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Chiama l'Africa news 26/11/03
- Subject: Chiama l'Africa news 26/11/03
- From: <info at chiamafrica.it>
- Date: Wed, 26 Nov 2003 12:35:41 +0100
<http://www.chiamafrica.it> Chiama l'Africa News 26 novembre 2003 L'Agip inquina il Delta, poi insabbia di Marina Forti, Il Manifesto 21/11/03 Abalagada è un grande villaggio del distretto di Ndokwa -est, nello stato del Delta, Nigeria meridionale. Una collettività di pescatori e contadini, economia di sussistenza basata sulla terra e soprattutto sull'acqua dei molti canali che fanno il delta del Niger. La vicinanza con i pozzi di petrolio non ha portato a Abalagada nessuno dei comfort moderni che sembrano irrinunciabili altrove: non c'è elettricità né acqua potabile, né una scuola o un ospedale. I pozzi invece hanno creato molti problemi alla comunità di pescatori del Delta. Si tratta di pozzi della Nigerian Agip oil Company (filiale nigeriana della multinazionale italiana), che ha cominciato nel 1963 a operare in quella zona dove ha anche un impianto di separazione del gas naturale. Da allora si è spesso trovata in scontro con le comunità locali, che rinfacciano alla compagnia le frequenti fughe di greggio da pozzi e oleodotti. Di recente tutto questo è precipitato in una serie di episodi allarmanti. Lo riferisce il gruppo di avvocati e ambientalisti nigeriani Environmental Rights Action (Era), che ha condotto nei due mesi scorsi un'indagine a Abalagada. Riferisce in primo luogo che il 25 settembre una squadra di Polizia mobile e di militari ha fatto irruzione nel villaggio, arrestando una trentina di persone - inclusi donne e anziani - che sono state rilasciate solo due settimane dopo. Pare che lo scopo fosse mettere fine a una protesta che si trascinava da tempo. Il gruppo di avvocati «per i diritti ambientali» riferisce poi che il 12 ottobre, intorno alla mezzanotte, una forte esplosione è stata udita a un pozzo Agip prossimo al villaggio. Il pozzo era stato finito di scavare pochi mesi fa, e la gente del luogo ha riferito che doveva esserci qualche problema perché i tecnici (stranieri) della compagnia petrolifera erano spesso là ad armeggiare. L'esplosione ha provocato un massiccio sversamento di greggio e un gigantesco incendio. Parecchi stagni dove si allevava il pesce sono stati «uccisi», le reti e trappole per pesci sono state sia distrutte dall'incendio o sommerse dal liquido nero e vischioso. L'incendio ha attaccato una zona di bosco di mangrovie, una delle ultime e più ampie che resta nel delta, che si estendeva dal pozzo fin sulle rive del Niger: ha continuato ad ardere per tre settimane, dal 12 ottobre al 3 novembre, quando infine è stato domato dal personale della Halliburton Oil servicing company, tecnici arrivati dagli Stati uniti e specializzati in incendi di pozzi petroliferi. Del bosco di mangrovie, hanno constatato gli avvocati ambientali, resta cenere fumante: la gran parte degli alberi è scomparsa, le mangrovie sopravvissute hanno le radici immerse nel petrolio e stanno perdendo le foglie. Le mangrovie sono un albero prezioso perché cresce con le radici in acqua, nelle zone tra dolce e salmastro, e salva le coste dall'erosione provocata dalle onde e maree. Un disastro ambientale, dunque, e un disastro umano: perché l'intera comunità di pescatori e contadini adesso non ha da pescare e coltivare. L'Agip nigeriana ha dichiarato alla commisisone ambiente del parlamento statale che la prima fase della bonifica è già stata compiuta, ripulendo manualmente lo sversamento di greggio, e la seconda fase sarà affidata a tecnici specializzati in questo tipo di incidenti. Gli avvocati di Era riferiscono però che proprio durante un sopralluogo, con giornalisti e delegati della commissione ambiente del parlamento, hanno visto lavoratori dell'Agip che coprivano di sabbia le pozze di petrolio, un gran lavoro di bulldozer che ha indignato i parlamentari. Il rapporto di Era (che abbiamo ricevuto grazie alla Campagna per la Riforma della Banca Mondiale) chiede all'Agip nigeriana di togliere la sabbia e cominciare subito una vera bonifica, sia dei terreni che dei corsi d'acqua e stagni. Chiede risasrcimenti per le comunità locali, che da quei pozzi di petrolio hanno ricevuto solo danni. Svoltasi in Burkina Faso la decima Assemblea mondiale del movimento Emmaus "Abbiamo scelto di riunirci in Africa per accogliere il grido di questo continente. Ma anche per raccogliere la grande contraddizione, e la sfida, che l'Africa ci rimanda, come movimenti al servizio dei più poveri. Un continente ricco di