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Catena di Sanlibero 189
- Subject: Catena di Sanlibero 189
- From: <riccardoorioles at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Wed, 30 Jul 2003 12:25:39 +0200
________________________________________ riccardo orioles <riccardoorioles at libero.it> tanto per abbaiare 28 luglio 2003 n. 189 ________________________________________ Notizia d'apertura. Sotto inchiesta per associazione mafiosa il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana Vladimiro Crisafulli. Secondo i magistrati era in contatto col boss mafioso della provincia di Enna, Raffaele Bevilacqua. "Rapporti non occasionali - precisano gli inquirenti - Abbiamo intercettato telefonate in cui concordavano gli appalti". In Sicilia, i rapporti fra mafia e politica ormai sono pane quotidiano, esattamente come ai tempi di Ciancimino. A Messina, un assessore - regolarmente condannato per peculato - non solo si rifiuta categoricamente di dare le dimissioni, ma si dichiara anche perseguitato. A Catania, gli scandali degli ultimi tre anni non hanno interrotto la carriera di nessuno. A Palermo, c'e' stato il caso di un assessore intercettato al telefono: "Sta' attento a quegli sbirri di carabinieri!" che ancora fa politica regolarmente. Lo stesso presidente della regione e' sotto inchiesta per rapporti con i mafiosi: non s'e' affatto dimesso, ma s'e' affidato alla protezione della Madonna e ha continuato a fare il presidente. Assente l'opinione pubblica: nell'isola c'e' il monopolio di tv e giornali, e l'unico proprietario e' un imprenditore amico a suo tempo dei famosi cavalieri catanesi. E allora? Cos'ha di cosi' scandaloso quest'ennesimo caso? Ecco: Crisafulli non e' il solito democristiano riciclato o uomo nuovo forzista. Vladimiro Crisafulli e' uno dei membri piu' autorevoli della sinistra siciliana, al punto di essere stato portato dai Ds al secondo incarico istituzionale dell'Assemblea. Naturalmente, non e' affatto detto che sia colpevole: le garanzie valgono per tutti, e persino per lui. Sul piano civile ed etico, tuttavia, e' ovvio che la sua carriera politica dovrebbe finire qui. Al momento in cui scrivo pero' non ho notizie di interventi adeguati da parte del suo partito. Un paio d'anni fa, in una citta' del catanese ad alta densita' mafiosa i Ds candidarono un noto imprenditore toscano, senza legame alcuno con quella zona. Costui, pochi mesi dopo, venne incriminato per voto di scambio mafioso, essendosi affrettato a cercare i voti agli "uomini d'onore" della circoscrizione. Il "caso Catania" (non quello del calcio: quello vero) dura ormai da diversi anni, mette in discussione il corretto funzionamento della Procura locale e coivolge imprenditori e politici di entrambi gli schieramenti: il ruolo della sinistra in esso (salvo la benemerita eccezione di Vendola del Pcr) e' stato di totale omerta', e in alcuni casi di complicita' aperta. Un paio di mesi fa, alle ultime elezioni, l'Ulivo (e Rifondazione) hanno candidato a Palermo un ex sindacalista colpevole, secondo sentenze di tribunale, di essersi venduto gli scioperi per denaro. La candidatura era appoggiata dai cosiddetti "movimenti" che a Palermo, chissa' perche', erano rappresentati da un barone universitario molto addentro al sistema di potere. In Sicilia, tutta l'informazione non di regime e' stata messa a bavaglio, con la complicita' della sinistra ufficiale. In Sicilia, i movimenti antimafiosi sono stati scaricati e mandati al diavolo dalla sinistra ufficiale. In Sicilia, alla fine Berlusconi ha stravinto, e questa vittoria e' stata determinante per regalargli il governo della Nazione. * * * Io non ho paura di Forza Italia e della nuova Dc che avanza. Ne abbiamo viste di peggio. Abbiamo visto passare, storicamente parlando, il cadavere di Mussolini e quello di Ciancimino. Ricordiamo anni in cui la destra non solo comandava, ma anche ammazzava senz'altro chiunque s'opponesse. Fra comunisti, socialisti e dirigenti sindacali le vittime del regime mafioso, negli anni Quaranta e Cinquanta, sono state piu' di cento. Nessun'altra sinistra regionale, escluso il tempo della Resistenza, ha dato un tale contributo di sangue alla causa dei lavoratori. Negli anni Ottanta, con la ripresa dell'antimafia popolare, i comunisti furono ancora in prima fila: con Rosario di Salvo e Pio La Torre, ma anche con decine e decine di altri militanti, per lo piu' oscuri, che affrontarono rischi e sacrifici - e talvolta la morte - contrastando il potere mafioso. Tutte queste battaglie non sono rimaste isolate: per due volte la sinistra e' diventata maggioranza in Sicilia o c'e' arrivata vicino, una nel '47 e l'altra nel '93. Tutto questo per dire che la sinistra siciliana, anche nei momenti piu' difficili e di strapotere mafioso, ha sempre rappresentato per i siciliani un elemento di "non mollare" e di speranza. * * * E adesso, in Sicilia, la novita' e' che la sinistra e' impazzita. Non e' come la Dc o Forza Italia (ce ne vuole!) ma insomma fa del suo meglio per tenergli dietro. I mafiosi e i corrotti ancora, grazie a Dio, sono pochi. Ma gli omertosi e i tolleranti sono molti, e questo e' il problema vero. Si sta sfacendo quell'etica dell'attenzione, dell'interesse comune, del tener duro, che aveva fatto della sinistra siciliana un fenomeno storico alto e commovente. I "communisti" di una volta vivevano poveramente ed erano pronti a tutto per il bene comune. I "centrosinistri" di ora campano fra tran-tran burocratico e carriera. Suppongo che in definitiva sia una questione di classe. "Ma insomma, con 'stu communismu che vuliti fari? Diventari tutti signori?". "Signori? No. Vulemu stari bonu. E vulemu 'a dignita'". * * * Non servono piu' le aspirine, ci vuole la chirurgia. Bisogna che i leader del centrosinistra siciliana - Ds, Margherita, e Verdi e Rifondazione che hanno tenuto il sacco - si dimettano immediatamente, per questione morale. Bisogna che la base del centrosinistra abbia finalmente facolta' di discutere liberamente (la sinistra siciliana e' lungi dall'essere democratica al proprio interno) il proprio passato e il proprio avvenire. Bisogna che per almeno sei mesi, contemporaneamente e parallelamente, i partiti della sinistra isolana vengano commissariati dai rispettivi centri; a suo tempo, Berlinguer ebbe il coraggio di fermare i giochi e di mandare Pio La Torre. Se no, la sinistra siciliana muore. Perdera' la prossima elezione, e la prossima, e l'altra ancora. Vale a dire le europee, le amministrative, e soprattutto le politiche in cui la sessantina di deputati siciliani decidera' l'avvenire di tutto il Paese. E questo non si puo' consentire, per l'amore di nessuno. Se io fossi un iscritto dei Ds, chiederei a Fassino di mandare commissario a Palermo, per almeno sei mesi e con pieni poteri, Tano Grasso. Se fossi di Rifondazione, chiederei a Bertinotti di mandare - nello stesso giorno, e con gli stessi poteri - Nichi Vendola. Se fossi della Margherita, chiederei Nando Dalla Chiesa. Subito, tutt'e tre insieme, in stretto contatto fra loro. Un comitato di salvezza pubblica, che salvi dai vip e dai corrotti l'antica e bella sinistra espressa in tanti anni di storia dalla parte civile del popolo siciliano. * * * Ritengo che di questo si debba cominciare a discutere, e non solo in Sicilia, finche' una speranza di guarigione c'e' ancora. Gli anni della politica sono contati. Fra uno, due anni al massimo, andremo all'armaggedon finale fra l'idea dello stato padre-padrone alla Berlusconi e l'idea della vecchia civile democrazia. Questa battaglia elettorale, che sara' decisiva e sara' una sola, non deve essere messa in pericolo per l'incapacita' e la rozzezza di gente parassitaria e perdente che in Sicilia occupa posti non