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La nonviolenza e' in cammino. 685
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 685
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 25 Sep 2003 20:55:59 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 685 del 26 settembre 2003 Sommario di questo numero: 1. Amina Lawal e' salva 2. Daniele Lugli: sulla proposta di Lidia Menapace per un'"Europa neutrale e attiva" 3. Coordinamento romano dei giuristi democratici: illegittimo il sequestro delle telestreet 4. Ida Dominijanni: un'altra relazione e' possibile 5. Presentazione della Iupip-Unip 6. Amelie Nothomb: a conferma 7. Alcune novita' editoriali della Editrice missionaria italiana 8. Dieci libri segnalati da "Redattore sociale" 9. Letture: Maryse Conde', Io, Tituba strega nera di Salem 10. Letture: Franco Ferrarotti, Guida alla nuova sociologia 11. Letture: Elena Liotta, Educare al se' 12. Riletture: AA. VV., Kinomata. La donna nel cinema 13. Riletture: Tullio Masoni, Paolo Vecchi, Andrej Tarkovskij 14. Riletture: Giancarlo Zappoli, Erich Rohmer 15. Riletture: Marivaux, Theatre complet 16. Riletture: Blaise Pascal, Pensieri 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento 14. Per saperne di piu' 1. DIRITTI UMANI. AMINA LAWAL E' SALVA [Riceviamo e diffondiamo la seguente buona notizia apparsa sul sito dell'agenzia "Misna" (www.misna.org). Per la salvezza della vita di Amina Lawal (che nel 2002 era stata condannata a morte per lapidazione da un tribunale islamico nigeriano per aver avuto un figlio fuori del matrimonio) c'e' stata, come e' noto, un'intensa mobilitazione internazionale] Amina Lawal e' stata assolta dalla Corte islamica di Katsina, capitale dell'omonimo Stato del nord della Nigeria, che ha cosi' accettato la richiesta d'appello presentata dalla difesa della donna contro la condanna a morte per lapidazione decisa da un altro tribunale islamico. 2. EDITORIALE. DANIELE LUGLI: SULLA PROPOSTA DI LIDIA MENAPACE PER UN'"EUROPA NEUTRALE E ATTIVA" [Siamo assai grati a Daniele Lugli (per contatti: daniele.lugli at libero.it) per questo intervento. Daniele Lugli e' il segretario nazionale del Movimento Nonviolento, figura storica della nonviolenza, unisce a una lunga e limpida esperienza di impegno sociale e politico anche una profonda e sottile competenza in ambito giuridico ed amministrativo, ed e' persona di squisita gentilezza e saggezza grande] Lidia Menapace avanza la proposta di un'Europa neutrale quale caratteristica costitutiva della stessa Unione. E' una proposta di grande interesse, che Lidia e' venuta precisando ed articolando. Non mi risulta, spero di essere disinformato, che sia fatta propria da forze politiche italiane o europee. Certo non lo e' da parte dei due raggruppamenti che si contendono il primato nel parlamento europeo. Popolari e socialdemocratici non sembrano infatti impegnati a tradurre nelle istituzioni il migliore apporto delle esperienze storiche alle quali pure pretendono di ispirarsi. Il movimento popolare, legato all'insegnamento delle chiese cristiane, ed il movimento operaio, orientato al socialismo, hanno infatti mostrato, nei loro momenti "buoni", identica repulsione alle guerre e capacita' di lotta politica e sociale senza ricorso alla violenza. Non siamo evidentemente in un momento "buono" se leader di tali movimenti sono populisti autoritari, come i presidenti dei consigli spagnolo ed italiano da un lato, e un laburista, che continua l'opera dei conservatori, come il premier inglese, dall'altro. Sono peraltro uniti nel sostegno alla peggior politica statunitense di uso spregiudicato della forza, di ricorso alla guerra come strumento normale per affrontare i problemi che si presentano. * La neutralita', Lidia lo ricorda, non e' un novita' in Europa: Svizzera, Svezia, Finlandia e Austria ne hano dato esempi protratti nel tempo. Possiamo aggiungere la Citta' del Vaticano. Non sembra che cio' abbia tolto loro influenza positiva nelle controversie internazionali, semmai il contrario, o li abbia esposti a maggiori pericoli. Si potrebbero obiettare il declino e la crisi del concetto stesso di neutralita'. Nella seconda guerra mondiale Belgio, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, tutti neutrali, sono stati egualmente occupati dalle truppe tedesche. La fine del confronto tra due super-potenze comporta anche il venir meno di ogni proposta di non allineamento e neutralita' rispetto ai massimi contendenti. L'idea di sicurezza collettiva, che ispira la travagliata esperienza dell'Onu, non sembra conciliabile con il "chiamarsi fuori" da conflitti, che tale sicurezza mettono in discussione. Ma un'Europa neutrale sarebbe tutt'altra cosa. La Svizzera, per citare un caso, ma ce ne sono altri, non ha visto violata nella seconda guerra la propria neutralita'. A nessuno conveniva, come ancor meno converrebbe attaccare un'Europa neutrale. Al conflitto Est-Ovest si e' sostituito un conflitto Nord-Sud. Un'Europa non schierata potrebbe ben impedire il suo approfondimento ed allargamento, grazie anche all'essere punto di contatto tra Nord e Sud, confinanti. Neutralita' oggi non sarebbe "chiamarsi fuori" ma "chiamarsi dentro" l'impegno a risolvere i conflitti con i soli strumenti idonei, che sono strumenti di pace. Neutralita' impone quindi anche la riflessione sul tipo di difesa coerente a tale scelta e, prima ancora, sulla cultura, sulla tecnologia, sulla politica, sugli interessi che hanno bloccato il processo di disarmo e fanno chiamare Difesa la predisposizione e l'uso dei peggiori strumenti di Offesa. * Negli anni '30 una Commissione del senato americano concluse i suoi lavori rivelando e denunciando gli alti profitti dell'industria bellica nella prima guerra mondiale. Il desiderio di conseguire tali straordinari profitti era gia' allora individuato come componente rilevante nella volonta' di suscitare guere e prendervi parte. Seguirono una serie di leggi, Neutrality Acts, miranti a impedire tale influenza. Si prospetto' l'ipotesi che la stessa partecipazione degli Usa alla prima guerra mondiale fosse stata influenzata da interessi personali del presidente Wilson. Dall'indagine il presidente, nel