storia, di cultura, di saperi, di risorse umane e materiali, ma ancora torturato e saccheggiato. La scelta dell'Africa ci segnala la necessità di ripensare la nostra presenza, il nostro lavoro in questo continente, tra i poveri del Nord come del Sud del Pianeta". Sono le parole con le quali l'Abbé Pierre ha aperto la decima Assemblea Mondiale del movimento Emmaus, da lui fondato a Parigi, che oggi conta oltre 400 comunità e gruppi sparsi in oltre 40 paesi del mondo. L'assemblea ha riunito la scorsa settimana rappresentanti di 47 Paesi del mondo per misurare gli interventi di Emmaus con un quadro di politiche internazionali completamente mutato: "Di fronte agli avvenimenti degli ultimi anni - denunciano - alle politiche di guerra messe in atto, alle decisioni protezionistiche e predatorie adottate dalle grandi agenzie internazionali, sentiamo di dover rifiutare integralmente il genere di progresso e l'idea di sviluppo che ci impongono". Il 31 gennaio 2004 Emmaus compierà 50 anni di attività di accoglienza, un'occasione per tornare alle radici del proprio impegno e rilanciare le scelte di solidarietà di questi anni. Per info: Emmaüs Afrique - Tél. / Fax : 00 226 34 07 76 11 BP 972 CMS Ouagadougou 11 - emmafrique at fasonet.bf Graziano Zoni tel. 055/6503458 - italia at emmaus.it AZIONI 28 novembre: «Buy nothing day», giornata del non acquisto Una moratoria di 24 ore sugli acquisti. Per un giorno non comprate nulla. Un gesto importante per sfuggire all'imperativo del consumismo e riappropriarsi di una fetta di tempo passata a fare shopping. Una giornata dedicata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e la pressione che esercita su tutti gli aspetti della nostra vita. 24 ore per buttare fuori dal nostro stile di vita l'immagine della famiglia felice al sapore del "Mulino bianco", le raccolte punti che soddisfano l'immaginario più che i bisogni delle casalinghe, i piccoli mostri dei cartoni animati che ipnotizzano le fantasie dei piccoli e svuotano i portafogli degli adulti. La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un'economia sostenibile. Che cosa si può fare per aderire? Far circolare il messaggio, scaricare dal sito di terre di mezzo la locandina e i poster da stampare e affiggere in ufficio e ovunque possa essere letta dal maggior numero di persone, manifestare il proprio dissenso organizzando iniziative nelle strade o davanti ai supermercati. Informazioni: http://www.terre.it/bnd. "Materiali" per la giornata del non acquisto sono scaricabili anche dal sito www.bilancidigiustizia.it ATTIVITA' "L'Africa in piedi": una nuova mostra itinerante Un percorso di riflessione attraverso i tanti aspetti del pianeta Africa, per guardare oltre gli stereotipi. Dovunque e in ogni campo si moltiplicano gli esempi di organizzazione della gente e della società civile per la realizzazione di uno sviluppo autocentrato, di una democrazia reale e di una pace duratura. E’ questa l’Africa in piedi: l’Africa che vive e si muove al di fuori della logica dei vertici e delle istituzioni internazionali; l'Africa custode di una cultura della vita altrove dimenticata; l'Africa che coltiva ancora i valori della solidarietà e dell'amore per l'uomo. Il futuro è qui, dove ogni giorno milioni di persone compiono il miracolo della sopravvivenza, sfidando le statistiche della Banca Mondiale e la logica del profitto, le leggi del mercato e la spietata contabilità del Fondo Monetario Internazionale, la guerra e le classi dirigenti corrotte. Nel percorrere a grandi passi la via del progresso faremmo bene, ogni tanto, a voltarci e a guardare. Ci stupiremmo. Tutto ciò che abbiamo abbandonato lungo il sentiero della nostra storia, vive e resiste altrove. INFO: tel. 329/5713452 – info at chiamafrica.it - www.chiamafrica.it via Francesco del Furia 18 – 00135 Roma - fax: 06/30995252 APPUNTAMENTI Roma, Martedì 2 dicembre ore 18 I martedì dell'Africa: Zambia Sottoterra Libreria Odradek - Roma, via dei Banchi Vecchi 57 – tel. 06 6833451 Dal prossimo Martedì inizia la nostra collaborazione con lo staff di C’era una volta, la trasmissione in onda su Raitre che fin dalla sua prima puntata si è caratterizzata per immagini e reportage dal sud del mondo con elevato valore narrativo, documentario e di denuncia. Abbiamo scelto di ripercorrere, nello spazio della Libreria Odradek, alcune tappe di questi racconti, i quali, messi in onda in seconda o terza serata, sfuggono facilmente all’attenzione del grande pubblico televisivo. Ad ogni appuntamento sarà con noi un ospite diverso per commentare insieme il contenuto dei