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La nonviolenza e' in cammino. 625
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 625
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 27 Jul 2003 20:46:29 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 625 del 28 luglio 2003 Sommario di questo numero: 1. Del trarre i cadaveri nella polvere, e dell'apocalisse 2. Chiara Zamboni: l'opera delle madri 3. Enrico Peyretti: una raffica ancora 4. Campagna di obiezione/opzione di coscienza: "Scelgo la nonviolenza" 5. Geremia Cattristi: dieci parole e dieci volti da Assisi a Gubbio 6. Laura Boella: nella bellezza 7. Thich Nhat Hanh: Cinque addestramenti alla consapevolezza 8. Riletture: Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Bruzzone, Le donne di Ravensbrueck 9. Riletture: Anna Bravo, Daniele Jalla (a cura di), La vita offesa 10. Riletture: Franco Restaino, Adriana Cavarero (a cura di), Le filosofie femministe 11. Riletture: S. Teresa di Gesu', Opere 12. Peppe Sini: del colpo di stato in corso 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento 14. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. DEL TRARRE I CADAVERI NELLA POLVERE, E DELL'APOCALISSE 1. Franco Fortini: "Verso il 1965 insegnavo italiano e storia in un istituto tecnico di Monza. Una mattina mostrai ai miei scolari una foto, credo svedese, che piu' tardi avrebbe anche avuto un premio internazionale; perche' nel nostro mondo invece di punire i colpevoli degli orrori si premia chi li fotografa. Rappresentava un carro armato americano nel Vietnam. Con la sua mole esso occupava quasi per intero il rettangolo dell'immagine. Dal carro armato una fune tesa verso lo spettatore strascicava per i piedi il corpo seminudo di un vietnamita. Lessi la pagina dell'Iliade. Achille perfora i tendini di Ettore e lo travolge intorno alle mura di Troia sotto lo sguardo dei suoi...". (E' l'incipit di un articolo di Fortini apparso sul "Corriere della sera" del 30 novembre 1983, poi col titolo Quelli di Grenada, in Insistenze, Garzanti, Milano 1985). 2. Piu' spregevole che mostrare i cadaveri martoriati delle due persone assassinate cui e' stata attribuita l'identita' di figli di Saddam Hussein, c'e' l'uso delle tecniche di maquillage e di chirurgia plastica per trasformare quei cadaveri in artefatti, in merci da ostentazione televisiva. Chi ha un tale disprezzo delle vite e dei corpi e degli individui umani, non esitera' a scatenare l'apocalisse. 3. E per fermare l'apocalisse occorre la scelta - non solo morale e politica, ma giuriscostituente - della nonviolenza come fondamento delle relazioni tra gli esseri umani, fin al livello di quelle dette internazionali; occore il disarmo totale, la completa smilitarizzazione - e che qualcuno da qualche parte cominci senza piu' attendere che lo faccia qualcun altro; occorre la resistenza piu' nitida e piu' intransigente contro ogni fascismo, in difesa della vita e della dignita' di tutti gli esseri umani. Questa resistenza, questa scelta, questa necessita', questa urgenza, e' la nonviolenza. Non vi e' piu' alcuna alternativa al fascismo e all'apocalisse se non la nonviolenza. Chi non coglie questo, non coglie nulla, non coglie il nulla, non coglie il nulla che tutti ci sta gia' ingoiando, e metabolizzando, e annichilendo infine. 2. RIFLESSIONE. CHIARA ZAMBONI: L'OPERA DELLE MADRI [Da Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai Colli (Vr) 1997, p. 14. Chiara Zamboni e' docente di filosofia del linguaggio all'Universita' di Verona, partecipa alla comunita' filosofica femminile di "Diotima". Tra le opere di Chiara Zamboni: Favole e immagini della matematica, Adriatica, 1984; Interrogando la cosa. Riflessioni a partire da Martin Heidegger e Simone Weil, IPL, 1993; L'azione perfetta, Centro Virginia Woolf, Roma 1994; La filosofia donna, Demetra, Colognola ai Colli (Vr) 1997] Ripensare l'opera delle madri e' l'unica fonte possibile di civilta' in una societa' frammentata come la nostra, che i padri non sanno piu' orientare. 3. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: UNA RAFFICA ANCORA [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: peyretti at tiscalinet.it) per questo intervento. Enrico Peyretti e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999. E' diffusa attraverso la rete telematica (ed abbiamo recentemente ripresentato in questo notiziario) la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente] Torino, via Santa Croce sei. Andate a vedere. C'e' una lapide, ancora ben leggibile, dei mitraglieri d'Italia, i quali "sempre pronti a intonare / il piu' alto canto / delle loro armi e delle loro anime / convennero / nella ricorrenza della battaglia del Piave / il 15 giugno 1930". Sopra, un motto latino: "Celerrimo ictu, impavida fide". Impossibile tradurlo senza cadere nell'apologia dell'assassinio: "Fanatici senza paura, vi colpiamo velocissimamente". Non basta invocare la difesa del Piave, per assolvere quella guerra, criminale come tutte le guerre. Rileggo: "il piu' alto canto / delle loro armi e delle loro anime". Solo un pazzo pericoloso, o uno sciocco, puo' aver concepito queste parole, e altri pazzi e sciocchi averle approvate e ammirate. Nessuna retorica di circostanza puo' scusarle. Io sanamente e felicemente odio ogni arma e volentieri vilipendo tutto cio' che con essa ha a che fare, eccetto le miserabili vittime che la impugnano. Venite ancora una volta, mitraglieri, per un'ultima raffica sulla lapide oscena 4. INIZIATIVE. CAMPAGNA DI OBIEZIONE/OPZIONE DI COSCIENZA: "SCELGO LA NONVIOLENZA" [Ripreso dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riproponiamo ancora una volta questo importante appello che gia' pubblicammo nell'ottobre 2002 e nel febbraio 2003. Invitiamo tutti i nostri interlocutori a sostenere questa iniziativa] MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), Rete di Lilliput, Movimento Nonviolento, promuovono una campagna di obiezione/opzione di coscienza del/la cittadino/a. Obiettivo di questa campagna e' quello di mantenere vivo il diritto all'obiezione di coscienza al militare, in vista dell'attuazione pratica della difesa nonviolenta come alternativa alla difesa armata, e impedire che venga annullato con la "sospensione" dell'obbligo di leva. E' quindi importante passare da un'obiezione di coscienza che interessava i giovani al momento della chiamata al servizio militare ad una obiezione piu' diffusa che coinvolga tutti i cittadini/e. Occorre pertanto che tutti coloro che condividono le nostre scelte di nonviolenza si dichiarino obiettori e sostengano almeno una delle "opzioni positive" come momento di impegno concreto. Segreteria operativa: presso Mir-Movimento Nonviolento, via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824, e-mail: scelgolanonviolenza at retelilliput.org, sito: www.retelilliput.org/scelgolanonviolenza.asp * La nostra obiezione alle scelte di guerra Il no della coscienza alla violenza organizzata e all'omicidio come soluzione dei conflitti si esercitava fino ad ora, nel nostro paese, soprattutto nella forma del rifiuto del servizio militare, cioe' dell'addestramento ad uccidere. La nuova legge 230 del 1998 sull'obiezione di coscienza al servizio militare, cosi' come quella piu' recente sull'istituzione del Servizio civile nazionale, che compiono alcuni importanti passi avanti nella cultura giuridica dell'obiezione al militare, sono arrivate contemporaneamente all'abolizione pratica della leva e al passaggio graduale all'esercito professionale. Nella nuova situazione che si presenta il cittadino sembra non avere piu' strumenti per esprimere il rifiuto della violenza strutturale e culturale, non solo di quella diretta, e per costruirne il continuo superamento. Ci sono invece da praticare obiezioni e da attuare programmi costruttivi sui due lati della cultura del dominio, il modello economico (della produzione, scambi e consumi) e il modello difensivo (della tutela da aggressioni e della tutela del diritto). Percio' ci sembra urgente un rinnovato impegno, coordinato e coraggioso, per una nuova Campagna di obiezione di coscienza alle guerre e di opzione nonviolenta per il disarmo economico e militare, che sia contemporaneamente di resistenza al nuovo militarismo e di costruzione dell'alternativa nonviolenta. La campagna si articola su due punti: 1. Una dichiarazione di obiezione di coscienza nella quale ci si dissocia dalla politica di difesa del nostro paese e dalla Nato, evidenziando l'incostituzionalita', l'immoralita' intrinseca di scelte aggressive e la funzionalita' al sistema economico di rapina nel confronti dei Paesi impoveriti del sud del mondo; da parte delle donne accompagnata da una dichiarazione di rifiuto esplicito della cosiddetta "pari opportunita'" di servire nell'esercito, da parte dei/delle giovani che scelgono il servizio civile accompagnata da una dichiarazione che metta in evidenza come la scelta fatta sia inconciliabile con il servizio militare, escludendo la possibilita' di "richiami" in caso di guerra. 2. Una dichiarazione di opzione per la nonviolenza attiva che si concretizzi attraverso l'assunzione di impegni nel campo della formazione ed educazione alla pace e alla nonviolenza, dell'obiezione di coscienza alle guerre, nella disponibilita' a partecipare e/o sostenere azioni nonviolente e nel campo del consumo critico e dell'economia nonviolenta. La Campagna si pone come primo termine il 31 dicembre 2004, data entro la quale vi sara' una verifica del raggiungimento degli obiettivi delle singole campagne e di quanto si sara' riusciti ad ottenere in campo istituzionale sul disarmo, sulla difesa civile non armata e nonviolenta prevista dalla legge 230/1998 e sull'economia nonviolenta. * Campagna di obiezione di coscienza alle guerre e di opzione nonviolenta per il disarmo economico e militare Dichiarazione delle cittadine e dei cittadini Al Presidente della Repubblica, Palazzo del Quirinale, 00186 Roma Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, 00187 Roma A... Io sottoscritto/a ... nato/a a ... residente a ... come appartenente alla famiglia umana, residente nella Repubblica Italiana fondata sulla Costituzione che sancisce la dignita' inviolabile della persona, il diritto-dovere di lavorare per il bene comune, il ripudio della guerra e la risoluzione pacifica dei conflitti, dichiaro in piena consapevolezza: - di dissociarmi, per motivi di coscienza, dalla politica militare del nostro paese e della Nato che nel decennio 1991-2001, invece di sviluppare una politica di pace planetaria resa possibile dalla svolta nonviolenta del 1989, ha scelto la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti internazionali; - di rifiutare tale politica militare perche' viola la Costituzione italiana e la Carta delle Nazioni Unite, fa scelte belliche omicide e aggressive in luogo delle possibili soluzioni pacifiche, e' funzionale all'attuale sistema politico-economico di dominio e di sfruttamento, aggrava la distanza e i risentimenti tra le culture e i popoli invece di favorirne la comprensione e la cooperazione. Per questi motivi: - dichiaro la mia obiezione di coscienza alle guerre e la mia indisponibilita' a collaborare in qualunque modo al sistema economico-militare che le prepara; - scelgo la nonviolenza