frattempo deceduto, usci' pienamente discolpato. Sarebbe interessante che il Senato americano ripetesse questa analisi con riferimento agli interessi dell'attuale presidente e del suo entourage nella promozione delle guerre fatte e che ha in animo di fare. Non interessa qui rilevare l'appropriatezza o meno dei provvedimenti adottati, i loro effetti negativi, il loro collocarsi in una prospettiva isolazionistica di perseguimento di pura potenza degli Usa, fuori dalla Societa' delle Nazioni, pure ispirata dal'ex presidente Wilson. Resta il fatto che si trattava e si tratta di un grande problema politico, oggetto di scarsa e cattiva considerazione. Ne abbiamo avuto precisa esperienza con il peggioramento della legge sul commercio delle armi vigente nel nostro Paese per adeguarla, si e' detto, a standard europei. * L'Unione Europea e' stata connotata, con rudezza yankee, come "gigante economico, nano politico, verme militare". Piu' elegantemente Prodi sottolinea che all'Europa ci si rivolge, da Paesi estranei all'Unione, per avere aiuti, ma non per avere sicurezza. Chi puo' dare sicurezza, e toglierla, sono semmai gli Usa, con le variabili coalizioni che, di volta in volta, mettono in campo. Che una crescente e diffusa insicurezza sia un effettivo problema non e' dubbio. Che il ricorso alla guerra faccia parte, come componente decisiva, del problema e non della soluzione dovrebbe essere sempre piu' evidente. Un'Europa neutrale e attiva, che sostiene, sperimenta, qualifica forme di azione, che gia' hanno dimostrato la loro necessita' ed utilita', costituisce il presupposto per una efficace alternativa. Nel convegno di Gubbio abbiamo voluto sottolineare in particolare il possibile ruolo di Corpi civili di pace, capaci di raccogliere il meglio delle esperienze presenti. Anche per tale via ci sembra possa darsi concretezza alla prospettiva indicata da Aldo Capitini, concludendo lo scritto Attraverso due terzi di secolo, redatto poco prima dell'operazione alla quale non sopravvisse: "L'Europa, unita al Terzo Mondo e al meglio dell'America, elaborera' la piu' grande riforma che mai sia stata comune all'umanita', quella riforma che rendera' possibile abolire interamente le disuguaglianze attuali di classi e di popoli, e abolire le differenze tra i fortunati e gli sfortunati". 3. INFORMAZIONE. COORDINAMENTO ROMANO DEI GIURISTI DEMOCRATICI: ILLEGITTIMO IL SEQUESTRO DELLE TELESTREET [Dalla mailing list romana di Attac (per contatti: attac_roma at yahoogroups.com) riprendiamo questo comunicato del Coordinamento romano dei giuristi democratici sul sequestro delle telestreet] Il coordinamento romano dei giuristi democratici esprime la propria solidarieta' alle associazioni ed ai gruppi di lavoro sulle telestreet, le televisioni di strada, rilevando che: I sequestri amministrativi in ottemperanza alla legge 156 del 26/03/1973 come modificata dall'articolo 30, della legge 223 del 6/08/1990, cosiddetta legge Mammi', appaiono illegittimi in quanto viziati da eccesso di potere. Infatti il Ministero non ha tenuto conto, che alla data in cui fu redatta la legge Mammi' e precedentemente nel 1973, non esisteva affatto la tecnologia in grado di produrre trasmissioni in immagine, verso ambiti territoriali ristrettissimi. Rileviamo, pertanto, che ci troviamo di fronte ad un "vuoto legislativo" per la regolamentazione dei rapporti istituzionali e dei "diritti", nei confronti delle televisioni di strada, che non utilizzano affatto le frequenze, bensi' i loro coni d'ombra, non interferendo quindi con le frequenze utilizzate dagli operatori autorizzati. Ribadiamo che nei casi di incertezze o di vuoti legislativi deve prevalere il principio costituzionale della liberta' di espressione, garantito ad ogni cittadino dall'art. 21 della Costituzione. Trattandosi, inoltre, di uno strumento della "libera partecipazione" del cittadino alle attivita' proprie del quartiere: nei molteplici campi dell'associazionismo, della espressione pastorale nelle parrocchie, nel soccorso cittadino ad anziani e disabili e del volontariato in genere, invitiamo il Ministro on. Gasparri a voler prontamente rivedere la propria posizione arbitraria e immotivata, nei confronti dei cittadini tutti. 4. RIFLESSIONE. IDA DOMINIJANNI: UN'ALTRA RELAZIONE E' POSSIBILE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 23 settembre 2003. Ida Dominijanni (per contatti: idomini at ilmanifesto.it), giornalista e saggista, e' una prestigiosa intellettuale femminista. "Via Dogana" e' una storica autorevole rivista femminista milanese] Per battere il terrorismo non basta la guerra, ha ripetuto ieri il segretario generale dell'Onu Kofi Annan, "bisogna conquistare i cuori e le menti". La frase non e' nuova; circolava gia' in alcune corrispondenze dall'Iraq, e segnala egregiamente la contraddizione cieca in cui si e' andata a cacciare la politica di potenza americana pretendendo di spacciare per liberazione la sua occupazione dell'Iraq. Un territorio, infatti, si puo' prendere con le armi; ma per i cuori e le menti ci vuole altro. Che cosa d'altro, la politica occidentale tutta, non solo quella armata di Bush, sembra non saperlo piu' - salvo sedurre i cuori e le menti con dosi massicce di televendite, soap e veline modello Berlusconi. Ha smesso di saperlo dall'89, ricorda sull'ultimo numero di "Via Dogana" la storica spagnola Maria Milagros Rivera Garretas: da quando cioe' non ha piu' saputo trovare un linguaggio diverso dall'ideologia socialista per dire il bisogno di senso e di giustizia della gente comune. Del resto, che stiamo ancora vivendo nel cono d'ombra determinato dal crollo del Muro e' proprio la guerra antiterrorismo di Bush a dimostrarlo, se e' vero che e' alla ricostruzione del "Nemico" perduto dall'America nell'89 che essa principalmente serve. A ripartire dalla frase sui cuori e le menti, sulla stessa "Via Dogana", e' Maria Luisa Boccia, riprendendo una delle questioni cruciali emerse nel corso e alla fine della guerra in Iraq, quella dell'incommensurabilita' fra la politica di potenza, armata o no, e la politica che rifiuta non solo l'uso delle armi ma anche il criterio della potenza. C'era da misurare guadagni e perdite del