suoi. ________________________________________ Il presidente del Consiglio di prima, fino al 1980 era in contatto stretto e formale con i mafiosi. Il presidente del Consiglio di ora, manda i ministri a bloccare le indagini che i magistrati fanno su di lui. Il primo e' libero perche' l'associazione mafiosa all'epoca non era nel codice, e gli altri reati sono andati prescritti per il tempo trascorso. Il secondo e' libero perche' per alcuni reati e' scattata la prescrizione e per gli altri s'e' fatto fare un'apposita legge salva-se-stesso. "Giudichera' la storia", dicono i giudici di Palermo. Si', la storia giudica, ma intanto io pago. ________________________________________ Civilta'. "Sceriffo, li abbiamo beccati, finalmente!". "Chi, i fratelli Dillinger?". "Proprio loro! La taglia alla fine ha funzionato!". "Ok. Adesso pigliate i cadaveri e trascinateli davanti al saloon. Cosi' la gente di questo cazzo di paese si convince che sono morti davvero". ________________________________________ Io, come cittadino italiano, avevo garantito un regolare processo al signor B.. Per me era importante sapere se un mio concittadino e' una persona perbene o un lestofante. Naturalmente non posso fidarmi del mio giudizio per capirlo (evviva: cosi' ognuno giudicherebbe a modo suo), cosi' pago degli uomini esperti, che hanno fatto giustizia tutta la vita, e mi rimetto a quel che ne dicono loro. Dopo che loro decidono, e non prima, allora mi sento in diritto di togliere o non togliere il saluto a uno. Purtroppo con lui questo modo di fare non ha funzionato: non s'e' fatto trovare, semplicemente. Come faccio a sapere se e' degno o no di entrare a casa mia? Nell'incertezza, sono costretto a decidere di testa mia: il signor B., da questo momento, non puo' venire a cena da me, ne' offrirmi il caffe' al bar ne' chiedermi da accendere quando ha dimenticato l'accendino. Teniamo le distanze. ________________________________________ La pagina degli annunci sul Messaggero in una giornata qualunque: Abilissima, accaldata, affascinante, affascinantissima, afrodisiaca, altissima, alto, antistress, argentina, arrivata adesso, attrezzatissima, australiana, autentica romana, bambola, bambolina, beautiful, bella presenza, bella ragazza, bella signora, bellissima, bionda, bionda naturale, biondissima, body contact, brasiliana, bravissima, bruna, caldissima, californiana, capriccio, carnosa, completa, completissima, curvilinea, dannunziana, dea dell'olimpo, delicatissimo, diabolica, diciannovenne, diciottenne, disponibile, disponibilissima, dolce, dolcissima, dominatrice, doppia, doppio gioco, eccitante, educatrice, enorme, esagerata, esotica, esplosiva, fantasiosa, fantastica, fatina, ferrarese, formosa, fotomodella, francesina, freschissima, gentile, giocattolone, graziosa, indimenticabile, indipendente, insolita, intensa, intrigante, intrigantissima, italiana, italianissima, latina, maggiorata, maxi, meridionale, misteriosa, modella, molto carina, mora, moretta, mozzafiato, napoletana, nera, nerissima, nordica, norvegese, no-stop, nuova, nuovissima, occhi chiari, olandese, orientale, ottava, palestrato, parigina, particolare, passionale, piacevolissima, playboy, prestante, prima volta, primizia, prosperosa, prosperosissima, raffinata, raggio di luna, rilassante, riservata, romagnola, scultorea, selezionata, sensuale, sensualissima, senza paragoni, sexbomb, sexy, siciliana, signora, simpaticissima, sorpresa, spagnola, spettacolare, splendida, spumeggiante, statuaria, stella, stravolgente, strepitosa, stupenda, sudamericana, superprosperosissima, svedese, thaylandese, top model, top-girl, transexualissima, trasgressiva, travolgente, tutta curve, vellutata, veneta, ventenne, ventiquattrenne, ventunenne, viziosissima. ________________________________________ alessandro.paganini at iol.it wrore: < La mia opinione sulla guerra deve molto a persone come