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Notizie dal Summit Mondiale della Societa' dell'Informazione
- Subject: Notizie dal Summit Mondiale della Societa' dell'Informazione
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Fri, 12 Dec 2003 00:41:00 +0100
News dal WSIS Notizie dal Summit Mondiale della Societa' dell'Informazione Di Marco Trotta Roberto Comunian Iginio Gagliardone 1. Presentata oggi la Dichiarazione della societa' civile al WSISOggi alle 5 e' stato presentata la Dichiarazione della societa' civile al WSIS, che verra' inclusa negli annessi alla Dicharazione finale che verra' firmata domani in chiusura del Summit. Il documento e' frutto di un lavoro collaborativo che ha riunito gruppi e associazioni provenienti da tutto il mondo e che sottolinea con forza la necessita' di fare dell'informazione un diritto dell'umanita'. Secondo Sally Burch, che ha aperto la conferenza stampa, piu' del 60% delle idee che saranno incluse nella dichiarazione ufficiale sono sorte all'interno della societa' civile, anche se spesso i governi se ne sono appropriati senza confessarne la reale paternita'. Da qui il ruolo del documento, che non raccoglie una serie di contro-proposte, ma vole rappresentare in modo piu' accuratogli interessi della societa' civile. La dichiarazione della societa' civile, 21 pagine in tutto, compre un'ampia varieta' di temi : dalla cittadinanza globale al rispetto della privacy, dal rispetto delle divrsita' culturale nelll'adozione degli strumenti informatici alla ridefinizione del concetto di sviluppo. " Aspiriamo a costruire una societa' dell'informazione e della comunicazione in cui lo sviluppo sia considerato un diritto fondamentale e orientata a raggiungere una piu' equa distribuzione delle risorse e a ridurre lo sfruttamento delle risorse di paesi piu' poveri " dice il documento nella sua introduzione.
2. Software libero: un summit a due dimensioni.Il WSIS e' il primo summit che riunisce intorno ad un unico tavolo governi, privati e componenti della societa' civile. Ma, se da un parte questo assetto ha offerto la possibilita' alle ONG di far sentire con forza la propria voce, dall'altra ha attribuito alle aziende un enorme potere di negziazione rispetto agli altri soggetti coinvolti. Infatti, mentre durante le prime conferenze preparatorie alcuni governi e molte ong avevano sottolineato il ruolo che il software libero avrebbe potuto giocare nello sviluppo del settore dell'ICT nei paesi piu' poveri, alcune corporation, Microsoft in testa, hanno richiesto esplicitamente di eliminare ogni riferimento al software libero, con la minaccia di abbandonare il summit se la loro richiesta non fosse stata accolta. Quindi nelle 30 pagine circa che costituiranno la Dichiarazione finale non troveremo accenni alla possibilita' di condividere liberamente software e conoscenze tra paesi ricchi e poveri, nonostante questo abbia suscitato numerose polemiche anche da parte di organismi come l'UNESCO che, al vertice di Ginevra, si e' fatto promotore di un'allentamento delle norme sulla proprieta' intellettuale. Norme che nella pratica riducono le possibilita' dei paesi piu' poveri di usufruire di risorse importanti per raggiungere quello sviluppo che molti dei paesi ricchi sostengono di voler promuover nel Sud del mondo. L'esclusione del software libero dalle trattative ufficiali non ha pero' impedito che se ne parlasse in molti dei seminari organizzati durante il summit. Ad esempio, Bildad Kagai, rappresentante della Free Software and Open Source Foundation for Africa, ha dichiataro che " solo il free software puo' garantire la realizzazione di soluzioni adeguate alle richieste di ogni singolo paese, incorporando contenuti e richiete delle popolazioni locali, mentre il software proprietario richia sul lungo periodo di incrementare i gia forti meccanismi di dipendenza sofferti dai paesi africani nei confronti degli Stati Uniti e dell'Europa ". E molte organizzazioni internazionali, tra cui lo UNDP, hanno dichiarato esplicitamente di voler favorire l'adozione del free software nei propri progetti di cooperazione.