movimento contro la guerra, e a chi riteneva che esso avesse fatalmente perso non essendo in grado di contrastare la potenza americana con una potenza uguale e contraria si rispose - anzi, alcune risposero - che non si puo' misurare l'efficacia di un movimento usando il metro che esso contesta in partenza; e che dunque cio' che i no-war avevano seminato non poteva essere giudicato con il criterio dei rapporti di forza. Ma il problema dell'incommensurabilita' non si pone solo fra guerrafondai e pacifisti: e' sul tappeto da decenni, ad esempio, a proposito della valutazione dell'efficacia della politica delle donne. La quale continua a essere misurata in base al metro del potere, mentre e' una politica che volutamente agisce (e comunica con i cuori e con le menti) su un piano diverso da quello del potere. "Via Dogana" riprende questa tematica, connettendola a una scommessa di piu' lungo periodo della rivista che Vita Cosentino sintetizza efficacemente nell'editoriale: "l'idea di giocare la differenza femminile libera come possibilita', dopo la fine del patriarcato e in regime di fratriarcato, di mettere fine agli sforzi per stare alle leggi di dominio e di potere di questo mondo, di mettere fine anche all'optare fra alternative gia' date, e orientarsi a rendere possibile altro, a sprigionare l'impossibile". Questo "impossibile", questo altro dalle leggi del dominio e del potere, puo' essere l'amore (Marina Terragni), la corrispondenza fra parola e esperienza (Milagros Rivera), la potenzialita' generatrice della madre contro la "distruzione creatrice" del capitale (Alberto Leiss). E comporta l'urgenza, come recita il titolo del numero, di "passare a un altro ordine di rapporti": dall'ordine basato sulla triade identita'-forza-guerra a quello basato su differenza-relazione-conflitto. E' un passaggio che chiama in causa, prioritariamente, i rapporti fra i sessi. Non da oggi infatti la rivista della Libreria di Milano invita ad abbandonare una visione della politica della differenza sessuale come forma di "resistenza-contro" fondata sulla comune identita' del "noi donne", per restituirle il senso originario di una politica incentrata sulla modificazione di se' e della relazione con l'altro - un altro a sua volta gia' modificato dal femminismo -, nella piu' ampia prospettiva di una rivoluzione anti-identitaria e relazionale della politica di donne e uomini. Lo scritto di Maria Luisa Boccia, che dialoga con un articolo di Pietro Ingrao sulla guerra pubblicato nel numero di maggio della "Rivista del manifesto", e quello di Luisa Muraro e Lia Cigarini che dialoga con l'ultimo editoriale di Luigi Pintor, esemplificano questa pratica nel confronto su alcune parole - guerra, pace, sinistra, umanita', vita, potenza, amore, impotenza - di un lessico politico sempre piu' incerto, controverso e, come scriveva Pintor, "retrodatato rispetto alla dinamica delle cose". Su un punto-limite della trasformazione in corso, dove e' diventata maschile la difficolta' di trovare "le parole per dirlo" che fu del primo femminismo, ed e' femminile la difficolta' di mettere in circolo le parole trovate nel frattempo. Su questo punto-limite della crisi, forse, un'altra relazione tra donne e uomini diventa possibile. 5. ESPERIENZE. PRESENTAZIONE DELLA IUPIP-UNIP [Dal sito della International University of Peoples' Institutions for Peace - Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (in sigla: Iupip-Unip), www.iupip.unimondo.org, riprendiamo la seguente scheda di presentazione di questa srtaordinaria esperienza diretta da Giuliano Pontara] Che cos'e' l'Unip? L'Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (Unip, in inglese Iupip) e' sorta nel 1993 a Rovereto per iniziativa della Fondazione Opera Campana dei Caduti. Il suo scopo e' fornire uno spazio di ricerca e di formazione nel campo della diplomazia popolare e della nonviolenza. Destinatario immediato di questa iniziativa e' il mondo delle organizzazioni nongovernative e dei movimenti della societa' civile impegnati per la promozione umana e la pace. L'Unip e' sostenuta dal Forum trentino per la pace, dalla Citta' di Rovereto e dall'Universita' di Trento, nonche' dalla Provincia autonoma di Trento, che contribuisce finanziariamente in attuazione della sua legge n. 11 del 10 giugno 1991 sulla promozione e diffusione della cultura della pace. * Le finalita' fondamentali dell'Unip sono: - promuovere una cultura della pace e della mondialita' nello spirito dei programmi dell'Unesco; - contribuire all'affermazione di un ordine mondiale fondato sull'attuazione dei diritti umani; - diffondere i principi della nonviolenza; - formare a ruoli attivi nella diplomazia popolare e nella risoluzione pacifica dei conflitti, sviluppando competenze e abilita' appropriate. * Nascita e sviluppo dell'Unip A Rovereto, sul Colle di Miravalle, la Campana della pace suona ogni sera cento rintocchi, in memoria dei caduti di tutte le guerre. L'enorme campana fu realizzata, nel 1925, fondendo il bronzo dei cannoni di tutti gli eserciti che si erano combattuti nel corso della prima guerra mondiale. Nel 1968, con decreto del 18 gennaio del Presidente della Repubblica, fu costituita la Fondazione Opera Campana dei Caduti, il cui impegno e' stato particolarmente orientato, soprattutto nell'ultimo decennio, verso l'educazione alla pace. Le molte attivita' intraprese in questo campo dalla fondazione sono culminate nella creazione della Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace. * Le attivita' dell'Unip L'attivita' piu' impegnativa dell'Unip e' il corso internazionale residenziale di tre settimane, rivolto a membri attivi di organizzazioni nongovernative e movimenti di base della societa' civile. I temi portanti di ogni edizione sono la diplomazia popolare, la nonviolenza e tematiche connesse. I partecipanti ai corsi, cosi' come i docenti, provengono da ogni parte del mondo. Il corso internazionale dell'Unip sulla diplomazia popolare, la nonviolenza e tematiche inerenti e' iniziato nel 1993. Il corso si situa in un contesto transnazionale di interazioni positive tra docenti e partecipanti e di scambi intensivi di esperienze tra persone di diverse culture, societa' e