[AI] Onu dei Popoli: Intervento di Flavio Flotti



Flavio Lotti, segretario della Tavola della Pace, introducendo la prima sessione
dell'Onu dei Popoli ha voluto denunciare il rifiuto da parte del Governo
italiano del permesso di entrata a Zelalem Wegari invitato dall'Etiopia
nonostante il Comune di Ancona si fosse fatto garante. "Il governo italiano -
ha detto - non ha consesso il permesso di entrata a questa persona perche' e'
povera. E' uno scandalo!". 
Svolgendo la sua prolusione introduttiva dei lavori, Lotti ha illustrato il
significato di questa 5^ edizione dell'Onu dei Popoli centrata sul "ruolo e le
responsabilita' dell'Europa nel mondo". "Insieme con tutto l'Occidente,
l'Europa ha il potere di condizionare la vita di tanta parte dell'umanita': per
questo e' importante confrontarsi con i rappresentanti della societa' civile di
tutto il mondo per definire insieme il ruolo dell'Europa". "Il nostro destino
di europei e' legato a quello di centinaia di milioni di persone che vivono in
situazioni di poverta' e di guerra" - ha affermato Lotti - sottolineando che
"non c'e' altro modo per raggiungere sicurezza e diritti se non promuovendo
sicurezza e diritti per tutti".  Ma "nonostante questo sia condiviso
formalmente da tutti, l'Europa continua a promuovere politiche protezionistiche
dando cosi esempio di paura, cinismo e vigliaccheria. E questo vale anche per i
governi europei e anche per gli stessi cittadini europei che nel loro benessere
non si rendono conto delle condizioni di altri popoli". 
Venendo all'Italia, Lotti ha denunciato che il "governo distribuisce a piene
mane ingiustizia e qualunquismo" e che nel "governo vi sono partiti che hanno
fatto della violenza verbale e del razzismo il carattere distintivo della
proprio identita'". Si tratta secondo Lotti di "una deriva politica contro cui
vogliamo insorgere per costruire un'altra Italia e un'altra Europa che siano
soggetto politico di pace, che dicano no alla guerra preventiva, alla legge del
piu' forte, decise a combattere fame e malattie promuovendo un'economia di
giustizia. Un'Europa che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle
controversie internazionali, che ripudia la guerra perche' la guerra non
risolve mai i problemi".

"E' uno scandalo che la bozza della Costituzione EU considere la pace solo come
un obiettivo generico, lasciato alla buona volonta' mentre per noi che abbiamo
marciato insieme lo scorso 15 febbraio la pace e' un diritto fondamentale e
chiediamo che come tale sia definito nella Costituzione EU". Ricordando che
l'EU e' nata come un progetto di pace tra popoli che per anni e per secoli si
erano combattuti, Lotti ha voluto rilanciare quel sogno originario: "Per l'EU
non si tratta solo di controbilanciare potere egemeonico Usa o di diventare una
nuova superpotenza militare, ma di promuovere rapporti tra i popoli fondati su
una visione multipolare del mondo, sulla sicurezza comune basata sul ripudio
della guerra e sul diritto internazionale, su 'tolleranza zero' al commercio
delle armi, alla criminalita' organizzata investendo in diritti per tutti e
superando le diseguaglianze economiche.

"La nostra ricchezza, cultura, tecnologia e coscienza civile interrogano la
nostra responsabilita' davanti al mondo per costruire un Occidente diverso da
quello che oggi semina odio e terrore. Per questo occorre liberarsi di ogni
forma di eurocentrismo, di sensi di superiorita' presunta o reale: abbiamo
fatto un sacco di danni nel mondo che non abbiamo ancora riparato e tuttora
facciamo insopportabili ingiustizie. Per questo vi abbiamo invitato: per capire
le nostre responsabilita' nel mondo, per fare dell'Europa un vero cantiere
sociale capace di cambiamenti profondi" - ha concluso rivolgendosi ai 250
delegati provenienti da oltre 100 paesi del mondo.




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