come politica capace di promuovere la giustizia e la soluzione pacifica dei conflitti. In coerenza con questa mia scelta mi impegno: * Formazione ed educazione alla pace e alla nonviolenza - A partecipare al servizio civile o come volantario in progetti di difesa civile, mediazione o formazione alla nonviolenza presso i nodi della rete di Lilliput, associazioni o "uffici della Pace" in Italia o all'estero. - A diffondere l'educazione alla nonviolenza e alla gestione nonviolenta dei conflitti in sintonia con il decennio per la nonviolenza indetto dall'Unesco. - A sostenere la nascita e la diffusione di Istituti culturali e scientifici per la pace e i diritti umani. * Obiezione di coscienza alle guerre - A partecipare alla "Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa Popolare Nonviolenta" versando il corrispettivo come opzione o obiezione alle spese militari in vista del riconoscimento del diritto di opzione fiscale. - Ad aderire alla "Campagna di pressione banche armate" per un controllo sulle operazioni di finanziamento e di appoggio delle banche al commercio di armi. - Come donna a rifiutare, in maniera esplicita e forte, la cosiddetta "pari opportunita'" di servire nell'esercito. - Come giovane soggetto agli obblighi di leva a scegliere il servizio civile invece del servizio militare dichiarando sin d'ora la mia indisponibilita' di fronte al richiamo in caso di guerra. * Azioni nonviolente - A sostenere iniziative di base di intervento civile e nonviolento nelle realta' di conflitti armati (Campagna Kossovo, Operazione Colomba, Caschi bianchi, Berretti bianchi, Anch'io a Butembo/Kisangani, Tu non tagliare la corda, ecc.), al fine di prevenire e trasformare i conflitti, di riconciliare i contendenti, di difenderli dalla manipolazione degli interessi militari-industriali che intendono far degenerare i conflitti in guerra: a) con la mia partecipazione personale all'iniziativa ... b) col mio contributo finanziario all'iniziativa ... - Ad aderire e/o sostenere i movimenti nonviolenti organizzati. * Consumo critico ed economia nonviolenta - Ad orientare il mio stile di vita al principio della sobrieta' e della semplicita' volontaria. - A indirizzare i miei consumi verso beni prodotti nel rispetto della dignita' dei lavoratori e dell'ambiente. - A boicottare e a cercare di sottrarre risorse a quei settori della produzione, del commercio e della finanza coinvolti nel sistema militare-industriale di dominio, sfruttamento e guerra. - A sostenere la campagna "Sbilanciamoci" tesa a modificare gli indirizzi della legge finanziaria dello Stato riorientando la spesa pubblica a favore di societa', ambiente e pace. - Altro (specificare). Data e firma Spedire copia per conoscenza a Segreteria Mir-Movimento Nonviolento, via Garibaldi 13, 10122 Torino * Indicazioni operative Dopo aver compilato la dichiarazione di obiezione e' importante sostenere almeno una delle opzioni riportate. Si puo' utilizzare lo stesso testo di questa guida, oppure personalizzarlo inserendo delle modifiche. E' indispensabile che copia della dichiarazione e delle opzioni scelte venga inviata a Mir-Movimento Nonviolento, via Garibaldi 13, 10122 Torino, in modo da avere un riscontro sull'andamento della campagna, analizzare statisticamente le opzioni scelte, far valere politicamente questa scelta di obiezione. Il testo sottoscritto va naturalmente inviato tramite posta al Presidente del Consiglio dei Ministri (responsabile delle scelte militari ed economiche) e al Presidente della Repubblica (capo delle Forze Armate), nonche' eventualmente anche ad altri soggetti (partiti politici, sindaci, deputati, giornali, ecc.) per pubblicizzare questa scelta di nonviolenza. * Indirizzi per collegarsi ad azioni e interventi nonviolenti in zone di conflitto e di guerra - Campagna Kossovo: e' una iniziativa che lavora su progetti di riconciliazione in Kossovo. Malgrado la guerra condotta dalla Nato abbia distrutto quello che di positivo era riuscita a creare, la Campagna Kossovo e' nuovamente attiva. Campagna Kossovo per la Nonviolenza e la Riconciliazione, c/o Casa per la Pace, casella aperta 8, 74023 Grottaglie (Ta), tel. e fax: 0995662252. - Caschi bianchi - Operazione Colomba: promuove progetti di solidarieta' internazionale e per i diritti umani a cui partecipano volontari e obiettori di coscienza in servizio civile (caschi bianchi). Operazione Colomba, via della Grotta Rossa 6, 47900 Rimini, tel. 0541753619, fax 0541751624, e-mail: odcpace.apg23 at libero.it - Berretti Bianchi: organizza interventi di pace con la presenza di volontari e con azioni dirette in zone di conflitto. Berretti Bianchi, via F. Carrara 209, 55042 Forte dei Marmi (Lu), fax 0584735682, cell. 3357660623, e-mail: bebitartari at bcc.tin.it, sito: www.peacelink.it/users/berrettibianchi - Anch'io a Butembo/Kisangani: iniziative nonviolente condotte in Africa (Butenbo e Kisangani) dove e' in corso una guerra non dichiarata scatenata perlopiu' da compagnie diamantifere. Questa iniziativa e' organizzata da: Beati i Costruttori di Pace, via Antonio da Tempo 2, 35139 Padova, tel. 0498070699, e-mail: beati at protect.it - Tu non tagliare la corda: azione condotta da "Un ponte per Bagdad" per impedire che avvenga una nuova guerra e per l'abolizione delle sanzioni economiche i cui effetti negativi ricadono soprattutto sulla popolazione piu' debole (ammalati e bambini). Un ponte per Bagdad, via della Guglia 69/A, 00196 Roma, tel. 066780808, fax 066793968, e-mail: posta at unponteper.it, sito: www.unponteper.it * Indirizzi per orientarsi verso un consumo critico ed una economia nonviolenta - Sbilanciamoci: questa