sigarette: non fumare per non finaziare le FF.AA.!



Corriere della Sera 17/11/03

Via all’aumento delle sigarette «Finanzieremo le Forze armate»

Sirchia: giusto pensare ai rincari come deterrente, lo si è fatto anche con i superalcolici


ROMA - A convincere il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sono stati i drammatici eventi dell’Iraq. Di fronte al sacrificio pagato dai volontari delle Forze armate sono cadute le ultime riserve sulle misure da adottare per reperire le risorse necessarie a sostenere il rinnovo dei contratti dei militari. Così Tremonti ha deciso di mettere da parte le sue perplessità sull’aumento delle accise su tabacco e sigarette suggerito da An. Ad una condizione: che i maggiori incassi, frutto degli aumenti, vadano esclusivamente a finanziare i miglioramenti retributivi delle forze dell’ordine, e non come suggerisce per esempio An, a soccorrere i piccoli comuni che chiedono budget più consistenti. Il fatto è, come ha spiegato Fabrizio Rossetti responsabile Fp-Cgil comparto sicurezza, che la Finanziaria 2004, nel testo passato al Senato, ha «tagliato drasticamente» i fondi destinati al rinnovo contrattuale per gli anni 2004-2005 dei circa 450 mila appartenenti ai corpi di polizia e militari. «Per il biennio 2002-2003 le somme messe a disposizione erano pari a 1.260 milioni di euro, per il rinnovo del prossimo biennio sono previsti appena 690 milioni di euro sufficienti ad assicurare aumenti dimezzati», che, fatti i calcoli, non supererebbero, secondo i sindacati, i 30 euro lordi al mese. Resta da vedere se la cifra prevista per aumentare gli stanziamenti, 200 milioni di euro, risponderà alle attese degli uomini in divisa. L’aumento del prezzo del tabacco è in generale una misura che non piace al ministro dell’Economia, sia perché il prezzo dei pacchetti di molte marche è appena salito come effetto dei rincari decisi con la passata Finanziaria per sostenere la ricerca sia perché i consumi sono stati scoraggiati dalle scritte nere sulla dannosità del fumo e l’ulteriore aumento del prezzo potrebbe accentuarne il calo facendo contrarre il gettito fiscale. E poi c’è la vendita non ancora completamente conclusa dell’Eti, l’ex azienda dei monopoli, alla britannica Bat, senza contare il rischio della ripresa del contrabbando. Si tratta però, e questo è l’argomento che forse ha convinto Tremonti, del meccanismo più semplice per reperire risorse. Le accise rappresentano il 75% del prezzo del pacchetto e forse, visto che gli aumenti dovranno servire solo a sostenere i rinnovi contrattuali delle Forze armate, potrà essere deciso anche un rincaro inferiore a quello di circa 10-15 centesimi che qualche parlamentare aveva ipotizzato per finanziare i piccoli comuni. Sarà comunque una riunione della maggioranza prevista per i prossimi giorni a definire quali modifiche si potranno apportare alla Finanziaria, licenziata dal Senato e passata alla Camera in seconda lettura. Fra queste vi sono il condono previdenziale, l’ampliamento al 2002 del condono fiscale e la maggiorazione di un euro sui biglietti aerei per i voli domestici che il governo comunque è intenzionato a bloccare. A pensare ad aumenti non per motivi di cassa ma come una sorta di deterrente è il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che nei giorni scorsi ha sostenuto l’opportunità di un rialzo del prezzo delle sigarette così da limitare il fumo tra i ragazzi che di soldi in tasca ne hanno pochi. Ieri Sirchia ha espresso un concetto simile a proposito del rincaro dei superalcolici inserito nella Finanziaria 2004 a favore della ricerca: «È una strada assolutamente giusta», ha detto Sirchia.

Stefania Tamburello