(ILVA) mobbing...sicurezza questo sconosciuto



Oggi, come ogni giorno, leggo sui giornali l'ennesimo caso di incidente all'ILVA ai danni di CFL, quello che più mi stupisce e l'accanimento nei confronti di chi sporge denuncia,(io) sembra che le violenze, i maltrattamenti debbano essere vissuti da chi li subisce come normale corso della propria vita, le persone, i lavoratori diventano oggetti di consumo, il valore uomo è sempre più soppiantato dai beni materiali. Fin da piccolo ho sempre desiderato avere qualcosa di più dalla vita, che non siano i soldi, le belle macchine, i bei vestiti ect, le cose non mi interessano più, non ho mai sopportato le vessazioni ma non voglio risolvere il problema mobbing-sicurezza rifugiandomi in un agriturismo. Non ho mai avuto ambizioni di carriera, di avere un lavoro poco faticoso o di essere al comando di chissà chi, no, il lavoro lo voglio pesante e impegnativo, ma nel contempo vorrei poterci credere e disporre di tutte quelle motivazioni che spingono coloro che fanno bene il loro lavoro a proseguire su quella strada, vorrei tornare ad impegnarmi per il bene comune, che è anche il mio, ho bisogno di soddisfazioni vere che mi diano forza e speranza, non voglio ridurmi ad isolarmi in una fazione, le ragioni di partiti e associazioni e di tutti coloro che si uniscono in un gruppetto per difendere i loro interessi mi fanno pena, prima o poi le ragioni dell'altro, se trascurate, ti travolgono. Le stupide ideologie mi disgustano, siano esse fasciste, comuniste, capitaliste, non sopporto di fare cose in grande se poi devo trascurare il particolare.
Tanto più che il particolare è sempre una cosa grandissima che si chiama uomo.
E' difficile per me osservare tutto ciò che mi circonda, i poveri lavoratori si scannano tra loro fra meschinità, vendette e abusi mentre dall'alto si divertono a guardare lo spettacolo. Credo che per risolvere il problema mobbing-sicurezza non basti una legge, occorre un cambiamento epocale nel modo di vivere la vita, chissà se ce la faremo.......
Fabio P.