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La storia dimenticata
- Subject: La storia dimenticata
- From: "Redazione Utopia" <redazione at gruppoutopia.net>
- Date: Fri, 12 Sep 2003 19:37:34 +0200
Berlusconi continua nella sua opera di revisionismo storico. Non si comprende se ciò sia dovuto a mancanza di conoscenza della storia italiana ( qualcuno si ricorda l'episodio dei Fll. Cervi a Porta a Porta? ) o alla ricerca spasmodica delle ribalte mediatiche, oppure un messaggio all'elettorato duro di AN ( ma qui si tratterebbe di riconoscere a Berlusconi un intelligenza macchiavellica che non ha) Non abbiamo però letto nessun commento, nessuna dichiarazione, su quello che il fascismo e la politica coloniale di Mussolini ha compiuto in Africa. Qualcuno, probabilmente, ha lo stesso problema di Berlusconi, non conosce o, peggio, non ricorda la storia recente. Gruppo Utopia - Viareggio 1935 8 giugno Mussolini, a Cagliari, riafferma il proposito dell'Italia di risolvere con le armi la questione etiopica. 31 luglio Mussolini scrive sul quotidiano del Partito che l'Italia procederà in Etiopia "con Ginevra, senza Ginevra, contro Ginevra". 4 agosto Mussolini pronuncia un bellicoso discorso a Eboli durante le grandi manovre militari ("Andremo contro chiunque, di qualsiasi colore, tentasse di traversarci la strada"). 3 ottobre Inizio delle operazioni militari in Etiopia. 28 ottobre Il cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, benedicendo in Duomo i gagliardetti delle Camicie nere, esalta il fascismo che "a prezzo di sangue apre le porte dell'Etiopia alla fede cattolica". 7 dicembre Mussolini, alla Camera, pronuncia un provocatorio discorso contro la Società delle nazioni. 1936 5 maggio Badoglio entra in Addis Abeba. Adunate "oceaniche" in piazza Venezia a Roma e in tutta Italia: Mussolini annuncia che "l'Etiopia è italiana". 9 maggio Vittorio Emanuele III assume il titolo di Imperatore di Etiopia. Mussolini pronuncia dal balcone di Palazzo Venezia il "discorso dell'Impero" ("Dopo quindici secoli la riapparizione dell'Impero sui colli fatali di Roma"). Badoglio viene nominato viceré d'Etiopia. Perdite italiane nel corso del conflitto: 4.840 morti più un numero 3-4 volte superiore di truppe coloniali. Perdite denunciate dagli abissini, tra militari e civili (operazioni di guerra, guerriglia, bombardamenti, rappresaglie, ecc.): oltre 700.000 morti. 9 gennaio Emanati i primi decreti di "difesa della razza" per impedire matrimoni misti in Etiopia. 19 febbraio Il viceré Graziani rimane leggermente ferito in un attentato ad Addis Abeba. Per rappresaglia vengono immediatamente arrestati 2.000 indigeni. Salvo poche centinaia, essi vengono fucilati. Interi quartieri della città sono dati alle fiamme. Le guerre coloniali del fascismo - I gas L'uso di gas contro i ribelli non riguardò episodi isolati. Si trattava al contrario di un piano preciso e sistematico, come è confermato da numerose testimonianze.Dalle memorie "Ali sul deserto" di Vincenzo Biani: "Una volta furono adoperate bombe ad iprite, abbandonate dal tempo di guerra in un vecchio magazzino ed esse produssero un effetto così sorprendente che i bersagliati si precipitarono a depositare le armi".Dalla relazione del generale Cicconetti su una missione contro la popolazione Mogarba: "Š le perdite in uomini sono certamente di gran lunga superiori a quelle segnalate, le quali si riferiscono solo ai caduti contati sul terreno e non tengono conto dei feriti che non possono essere mancati né di quelli caduti in seguito agli effetti micidiali dei bombardamenti aerei e agli effetti, non considerati né accertabili subito, dei gas".Dalla relazione inviata a Roma sugli effetti del bombardamento a gas effettuato il 3 luglio 1930 sulle oasi di Taizerbo. Le informazioni sono ricavate dall'interrogatorio di un ribelle, arrivato a Taizerbo parecchi giorni dopo il bombardamento: "Moltissimi infermi invece vide colpiti dai gas. Egli ne vide diversi che presentavano il loro corpo ricoperto di piaghe come provocate da forti bruciature. Riesce a specificare che in un primo tempo il corpo dei colpiti veniva ricoperto da vasti gonfiori, che dopo qualche giorno si rompevano con fuoruscita di liquido incolore. Rimaneva così la carne viva priva di pelle, piagata".
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