[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Una cosa da fare
- Subject: Una cosa da fare
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 18 Oct 2003 12:12:24 +0200
Ad alcune persone amiche della nonviolenza ad alcuni movimenti, associazioni, istituzioni e centri di ricerca impegnati per la pace ad alcuni mezzi d'informazione Vi inviamo il seguente intervento, ringraziandovi per l'attenzione. il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 18 ottobre 2003 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * UNA COSA DA FARE "L'ipocrisia e' un omaggio che il vizio rende alla virtu'". Cosi' la massima 218 di La Rochefoucauld. Ma anche noi che pure amiamo i modi cerimoniosi - che son sempre meglio della brutalita' - ci indignamo di lancinante dolore e soffocante vergogna quando l'ipocrisia e' palese complicita' con l'omicidio. Cosi' e' nel caso dell'esibito dispiacere dei pubblici poteri italiani per le ennesime morti di innocenti nel mare in vista delle nostre coste. Innocenti che in fuga da miseria e violenze inenarrabili speravano trovare qui umana accoglienza, ed hanno trovato solo lo strazio estremo. * C'e' un solo modo perche' questa strage cessi: ed e' accogliere tutte le persone che ne hanno diritto cosi' come la nostra Costituzione, scritta col sangue e con le unghie dei morti della Resistenza, stabilisce. E c'e' un solo modo per concretamente inverare cio' che la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico ci fa obbligo di fare: organizzare un servizio di trasporto pubblico e gratuito per chi in fuga dalla fame e dalle guerre, dalle ingiustizie e violenze piu' atroci, nel nostro paese vuol giungere a trovare scampo. E' una proposta umile e austera che da anni propugnamo, e il primo che volle esprimerci il suo sostegno ad essa fu un amico che ora non piu' vive ma che dimenticato non abbiamo, e che si chiamava Dino Frisullo. * Come gli eroi del Risorgimento italiano sottoposti alla caccia al'uomo delle autocrazie imperversanti furono accolti e salvati da paesi e popoli generosi, come furono accolti e salvati da generosi popoli e paesi gli antifascisti italiani perseguitati dalla dittatura e minacciati dal genocidio, cosi' oggi e' a noi il dovere di accogliere e salvare chi fugge da poteri disumani e da una terribile miseria le cui scaturigini sono in determinante misura in un ordine mondiale inquo di cui noi siamo tra i beneficiari a danno dei quattro quinti dll'umanita'. * Accogliere tutti. Offrire a tutti un servizio di trasporto pubblico e gratuito. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto umano di fuggire dalla fame, dalle torture e dalla morte, di salvare la propria vita. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente sull'unica terra che e' di tutti per trovare un luogo in cui vivere in pace e dignita'. E tutto il resto e' vilta', menzogna e assassinio. Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo * * *
- Prev by Date: la nuova risoluzione Onu per l'Iraq
- Next by Date: La nonviolenza e' in cammino. 708
- Previous by thread: la nuova risoluzione Onu per l'Iraq
- Next by thread: La nonviolenza e' in cammino. 708
- Indice: