[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Newsletter PNS AGESCI Calabria numero 6 del 5 luglio 2003
- Subject: Newsletter PNS AGESCI Calabria numero 6 del 5 luglio 2003
- From: <skiol at libero.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sat, 05 Jul 2003 12:47:57 +0200
Questo numero della newsletter ha una parte documentaria (quella che va in coda per chi ha più tempo e voglia) più consistente del solito: c'è un commento al G8 di Evian estratto dalla newsletter della campagna "Questo mondo non è in vendita", e una sintesi del ISP sull'impiego di Organismi Geneticamente Modificati in agricoltura. L'ISP è un gruppo di ricerca indipendente formato da specialisti di diverse discipline (elencati in fondo), che ha elaborato un rapporto di 120 pagine piuttosto critico nei confronti degli OGM, pochi giorni prima dell'invito a <<smetterla con la loro opposizione alle biotecnologie» rivolto da G.W.Bush ai governi europei, in nome della lotta alla fame. In apertura, una buona notizia dalla Locride segnalataci dall'Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi, poi l'importante scadenza dell' incontro di Palermo dei ministri del Commercio europei in preparazione al vertice WTO di Cancun, una interessante proposta di campo da Chiamalafrica, il primo campeggio internazionale contro il ponte, una riflessione di Antonio Socci su cui, "note di colore" a parte, potrebbe valere la pena di soffermarsi. ********** ********** ********** NASCE GOEL - Il primo consorzio sociale territoriale della Locride vede la luce in occasione del 25° di ordinazione sacerdotale del Vescovo di Locri mons. Bregantini, per iniziativa di un gruppo di cooperative e associazioni sociali della Locride, stimolati e coordinati dalla Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Locri-Gerace. Per la nascita del consorzio vi è stato il sostegno e l'accompagnamento del consorzio nazionale CGM (75 consorzi, 1300 cooperative sociali), del Polo CGM Calabria e, in particolare, del Consorzio CONSOLIDA di Trento (50 cooperative sociali associate) attualmente "tutor" del progetto. Un ruolo di primo piano hanno avuto l'iniziativa e il sostegno di mons. Bregantini e il Progetto Policoro della Chiesa Italiana, nel cui alveo nasce questa esperienza. Il nome "Goel" ha radici bibliche e sta a significare la funzione di liberazione e riscatto che intende rivestire il consorzio nei confronti delle fasce sociali escluse ed emarginate del nostro territorio. Fra gli obiettivi del consorzio la crescita qualitativa delle esperienze di cooperazione sociale della Locride, la promozione e lo sviluppo di nuove iniziative, la realizzazione di servizi consortili che vanno dalla centralizzazione di commesse ed acquisti alla consulenza fiscale e legale, la promozione di politiche sociali che vadano incontro alle esigenze dei soggetti svantaggiati. Primo atto del nuovo Consorzio la stesura di una Carta dei Valori, che vede fra i punti qualificanti la centralità della persona, il legame con il territorio, democrazia interna e tutela dei diritti dei lavoratori, legalità e trasparenza nei rapporti con le amministrazioni e il potere politico; questi ed altri principi dovranno servire da riferimento all'azione della nuova realtà dell'imprenditoria sociale calabrese, che mette assieme, fra le varie cooperative e associazioni aderenti, 96 soci, con un fatturato aggregato di 862.000 euro al 31.12.2002. ********** ********** ********** PRIMA DI CANCUN, OCCHI PUNTATI SU PALERMO [redazione] - L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC, o WTO) è il luogo istituzionale degli accordi multilaterali sulla liberalizzazione degli scambi: è in quella sede che si sta imprimendo una robusta accelerazione all'apertura dei mercati mondiali all'intraprendenza delle multinazionali, è lì che è nato il tanto contestato GATS, che apre la strada alla privatizzazione di servizi essenziali come la sanità, l'istruzione, i beni primari come l'acqua, con evidenti forzature alla sovranità dei singoli stati. In questo momento gli occhi della società civile organizzata sono puntati su Cancun, dove si riunirà a settembre la nuova Conferenza ministeriale; in preparazione di questo appuntamento, i ministri del commercio dell'Unione Europea e dei 10 aspiranti membri si incontreranno a Palermo il 6 luglio, per definire l'agenda Europea. Seguirà giorno 7 una Conferenza dei Ministri dell'Alleanza Euro-Mediterranea con la partecipazione di rappresentanti di 12 governi del Medio Oriente e del Nord Africa. Secondo l'ufficio stampa della campagna "Questo mondo non è in vendita", «Nelle proposte dell'Unione Europea si dà la precedenza ai diritti degli investitori stranieri sulla promozione della riduzione della povertà e dello sviluppo sostenibile e vengono ridotti i diritti dei governi di regolare e diversificare le proprie economie». L'incontro di Palermo è ritenuto strategico dalle organizzazioni della società civile europea, che hanno predisposto un fitto calendario di iniziative: «come membri della Rete pan-europea Seattle to Brussels, una rete informale di gruppi d'azione e movimenti sociali (vedi http://www.s2bnetwork.org) siamo molto più forti di quanto lo fossimo prima delle precedenti conferenze dell'OMC. Un'azione coordinata sulle questioni dell'OMC può essere molto efficace e può cogliere i ministri di sorpresa, dal momento che non si è mai tentata prima d'ora un'attività coordinata di questa scala a livello europeo sulle questioni dell'OMC prima di una conferenza.» ********** ********** ********** IN PIEDI CON L'AFRICA [segnalato da Mimmo Polito]- Chiamalafrica propone, per il 24-31 agosto a Parma, una settimana di studio e solidarietà con il continente africano, occasione di confrontarsi con la sua cultura e di riflettere sulle dinamiche della nostra società dei consumi. Per partecipare è necessario: - portare con se' lenzuola o sacco a pelo, necessario per l'igiene; - munirsi di un piccolo (davvero piccolo) dono da scambiare a fine settimana con gli altri partecipanti. - provvedere autonomamente alle spese di viaggio da e per Parma Le spese di vitto e alloggio saranno carico dell'organizzazione. I partecipanti saranno coperti da assicurazione. L'iscrizione costa 10 euro, c'è tempo fino al 31 luglio. SEGRETERIA: via Francesco del Furia 18 - 00135 Roma - tel: 3295713452 - fax 0630995252 info at chiamafrica.it - www.chiamafrica.it ********** ********** ********** PRIMO CAMPEGGIO INTERNAZIONALE CONTRO IL PONTE [segnalato da Luciano Raso] - si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto sulle due sponde dello stretto, per iniziativa del Messina Social Forum e del Coordinamento Calabrese contro il ponte. <<Un appuntamento importante da costruire sulle macerie dell'illusione dello "sviluppo" che ci è sempre stato regalato: Termini Imerese, Gela, Priolo, Milazzo, Gioia Tauro, Saline Joniche, Castrovillari, Lamezia Terme solo alcune tra le icone dell'aggressione "industrialista" operata negli ultimi decenni in Sicilia e Calabria>>, di cui il ponte rappresenterebbe il coronamento: questo il punto di vista dei promotori, che hanno finora ricevuto, fra le altre, le adesioni di Prc, Pdci, Verdi, Cobas, Cgil, Arci, Legambiente, WWF, Cric, Ya Basta! e altre sigle vicine al Forum Sociale Europeo e ai Forum Sociali Italiani. Si attendono ospiti da tutta Europa per un calendario fitto di iniziative, disponibile sul sito www.noponte.org. ********** ********** ********** CRISTIANI E LIBERTA' RELIGIOSA - Quasi mille morti, 629 feriti e oltre 100 mila arresti nel 2002 solo per la religione cristiana, questi i principali dati diffusi dall'Associazione "Aiuto alla Chiesa che soffre" nel corso della presentazione del Rapporto 2003 "Sulla libertà religiosa nel mondo", presentato a Roma nei giorni scorsi [cfr. anche http://www.calabriaecclesiamagazine.it/Ecclesia/1050570866846.html]. Su Tempi il commento di Antonio Socci - [...] Le persecuzioni contro i cristiani, i massacri di tanta povera gente colpevole solo di