background sociale. Nel corso degli anni hanno partecipato al corso circa 250 persone da quasi cento Paesi diversi. Molti esperti ed attivisti provenienti da tutto il mondo hanno insegnato e moderato, tra i quali Philip Alston (Universita' di Legge, New York, Usa), Elise Boulding (College di Dartmouth, USA), Alejandro Bendana (Centro di Studi Internazionali, Nicaragua), Michel Chossudovsky (Dipartimento di Economia, Universita' di Ottawa, Canada), Johan Galtung (Transcend, rete per la pace e lo sviluppo), David Morrison (Universita' di Leeds, Regno Unito), Jan Oberg (Fondazione Transnazionale per la Pace e la Ricerca per il Futuro, Svezia), Shastri Ramachandaran (quotidiano "The Times of India"), Francois Rigaux (Universita' Cattolica di Lovanio, Belgio) e Anuradha Vittachi (Fondazione Internazionale OneWorld, Regno Unito). Tra i vari argomenti trattati nelle passate edizioni vi sono: il ruolo dei movimenti delle donne per la pace; il ruolo dei media nel favorire e nell'ostacolare la risoluzione dei conflitti; aspetti umani, economici e legali della migrazione; globalizzazione, violenza strutturale e approcci economici alternativi; argomenti di diritti economici; ricostruzione sociale e morale delle societa' del dopoguerra e riconciliazione. Nel primo anno (estate 1993) sono state analizzate due situazioni di conflitto acuto: le guerre nell'ex-Jugoslavia e le lotte sociali in Brasile. Le problematiche sono state affrontate alla luce della teoria generale dei conflitti, del diritto internazionale, dei diritti umani e della teoria e pratica della nonviolenza. Nel secondo anno (estate 1994) si sono affrontati i temi della diplomazia popolare, della nonviolenza e del ruolo dei movimenti di donne nella risoluzione pacifica dei conflitti. Particolare attenzione e' stata posta nell'analizzare il ruolo di movimenti femminili per la pace nel conflitto israeliano-palestinese. Il terzo anno (estate 1995) e' stato dedicato ai mezzi di comunicazione di massa come ostacolo e, rispettivamente, risorsa per la conduzione pacifica e nonviolenta dei conflitti. Durante il quarto anno (estate 1996) sono stati approfonditi gli aspetti umani, legali ed economici del fenomeno delle migrazioni. L'argomento del quinto anno (autunno 1997) sono stati i problemi legati alla globalizzazione dell'economia, i suoi aspetti di violenza strutturale ed i possibili approcci alternativi. Nel sesto anno (autunno 1998) e' stata esaminata la ricostruzione sociale e spirituale delle societa' post-belliche. La settima edizione (autunno 1999) e' stata dedicata all'analisi dei diritti economici, culturali ed ai problemi legati alle lotte ecologiche. Il tema dell'edizione del 2000 e' stato il governo umano e la solidarieta' globale. Al corso internazionale si sono successivamente aggiunte le seguenti attivita': - il corso biennale sui diritti umani e la trasformazione dei conflitti rivolto a studenti di giurisprudenza israeliani e palestinesi, istituito nel 1998; - il corso annuale per formatori di obiettori in servizio civile, istituito nel 1994; - i corsi locali sulla diplomazia popolare, la tutela dei diritti umani, la cooperazione internazionale, l'economia e l'educazione interculturale, rivolti al mondo della scuola, del lavoro e dell'associazionismo di promozione umana in Trentino, iniziati nel gennaio 1997; - la promozione di progetti di ricerca scientifica; la pubblicazione della collana "Alternative" (Edizione Gruppo Abele): una serie di agili volumi in cui vengono pubblicati materiali presentati o preparati nell'ambito dell'Unip ed altri interventi sui grandi temi della pace; - la pubblicazione di"Iupip Newsletter", bollettino di informazione e discussione, rivolto particolarmente ai partecipanti ai corsi internazionali. L'Unip e' dotata di una biblioteca in costante espansione con materiale riguardante la nonviolenza, la pace, i diritti umani, la diplomazia popolare, i mass media, il femminismo, le migrazioni, i rifugiati, la globalizzazione, gli approcci di economia alternativa e la peace research. I libri sono a disposizione presso la biblioteca civica di Rovereto. 6. FRASI COLTE AL VOLO. AMELIE NOTHOMB: A CONFERMA [Da Amelie Nothomb, Igiene dell'assassino, Voland, Roma 1997; Guanda, Parma 2002, p. 9. Amelie Nothomb, scrittrice belga di lingua francese nata a Kobe in Giappone nel 1967, e' autrice di molti libri tradtti in venticinque lingue] E citavano a conferma qualche autore dal nome esoterico, di cui non avevano loro per primi letto le opere, il che permetteva di parlarne con penetrazione. 7. LIBRI. ALCUNE NOVITA' EDITORIALI DELLA EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA [Da Francesco Saldi, dell'ufficio stampa della Emi (per contatti: stampa at emi.it) riceviamo e diffondiamo. La Emi, storica casa editrice cattolica, e' una delle case editrici italiane piu' impegnate nella promozione di una cultura della pace, dell'incontro e della comprensione tra i popoli e le culture, della nonviolenza; per informazioni e contatti: Emi, Editrice missionaria italiana, via di Corticella 181, 40128 Bologna, tel. 051326027, fax 051/327552, sito: www.emi.it] AA. VV., Privatizzare i servizi. Il costo sociale, Social Watch, rapporto 2003, pp. 240, euro 16. Autore: Istituto del Tercer Mundo. Sommario: Globalizzazione, poverta', salute e qualita' della vita nei diversi Paesi del mondo. Destinatari: per tutti, in particolare per insegnanti, studenti, giornalisti e coloro che sono interessati alle problematiche legate allo sviluppo. Sintesi: La situazione sociale e l'impatto della privatizzazione dei servizi essenziali in 52 Paesi. Lo stato attuale dello sviluppo sociale nel mondo. Progressi e regressi paese per paese. Il trasferimento di risorse dal Sud al Nord. Servizi e diritti umani. La ricaduta della privatizzazione dei servizi pubblici sulle donne. Gats: l'accordo generale sul commercio dei servizi. Sfide della globalizzazione e libero mercato. Obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite. Il profilo di 52 Paesi. Particolarmente ampio il rapporto sull'Italia. * Roberto Bosio, Guida all'altra informazione sul web, pp. 64, euro 2. Autore: Roberto Bosio, laureato in economia