resoconto quinta udienza processo Leyla Zana




Milano, 21 luglio 2003<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />





Comunicato stampa



RESOCONTO DELLA QUINTA UDIENZA DEL NUOVO PROCESSO A LEYLA ZANA -

ANKARA 18 LUGLIO 2003



Venerdì 18 luglio si è tenuta ad Ankara la quinta udienza del nuovo processo a Leyla Zana e agli altri tre ex parlamentari di etnia curda già condannati nel 1994 a 15 anni di carcere per terrorismo e separatismo da un Tribunale per la Sicurezza dello Stato. Il processo del 1994 fu considerato non imparziale e la condanna iniqua dal Tribunale di Strasburgo per i Diritti Umani; la Turchia fu quindi condannata a ripeterlo. Il Consiglio dEuropa sulla scia di questa condanna precisò che la Turchia era obbligata alla scarcerazione dei quattro ex parlamentari.



Seguono il nuovo processo numerose delegazioni internazionali (di associazioni di giuristi democratici, per i diritti umani, femminili, tra le quali le Donne in Nero), una delegazione della Camera dei Deputati e numerose rappresentanze dellUnione Europea (di ambasciate dei paesi membri e candidati, della Commissione, del Consiglio, del Parlamento Europeo, che aveva insignito Leyla Zana nel 1995 del Premio Zakharov per i diritti umani).



Come da copione per la quinta volta consecutiva il Tribunale per la Sicurezza dello Stato ha rifiutato la scarcerazione degli imputati, e questo nonostante la condanna del Tribunale di Strasburgo, la precisazione del Consiglio dEuropa, del quale la Turchia fa parte, lo smantellamento del tutto inconfutabile da parte dei testimoni della difesa, che nelle ultime due udienze la Corte ha cominciato a piccole dosi ad accettare, delle testimonianze dellaccusa, infine del fatto stesso che recentissime riforme in Turchia della legge antiterrorismo significhino che anche in caso di nuova condanna essa non potrebbe andare oltre i nove anni, e i quattro imputati ne hanno già scontati quasi dieci.



La prossima udienza del processo si terrà il 15 agosto.



Ad essa sarà presente, come a tutte le precedenti, anche una delegazione di Punto Rosso, nella persona di Silvana Barbieri, coordinatrice della campagna in Italia per la scarcerazione di Leyla Zana.






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