campagna promossa dall'associazione Lunaria esercita una pressione sui parlamentari per spostare risorse finanziarie dello Stato a favore delle spese sociali, delle iniziative di pace, alla difesa dell'ambiente. Lunaria, via Salaria 89, 00198 Roma, tel. 068841880, fax 068841859, e-mail: lunaria at lunaria.org, sito: www.lunaria.org - Acquisti trasparenti: significa consumare solo beni di aziende che non sono coinvolte nello sfruttamento di bambini, che non inquinano, che sono rispettose dei diritti dei lavorari. Centro Nuovo Modello di Sviluppo, via della Barra 32, 56019 Vecchiano (Pi), e-mail: coord at cnms.it - Bilanci di giustizia: iniziativa tesa a orientare i gruppi familiari verso un consumo critico e una finanza etica, per cambiare l'economia partendo dalle piccole cose, dai gesti quotidiani. Bilanci di giustizia c/o MAG Venezia, 30175 Venezia Marghera, tel. 0415381479, e-mail: bilanci at libero.it, sito: www.unimondo.org/bilancidigiustizia. * Come partecipare alla campagna di pressione sulle banche armate La campagna e' promossa dalle riviste "Missione Oggi", "Mosaico di Pace", "Nigrizia". Propone un controllo attivo sia sulle operazioni di finanziamento che di semplice appoggio delle banche in esportazioni di armi. Viene richiesto di verificare se la propria banca e' coinvolta nel finanziamento all'export di armi, e in caso affermativo di scrivere una lettera in cui si disapprova questo sostegno al commercio delle armi, riservandosi di chiudere il proprio rapporto in mancanza di una risposta soddisfacente. L'elenco degli istituti di credito e delle banche coinvolte, un fac-simile della lettera da inviare, alcune risposte gia' pervenute da parte delle banche, le somme finanziate, ecc., si possono trovare sul sito: www.banchearmate.it, oppure richiedere a: Banche armate, c/o "Missione Oggi", via Piamarta 9, 25121 Brescia, tel. 0303772780, e-mail: info at banchearmate.it * Come partecipare alla Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la difesa popolare nonviolenta Questa campagna nata inizialmente (1982) come campagna di obiezione alle spese militari (OSM) si propone come obiettivo ultimo l'opzione fiscale, vale a dire il diritto di non finanziare la difesa armata. Nella forma principale viene richiesto ai partecipanti di sottoscrivere una dichiarazione, effettuare un versamento all'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile e di impegnarsi a detrarre tale somma dalla dichiarazione dei redditi. Per eseguire correttamente questi passaggi, che possono essere diversi a seconda della situazione tributaria del contribuente, e' bene avvalersi della apposita "guida" che puo' essere richiesta a: Campagna OSM-DPN c/o Lega obiettori di coscienza (Loc), via Mario Pichi 1/E, 20143 Milano, tel. 028378817, fax 0258101220, e-mail: locosm at tin.it La campagna OSM-DPN e' promossa da Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Berretti Bianchi, Comunita' Papa Giovanni XXIII, Lega per il Disarmo Unilaterale, Lega Obiettori di Coscienza, Pax Christi. * Aderisce alla campagna "Scelgo la nonviolenza" la Lega obiettori di coscienza. * MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) Il MIR (International Fellowship Of Reconciliation - IFOR, nei paesi anglofoni) si definisce movimento a base spirituale, composto da donne e uomini impegnati nella nonviolenza attiva come stile di vita e mezzo di cambiamento personale, sociale e politico. Essi rifiutano l'uso della violenza nonche' la preparazione e la partecipazione alla guerra sotto qualsiasi forma. Dopo la seconda guerra mondiale il MIR, grazie anche all'opera instancabile di Jean e Hildegard Goss-Mayr, cerca vie alternative e nonviolente per conseguire la giustizia e la riconciliazione tra tutti i popoli. In America Latina e' presente con dom Helder Camara e Adolfo Perez Esquivel; negli Stati Uniti con Martin Luther King e Dorothy Day; in Vietman collabora alla resistenza nonviolenta con i monaci buddhisti; in Sudafrica e' presente con Albert Luthuli; in Irlanda con Mairead Corrigan. E inoltre in Medio Oriente, Zaire e Africa Sub-sahariana, Filippine, India, Bangladesh, Madagascar e, dopo il 1989, anche in molti paesi dell'Europa Orientale. A membri del MIR/IFOR per otto volte e' stato conferito il premio Nobel per la pace: - Jane Addams (USA 1931), - Emily Green Balch (USA 1946), - Albert Luthuli (Sudafrica 1960), - Linus Pauling (USA 1962), - Martin Luther King (USA 1964), - Mairead Corrigan (Irlanda del Nord 1976), - Adolfo Perez Esquivel (Argentina 1980), - Rigoberta Menchu' (Guatemala 1992). Il M.I.R. in Italia ha sostenuto Giuseppe Gozzini e Fabrizio Fabbrini, primi obiettori cattolici al servizio militare, e si e' impegnato per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza. Dall'approvazione della legge e' convenzionato con il Ministero della Difesa per far espletare agli obiettori il servizio civile nell'attuazione di programmi di formazione alla pace e alla nonviolenza attiva. E' stato il movimento che ha avviato per primo in Italia la Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari (OSM) e si adopera per far conoscere la Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) come alternativa alla difesa armata. Gia' contrario alle armi nucleari, all'inizio degli anni '70 il MIR e' stato il primo movimento in Italia a schierarsi contro il nucleare civile. Sito: www.peacelink.it/users/mir, e-mail: mir at peacelink.it * Movimento Nonviolento Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini dopo la prima "Marcia per la fratellanza tra i popoli" da Perugia ad Assisi del 24 settembre 1961, fin dai suoi primi anni di vita consolida i suoi rapporti con le altre associazioni nonviolente all'estero, diviene sezione italiana della War Resisters' International (Internazionale dei Resistenti alla Guerra). La carta programmatica del Movimento impegna i suoi membri per: - l'opposizione integrale alla guerra; - la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; - lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; - la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui contaminazione e distruzione sono un'altra delle forme di violenza contro l'uomo. Il Movimento Nonviolento ha dal 1964 un suo periodico mensile, "Azione Nonviolenta", che si propone di offrire formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo. Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, sito: www.nonviolenti.org, e-mail : azionenonviolenta at sis.it * Rete di Lilliput "Rete Lilliput, per una economia di giustizia", non l'ennesima associazione ma un'alleanza di gruppi di base, singoli individui, associazioni che si sviluppa dal 1999 grazie alla spinta di un gruppo di coordinamento formato da associazioni e campagne di pressione da sempre impegnate sui temi politico-sociali. La Rete, grazie alla cosiddetta "strategia lillipuziana", ha l'obbiettivo di far interagire e collaborare le oltre 700 esperienze locali che in Italia hanno messo in atto un'agile lotta contro la globalizzazione neoliberista: proprio come ne I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift in cui una miriade di piccoli lillipuziani riesce ad imbrigliare il gigante. Il metodo nonviolento e' lo strumento ineludibile per condurre azioni mirate e concrete di contrasto ad un sistema economico carico di ingiustizie e disuguaglianze. Una struttura leggera, orizzontale e non burocratica e' alla base dell'organizzazione della Rete Lilliput. Una settantina di nodi locali e a livello nazionale i gruppi di lavoro tematici (GLT) strumenti di ricerca e di proposta per approfondire aspetti specifici; tutte le decisioni vengono prese con il metodo del consenso e non a maggioranza. La Rete si costituisce intorno ad un Manifesto di intenti che rappresenta la carta fondamentale. Al suo interno sono tracciate "le strategie d' intervento, di carattere nonviolento, che comprendono l'informazione e la denuncia per accrescere la consapevolezza e indebolire i centri di potere; il consumo critico e il boicottaggio per condizionare le imprese; la sperimentazione di iniziative di economia alternativa e di stili di vita piu' sobri per dimostrare che un'economia di giustizia e' possibile". Sito: www.retelilliput.org 5. RIFLESSIONE. GEREMIA CATTRISTI: DIECI PAROLE E DIECI VOLTI DA ASSISI A GUBBIO [Si svolgera' dal 4 al 7 settembre 2003 la camminata da Assisi a Gubbio promossa dal Movimento Nonviolento come prosecuzione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza che si tenne nel settembre 2000. In preparazione di questa iniziativa, cui tutte le persone amiche della nonviolenza sono chiamate a partecipare e contribuire (per informazioni, contatti, adesioni: e-mail: azionenonviolenta at sis.it; sito: www.nonviolenti.org), da alcuni mesi e' stato promosso un percorso di riflessione articolato in "dieci parole della nonviolenza", proponendo ogni mese una parola su cui riflettere. A questo percorso anche il nostro schivo amico Geremia Cattristi ha voluto contribuire improvvisando questi brevi testi] 1. Olympe de Gouges, o la forza della verita' Credette Olympe che la rivoluzione fosse fatta per liberare tutti - e dunque tutte - e fosse fatta perche' le uccisioni cessassero - ed a tutti e tutte fosse la vita fatta salva. Tratta al patibolo perche' affermava sia l'uguaglianza che la differenza tratta al patibolo perche' affermava che e' delitto uccidere, e demenza. * 2. Saffo, o della coscienza Fu prima lei, nel corso della storia, a educare alla nonviolenza nitida e forte avendone coscienza. E tu serbane grata la memoria. * 3. Margarete Buber Neumann, o dell'amore Essere stata tedesca quando la Germania era il cuore e il vulcano dell'Europa aver potuto chiamare signor padre il grande Martin Buber, esser stata subito e sempre contro il fascismo. E nel partito e nel paese dei soviet aver scoperto il fascismo dei maschi, il fascismo di Stalin, il fascismo degli apparati e dell'ideologia. Poi il gulag, poi la consegna ai nazisti ed il lager. E nel lager resistere ancora, incontrarvi Milena. Poi sopravvissuta e tornata dal ponte dei corvi la lotta continuare ancora per far memoria degli assassinati e ancora e ancora per la verita'. Contrastare le menzogne affermare il buono e il giusto continuare ad amare le persone. Anche dei morti salvare la vita, la verita' ultima. Mai pronunciare la parola vile. * 4. Bessie Smith, o della festa Tenere nei polmoni e nella gola del mondo tutta l'infelicita' sapendo poi restituirne in canto quanto ci unisce e trasformarlo in gioia. * 5. Laura Conti, o della sobrieta' Era ragazza ancora quando i nazi calarono in Italia e necessario fu scegliere e lei scelse di lottare per l'umanita'. Medico fu, perche' salvare vite e' cosa buona, e per salvare vite nel movimento fu anche lei operaio per l'umanita'. Capi' tra i primi i rischi per l'ambiente se tutto il capitale surdetermina, scienziata e militante per l'ambiente e per l'umanita' sempre lotto'. * 6. Luce d'Eramo, o della giustizia Sempre scelse la strada piu' difficile. Lei figlia di gerarca fu nel lager per aver scelto la parte degli oppressi per aver scelto la via della giustizia. Sempre scelse la strada piu' difficile. Della lucidita' che nel dolore soffre di piu' e piu' se ne raffina per aprir vie alla liberazione. Sempre afferrarsi