con una tesi di geografia sul Sud del mondo, ha collaborato con l'Associazione Finanza Etica, partecipando tra l'altro alla stesura della "Carta d'intenti per la finanza etica in Italia". Argomento: il sistema della comunicazione e' nelle mani dei grandi gruppi di potere del pianeta che non vogliono minimamente far sapere qual e' lo stato delle cose. Sintesi: trecento societa' dominano il mercato dell'informazione mondiale. Quattro agenzie stampa, tra queste trecento, gestiscono l'80% del flusso di notizie, e la quasi totalita' delle informazioni del Sud del mondo passa attraverso il loro controllo prima di raggiungere i nostri giornali e i nostri Tg. E il potere sui media si sta concentrando sempre di piu'. La notizia, pertanto, non e' piu' informazione da trasmettere ai lettori ma un prodotto di consumo, una merce da piazzare sul mercato. Non e' piu' un pregio il suo contenuto di verita', bensi' la capacita' di produrre profitto. Questa realta' della comunicazione sta distruggendo ogni forma di etica e di deontologia professionale, trasformando tutti in macchine che producono profitti. Questo piccolo manuale, con esperienze di informazione libera, ci insegna a diventare "consumatori consapevoli e critici" del prodotto "informazione". Di fronte all'acquisto di un libro o di un giornale dobbiamo chiederci quale modello di sviluppo editoriale e informativo alimentiamo. * Michele Brunelli (a cura di), Produzione e commercio delle armi. Industria militare e politiche per la difesa, pp. 288, euro 14. Autori: contributi di: Chiara Bonaiuti, Michele Brunelli, Enrico Ciampolini, Guido Correggi, Cecilia Corsi, Giancarlo Graziola, Nicholas Hooper, Sergio Parazzini. Argomento: la realta' dell'industria bellica in Italia: produzione, commercializzazione ed esportazione delle armi e modelli di riconversione del settore. Sintesi: nel corso del 2002 sono state autorizzate esportazioni di armi dall'Italia per un valore complessivo di 920 milioni di euro e le esportazioni gia' definitive hanno raggiunto i 500 milioni di euro. Nello stesso periodo sistemi d'arma sono stati consegnati alla Malaysia, Corea del Sud, Dubai, Stati Uniti, Siria, Turchia e Pakistan per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro. Dall'entita' di questi dati gia' si puo' intuire la mole di interessi economici e politici che gravitano attorno al settore degli armamenti. Questo studio affronta le tematiche inerenti la produzione, commercializzazione ed esportazione dell'industria delle armi. La prima parte del volume analizza i principali gruppi industriali italiani, con particolare riguardo alle imprese localizzate in Lombardia, nel bresciano. Nella seconda parte si esamina il settore delle armi leggere: la loro classificazione, i problemi legati alla sicurezza e rintracciabilita' di queste armi e i metodi adottati per la loro distruzione. Nella terza parte del volume viene affrontato il tema della conversione e diversificazione dell'industria degli armamenti. Nell'ultima parte si esamina la legislazione italiana ed europea sul controllo e l'esportazione dei materiali di armamento. In appendice vengono riportati i testi completi della legge 185/1990 e del progetto di legge 1927. Un libro ricco di dati e proposte per un settore ancora troppo nascosto. * Miguel Ortega Cerda', Daniela Russi, Debito ecologico.Chi deve a chi?, pp. 96, euro 7. Autori: Daniela Russi, laureata in economia ambientale presso l'Universita' Richard Goodwin di Siena, e' stata ricercatrice presso il Wuppertal Institut e attualmente e' dottoranda in Economia ecologica e gestione ambientale presso l'Universita' autonoma di Barcellona. Miguel Ortega Cerda' e' specializzato in radioattivita' ambientale e attualmente e' dottorando in Economia ecologica e gestione ambientale presso l'Universita' autonoma di Barcellona; e' coordinatore della Commissione sul debito ecologico della "Red Ciudadana por la Abolicion de la Deuda Externa". Argomento: nuove economie e predazione delle risorse economiche mondiali. Sintesi: i paesi industrializzati del Nord del mondo hanno contratto un debito ecologico insostenibile nei confronti dei Paesi poveri, depredandoli da secoli delle loro risorse naturali e utilizzandoli attualmente come pattumiere di rifiuti tossici di tutti i tipi. L'enorme danno ambientale provocato dallo sfruttamento del sottosuolo, della terra, delle foreste, delle aree marine e fluviali, la contaminazione dell'acqua e dell'aria con conseguenze disastrose per la salute di intere popolazioni, superano di gran lunga, in termini economici, il debito estero dei paesi del Sud. La biopirateria, cioe' l'utilizzo non retribuito delle conoscenze agricole di sementi e piante medicinali delle popolazioni indigene, e' una parola di recente coniazione per definire l'espropriazione di antichi saperi iniziata in epoca coloniale. A livello internazionale non e' ancora stato riconosciuto che lo sfruttamento indiscriminato della natura e' una delle conseguenze di un sistema economico orientato al profitto e contrario ai diritti umani. La dimensione umana e' profondamente collegata al tema ambientale poiche' l'ecosistema e' la casa di tutti i popoli e di tutte le generazioni senza esclusione di nessuno. Il riconoscimento del concetto di debito ecologico e' un passo necessario per ripensare e regolamentare, prima che sia troppo tardi, meccanismi che rischiano di compromettere il futuro dell'intera umanita'. * Emilio Grasso, Globalizzazione chiama Africa. Le sfide del vangelo, pp. 96, euro 6. Autore: Emilio Grasso, sacerdote della Comunita' "Redemptor hominis", ha conseguito il dottorato in missiologia presso la Pontificia Universita' Gregoriana; e' gia' autore di numerosi testi per l'Editrice Emi. Argomento: l'Occidente globalizza, l'Africa e' globalizzata. Il cristiano che posizione assume di fronte a questa realta'? Destinatari: studiosi e persone impegnate nei confronti dell'Africa. Sintesi: questo studio intende leggere i cambiamenti legati alla globalizzazione senza lasciarsi sviare da dogmatismi ideologici o da pregiudizi. Riflettere e' infatti un compito al quale il cristiano non puo' rinunciare. Condizione essenziale e' ripercorrere la storia