3. Iniziativa di Geneva03 davanti alla sede del WIPOQuesta sera Geneva03, la sigla che raggruppa mediattivisti e operatori della comunicazione indipendente, ha inscenato una manifestazione di fronte alla sede del WIPO, l'agenzia dell'ONU che si occupa di proprieta' intellettuale, in chemin de Colombettes, a qualche chilometro di distanza dal Palaexpo' dove si stava svolgendo il WSIS e di fronte alla sede ONU a Ginevra. L'evento era stato annunciato con un invito "ufficiale" con tanto di logo dell'ITU e del WSIS, fatto girare questo pomeriggio tra le delegazioni presenti al Palaexpo'. Verso le 18 una cinquantina di persone provenienti dal Palladium, la struttura nel centro di Ginevra che sta ospitando il il Polymedia Lab, le conferenze ed i seminari, ha proiettato sul palazzo del WIPO una serie di filmati introdotti da un intervento che ha spiegato il senso dell'iniziativa. "La WIPO, insieme ad altre agenzie internazionali come il WTO, - ha spiegato un'attivista - e' responsabile di politiche restrittive sul tema della proprieta' intellettuale tanto per il software quanto per i medicinali". Dal pulmino, messo a disposizione dal gruppo tedesco ExpertBase, e' stato proiettato "Dammi la sirenetta", un filmato fatto da alcuni degli autori della Sirenetta di Walt Disney per mettere in luce gli aspetti piu' grotteschi del copyright e degli interessi economici di chi lo gestisce attualmente per opere artistiche come filmati e animazioni. A seguire un montaggio fatto di schermate di "warning" provenienti da filmati diversi, ovvero le note che vengono inserite prima di ogni opera visiva per ammonire chi ne fruisce da ogni tentativo di infrangere il copyright con il quale e' protetto. A fine iniziativa i manifestanti sono tornati al Polymedia Lab dove e' prevista una conferenza di Geert Lovink, autore del libro "Dark Fiber", che presentera' un progetto alternativo al copyright sui farmaci. Per domani e' prevista, alle 12 dalla stazione centrale di Ginevra, una manifestazione sugli stessi temi e nell'ambito di una protesta annunciata contro la vittoria dei partiti xenofobi alle ultime elezioni federali.
4. Quotidiani rubati?Migliaia di copie di Terra Viva, il quotidiano free press prodotto per i giorni del WSIS di Ginevra dall'agenzia di stampa independente Inter Press Service, in collaborazione con InfoSud e AWCIS, sono scomparsi martedi e mercoledi da varie postazioni
dentro il Palexpo, sede del WSIS.Caso 1 (martedi): una donna che si e' identificata come architetto tunisino ha esportato circa un migliaio di copie "per i propri amici" e ha risposto malamente quando interrogate su che fine avessero fatto realmente i giornali. Caso 2 (mercoledi) : due donne hanno riempito alcune borse di plastica con copie del quotidiano. Non hanno risposto agli interrogativi sul perche' ne stessero prendendo tante copie. Caso 3: (mercoledi): due giornalisti di IPS stavano distribuendo copie del giornale all'uscita del Palexopo sono state aggredite da tre tunisini che li hanno accusati di non scrivere la verita' circa il loro paese. Altri nel frattempo hanno tentato di portare via alcune centinaia di copie del quotidiano. Perche'? Censura nel summit sull'informzione? Probabilmente. Terra Viva ha pubblicato articoli sulla Tunisia nelle due edizioni finora pubblicate, e continuera' a farlo raccontando la verita'.
5. Dove e' finito il dibattito sulla cyberdemocrazia ?Nella seconda meta' degli anni novanta, dopo la creazione dei primi browser grafici che hanno permesso una diffusione di massa della rete, buona parte delle riflessioni su come utilizzare questo nuovo strumento si erano concentrate sul concetto di cyberdemocrazia. Ma, dopo i primi due o tre an ni, questo terreno e' stato lentamente abbandonato per occuparsi di altri aspetti legati alla proliferazione delle reti informative. Oggi, a Ginevra il " vecchio " tema della democrazia in Internet e' stato invece ripreso in un vivace dibattito che ha visto la partecipazione di importanti figure dell'Information Age. Tra questi, Nicholas Negroponte, che sempbra essere rimasto fermo alle posizioni di 10 anni fa, proponendo un paragone fra la situazione attuale e quella dell'antica grecia, e sottolineando la capacita' delletecnologie di creare delle reti di conoscenze e condivisione fra i cittadini del nuovo mondo globale, superando lo schema della democrazia rappresentativa, per giungere alla democrazia diretta attraverso la rete. Stephen Coleman, della oxford University, ha invece fortemente attaccato questa posizione sostenendo che i cittadini non possono e non vogliono intervenire in ogni questione politica. Internet da la possibilita' di creare un'arena nella quale i cittadini possano parlare, spiegare
la propria posizione e soprattutto possano controllare direttamente l'agenda politica. Non quindi democrazia diretta ma controllo diretto.Pierrotin e Clift, diell'associazione droit de l'homme, hanno invece sottolineato il ruolo multi-stakeholder che puo' e deve avere la Societa' dell'Informazione, sulla necessita' di coinvolgere i cittadini (che hanno pero' un forte bisogno di responsabilizzarsi), sulla possibilita' di avvicinarsi maggiormente - grazie alle ICT - ai propri rappresentanti, e soprattutto di usare strtegicamente le tecnologie per creare reti di relazioni.