amo' alla verita'. E questo agire chiamo nonviolenza. * 7. Bertha von Suttner, o della liberazione Che cosa resta di lei? Ma la vera domanda e': perche' a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte? E la vera risposta e' ancora quella che diede allora la saggia e gentile: giu' le armi. E' il disarmo la scelta necessaria per aprire la necessaria via. * 8. Ruth First, o del potere di tutti Convincerla a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo non era possibile. Cosi' la spensero con un pacco bomba un pomeriggio dell'ottantadue. Era stato spedito quel pacco molti anni prima, era l'anno sessantatre, fu allora che non bastando quei centodiciassette giorni di carcere il regime razzista spedi' quel pacco che vent'anni dopo la raggiunse a Maputo. Le poste sudafricane erano forse lente ma inesorabili. Lei non aveva cessato un solo giorno di lottare contro l'apartheid di costruire il potere di tutti di resistere ad ogni razzismo. Non era possibile farla tacere cosi' la spensero con un pacco bomba. Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa Ruth ogni volta che qualcuno ovunque nel mondo si ribella alla menzogna alla violenza all'ingiustizia all'odio ogni volta che ovunque qualcuno afferma il potere di tutti, l'umanita' comune, li' Ruth First e' stata ascoltata e quindi il pacco bomba non riusci' a raggiungere l'intento, nel tragitto si perse, e Ruth First l'assassinata e' ancora qui, ed e' invece crollato il regime che pensava di annientarla. * 9. Joyce Lussu, o della bellezza Era cosi' temeraria che la sua vita sembra un unico gettarsi nella mischia infinita contro il fascismo. Un tuffo senza respiro per il pane, per la pace, per la terra: una terra in cui vivere sia cosa degna, sia cosa bella. E insieme amava il racconto e le parole che vengono da lontano, tradusse poesie, che e' come dire che seppe ascoltare, meditare, contemplare, e anche cosi' dar mano a coltivare una terra, edificare un mondo in cui vivere sia cosa degna, sia cosa bella. * 10. Maria Montessori, o della persuasione Capire che la pace li' comincia: dall'accoglienza fatta ai bambini. E costruire un mondo in cui bambini e adulti infine possano convivere. Non piu' stranieri, non piu' abbandonati, non piu' nemici, non piu' aggressori, ma una umanita' riconoscente. 6. MAESTRE. LAURA BOELLA: NELLA BELLEZZA [Da Laura Boella, Cuori pensanti, Edizioni Tre Lune, Mantova 1998, p. 116. Laura Boella, docente di storia della filosofia morale all'Universita' di Milano, e' tra le massime studiose di Gyorgy Lukacs, Agnes Heller, Ernst Bloch, Hannah Arendt; e' impegnata nella ricostruzione del pensiero femminile nel Novecento; fa parte della redazione della rivista filosofica "aut aut". Opere di Laura Boella: Il giovane Lukacs, De Donato, Bari 1977; Intellettuali e coscienza di classe, Feltrinelli, Milano 1977; Ernst Bloch. Trame della speranza, Jaca Book, Milano 1987; Dietro il paesaggio. Saggio su Simmel, Unicopli, Milano 1987; Parole chiave della politica, Mantova 1995; Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare politicamente, Feltrinelli, Milano 1995; Morale in atto, Cuem, 1997; Cuori pensanti. Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Tre Lune, Mantova 1998; con Annarosa Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein, Cortina, Milano 2000; Le imperdonabili. Etty Hillesum, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marina Cvetaeva, Tre Lune, Mantova 2000] Molte e diverse possono essere le vie, ma una di esse ricopre un'importanza particolare, perche' fa tutt'uno con l'amore e la gratitudine, e' appassionata e vissuta sensibilmente e insieme allude a una delle esperienze piu' universali e quotidiane ad un tempo di relazione con l'essere o anche con l'assoluto: l'esperienza della bellezza. La bellezza e' forse l'ultima esperienza metafisica di cui siamo capaci, e' ponte con l'essere, l'assoluto, l'eterno - la bellezza delle cose, della natura, delle opere d'arte. Essa ci offre l'esperienza sensibile del trascendente, dell'incondizionato, incarnata nella realta' dei colori, dei suoni, delle forme. Nella bellezza nasce anche la gratitudine per cio ' che e'. 7. FORMAZIONE. THICH NHAT HANH: CINQUE ADDESTRAMENTI ALLA CONSAPEVOLEZZA [Da Thich Nhat Hanh, La luce del Dharma, Mondadori, Milano 2003, pp. 92-97 (ma anche in Idem, Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori, Milano 2002, pp. 155-157). Thich Nhat Hanh, una delle piu' note figure della teoria e della prassi della nonviolenza, e' un monaco vietnamita della tradizione zen, che ha lavorato instancabilmente per la pace durante la guerra del Vietnam, ricostruendo villaggi distrutti dalle ostilita'. In seguito a un giro di conferenze contro la guerra negli Stati Uniti, non gli fu permesso di tornare nel suo paese e cosi' si stabili' in Francia. Nel 1967 Martin Luther King lo propose come candidato per il premio Nobel della pace. Attualmente e' conosciuto a livello internazionale per il suo insegnamento e i suoi scritti sulla consapevolezza, e per il suo lavoro per un "buddhismo socialmente impegnato", un richiamo all'azione sociale basata su principi buddhisti. E' autore di numerose pubblicazioni, tra cui Essere pace, Ubaldini, Roma 1989; Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori, Milano 2002; Il segreto della pace, Mondadori, Milano 2003; La luce del Dharma, Mondadori, Milano 2003] Il primo addestramento alla consapevolezza Consapevole della sofferenza causata dalla distruzione della vita, mi impegno a coltivare la compassione e a imparare modi per proteggere la vita di persone, animali, piante e minerali. Sono determinato a non uccidere, a