professare la propria fede in Gesù, sono trattati con noncuranza e talora fastidio innanzitutto fra noi, nel mondo cattolico. Tutti - io per primo mi metto nella schiera - siamo colpevoli di omissione. Eppure siamo zelantissimi noi cattolici quando si tratta di marciare contro gli Stati Uniti e di esporre la bandiera della pace fuori dalle chiese per fermare la guerra in Irak [...] Quello che colpisce è che fra qualche decennio - come spiega, dati alla mano, Philip Jenkins in The next Christendom - proprio quelle cristianità saranno la grande maggioranza nella Chiesa. A voler guardare la storia con gli occhi propriamente cristiani ci sarebbe dunque da cogliere qualcosa di satanico in questa aggressione a quelle Chiese che sono il futuro del cattolicesimo. Poi mi domando: e noi, da che parte stiamo oggi? E in che parte saremo collocati "quel giorno", quando attorno al trono Giudice della storia - come dice l'Apocalisse - ci saranno i martiri?. [da Giona - segnalazioni dalla rete - 28 06 03] ********** ************ ********** EVIAN: UN BUCO...NELL'ACQUA [newsletter "Questo mondo non è in vendita"] - L'acqua è essenziale alla vita e la mancanza d'acqua può minare i livelli di sicurezza. I G8 sono partiti da questa evidenza lapalissiana per lanciare il loro Piano d'azione sull'acqua, che ha ribadito punto per punto tutte le pericolose indicazioni politiche già denunciate dalle associazioni e dai movimenti per l'acqua nel corso del primo Forum alternativo mondiale dell'acqua di Firenze. Il riferimento teorico è lo stesso documento, coordinato dall'ex direttore del FMI Michael Camdessus e lanciato in vista del Forum mondiale dell'acqua di Kyoto, che raccomanda di usare fondi pubblici e aiuti allo sviluppo per facilitare gli investimenti dei privati nel settore dei servizi idrici. Consequenziali e obbedienti, i G8 si sono impegnati ad "assistere" prioritariamente "quei Paesi che si ponessero come obiettivo politico di assicurare ai propri cittadini acqua sicura da bere e servizi sanitari di base", e si sono offerti di mettere a disposizione "le proprie migliori pratiche": al primo posto, naturalmente, le partnership publico-private, che hanno già ridotto sul lastrico molte amministrazioni pubbliche, come nel famigerato caso di Cochabamba, colpevoli di aver affidato alle corporations più accreditate lo svecchiamento e la gestione dei propri rubinetti. Sbandierando qui e lì "interventi su base comunitaria" come anche il "coinvolgimento delle comunità locali e della società civile", per rispondere ad accuse, dossier ed appelli lanciati in tutti i Paesi dalle reti internazionali e dai movimenti, gli sfacciatissimi 8 Grandi si propongono di "indurre gli investimenti del settore privato", promuovendo linee di credito, a breve e medio termine, con il meccanismo del "full recovery cost" attraverso la lucrosa cogestione dei costruendi "servizi idrici locali" e la protezione dei rischi degli investitori esteri. Naturalmente gli 8 fingono di dimenticare che l'Europa, nel corso delle trattative per la revisione del trattato GATS sui servizi, in vista del prossimo vertice mondiale del Wto a Cancun, ha chiesto a ben 72 Paesi, tra i più poveri del mondo, di aprire al mercato i propri servizi idrici. L'acqua è servita da merce di scambio per la risoluzione del conflitto Usa-Francia, scatenatosi alla vigilia dello conflitto in Iraq: non è un caso infatti che proprio all'oro blu guardino Vivendi e Suez, due multinazionali francesi tra le più forti del mondo, che insieme controllano il 70% di tutti i servizi idrici a gestione privata. E la voce delle Nazioni Unite sembra non valga più nulla, a fronte degli interessi messi sul tavolo dal club dei gentiluomini di Evian: pur ribadendo l'utilità del cofinanziamento pubblico-privato, il direttore dell'Unep, il programma Onu sull'ambiente Klaus Toepfer, ha spiegato ai giornalisti che "il settore idrico non dovrebbe essere mai privatizzato, e le compagnie private dovrebbero limitarsi a sostenere i programmi