Gasparri uccide le tv di strada



Gasparri uccide le tv di strada

Il quattro dicembre del duemilaedue un nucleo di carabinieri, su mandato del Ministero della Comunicazione tento' di chiudere Telefabbrica, una telestreet nata a Termini Imerese per sostenere la lotta degli operai della Fiat minacciati di licenziamento.

Oggi 19 settembre duemilatre alcuni funzionari dello stesso Ministero hanno disattivato e sigillato la street tv di Senigallia Disco Volante ( 071.65033, perche non provvista di concessione governativa. Disco Volante trasmetteva da alcuni mesi in un raggio di qualche centinaio di metri ed e' stata chiusa. Più o meno è come impedire a due sorrdomuti di farsi dei gesti di saluto dai due lati della strada. Il messaggio che arriva dal governo appare chiaro. Nessuno ha più il diritto di comunicare, solo Lui (e i suoi inservienti). Disco Volante non aveva la concessione governativa che autorizza a trasmettere, violava dunque un articolo Legge Mammì.

Anche Rete4 non dispone della concessione, e il suo raggio di azione non è di centocinquanta metri. Ma Rete4 può trasmettere, il Ministero della Comunicazione non la chiude.

Telestreet è nata per diffondere la coscienza che è possibile rompere il monopolio della comunicazione prendendosi semplicemente la responsabilità
di comunicare, con tutti gli strumenti, anche quello televisivo.

E'possibile farlo, costa poco, e mette in moto energie creative e politiche.

Telestreet è nata per portare democrazia nella comunicazione, proprio ciò che in questo paese si cerca di distruggere.

Perciò Telestreet chiama tutte le persone sensibili a provare lo stesso disprezzo che noi proviamo per questa comica repressione che impedisce alla gente di trasmettere parole ed immagini nel raggio di centocinquanta metri.

Per parte sua Telestreet insiste nel rivendicare il diritto alla comunicazione e dichiara che continuerà con tutti i mezzi a riaffermare questo diritto sancito dall'art. 21 della Costituzione.

Telestreet network
www.telestreet.it