 1994, 2003, pp. 288, euro 7,50. La testimonianza dal gulag del grande intellettuale polacco (1919-2000). 15. RIEDIZIONI. FRANCO CARDINI: EUROPA E ISLAM. STORIA DI UN MALINTESO Franco Cardini, Europa e Islam. Storia di un malinteso, Laterza, Roma-Bari 1999, 2003, pp. VIII + 352, euro 9. Pubblicato originariamente nella collana "Fare l'Europa" diretta da Jacques Le Goff per cinque case editrici in altrettante lingue europee, un utile libro del docente di storia medievale all'Universita' di Firenze. 16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 17. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: luciano.benini at tin.it, angelaebeppe at libero.it, mir at peacelink.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 767 del 27 dicembre 2003
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