dei governi locali". Ma i G8, e ancor più i propri consulenti tecnici, cresciuti alla scuola dell'efficienza corporativa, hanno fatto finta di non sentire. TRA SCADENZE MANCATE E PROTESTE GLOBALI: LO STATO DEI NEGOZIATI AL WTO In un continuo crescendo, dopo avere mancato le scadenze riguardo alle modalità in agricoltura, all'accesso ai farmaci, al trattamento differenziato, all'"implementation", ai tessili, alle richieste Gats, il Wto ed i suoi negoziatori hanno fallito anche le due ultime scadenze fissate per fine maggio. La prima riguardava la decisione in merito a se e come rivedere il meccanismo di risoluzione delle dispute (il famigerato tribunale internazionale del Wto, con potere di assumere decisioni che possono modificare le leggi nazionali e locali, anche se prese a difesa dei diritti dei cittadini, dell'ambiente e/o dei lavoratori). La seconda scadenza riguardava la bozza sulle modalità di accordo sulle tariffe industriali e l'accesso al mercato per i prodotti non agricoli. L'elenco degli appuntamenti mancati sta cosi diventando sempre più lungo all'avvicinarsi della conferenza di Cancun, ed è sempre più difficile pensare che in Messico si potrà trovare un accordo su tutte queste tematiche. Anche se i negoziati in sede Wto trattano di materie molto diverse tra loro, secondo l'affermato meccanismo dei "trade off", per raggiungere un accordo complessivo ogni paese deve fare delle concessioni in alcuni negoziati per tentare di ottenere vantaggi in altri. Per questo i paesi più ricchi sembrano cercare con sempre maggiore affanno le chiavi di volta per ottenere dai paesi in via di sviluppo un accordo sulle tematiche che stanno più a cuore alle elite del nord del mondo (l'ulteriore liberalizzazione dei servizi e le new issues, tra le quali spicca un accordo sugli investimenti). In "cambio", i paesi occidentali potrebbero sbloccare il negoziato sull'accesso ai farmaci, che allo stato attuale, in nome degli accordi sulla proprietà intellettuale, impedisce ai paesi più poveri di potere tutelare la salute dei propri cittadini importando o producendo i farmaci generici. Ricordiamo che già la scorsa conferenza di Doha aveva garantito questo diritto ai paesi in via di sviluppo, ma i pochi risultati positivi contenuti nella dichiarazione finale di Doha sono stati rimessi in discussione, e sono oggi utilizzati come merce di scambio per forzare gli altri negoziati. Analogamente la situazione nel negoziato sull'agricoltura sembra ancora in alto mare, in parte per gli enormi sussidi con i quali Unione Europea e Stati Uniti in testa continuano a falsare il mercato tramite pratiche di dumping, in parte per la decisione degli Stati Uniti di intentare un procedimento all'interno del Wto contro la moratoria europea sugli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Sulle decisioni agricole molto dipenderà anche dalla revisione della Politica Agricola Comunitaria (PAC) in discussione in questi giorni tra i paesi dell'Unione Europea. Per fare un esempio sullo stato dei negoziati, il calendario dell'accordo Gats (sui servizi) prevedeva che entro la fine di marzo i paesi membri avrebbero dovuto rendere note le loro offerte, ovvero quali servizi erano disposti a liberalizzare e ad aprire al mercato, e con quali modalità. A quasi tre mesi da questa scadenza, solo 25 dei 145 paesi membri hanno pubblicato una prima versione di queste offerte. Il dato più interessante è però che tra questi 25 paesi solo 5 sono paesi asiatici (e sono quelli con un più alto livello di sviluppo come Hong Kong e Singapore) e soprattutto non figura nessun paese africano, a testimonianza di come i ritmi imposti ai negoziati dai peasi più industrializzati sono assolutamente incompatibili con le possibilità delle nazioni meno sviluppate. D'altra parte, per la prima volta sembra che molti paesi in via di sviluppo stiano alzando la testa e fronteggiando lo strapotere e l'arroganza dei paesi occidentali: pochi giorni fa i ministri dei paesi meno sviluppati, riuniti