6. Costruire leggi dal basso.Uno delle maggiori discrepanze che si sono potute osservare a Ginevra e' stata l'assoluta diversita' di linguaggi tra i rappresntanti de mondo business e quelli della societa' civile e di alcune organizzazioni internazionali, come l'UNESCO e l'UNDP in materia di protezione della proprieta' intellettuale. Infatti se da una parte le aziende hanno dato per scontata la protezione in ogni caso dei propri prodotti, anche quando questa rappresenta un forte ostacolo per lo sviluppo dei paesi poveri, dall'altra il sostegno del fair use delle risorse intellettuali (tra cui ricade anche il software) e' stato posto come un punto centrale. Su questo punto si e' espresso il senatore dei verdi Raffaello Cortiana, membro della delegazione italiana al WSIS, che ha proposto, in un incontro sulla societa' civile, la costruzione di un percorso che conduca ad una direttiva europea di iniziativa popolare che garantisca all'Europa una Societa' dell'Informazione libera e plurale in cui sia garantita la disponibilita' degli alfabeti tecnologici e sostenuta la non brevettabilita' del software. " Non ci possiamo permettere che la grande mobilitazione contro la direttiva europea sulla brevettazione del software vada dispersa, anzi dobbiamo partire al contrattacco ", ha dichiarato. Al ritorno in Italia e' urgente che le centinaia di associazioni,rappresentanti istituzionali, NGO e soggetti della societa' civile si incontrino pubblicamente per dare continuita' ai processi messi in moto a Ginevra.
In allegato un'intervista a Matilde Ferraro, rappresentante della societa' civile nella delegazione italiana al WSIS
-----------------------------------Ci racconti brevemente come si sono sviluppate le relazioni fra la Societa' civile italiana e la delegazione del governo che si e' occupata del WSIS?
Il processo preparatorio del WSIS e' stato estremamente complesso ed ha visto una serie di conferenze preparatorie nelle quali e' stato delineato il testo della Dichiarazione di Principi e del Piano d'Azione che saranno approvati domani. Il Governo italiano ha creato nell'ottobre 2002 per seguire questi lavori una Task Force e rispondendo all'invito che proveniva dalle Nazioni Unite ha invitato la Societa' civile italiana (Ong, associazioni, etc.) a partecipare ad alcune riunioni, purtroppo pero' il punto di vista della societa' civile e le proposte che abbiamo presentato al fine di un loro inserimento nel documento finale non sono mai state veramente prese in considerazione.
Poi a Novembre ci e' arrivata la proposta di inserire un nostro rappresentante nella delegazione ufficiale, dopo alcune riunioni la nostra posizione e' stata quella di decidere di accettare solo qualora il governo avesse preso l'impegno formale di creare un tavolo di confronto reale in preparazione del Summit di Tunisi del 2005.
E questo impegno e' stato effettivamente assunto dal governo?Lo scorso 2 dicembre come Piattaforma della Societa' Civile italiana verso il WSIS abbiamo organizzato una conferenza stampa alla camera alla quale ha partecipato anche il Senatore dei verdi Fiorello Cortiana che si e' impegnato a riportare la nostra proposta per la creazione di un tavolo di confronto all'interno del Parlamento in occasione dell'audizione del Ministro Stanca. Questo e' effettivamente avvenuto e Stanca ha assunto davanti al Parlamento l'impegno di costruire un tavolo di lavoro verso Tunisi anche con la Societa' Civile.