filmati. Inizieremo con un documentario sullo Zambia paese che, durante la colonizzazione inglese e nei primi anni di indipendenza, è stato il granaio dell’Africa orientale. L’agricoltura e l’estrazione di rame erano le garanzie in mano a questo paese per un rapido sviluppo economico e sociale. Oggi dopo 40 anni, è appena in grado di sopravvivere. Lo Zambia non ha mai conosciuto la guerra eppure i suoi numeri – con l’introduzione delle politiche liberiste del Fondo Monetario a partire dal 1991 e la corruzione degli ultimi 10 anni di governo - sono quelli di un’economia di guerra e di emergenza: 700 Dollari di debito estero sulle spalle di ciascun abitante, neonati compresi; l’aspettativa di vita è crollata a 40 anni; solo l’1 % della popolazione si può permettere di fare acquisti in un supermercato o di entrare in una farmacia; il 63% vive con meno di un dollaro al giorno. "Siamo partiti con la voglia di capire perché lo Zambia dicesse no agli ogm negli aiuti alimentari. Pazzi o ribelli? Come si fa a rifiutare il cibo quando si muore di fame e quali sono le alternative al sacco di soia regalato dalle agenzie umanitarie? "(da www.ceraunavolta.rai.it). All'incontro parteciperanno gli autori. Si ringraziano la Rai e gli autori del programma Ingresso libero. L’iniziativa è realizzata a fini culturali ed è senza scopo di lucro INFO: tel. 329/5713452 – - info at chiamafrica.it - www.chiamafrica.it Il documentario sullo Zambia, trasmesso in tv lo scorso 13 novembre, è il primo di una serie di cinque puntate di C’era una volta dedicate interamente all’Africa. Prossimo appuntamento: Giovedì 27 novembre, alle 23,30, sempre su RaiTre, con un documentario sulla Costa D'Avorio. Roma, 1804-2004. Un preludio ai festeggiamenti per la celebrazione del bicentenario dell'indipendenza della prima Repubblica Nera: Haiti Ambasciata della Repubblica del Congo, Banca Popolare Etica, Ambasciata di Haiti Venerdì 5 dicembre, ore 16.00 Il vudu haitiano visto con gli ochhi di un Kongo d'Africa Università La Sapienza, Piazza Aldo Moro, 5 Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Aula “A” Dipartimento di Studi Storico-Religiosi. Relatore: Masengo ma Mbongolo Sabato 06/12, ore 16.00 – 21.00 Malaki ma kongo nel feudo del vudu haitiano Cento sociale Brancaleone, via Levanna 11, Monte Sacro Roma 16 h00 - Esposizione del tema: "Dal Regno Kongo alla Repubblica di Haiti via Isola di Goré, ossia la magia dell'arte malgrado 5 secoli e 8000 chilometri di distanza". Sottofondo musicale tradizionale haitiano e congolese 17 h00 - Film "Ritorno alla sorgente Kongo" dei kongo della Guadalupe: i Massembo 18 h00 - Film video: Malaki ma Kongo nel feudo del vudù haitiano 19 h00 - Presentazione dei progetti di Malaki ma Kongo: -progetto di microcredito per le donne in Congo -progetto di solidarietà per le giovani ragazze-madri di Port au Prince 19 h20 - Teatro Dal Kongo al Congo di Masengo ma Mbongolo Info: 328 37 72 653 - 347 91 85 095 - info at malakimakongo.com www.malakimakongo.com Roma, 11 dicembre 2003 ore 21,00 DFA: Drums For Africa Una serata-spettacolo a favore dell’Ospedale S.Luc-Bimenguè-Cameroun Organizzato dall'associazione Don’t Forget Africa-onlus. Partecipanti: Ruggero Artale & Afro-Percussion Lab / Orchestra, 40 artisti per uno spettacolo di ritmi, canti e danze di derivazione africana, afro-americana e afro-italiana. ALPHEUS via del Commercio 36 Info: http://www.ruggeroartale.com Concorso letterario Eks&Tra 2004 - Erranti Termine ultimo per partecipare 15 febbraio 2004 L'Associazione Eks&tra, il Centro di Educazione Interculturale della Provincia di Mantova e il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Bologna, per far conoscere al pubblico italiano i valori culturali di cui sono portatori i migranti, e favorire l'integrazione fra espressioni e tradizioni diverse, indicono la decima edizione del concorso letterario Eks&Tra per scrittori migranti. Regolamento su : http://www.eksetra.net ------------------------------------------------------------------------ ------- Ti è arrivata questa mail perchè risulti iscritto alla newsletter di Chiama l'Africa <http://www.chiamafrica.it> Via Francesco del Furia 18 - 00135 Roma - tel 329/5713452 - fax: 06/30995252 Per non ricevere più questa mail scrivi a info at chiamafrica.it <mailto:info at chiamafrica.it> oppure vai direttamente al sito <http://www.cipsi.it/africa/mailing.asp> Allo stesso recapito Email <mailto:info at chiamafrica.it> puoi segnalare notizie, iniziative o appuntamenti redazione a cura di Paola Luzzi
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