in Bangladesh, hanno apertamente rifiutato l'ipotesi di un lancio dei negoziati denominati new issues, chiedendo di continuare a studiare le modalità ed il processo con i quali si dovrebbero svolgere questi negoziati. Mentre l'UE sta cercando una formula per lanciare almeno in parte questi negoziati, molti altri paesi, India in testa, stanno frenando, sostenendo che non c'è nessuna fretta e che questi negoziati non devono essere lanciati prima di raggiungere un accordo sulle modalità dei negoziati stessi. Analogamente, in materia di brevetti, il gruppo di paesi africani che negoziano nel Wto ha preparato un documento ufficiale sull'accordo TRIPs in vista di Cancun che afferma, tra le altre cose, che "i brevetti sulle forme di vita sono contrari all'etica e l'accordo TRIPs dovrebbe proibirli". Mentre quindi la macchina del Wto sembra volere continuare la sua folle corsa per ridurre i servizi essenziali, il diritto al cibo, all'acqua, alla salute, a meri beni commerciali ad unico vantaggio delle elite economiche e finanziarie del pianeta, in tutto il mondo si stanno levando, dalle istituzioni, dalla società civile, dai semplici cittadini, sempre più forti le voci di protesta contro questa istituzione ed i suoi obbiettivi. ********** *********** ********** RAPPORTO OGM a cura dell'ISP- [Sommario del documento disponibile su http://www.indsp.org] Perché NO Agli OGM? 1. Le colture GM non hanno portato i benefici promessi Nessun aumento della produttività, né significativa riduzione dell'uso di antiparassitari ed erbicidi; L'ammontare delle vendite perdute dagli Stati Uniti, in seguito al rifiuto delle colture GM in tutto il mondo, è stimato in 12 miliardi di dollari; In India la percentuale dei raccolti GM falliti arriva fino al 100%; Futuro ad alto rischio per l'agrobiotech: "Monsanto potrebbe essere un altro disastro incombente sugli investitori". 2. Le colture GM pongono problemi crescenti all'agricoltura Le linee transgeniche sono instabili: "la maggior parte dei casi di inattivazione di transgeni non arriva mai ad apparire nella letteratura scientifica"; Erbacce e piante dotate di resistenza simultanea a tre diversi diserbanti sono emerse in America del Nord; Piante resistenti al glifosato infestano ormai i campi di cotone e soia GM; per controllarle, si ricomincia a usare l'atrazina; Le piante che producono tossine Bt minacciano di causare l'emergenza di piante superinfestanti e di parassiti Bt-resistenti. 3. Un'estesa contaminazione da transgeni è INEVITABILE Estesa contaminazione da transgeni riscontrata nelle varietà locali di mais, in remote regioni del Messico; in Canada si sono rivelati contaminati da OGM 32 su 33 stock commerciali di semi; il polline viene disperso e trasportato dal vento per ore e una velocità del vento di 35 miglia all'ora non è affatto eccezionale; non ci può essere coesistenza tra raccolti GM e non-GM. 4. Le colture GM non sono sicure La sicurezza delle colture GM non è stata provata: la regolamentazione è stata sin dall'inizio inficiata da errori fatali; il principio della "sostanziale equivalenza", vago e mal definito, non ha fatto altro che dare alle industrie la totale possibilità di dichiarare che i prodotti GM sono "sostanzialmente equivalenti" ai prodotti non-GM e perciò "sicuri". 5. I cibi GM sollevano gravi preoccupazioni circa la loro sicurezza Malgrado la scarsità di studi credibili, i risultati di cui già oggi possiamo disporre sollevano serie preoccupazioni circa la sicurezza dei cibi da OGM; effetti simili a quelli prodotti da un "fattore della crescita" [proliferazione e crescita cellulare], osservati nello stomaco e nell'intestino tenue di giovani ratti, sono stati attribuiti al processo stesso della transgenesi o al costrutto transgenico [vettore + gene estraneo]; è quindi possibile che si tratti di effetti generali che qualsiasi cibo ottenuto con l'ingegneria genetica può provocare. 