non lasciare che altri uccidano e a non giustificare alcun atto di uccisione nel mondo, nei miei pensieri e nel mio modo di vivere. * Il secondo addestramento alla consapevolezza Consapevole della sofferenza causata dallo sfruttamento, dall'ingiustizia sociale, dal furto e dall'oppressione, mi impegno a coltivare la gentilezza amorevole e a imparare modi efficaci di lavorare per il benessere di persone, animali, piante e minerali. Mi impegno a praticare la generosita' condividendo tempo, energie e risorse materiali con chi e' davvero in stato di bisogno. Sono determinato a non rubare e a non possedere nulla che appartenga ad altri. Rispettero' la proprieta' altrui, ma impediro' che si tragga profitto dalla sofferenza umana o dalla sofferenza delle altre specie sulla terra. * Il terzo addestramento alla consapevolezza Consapevole della sofferenza causata da una condotta sessuale scorretta, mi impegno a coltivare il senso di responsabilita' e a imparare modi per proteggere la sicurezza e l'integrita' di individui, coppie, famiglie e societa'. Sono determinato a non avere relazioni sessuali prive di amore e di impegno a lungo termine. Per proteggere la felicita' mia e degli altri, sono determinato a rispettare gli impegni miei e degli altri. Faro' tutto cio' che e' in mio potere per proteggere i bambini dagli abusi sessuali e per proteggere coppie e famiglie da rotture dovute a una condotta sessuale scorretta. * Il quarto addestramento alla consapevolezza Consapevole della sofferenza causata dal parlare senza attenzione e dall'incapacita' di ascoltare gli altri, mi impegno a coltivare la parola amorevole e l'ascolto profondo allo scopo di portare gioia e felicita' agli altri e di alleviarne la sofferenza. Sapendo che le parole possono essere fonte di felicita' o di sofferenza, mi impegno a cercare modi di parlare che rispecchino la verita', usando espressioni che ispirino fiducia in se stessi, gioia e speranza. Non diffondero' notizie di cui non sono certo e non critichero' o condannero' cose di cui non sono sicuro. Mi asterro' dal pronunciare parole che possano causare divisione o discordia o che possano portare alla rottura in famiglia o nella comunita'. Faro' ogni sforzo per riconciliare e risolvere ogni conflitto, per quanto piccolo. * Il quinto addestramento alla consapevolezza Consapevole della sofferenza causata dal consumo disattento, mi impegno a coltivare una buona salute fisica e mentale per me stesso, la mia famiglia e la societa', praticando la consapevolezza nel mangiare, nel bere e nei consumi in genere. Mi impegno a ingerire soltanto sostanze che proteggano la pace, il benessere e la gioia nel corpo, nella mia coscienza e nel corpo e nella coscienza collettiva della mia famiglia e della societa'. Sono determinato a non consumare alcolici o altri intossicanti e a non ingerire sostanze o stimoli che contengano tossine come certi programmi televisivi, riviste, libri, film e conversazioni. Sono consapevole che danneggiare il mio corpo e la mia coscienza con questi veleni significa tradire i miei antenati, i miei genitori, la mia societa' e le generazioni future. Faro' il possibile per trasformare la violenza, la paura, la rabbia e la confusione in me stesso e nella societa' praticando una dieta per me stesso e per la societa'. Comprendo che una dieta appropriata e' fondamentale per la trasformazione mia e della societa'. 8. RILETTURE. LIDIA BECCARIA ROLFI, ANNA MARIA BRUZZONE: LE DONNE DI RAVENSBRUECK Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Bruzzone, Le donne di Ravensbrueck, Einaudi, Torino 1978, pp. XVIII + 286. Una raccolta di testimonianze di deportate politiche italiane nel lager di Ravensbrueck. 9. RILETTURE. ANNA BRAVO, DANIELE JALLA (A CURA DI): LA VITA OFFESA Anna Bravo, Daniele Jalla (a cura di), La vita offesa, Angeli, Milano 1986, pp. 448. "Storia e memoria dei Lager nazisti nei racconti di duecento sopravvissuti". Con prefazione di Primo Levi. 10. RILETTURE. FRANCO RESTAINO, ADRIANA CAVARERO: LE FILOSOFIE FEMMINISTE Franco Restaino, Adriana Cavarero (a cura di), Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, pp. 260, lire 22.000. Una utile, accurata antologia. 11. RILETTURE. S. TERESA DI GESU': OPERE S. Teresa di Gesu', Opere, Postulazione generale dei carmelitani scalzi, Roma 1950 (seconda edizone riveduta e corretta), pp. XLII + 1524. Leggere Teresa d'Avila e' anche incontrare una grande mistica e una grande organizzatrice, e' anche leggere un documento storico ed antropologico grande, ma e' anche fare i conti con profondi e ineludibili nodi psicologici e morali, e ascoltare un appello che chiama anche chi a diversa o ad alcuna fede religiosa aderisce, ma che nella voce di donna - nel pensare ed esperire di donna - di Teresa coglie mozioni, idee, cose - sofferte, enigmatiche, incandescenti - che intimamente ogni persona toccano. 12. EDITORIALE. PEPPE SINI: DEL COLPO DI STATO IN CORSO 1. Ieri abbiamo pubblicato su questo foglio l'appello delle "Girandole" (frivolo pessimo nome ed ottime persone un po' ingenue e genuine ancora) affinche' si esprimesse solidarieta' ai magistrati Ilda Boccassini e Gherardo Colombo, che un contributo grande hanno dato alla lotta contro la mafia, i poteri occulti e il regime della corruzione. Appello che riproponiamo adesso qui. Esso recita: "Vi invitiamo ad esprimere solidarieta', con parole vostre, ai magistrati Gherardo Colombo e Ilda Boccassini della procura di Milano indagati dal tribunale di Brescia. Gli indirizzi di posta elettronica dei magistrati sono: ilda.boccassini at giustizia.it, gherardo.colombo at giustizia.it". 