[AI] All'Onu dei Popoli si discute di informazione e Pace



"Attenti ai giornalisti 'embedded' nel potere, che hanno un rapporto promiscuo e osceno col mondo della poliitica": e' questo l'invito lanciato da Ennio Remondino, inviato speciale Rai, durante i lavori dell'"assemblea dell'Onu dei Popoli" dedicati all'informazione.
Remondino ha inoltre sottolineato che nell'Unione Europea "non esistono norme a tutela del pluralismo informativo, e nella bozza di costituzione Europea la parola 'informazione' e' un tabu'".
L'intervento di Remondino e' stato preceduto da quello di Jean Fabre, direttore dell'UNDP, il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.
Fabre ha puntato il dito contro la Microsoft e le multinazionali dell'informatica, dichiarando che "l'UNDP sta incoraggiando i governi all'adozione di Linux e di software libero, che nasce dallo sforzo dalla societa' civile e non dalle esigenze del mercato. Questa scelta politica si traduce anche in un notevole risparmio sulla spesa pubblica".
Roberto Savio, direttore dell'agenzia internazionale IPS, ha parlato di alcune informazioni "tabu'" sulla situazione dell'Iraq, chiedendosi come mai in un paese dove sarebbe stata ripristinata la democrazia accade che "i giornalisti di Al Jazeera non sono ammessi alle conferenze stampa, e ai responsabili di Reporters Sans Frontieres viene impedito di organizzare a Baghdad convegni sulla liberta' di stampa".
Lisa Clark, dei "Beati i costruttiori di Pace" ha completato il quadro degli interventi con la prospettiva della societa' civile e dei movimenti antiguerra, analizzando il fenomeno mediatico delle "bandiere di pace", descritte come espressione del "bisogno popolare di una comunicazione immediata per esprimere il proprio dissenso".
Lisa Clark ha descritto le bandiere come "una forma di comunicazione perfettamente nonviolenta, capace di fermare lo scontro di civilta' dando un chiaro segnale alle popolazioni arabe: noi non siamo d'accordo con chi vi bombarda". [Carlo Gubitosa]