report 123



 

Report 123 di Rosarita Catani

 

CANTI DI MORTE AI FUNERALI DI HAKIM: “MORTE ALL’AMERICA…MORTE AD ISRAELE”

 

AN-NAJAF, Iraq, 30 agosto 2003 – Migliaia e migliaia di persone, hanno sfilato per le strade dell’antica cittadina irachena Najaf, situata a 180 chilometri da Baghdad, per protestare contro l’assasinio dell’Ayotollah Mohammad Bager al-Hakim, morto ieri durante l’esplosione dell’automomba posta dinanzi alla Moschea, unitamente ad altre 82 persone.

Ammar Abdel Aziz al-Hakim, il nipote di Hakim, che ha partecipato alla dimostrazione , ha dichiarato:”Queste persone si sono riunite oggi per dare un messaggio a tutto il mondo, lavoreremo, lotteremo e ci sacrificheremo fino ad innalzare la bandiera dell’Islam sulla terra della Mesepotamia. Vogliamo dire alle forze d’occupazione che l’Iraq è per gli iracheni e non per loro. Vogliamo anche dir loro che la sicurezza in questo paese non potrà essere compiuta a meno che non dipenda dalla fiducia data alla forza pubblica perché loro conoscono chi sono i nemici e chi sono gli amici”.

La marea di gente inizia ad urlare: “Vendetta, vendetta, oh Ammar”.

“No, No all’America. Morte per l’America. Morte ai baathisti. Giuriamo su Hussein di vendicare Hakim!”. Invocano il nome del profeta Maometto. “Dio è grande. Oh Hussein. Il nostro leader Hakim se n’è andato “ Piangono vicino la macchina ormai carbonizzata dall’esplosione.

A Bassora, più di 5000 persone hanno sfilato dalla sede del partito di Hakim, Supremo Consiglio per la Rivolusione Islamica, fino alla Moschea di el-Ebla. I dimostranti hanno iniziato a scandire slogans anti-israeliani ed anti-americani: “Dio è grande. Morte per Israele. Morte per il Baath. Morte agli americani”.

Le persone, attribuiscono la responsabilità della morte di Hakim alle forze anglo-americane che non riescono a dare stabilità al paese.

Sui loro volti chiara ed evidente la sofferenza, il dolore per la situazione venutasi a creare nel loro paese. Al dolore fa posto la rabbia ormai da troppo tempo repressa. Tengono strette nelle loro mani la bandiera rossa, rappresentante il martirio e la bandiera verde che rappresenta il colore dell’islam.

 

Rosarita Catani

 

Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].

 



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