che ha condotto alla creazione del sistema attuale e alla formulazione delle teorie neoliberali che lo sottendono. Il mercato, la formazione dei prezzi, il risparmio, gli investimenti, la distribuzione del prodotto: sono queste le nozioni che delimitano il campo di questa riflessione condotta con chiarezza e profondita'. E' solamente dopo aver riconosciuto la giusta autonomia delle realta' terrestri, in effetti, che l'intelligenza illuminata dalla fede potra' esprimere dei giudizi, cosciente che l'emarginazione dell'Africa e' "problema di Cristo", una questione cristologica rivolta ad ogni credente. La risposta non potra' prescindere dal "politico" nella pluralita' delle scelte possibili per la trasformazione di questo mondo. * Maurizio Pittau, Economie senza denaro. I sistemi di scambio non monetario, pp. 240, euro 9. Autore: Maurizio Pittau e' laureato in economia con specializzazione in funzioni internazionali; ha partecipato a progetti di sviluppo in Africa, America Latina e Balcani; attualmente collabora con agenzie delle Nazioni Unite e con organizzazioni non governative; e' ideatore e curatore del sito www.utopie.it. Argomento: una nuova economia non basata sul denaro ma sulla reciprocita', la generosita', la condivisione. Sintesi: oggi tutto, o quasi, e' denaro. L'economia di mercato si nutre di moneta. Ma a livello locale sono diffusi, specialmente nel Sud del mondo, sistemi di scambi di beni e servizi senza l'intermediazione del denaro. Queste esperienze locali, nei loro limiti, incidono positivamente sullo sviluppo di interi Paesi. Grazie ad esse molte persone riescono a sopravvivere, molte societa' si mantengono unite e possono conservare almeno in parte le loro culture. Questo volume presenta le varie forme di scambio non monetario nei Paesi post-industrializzati e nel Sud del mondo. Analizza i ruoli del denaro e dei sistemi di scambio non monetari in termini sia economici, sia sociali e culturali. Mostra come le economie senza denaro producano fiducia mediante elementi che la teoria economica classica non ha mai preso in considerazione, quali la reciprocita', la generosita', l'altruismo. I fondamenti antropologici dell'economia risultano ampliati: le persone agiscono non solo in base a interessi egoistici, ma anche a sentimenti e valori. L'obiettivo di tutti i diversi sistemi di scambio non monetari e' quello di restituire all'essere umano l'economia con i suoi prodotti e farla ritornare a tutti gli effetti uno strumento di benessere condiviso. 8. LIBRI DIECI LIBRI SEGNALATI DA "REDATTORE SOCIALE" [Dall'agenzia quotidiana d'Informazione "Redattore sociale" (per contatti: tel. 073468191, e-mail: info@redattoresociale.itsito: www.redattoresociale.it) riceviamo e diffondiamo] "Nuove droghe" tra realta' e stereotipi, a cura di Ugo Ferretti e Luciana Santioli, Edizioni Franco Angeli, 2003, euro 16, pp. 221. Approfondire le proprie conoscenze, acquisire informazioni precise. Questo l'imperativo imprescindibile per chiunque si trovi ad operare nel mondo delle tossicodipendenze, per evitare di essere assaliti da quella sensazione di impotenza e inadeguatezza che blocca per sempre ogni percorso di recupero. E in questo senso parlare di droghe, di nuove droghe, oggi significa descrivere i nuovi comportamenti associati all'uso e abuso - storica distinzione necessaria - di sostanze psicoattive, significa crescere e ricercare i contesti e le circostanze piu' frequenti entro le quali adolescenti e giovani adulti assumono tali sostanze, significa capire una volta per tutte che la droga e' ormai un bene di consumo largamente diffuso, elemento legante di aggregazioni sociali. Il presente volume, scritto a piu' mani da operatori dei Servizi per i tossicodipendenti, intende, in questa prospettiva, approfondire l'argomento delle nuove droghe - divenuto centrale nel dibattito delle politiche sociali e sanitarie - e divulgare informazioni corrette per facilitare il confronto fra tutti coloro che sono interessati al problema; in una prima parte l'attenzione e' rivolta al mondo dei giovani - la musica techno, il pianeta discoteche, le sale giochi, i concerti rave o di altri gruppi musicali - nella seconda, invece, si passa all'analisi piu' approfondita delle tipologie delle nuove droghe in commercio volendo porre le basi per una ridefinizione del problema e curando gli aspetti epidemiologici e fenomenologici degli abusi. * La globalizzazione dal volto umano. Diritti umani: la nuova sfida della cooperazione allo sviluppo, di Antonio Raimondi e Carla Carazzone, Edizioni Sei, 2003, euro 10, pp. 167. Esiste un diritto allo sviluppo per quel miliardo e trecento milioni di persone che vivono sotto la soglia della poverta' estrema? Quali contributi alla causa dello sviluppo possono dare i diritti umani e un sistema di responsabilita' individuali, collettive, locali, internazionali e globali? Che conseguenze ne discendono in termini di cooperazione internazionale? Per il terzo millennio e' necessario un rinnovato, deciso impegno per lo sviluppo umano, capace di unire la lotta per il progresso economico e sociale e la lotta per i diritti civili e politici, in un nuovo approccio integrato che superi la vetusta separazione tra le azioni in favore dello sviluppo e quelle per la difesa dei diritti umani. Ecco il nuovo scenario geopolitico mondiale e la globalizzazione che impongono una nuova mentalita', altrimenti i diritti umani saranno solo una lista di desideri o, peggio ancora, un paravento ad uso di alcuni Stati per celare i propri interessi politici ed economici. * Per un'economia dal volto umano. Contro i poteri, le guerre, i profitti, di Domenico De Simone, Edizioni Malatempora, 2003, euro 6,20, pp. 83. Un piccolo manuale con il quale l'autore, Domenico De Simone, noto anche come "controeconomista", suggerisce alcuni spunti per come tenere sotto controllo la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e la World Trade Organization; come passare da un'economia di guerra a una di pace. E come dare a tutti un reddito vitale, al di la' del lavoro ormai precario, un reddito che dia a tutti il diritto ad una vita non da schiavi. Il libro presenta anche un glossarietto con il