Ism update 20 luglio 2003



Ism: aggiornamento 20 luglio 2003

La situazione degli operatori di pace dell’Ism che hanno accettato il
rimpatrio e’ la seguente:
Bill Capowski, Thomas Pellai, Saul Reid e Alex Perry sono tornati a casa
sani e salvi sabato. Daniel Knuttson e’ stato messo su un’aereo per
Amsterdam domenica mattina presto e oggi lo aspetta il benvenuto a casa a
Stoccolma.
Frederik Lind, in accordo con il consolato danese sta ancora aspettando il
rimpatrio alla stazione di polizia di Ariel dopo essere stato portato
all’aeroporto e riportato indietro dalle autorita’ israeliane.
Tobias Karlson e Tariq Loubani rimarranno ad Ariel, dove sono da undici
giorni, in attesa dell’audizione di fronte all’Alta Corte Israeliana in
merito all’appello proposto dall’Ism.

La totale chiusura delle comunicazioni con i prigionieri imposta dalle
autorita’ israeliane ha reso difficile il lavoro per l’Ism e per i suoi
sostenitori. A coloro che sono rimasti ad Ariel sono state sequestrate le
sim card, i fogli per scrivere e le penne, come punizione per i loro
tentativi di mostrare solidarieta’ agli altri prigionieri.
Le condizioni ad Ariel, che non e’ una stazione di polizia e non e’ un
posto attrezzato per detenzioni a lungo termine, non sono ideali: luci
fluorescenti che non vengono mai spente, mancano di spazi all’aria aperta
o spazi per fare esercizio fisico, per cui i detenuti sono costretti
ventiquattro ore al giorno nelle proprie celle. Non c’e’ neppure bisogno
di dirlo, le condizioni degli attivisti non sono paragonabili a quelle dei
palestinesi intorno a loro o delle migliaia di altri rinchiusi nelle
carceri israeliane, molti dei quali non sono incriminati di niente ma
piuttosto sottoposti a detenzione amministrativa.

In ogni caso coloro che hanno avuto contatti con gli attivisti raccontano
che lo spirito e’ alto, e la preoccupazione maggiore e’ alla fine che
vengano recapitati ad Ariel 16 pacchetti di sigarette per i palestinesi,
per ricambiare il favore in quanto questi hanno condiviso le loro con gli
internazionali.
Ulteriori dettagli sono sul sito www.palsolidarity.org