[AI] - Il contributo dell'Europa per la soluzione dei conflitti



Fonte: Unimondo
http://www.oneworld.net/article/view/70142/1/

Il contributo dell'Europa per la soluzione dei conflitti

Onu dei Popoli: bandiere
La creazione di un network italiano e europeo per il disarmo: e' questa
l'interessante iniziativa presentata stamane al seminario "Il contributo
dell'Europa per la soluzione dei conflitti" nel quale rappresentati della
società civile europea e mondiale hanno discusso sul ruolo dell'Europa per
la promozione della pace.

E' la risposta puntuale del mondo pacifista alle dichiarazioni del
Ministro della difesa Antonio Martino che nei giorni scorsi preannunciava
la creazione di una 'Agenzia europea per gli armamenti e la ricerca
strategica' che "servirà a sviluppare le capacità militari dell'UE ed a
consolidare le industrie del settore".

"Il network intende dare una forma stabile e continuativa all'esperienza
del coordinamento di gruppi locali e nazionali che hanno promosso la
Campagna di difesa della legge 185/'90 (la legge italiano sul commercio
delle armi) che ha visto un'ampia partecipazione popolare e intende
coordinare e mettere in rete le numerose e importanti iniziative che oggi
si svolgono a livello territoriale promosse da associazioni, ong nazionali
e internazionali, istituti di ricerca, organizzazioni laiche e religiose,
associazioni di volontariato, sindacati e agenzie di informazione" - ha
detto Tonio Dell'Olio presentando la proposta. Già una trentina di
associazioni hanno aderito all'iniziativa di una rete nazionale di studio
e monitoraggio della produzione e commercio di armamenti e per il disarmo
che si sta coordinando con altre iniziative promosse a livello europeo da
diverse associazioni.

Come ha spiegato Chiara Bonaiuti dell'Osservatorio sul commercio delle
armi (Oscar) dell'Istituto di ricerche economiche e sociali Ires-Toscana,
le legislazioni attuali dei paesi europei in materia di commercio e di
esportazioni di armi sono alquanto differenti, disomogenee e lacunose. Un
dato preoccupante soprattutto se pensiamo ai 10 paesi dell'est europeo che
prossimamente faranno parte dell'EU che, come documentano gli studi di
vari agenzie, sono stati uno dei maggiori canali di trasmissioni di armi
verso paesi del Sud del mondo governati da dittatori o in guerra. Sulle
normative europee sull'export di armi si è concentrato il documentato
intervento di Chiara Bonaiuti che ha messo in luce anche le carenze
dell'attuale Codice di Condotta europeo, unico strumento politico in
materia di commercio di armamenti, che però non ha alcun valore vincolante
per i paesi.

Di fronte alle pressanti richieste della lobby armiera di liberalizzare
gli scambi interni, espandere i mercati e sovvenzionare con interventi
finanziari statali l'industria armiera che sempre più si va privatizzando,
l'iniziativa di un network italiano ed europeo che offra ai cittadini un
costante monitoraggio dell'export europei di armi e si faccia loro
portavoce sulle questioni politiche, legislative ed economiche connesse
appare di sicuro rilievo. "Ma occorre anche - ha sottolineato don Albino
Bizzotto di 'Beati i costruttori di pace' - lavorare sul versante
culturale per promuovere una cultura che metta al bando gli armamenti. Non
e' un caso che nel momento in cui in Europa e nel mondo intero si
esprimeva il massimo di domanda di pace e il no alla guerra, i governi di
molti paesi decidevano di aumentare i budget militari". (GB)