significato dei piu' importanti termini usati in economia. La conclusione del volume propone alcune delle alternative per la costruzione di un mondo migliore, attraverso l'argomentazione di temi come: il reddito di cittadinanza, il sistema fiscale, la Tobin Tax e il debito dei paesi poveri, la liberazione del lavoro, la globalizzazione dei popoli. * Minori in affido. Un aggiornamento per educatrici dei Villaggi Sos, di Anna Maria Bacherini, Giuseppina Arrighi, Corrado Bogliolo, Edizioni del Cerro, 2003, euro 15,50, pp. 101. Il testo propone una sintesi del corso di formazione del personale educativo impegnato nell'accoglienza dei bambini. Le figure di cui si parla sono quelle dell'educatrice o "mamma" o affidataria di un Villaggio che si prendono cura dello sviluppo psicoemotivo dei minori allontanati dalla famiglia di origine e accolti temporaneamente dai Villaggi Sos. Il resoconto e' legato ad una esperienza formativa fatta a Firenze negli anni 1998/1999/2000 con un gruppo di donne, giovani e meno giovani provenienti da Villaggi Sos di tutta Italia. Il libro e' suddiviso in tre parti: un rapido excursus sui principi generali della psicologia relazionale; viene poi presentata la storia dell'affido nella legislazione italiana e delle normative che la governano; infine vi e' una parte dedicata alla descrizione di come e' stato condotto il corso di aggiornamento. La condizione psicologica degli affidati e delle affidatarie e' descritta nella sua delicatezza e nelle responsabilita' connesse: i compiti ed il mondo di queste figure femminili sono affrontati proponendo una dimensione d'aiuto a molti sconosciuta. * Abitare lo spazio civile. Giovani, reti di relazione e costruzione dell'identita', di Giuliana Mandich, Guerini, 2003, euro 16,50, pp. 173. La ricerca presentata in questo volume ricostruisce - utilizzando il metodo dei diari - le reti sociali che emergono dalla socialita' quotidiana di un campione di studenti universitari. Per ognuna delle giornate in cui hanno tenuto il diario gli studenti hanno registrato le interazioni significative che si sono realizzate (le chiacchiere con la madre durante la prima colazione, la telefonata all'amico per organizzare la serata, la passeggiata con il fidanzato, ecc.). La "banalita'" di questi incontri costituisce un aspetto fondamentale del modo in cui i giovani abitano e "rendono abitabile" la societa', ed e' alla base della possibilita di creare un ambito comune e condiviso di esperienza. * Il genius loci del welfare. Strutture e processi della qualita' sociale, a cura di Lavinia Bifulco, Officina, 2003, euro 14, pp. 157. Vengono presentati i risultati della ricerca sul welfare urbano e gli standard di qualita' sociale condotta nell'ambito del programma nazionale Miur "Welfare urbano e standard urbanistici" (anni 2001/2002). Lo scopo e' da un lato di illuminare il processo di ridefinizione degli standard sotteso alle riorganizzazioni delle politiche sociali e delle diverse formule che lo concretizzano nei contesti locali, dall'altro di contribuire alla elaborazione di parametri e alla identificazione di indicatori per la valutazione delle politiche sociali, attingendo alla nozione di qualita' sociale elaborata nel dibattito europeo. Quali condizioni favoriscono la partecipazione dei cittadini alla vita sociale? Su cosa si misura la capacita' di interventi e servizi di accrescerla? Quali standard sottintende e richiede, piu' in generale, questo registro processuale? Per rispondere agli interrogativi il volume fa riferimento soprattutto alle dimensioni spaziali delle politiche e dei servizi sociali. Le dimensioni spaziali delle organizzazioni esprimono ed esercitano una forza generativa. Dallo sguardo dello spazio organizzativo viene fuori un modo per indagare ed articolare il rapporto che essi intrattengono con il parametro della qualita' sociale. Oltre uno spazio dedicato alla elaborazione dei risultati della fase empirica di ricerca, una parte e' indirizzata ad elaborare quanto e' emerso dalla ricerca stessa a proposito di standard e di qualita' sociale, e a fornire indicazioni per definire materie e criteri per la valutazione delle politiche sociali. * La famiglia di fronte alla disabilita'.Stress, risorse e sostegni, di Mirella Zanobini, Mara Manetti, Maria Carmen Usai, Edizioni Erickson, 2002, euro 18, pp. 182. La vita delle famiglie con figli disabili e' un fenomeno complesso. Il testo, rivolto a tutti coloro che per motivi professionali o personali si confrontano con le ricadute della disabilita' nel contesto familiare, vuole portare un contributo al dibattito fra operatori, esperti, famiglie e persone disabili, mostrando diverse prospettive non solo teoriche. L'intento delle autrici non e' di fornire spiegazioni o ricette valide per tutti i casi, ma di mettere in luce alcune ragioni delle differenze possibili. Il volume comprende nove capitoli: i primi tre descrivono il panorama teorico; i successivi quattro presentano i risultati di una indagine svolta su 91 famiglie con bambini disabili frequentanti le scuole dell'infanzia e le scuole elementari di Genova; l'ottavo capitolo descrive una ricerca qualitativa realizzata attraverso l'analisi lessicale di sei testi scritti da padri di ragazzi disabili; il nono e ultimo capitolo espone alcune linee di intervento, ripercorrendo le proposte tradizionali, i suggerimenti e i bisogni scaturiti dalle ricerche presentate. La ricerca cerca inoltre di dare risposte a domande come: In che modo la presenza di un bambino disabile influenza le relazioni familiari, le vite dei genitori e dei fratelli, il benessere generale della famiglia? Quali sono gli aiuti che la societa' puo' offrire? * Scuola e territorio. Come attivare e promuovere progetti con le comunita' locali, a cura di Simona Cudini, Monica Morganti, Edizioni Franco Angeli, 2003, euro 13, pp.107. Il libro nasce con l'intento di offrire spunti di riflessione, metodologie e tecniche, strumenti operativi concreti, a tutti coloro che operano nelle scuole, per facilitare la conoscenza delle comunita', la progettazione di interventi mirati alla prevenzione del disagio e al miglioramento della qualita' della vita, attraverso