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Lettera aperta al Presidente della Repubblica
- Subject: Lettera aperta al Presidente della Repubblica
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 14 Sep 2003 12:18:06 +0200
Per l'immediato ritiro dei militari italiani dall'Iraq Per l'immediato ripristino della legalita' costituzionale Una lettera aperta al Presidente della Repubblica e per opportuna conoscenza e per quanto di specifica competenza: alla Corte Costituzionale al Consiglio Superiore della Magistratura Alla Procura Generale della Repubblica alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma al Presidente del Consiglio dei Ministri ai Presidenti di Camera e Senato ai Ministri degli affari esteri, della difesa, della giustizia, dell'interno Signor Presidente, i mezzi d'informazioni diffondono la notizia che ieri alcuni militari italiani presenti nell'Iraq in guerra sarebbero stati coinvolti in un fatto di sangue che avrebbe comportato la morte di un cittadino iracheno. Lei sa che la presenza in armi di militari italiani in un paese dove e' in corso una guerra illegale, criminale e stragista, ed un'occupazione militare straniera proditoria e inammissibile secondo il diritto internazionale e la coscienza delle genti, costituisce una grave violazione della nostra Costituzione, che all'articolo 11 proibisce esplicitamente tale partecipazione italiana alla guerra. Lei sa che la partecipazione di militari italiani a fatti di sangue in cui delle persone restano uccise espone i miltari italiani, il nostro paese e la nostra popolazione al pericolo di divenire bersagli di azioni di guerra, come anche di atti di terrorismo. Lei sa che la vita di quei miltari italiani e' in grave pericolo, ed e' in grave pericolo altresi' la loro coscienza ed il loro stesso status dinanzi alla legge poiche' essi con la sola loro presenza li' sono esposti non solo a enormi pericoli per se stessi, ma anche al rischio di divenire assassini, e sono gia' di fatto resi complici di atti di guerra illegali, criminali e criminogeni. Lei sa che come supremo garante della Costituzione era suo dovere impedire la partecipazione italiana alla guerra, e che la decisione del governo e del parlamento italiano di inviare militari cola' era in radice illegale e criminale, perche' incostituzionale. Come incostituzionale e quindi criminale era gia' anche l'avallo morale e politico (ma meglio sarebbe dire: immorale e impolitico) dato allo scatenamento della guerra. Come incostituzionale e palesemente criminale era gia' il favoreggiamento alla guerra e alle stragi avendo consentito il trasporto attraverso l'Italia degli armamenti della potenza straniera responsabile dell'aggressione bellica stragista, essendo quei trasporti di armi a tal fine ordinati ed efficienti. Lei sa che protraendosi questa situazione il governo il parlamento e Lei stesso portate la responsabilita' di costringere nel piu' grave dei pericoli il nostro paese e i nostri concittadini, che avete invece l'obbligo di servire. Dal profondo del cuore La prego: assuma piena contezza e coscienza della situazione presente, prenda ed esprima una posizione chiara e necessaria, e lanci un autorevole monito: richiami parlamento e governo al rispetto della Costituzione; si adoperi per salvare tante vite innocenti, irachene e italiane, in pericolo. Chieda il ritiro immediato dei militari italiani illegalmente coinvolti in una guerra e in un'occupazione militare sciagurata e criminale. Attendere oltre e' aggiungere crimine e follia alla follia e al crimine grandi gia' tragicamente commessi. Attendere oltre e' rendersi complici e fautori anche degli ulteriori orrori che prevedibilmente sopravverranno in assenza di scelte di pace, di legalita', di giustizia, di umanita'. Distintamente, Giuseppe Sini responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 14 settembre 2003 Mittente: Giuseppe Sini c/o Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
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