6. Geni per prodotti pericolosi sono incorporati in piante transgeniche alimentari Le proteine Bt [dei Baciiius thuringiensis], incorporate nel 25% del totale delle piante GM coltivate in tutto il mondo, sono nocive per molti insetti non-target; alcune sono potenti immunogeni [= sostanze che scatenano risposte immunitarie] e allergeni [= sostanze che scatenano risposte allergiche] per gli esseri umani e gli altri mammiferi; colture alimentari [soprattutto mais] vengono sempre più spesso ingegnerizzate per produrre sostanze farmaceutiche e medicinali, tra cui: a) le citochine, note per agire da soppressori del sistema immunitario e associate a demenza, neurotossicità e ad effetti secondari sia sull'umore che sui processi cognitivi; b) vaccini e sequenze virali, ad esempio il gene di un coronavirus del maiale, appartenente alla stessa famiglia del virus della SARS che è all origine dell'attuale epidemia; c) il gene gp120 per una glicoproteina del virus dell'AIDS, che potrebbe interferire con il sistema immunitario e ricombinare con virus e batteri già presenti nell'ospite, in modo da generare nuovi e imprevedibili agenti patogeni. 7. Le colture Terminator diffondono tra le piante la sterilità maschile Le colture transgeniche in cui sono stati inseriti geni "suicidi" per la sterilità maschile, reclamizzate come un mezzo per prevenire la diffusione dei transgeni, in realtà diffondono nell'ambiente, attraverso il polline, sia la sterilità maschile sia la tolleranza al diserbante. 8. I diserbanti ad ampio spettro sono altamente tossici per gli esseri umani e per le altre specie animali L'ammonio glifosinato e il glifosato, i diserbanti usati con le piante GM resistenti a questi stessi erbicidi (e che attualmente rappresentano il 75% di tutte le piante GM coltivate al mondo), sono veleni metabolici sistemici; L'ammonio glifosinato viene associato a varie forme di tossicità - neurologiche, respiratorie, gastrointestinali ed ematologiche - e a difetti congeniti nelle varie specie di mammiferi, compresa quella umana; questo composto è tossico anche per le farfalle e per molti insetti utili, per le larve dei molluschi e delle ostriche, per la dafnia e per alcuni pesci d'acqua dolce, in particolare per la trota iridea; esso inibisce i batteri e i funghi che svolgono nel terreno azioni vantaggiose, e in particolare i batteri fissatori dell'azoto; nel Regno Unito il glifosato è la causa più frequente di avvelenamento e vi sono stati casi di disturbi a molte funzioni organiche anche in seguito all'esposizione ai normali livelli d'uso del composto; l'esposizione al glifosato ha quasi raddoppiato, tra gli utilizzatori del glifosato, il rischio di aborti spontanei e di procreare bambini con difetti neurocomportamentali; il glifosato ritarda lo sviluppo dello scheletro fetale nei ratti di laboratorio, inibisce la sintesi degli steroidi ed è genotossico nei mammiferi, nei pesci e negli anfibi; l'esposizione alle dosi di irrorazione in campo ha causato nei lombrichi una mortalità di almeno il 50% e significativi danni intestinali nei lombrichi sopravvissuti; il Round Up (ovvero il glifosato nella formulazione prodotta da Monsanto) ha causato disfunzioni della divisione cellulare, un fenomeno che potrebbe essere collegato al cancro nell'uomo. 9. L'ingegneria genetica genera supervirus I pericoli più insidiosi dell'ingegneria genetica sono inerenti al suo stesso processo, il quale fa aumentare notevolmente l'estensione e la probabilità del trasferimento genico orizzontale e della ricombinazione, la via principale con cui si generano virus e batteri patogeni; tecniche recenti, come il DNA shuffling [rimescolamento], consentono ai genetisti di generare in pochi minuti in laboratorio milioni di virus ricombinanti, mai esistiti in miliardi di anni di evoluzione; i virus, i batteri patogeni e il loro materiale genetico costituiscono le materie prime e gli strumenti di elezione sia per l'ingegneria genetica, sia per la produzione intenzionale di armi batteriologiche. 