2. E mentre questo accade, che ancora una volta dei magistrati leali e scrupolosi vengano ostacolati e diffamati (e troppi eroici servitori del diritto e della democrazia e dell'umanita' abbiamo visto nella nostra vita venir dapprima diffamati e poi isolati ed infine uccisi; troppi ne abbiamo visti per non tremarne ancora), accade altresi' che un ministro che grottescamente si fregia del titolo "della giustizia" decida unilateralmente di ostacolare della giustizia il corso in merito ai misfatti della ditta del padrone; che un senato e una camera ridotti a bivacco di manipoli e di clientes votino sull'attenti in pro del capo e padrone affinche' cio' che fino a ieri era illegale e immorale con un'alzata di mano diventi legale. Ove fu scritta e giurata la Costituzione si recita adesso l'opera da tre soldi. 3. Leggo sui giornali: cosi' il senatore Andreotti fu complice della mafia, ma sono cose del passato. Ma io che sono di quelli che per aver dedicato trent'anni filati della mia vita ormai senescente alla lotta contro il sistema di potere andreottiano, contro i poteri criminali e quelli occulti, e quelli corrotti e corruttori; io che conosco i nomi e ricordo i volti di tante persone che sono state assassinate dalla mafia mentre il piu' longevo e rappresentativo degli uomini di potere italiani, insignito del laticlavio a vita, ancora siede ove si fan le leggi; io non posso e non so e non voglio dimenticare. Mentre tutti dimenticano, io dimenticare non so. Non so dimenticare i morti che ho pianto, ed i vivi per cui tremo. 4. Ma chi ha preparato e consentito tutto questo? Chi lo ha avallato, chi vi ha cooperato? Chi ha aperto la strada al trionfo del crimine e del fascismo? Chi e' sceso a patti con chi era sceso a patti scellerati e innominabili? Chi ha votato quella legge dal rossiniano nome di Turco-Napolitano che ha riaperto i campi di concentramento in Italia per la prima volta dalla fine dell'occupazione nazista? Quale governo nel '99 ha fatto strame della Costituzione e ci ha trascinato in una guerra illegale e criminale e stragista e onnicida dopo della quale e grazie alla quale la guerra e' tornata ad essere strumento principe della politica internazionale e tutti ci minaccia di morte? Chi e' stato un'intera legislatura al potere e nulla ha fatto per difendere e far rispettare la legge in vigore smantellando come la legge imponeva l'armata mediatica del potentato eversore che oggi ha conquistato (vincendo le elezioni, certo: anche Mussolini, anche Hitler le vinse) il potere esecutivo e quello legislativo nel nostro paese? E se vi sono milioni di persone che votano per il partito neofascista nel paese che ha conosciuto la dittatura mussoliniana e i suoi esiti; che votano per il partito razzista il cui leader lascia intender di proporre - e poi smentisce, va da se' - di cannoneggiare i migranti, nel paese che tanti figli per secoli ha visto costretti a emigrare in terre lontane; che votano per il partito apprezzato dai mafiosi e dai piduisti, nel paese delle stragi di mafia e di stato in cui i poteri occulti e quelli mafiosi sono stati raccordo cruciale tra politica ed economia corrotte e corruttrici; se vi sono milioni di persone che votano perche' i peggiori li opprimano: ebbene, cosa ci dice questo del nostro paese, e di noi stessi? E possibile che non ci si avveda come la retorica e l'ideologia che ha portato al trionfo del cavalier B. ha inquinato e colonizzato anche settori ampi dei movimenti che a questo dispotismo di tipo nuovo si oppongono? Quasi ogni volta che sento parlare i cosiddetti leader italiani sia della sinistra politica e istituzionale (il cosiddetto centrosinistra, Prc incluso) sia della sinistra sociale (i movimenti e le associazioni, le onlus e le ong, e il cosiddetto "movimento dei movimenti") inorridisco a sentire come l'orizzonte di ragionamento in cui si collocano e' pressoche' sempre e solo subalterno, e non di rado inconsciamente - incoscientemente - imitativo: ipocrita, irresponsabile e autoritario. Ahime', e' proprio vero: sono uno del secolo scorso, non riesco ad appassionarmi per i miti del XXI secolo. E' che ho gia' saputo del mito del XX secolo, e cosa ha provocato. Ed a quanti volessero di bel nuovo impegnarsi nella vita pubblica in pro dell'umanita' suggerirei che dapprima rileggessero Primo Levi, ed Hannah Arendt, e Tzvetan Todorov. 5. E per non farla piu' lunga e concludere su un punto decisivo: la responsabilita' del presidente della Repubblica e' grave, e' grande. Noi non amiamo certi toni grossolani cui si sono abbandonati di recente anche scrittori e pubblicisti che vengono oggi lodati - da un pubblico di militanti imbibiti di regressione e puerilita' - proprio per cio' che di piu' volgare e meno meditato scrivono, ma dobbiamo pur dir chiaro che il presidente della Repubblica ha il dovere di essere supremo garante della Costituzione, quindi della legalita', dello stato di diritto, della democrazia; se non adempie a questo compito commette un crimine, un crimine grave, il piu' grave che come figura istituzionale possa commettere. Al presidente della Repubblica chiediamo di uscire dall'ambiguita': ogni volta che sottoscrive ed avalla, e rende effettuale e cogente, una legge eversiva e criminale, non solo favoreggia un crimine grande ma ne commette in proprio uno piu' grande ancora. Son cose tristi, lo sappiamo, e dirle in sommo grado spiace, ma tacerle non serve a nulla, anzi. 13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 14. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it; angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 625 del 28 luglio 2003
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