Qui al Summit di Ginevra ti sembra che sia stata confermata questa volonta' espressa da Stanca in Parlamento?
Direi di si, nell'intervento che il Ministro ha tenuto in Plenaria a nome della Commissione Europea (di cui l'Italia ha la presidenza al momento) nella parte conclusiva dell'intervento e' stata sottolineata l'importanza di un coinvolgimento di tutti gli Stakeholders nel processo di preparazione del Summit di Tunisi ed ha ricordato che fra di questi vi e' la Societa' Civile.
Infine, credo che sia stato particolarmente importante il saluto che il Ministro e' venuto a farci ieri durante la nostra riunione di coordinamento. Non avviene sempre (almeno in Italia!) che un Ministro si avvicini ad un circolo di persone sedute a terra sulla moquette del Palaexpo e che sottolinei l'importanza del nostro ruolo...
Certo appena saremo tornati in Italia chiederemo la creazione effettiva di questo Tavolo e staremo a vedere cosa accadra'.
Le tue impressioni sul Summit?Innanzitutto che si tratta di un evento "enorme" che secondo le ultime stime vede la partecipazione di circa 16.000 delegati provenienti da quasi tutti i paesi del mondo e questa e' una delle ragioni per cui sembra di partecipare a piu' Summit contemporaneamente. Il primo e' quello che si svolge nella Plenary Room, la sala in cui intervengono i rappresentanti ufficiali dei Governi (capi di stato, ministri, rappresentanti delle Nazioni Unite.) ed e' la parte del Summit in cui vengono esposti i punti di vista ufficiali dei governi che sono confluiti nella Dichiarazione di Principi e nel Piano d'Azione. Una seconda consistente parte del WSIS e' rappresentata dai numerosissimi Panel of discussion che si tengono parallelamente, questi Panel sono organizzati da Governi, Organizzazioni internazionali, NGO, Fondazioni e secondo me rappresentano la parte piu' interessante del Summit perche' quasi tutti sono dedicati ai contenuti effettivi della Information Society e vedono la partecipazione di relatori molto qualificati provenienti un po' da tutto il mondo. Infine vi e' la parte espositiva nella quale e' possibile trovare un po' di tutto, con una prevalenza fra gli espositori delle aziende ICT, molte delle quali (l'ho sperimentato personalmente con le aziende Giapponesi) non hanno neanche la percezione esatta di cosa sia un Summit di Sviluppo delle Nazioni Unite.
Ti sembra che il Summit sia riuscito o no?Sicuramente e' riuscito in termini di partecipazione, mi pare di poter affermare che la vera novita' di questo Summit e' la partecipazione enorme dei rappresentanti della Societa' Civile, ma purtroppo questo elemento non basta. Purtroppo non sono stati sciolti alcuni dei nodi centrali legati alla diffusione delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione fra gli altri il "governo" di Internet ed il "finanziamento" della Societa' dell'Informazione, seppure vi e' ormai un consenso generale sull'importanza delle TIC nel favorire lo sviluppo, non vengono varate iniziative che realmente possano aiutare a diminuire il Digital Divide. Credo inoltre che non siano tenute in considerazione dai governi dei paesi del cosiddetto Nord del mondo le analisi e le esperienze promosse dai Paesi del Sud, che a mio avviso qui a Ginevra stanno esprimendo le modalita' piu' sostenibili per diffondere la Societa' dell'informazione.
Per concludere, come ti e' sembrata la partecipazione della Societa' Civile italiana qui al Summit?
Sono molto contenta di come siamo riusciti ad organizzarci ed avere una partecipazione corale qui a Ginevra. Fino allo scorso anno a mobilitarsi in Italia sui temi proposti dal Summit eravamo veramente pochi e poco coordinati fra di noi. L'ultimo anno ha visto invece un duro lavoro di coordinamento e di sensibilizzazione sui temi del Summit che e' sfociato nella creazione della Piattaforma della Societa' Civile italiana verso il WSIS e qui a Ginevra siamo riusciti a coordinarci, a lavorare insieme ed a portare ognuno il proprio contributo specifico, questo mi fa ben sperare per il lavoro che ci aspetta nei prossimi due anni che ci separano dal Vertice di Tunisi.
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