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lettera di protesta
- Subject: lettera di protesta
- From: "Angelo Garro" <angelogarro at libero.it> (by way of francesco iannuzzelli <francesco at peacelink.org>)
- Date: Wed, 12 Nov 2003 23:35:13 +0100
- Organization: peacelink
Milano, 12 novembre 2003 Comitato Genitori Vittime Arruolate nelle Forze Armate LETTERA APERTA AI SORDI DI REGIME. Quello che temevamo è successo! I nostri soldati in missione di pace sono stati colpiti. Da mesi occupiamo il nostro tempo, il nostro sonno e il nostro denaro nel tentativo di farci ascoltare. Di attirare l'attenzione delle nostre Istituzioni, dei Mass-Media e dei falsi predicatori camuffati da showman ed anchorman e da sindacalisti nazionali e provinciali troppo occupati per interessarsi di un tema che da anni produce in Italia un numero elevatissimo di morti nell'adempimento del Loro dovere al servizio della Patria. Uomini che nessuno tutela: i soldati. Lavoratori in divisa e futuri e potenziali lavoratori civili, ergo: esseri umani. Ci riferiamo a Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri e Militari di leva, volontari e di carriera. Ma è come parlare al vento. Lo abbiamo fatto come semplici cittadini e come genitori di un militare caduto in servizio. Lo abbiamo scritto all'attuale Presidente della Repubblica prof. C.A.Ciampi, al Presidente del Consiglio on. Silvio Berlusconi, al Ministro della Difesa on. Antonio Martino senza ottenere mai alcuna risposta. Lo abbiamo dibattuto con i Presidenti della Commissione Difesa on. Luigi Ramponi e con vari altri componenti di detta Commissione senza esito. Abbiamo espresso anche il nostro dissenso sull'invio in Medio Oriente (Afghanistan ed Iraq) di contingenti italiani in zone di guerra, specie senza l'egida delle Nazioni Unite. Come da lettera allegata inviata in data 6 ott. 2002 al Presidente del Consiglio e al Ministro della Difesa. Abbiamo espresso il nostro dissenso che queste truppe venissero inviate in zone d'operazione senza una adeguata preparazione (vedi gli alpini in Afghanistan) ma soprattutto senza prima aver provveduto ad approvare una Proposta di Legge Unificata: la Ramponi- Ruzzante per un equo risarcimento in caso di morte in servizio; non per il vil denaro (75 mila euro) ma per il riconoscimento della Loro dignità di esseri umani e non solo di mera "carne da cannone a basso costo" Infatti attualmente solo per i caduti in servizio di leva è previsto un risarcimento di circa 25mila euro (50 milioni di vecchie lire) e nulla per i volontari ed i sottufficiali (Caporali, Sergenti Marescialli). A tutti questi silenzi, particolarmente di quei conduttori televisivi che si spacciano per grandi umanisti o dir si voglia, in quanto trattasi di temi non di attualità, oggi 12 novembre a soli otto giorni da quel 4 novembre in cui si sono commemorati i Caduti di tutte le guerre senza che nessuno ne abbia spiegati il vero valore del Loro sacrificio: tutti i programmi serali hanno aperto il loro palcoscenico strappandosi i capelli e le vesti per una tragedia annunciata ma vergognosamente ignorata. In questo nostro 11 settembre italiano, solo noi genitori di militari caduti in servizio Istituzionale in tempo di pace, abbiamo pianto nel silenzio delle nostre case senza dare spettacolo, pensando a tutte quelle famiglie che da domani soffriranno come noi e che spente le luci dei riflettori saranno dimenticate come lo fummo noi ed altri 20mila negli ultimi 20 anni. A quando un pubblico dibattito su temi: giustizia militare, tutela e risarcimenti? Comitato Genitori Vittime Arruolate nelle Forze Armate ANGELO GARRO e ANNA CREMONA Via Castel Morrone 5 - 20129 Milano Telefax 02.7389527 Cell.338.9351886 E:mail: angelogarro at libero.it Allegato: Lettera inviata il 6/10/2002 al Presidente del Consiglio Al Presidente Del Consiglio On. Silvio Berlusconi Fax 06.6779.3543 Al Ministro Della Difesa On. Antonio Martino Fax 06.486721 Al Ministro Dell'Economia e Finanze On. Giulio Tremonti Fax 06.4743.449 Con l'avvicinarsi della fatidica ed ormai prossima data dell'invio di truppe italiane in Afghanistan e/o in Iraq, che sicuramente causeranno nuovi e gravi lutti fra la nostra gente, il Comitato Genitori di militari caduti in tempo di pace, che solo dieci giorni or sono (martedi' 24 e mercoledi' 25 settembre u.s.) manifestarono ignorati e inascoltati sulla P.zza Montecitorio per due giorni e una notte, attuando anche un inutile sciopero della fame, avendo sperato come da preventiva richiesta datata 9 settembre u.s. in un incontro con le Loro Signorie; incontro richiesto ma non concesso e di cui ne rinnoviamo la richiesta, confermano la loro opposizione ad un intervento armato di nostri soldati su fronti di guerra, non per motivazioni partitiche, ma perche' consapevoli che altri lutti colpiranno famiglie di nostri connazionali, i quali familiari al pari nostro verranno subito dopo abbandonati, soli al loro destino. Cogliamo pertanto l'occasione per sottolineare che in caso di morte in servizio di un militare volontario o sottufficiale a tutt'oggi lo Stato italiano non ne "riconosce" il sacrificio negandogli qualsiasi equo risarcimento (ne' pensione perche' legata al reddito familiare stabilito in 9mila euro circa annui), come stabilisce l'attuale normativa vigente; vedere legge 308/91, di cui da tempo chiediamo una modifica, richiesta recepita e della quale e' da tempo pronta una Proposta Unificata degli onorevoli Ramponi di A.N. Presidente della Commissione Difesa e Ruzzante dei D.S. componente stessa Commissione; denominata C.1649 e C.1752 "norme i favore di militari di leva, volontari e di carriera infortunati o caduti durante il periodo di servizio" arenatasi sine-die, presso la Commissione Bilancio a causa della richiesta di una relazione tecnica rimasta incompiuta. Il Comitato Genitori di Vittime Arruolate nelle Forze Armate caduti in tempo di pace, ponendosi per le ragioni su esposte, contro la guerra, partecipera' sulle piazze a tutte quelle manifestazioni che serviranno o potrebbero servire ad impedire sia la guerra che all'invio di nostri soldati, in particolare di Alpini; Corpi costituiti solo a scopo di difesa dei Sacri confini della Patria, anche se in altre sciagurate occasioni furono gia' state usate per scopi di offesa ed espansionistici di conquista come in Russia, in Africa, in Albania e in Grecia. Sempre in attesa di un gradito riscontro, inviamo rispettosi e distinti saluti. Per il Comitato Angelo Garro e Anna Cremona
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