Comunicato stampa: un'opposizione a Pisa



Comunicato stampa

Il direttore del Centro di ricerca per la pace di Viterbo
presenta opposizione all'archiviazione dell'esposto
sui treni della morte

Il direttore del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Giuseppe Sini,
ha depositato presso il Tribunale di Pisa atto di opposizione alla richiesta
di archiviazione dell'esposto che denunciava l'illegalita' dei trasporti di
armi americane in territorio italiano avvenuti in preparazione della guerra
illegale, criminale e stragista tuttora in corso in Iraq.

Il responsabile della storica struttura di ricerca per la pace viterbese
chiede che si effettuino adeguate indagini fin qui non svolte, e si giunga
alla formulazione dei capi d'imputazione nei confronti dei responsabili di
quei trasporti finalizzati alla commissione di un crimine esplicitamente
proibito sia dalla Costituzione della Repubblica Italiana, sia dal diritto
internazionale.

Nell'atto di opposizione Il direttore del "Centro di ricerca per la pace" di
Viterbo sottolinea anche che la cooperazione italiana a una guerra illegale,
criminale e stragista, prima con le dissennate e golpiste dichiarazioni di
avallo di autorevoli esponenti governativi; poi col favoreggiamento
all'invio attraverso il territorio italiano di armi utili alla guerra
illegale ed alla commissione di crimini di guerra e crimini contro
l'umanita' di cui essa e' consistita; infine con l'invio di militari
italiani nell'Iraq in cui la guerra e' tuttora in corso (ennesima flagrante
violazione della Carta Costituzionale), espone altresi' l'Italia a divenire
oggetto sia di atti di guerra sia di attentati terroristici.

A seguito della presentazione dell'atto di opposizione la magistratura
pisana dovra' valutare se far proseguire il procedimento avviato
dall'esposto presentato il 24 febbraio 2003 dal direttore del "Centro di
ricerca per la pace" di Viterbo.

*

Il direttore del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini, ha
dichiarato:

"Possa la magistratura italiana far piena luce sull'accaduto, possa far
valere la forza del diritto di contro al crimine.
Possa la magistratura italiana applicando rigorosamente le leggi italiane
far prevalere le ragioni del diritto, della civilta' e dell'umanita'.
Possa la magistratura italiana secondo le competenze attribuitele
dall'ordinamento esprimere nitido un giudizio di condanna nei confronti del
crimine piu' grande che possa darsi: la commissione di stragi di cui la
guerra consiste, la violazione del diritto italiano ed internazionale di cui
la guerra in corso e' ignobile esempio, la preparazione ed il
favoreggiamento di stragi, preparazione e favoreggiamento che quel trasporto
di armi avvenuto in Italia mesi fa con tutta evidenza configura.
Possa la magistratura italiana difendere la legalita' costituzionale e
perseguire coloro che per favoreggiare il crimine della guerra l'hanno
proditoriamente violata e ne hanno consentito la violazione.
Possa la magistratura italiana difendere il diritto ad esistere di tutti gli
esseri umani esprimendo un cogente giudizio di condanna nei confronti di chi
vite umane ha criminalmente soppresso e di chi ha contribuito a preparare
quella soppressione di vite umane.
Prevalga la legge, sia sconfitta la barbarie".

Con successiva e-mail inviamo una documentazione essenziale.

La segreteria del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 12 settembre 2003

Per informazioni: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it