l'incontro e la collaborazione con altre istituzioni e operatori del privato sociale, fornendo una chiave di lettura e di intervento che valorizzi competenze e risorse della comunita' stessa. S. Cudini e M. Morganti, autrici del libro, pongono l'accento sul duplice rapporto scuola-territorio, volendo intendere la scuola come risorsa della comunita' che necessita dell'apporto esterno per svolgere un lavoro di qualita'; ma desiderano presentare, altresi', adeguati strumenti per studiare il territorio sotto tutti gli aspetti: da quello ambientale a quello sociale, antropologico ed economico, a quello delle istituzioni e dei servizi da esse offerte. * La finanza etica nel sud del mondo, a cura di Marco Gallicani, Emi, 2003, euro 5, pp; 126. Il denaro e' fatto per l'uomo, non l'uomo per il denaro. La finanza etica ha lo scopo di ristabilire le giuste priorita'. Utilizza il denaro in modo responsabile, per sostenere progetti di crescita solidale che riportino le relazioni sociali al centro della vita economica. Da trent'anni la finanza etica sta costruendo un circuito alternativo di mezzi di produzione e di servizi, di merci e di gestioni del risparmio. Continua a crescere, ed e' ormai pronta a "uscire dalla nicchia" per affrontare la grande sfida: diffondere l'economia alternativa. Questo volume contiene contributi di Francesco Gesualdi e di Romesh Diwan; riporta le esperienze della Comunita' "Le Piagge" di Firenze, della cooperativa "Desarrollo dos pueblos" (Ecuador) e dell'Unione Generale delle Cooperative (Mozambico). Il tema dell'alleanza tra finanza etica e imprenditoria cooperativa per i Sud del mondo e' trattato in un ampio contributo di Laura Vigano'. * I ricordi che curano. Pratiche di reminiscenza nella malattia di Alzheimer, di Errollyn Bruce, Sarah Hodgson, Pam Schweitzer, Raffaello Cortina Editore, 2003, euro 17,30, pp. 161. Un vero manuale per aiutare gli operatori socio-sanitari e i familiari di persone affette da Alzheimer, che parte dalle capacita' residue di tali persone; in particolare gli autori tentano di far leva su quella capacita' di conservare i ricordi piu' antichi, e sulla disponibilita' a rispondere quando si trovano in un ambiente incoraggiante. La rete delle connessioni neuronali che il morbo intacca viene integrata e sostenuta da un'altra rete: la rete intersoggettiva dei ricordi condivisi che ognuno si porta dentro e che chiunque abbia vissuto con il malato puo' restituire, almeno in parte. Gli autori suggeriscono anche delle attivita' da condurre insieme a casa e propongono un'ampia gamma di esperienze narrative che possono svolgersi in gruppo nei centri diurni, negli istituti residenziali e di ricovero e presso associazioni locali, accomunati dall'intento di promuovere le pratiche di reminiscenza. Divertirsi insieme e valorizzare le memorie che sopravvivono, nonostante l'Alzheimer, sono le idee chiave che ispirano questo testo e ne fanno una lettura stimolante per tutti coloro che si occupano di persone affette da questa patologia. 9. LETTURE. MARYSE CONDE': IO, TITUBA STREGA NERA DI SALEM Maryse Conde', Io, Tituba strega nera di Salem, Giunti, Firenze 1992, 2001, pp. 224, euro 8,26. Un durissimo ma intenso e commovente romanzo (che nel 1987 ha ricevuto il Grand prix litteraire de la femme) della grande scrittrice, studiosa e docente di letterature comparate. 10. LETTURE. FRANCO FERRAROTTI: GUIDA ALLA NUOVA SOCIOLOGIA Franco Ferrarotti, Guida alla nuova sociologia, Newton & Compton, Roma 2003, pp. 128, euro 6, una raccolta di scritti dell'illustre sociologo organizzati in forma di testo introduttivo a sondare temi e autori di riferimento; per una seconda edizione suggeriremmo anche un aggiornamento della utile bibliografia ragionata. 11. LETTURE. ELENA LIOTTA: EDUCARE AL SE' Elena Liotta, Educare al se'. Formarsi per incontrare i bambini, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2001, pp. 234, euro 12,91. "Questo libro vuole far riflettere sull'attuale situazione dell'educazione e sul ruolo che in essa puo' avere il sapere psicologico. Dedicato all'adulto e alla sua formazione personale e professionale ha, in relta', il bambino come destinatario. Una crescita psicologicamente sana del fanciullo ha bisogno di acune qualita' che solo l'adulto puo' garantire: ascolto, presenza affettiva, liberta' e guida" (dal risvolto di copertina). Elena Liotta e' psicologa e analista, formatrice e saggista; e' stata per anni assessore alle politiche educative e sociosanitarie del Comune di Orvieto. 12. RILETTURE. AA. VV.: KINOMATA. LA DONNA NEL CINEMA AA. VV., Kinomata. La donna nel cinema, Dedalo, Bari 1980, pp. 344. Una raccolta di saggi di donne sul cinema, con oltre duecento pagine di schede sulle opere di numerose registe e sceneggiatrici. 13. RILETTURE. TULLIO MASONI, PAOLO VECCHI: ANDREJ TARKOVSKIJ Tullio Masoni, Paolo Vecchi, Andrej Tarkovskij, Il castoro cinema, Milano 1997, 2001, pp. 136, euro 8,26. Una buona monografia sul regista russo (1932-1986) i cui film oltre che al cinema appartengono altresi' alla poesia e alla musica. 14. RILETTURE. GIANCARLO ZAPPOLI: ERICH ROHMER Giancarlo Zappoli, Erich Rohmer, Il castoro cinema, Milano 1999, pp. 176, lire 16.000. Una buona monografia sul cineasta (meglio: autore di cinema), saggista e - decisivamente - moralista francese. 15. RILETTURE. MARIVAUX: THEATRE COMPLET Marivaux, Theatre complet, Gallimard, Paris 1949, 1984, pp. LXII + 1570. La classica edizione nella Bibliotheque de la Pleiade della Nrf. Sulla sacacchiera di Marivaux tutto s'apprende delle relazioni umane. 16. RILETTURE. BLAISE PASCAL: PENSIERI Blaise Pascal, Pensieri, Rusconi, Milano 1993, pp. 552, lire 16.000. A cura di Adriano Bausola, con a fronte il testo dell'edizione critica di Chevalier (ma ovviamente non manca la tavola di concordanze con quella di Brunschvicg), e con utile apparato. Una delle migliori edizioni del capolavoro postumo di Pascal, che non cessa d'interrogarti. 13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 14. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it; angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 685 del 26 settembre 2003
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