Gino Strada, o mia nonna, che almeno sanno di quel che parlano, o forse alla mia sensibilita', e molto a internet. Bravo, va bene, ma ADESSO, che facciamo? Forse e' una sparata, ma mi sembra molto bella - di Francesco Caruso: "Metto volentieri a repentaglio la mia incolumita' e la mia fedina penale, se servira' a ritardare la morte di anche un solo essere umano". Io non ho questo coraggio, ma faccio numero come posso tra quelli contro. Non esistono ricette semplici, io vedo davanti solo un lavoro decennale decentrato di anche piccole azioni sociali, controinformazione, tenace resistenza per (ri)costruire e difendere la cultura civile. E in ogni caso meglio Don Quijote che Ugo Fantozzi > ________________________________________ Lina wrote: < Per quanto concerne la stampa di un altro quotidiano a Catania, lancio una piccola accusa anche agli intellettuali catanesi per aver assecondato e blandito un parvenu' della comunicazione come Mario Ciancio che si e' impadronito di tutti i mezzi di comunicazione ed impedisce qualsiasi forma di concorrenza sul mercato della stampa. Le basti pensare che anche gli uffici stampa della pubblica amministrazione sono pieni di giornalisti appartenenti al noto Ciancio il quale puo' stampare il suo fogliaccio risparmiando sugli stipendi dei suoi leccapiedi. Ho intenzione di fare un ricorso all'Autorita' garante per la concorrenza. > ________________________________________ rosario wrote: < Ma perche' non si contatta - saro' ingenuo? - un Bocca, un Chiesa, altri di tal genere e facendo pubblicita' sul sito non si vede, su abbonamento o adesione "concreta" cosa poter fare per far uscire 4 pagine di quelle toste, almeno settimanalmente, tipo I SICILIANI dell'ultimo periodo? Non potremmo farcela? W la liberta' d'informazione vera ma sapendo la differenza fra utopia e il nulla dell'esistere, giacche' un giornale deve servire anche ad avvolgere il pesce (o simile... Pintor) > ________________________________________ Gaio <sallustius at hist.unirm.it> wrote: < Ma finito lo scontro, allora si' che vedevi quanta serieta' e coraggio ci fossero stati fra le file dei ribelli. Ognuno, il posto difeso lottando, lo ricopriva adesso col proprio corpo. Al centro pochi, spazzati via dai mezzi pesanti, giacevano un po' spostati; tutti pero' presi in fronte. Catilina lo ritrovarono piu' lontano, tra i corpi dei soldati, sempre rabbioso in faccia come da vivo. Di tutto quell'esercito non s'arrese nessuno, ne' in battaglia ne' dopo: nessuno risparmio' la sua vita, ne' quella dei nemici. Non fu una vittoria facile, per i regolari: tutti i migliori, o uccisi in combattimento o feriti gravi. Molti, tornati a rivedere il terreno o a far bottino, rivoltando i morti trovavano chi qualche amico, chi un ospite e chi un parente; o anche, qualcuno, qualche nemico personale. Cosi' lutto e orgoglio, gioia e amaro variamente si mescolavano fra i militari. > ________________________________________ AntonellaConsoli <libera at libera.it> wrote: Astuta conoscenza primavera < Astuta conoscenza primavera stavolta butti i veli ma in quest'attesa di guerra vedo solo di te uno scheletro cucito di gramigna e margherite > * * * Voglia di volare < Voglia di volare le onde furiose t'avvinghiano > * * * Dietro quella siepe di gelsomino < L'agguato sara' li' dietro quella siepe di gelsomino Li' aspetta con occhio attento l'assassino e noi che in battaglia penseremo al nostro amore ci avvicineremo per cogliere il profumo antico. Sara' li' che cadremo l'ultimo sapore della vita fra le mani.> ________________________________________ La "Catena di San Libero" e' una e-zine gratuita, indipendente e senza fini di lucro. Viene inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta. Per riceverla, o farla ricevere da amici, basta scrivere a: riccardoorioles at libero.it. 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