10. Il DNA transgenico presente nei cibi viene assorbito dai batteri a livello dell'intestino umano E' stato osservato che il DNA transgenico delle piante alimentari viene assorbito dai batteri, sia nel terreno che nell'intestino di volontari umani i geni marcatori per la resistenza ad antibiotici, presenti nei cibi transgenici, possono trasmettersi a batteri patogeni, fatto che rende poi molto difficile il trattamento delle infezioni. 11. DNA transgenico e cancro E' provato che il DNA transgenico sopravvive alla digestione nell'intestino e che "salta" nel genoma delle cellule di mammifero, dando luogo alla possibilità che si comporti da elemento cancerogeno; l'uso di prodotti GM, ad esempio mais, per l'alimentazione animale può comportare rischi non solo per gli animali, ma anche per gli esseri umani che consumano i prodotti di quegli animali. 12. Il promotore 355 del CaMV [virus del mosaico del cavolfiore] rende più probabile e frequente il trasferimento orizzontale dei geni Le prove sperimentali suggeriscono che i costrutti transgenici contenenti il promotore 355 del CaMV possono essere particolarmente instabili e inclini al trasferimento orizzontale e alla ricombinazione dei geni, con tutti i rischi che ne derivano: mutazioni geniche dovute a inserzione casuale, cancro, riattivazione di virus latenti e generazione di nuovi virus. 13. Una storia fatta di falsità e occultamenti di prove scientifiche La storia degli OGM è fatta di falsità e occultamenti di prove scientifiche, in particolare per ciò che riguarda il trasferimento orizzontale dei geni. Gli esperimenti-chiave non sono stati effettuati, o sono stati effettuati male e poi presentati in modo distorto. Molti esperimenti non sono stati ripetuti nel tempo, comprese le ricerche sulla possibilità che il promotore 35S del CaMV sia responsabile degli effetti da fattore di crescita, osservati in giovani ratti alimentati con patate GM. In conclusione, le colture GM non hanno portato i benefici promessi e stanno ponendo all'agricoltura problemi sempre più gravi. LA CONTAMINAZIONE DA TRANSGENI E OGGI UN DATO DI FATTO AMPIAMENTE RICONOSCIUTO COME INEVITABILE, quindi NON PUO ESSERVI COESISTENZA tra agricoltura GM e non-GM. Cosa più importante di tutte, la sicurezza delle colture GM non è mai stata provata. AI contrario. le prove già emerse sono sufficienti a suscitare serie preoccupazioni circa i rischi posti dagli OGM, rischi che se ignorati potrebbero provocare danni irreversibili alla salute e all'ambiente. LA COSA PIÙ OPPORTUNA SAREBBE QUINDI RESPINGERE E METTERE IMMEDIATAMENTE AL BANDO LE COLTURE OGM. Perché Sì all'agricoltura sostenibile? 1. Produttività e rese maggiori, soprattutto nel terzo mondo 8,98 milioni di agricoltori hanno adottato pratiche agricole sostenibili. per un totale di 28,92 milioni di ettari così coltivati in Asia, America latina e Africa; i dati. scientificamente affidabili, raccolti da 89 progetti dimostrano che queste pratiche portano a un aumento della produttività e delle rese del 50-100% per le colture non irrigate e del 5-10% per le irrigue. I maggiori successi si sono avuti in Burkina Faso, dove si è passati da un deficit di cereali di 644 chili all'anno a un'eccedenza annuale di 153 chili, in Etiopia, dove 12.500 famiglie di agricoltori hanno goduto di un aumento del 60% nelle rese dei raccolti e in Honduras e Guatemala, dove 45.000 famiglie hanno visto aumentare le rese da 400-600 kg/ha a 2.000-2.500 kg/ha; studi a lungo termine condotti in paesi industrializzati dimostrano che le rese dell'agricoltura biologica sono equiparabili a quelle dell'agricoltura convenzionale e spesso sono superiori. 2. Miglioramento dei terreni Le pratiche agricole sostenibili riducono l'erosione del suolo, migliorano la struttura fisica del terreno e la sua capacità di ritenzione dell'acqua, tutti fattori di cruciale importanza per evitare la perdita dei raccolti durante i periodi di siccità; La fertilità del suolo è mantenuta e aumentata dalle pratiche agricole sostenibili; I suoli coltivati con le pratiche sostenibili mostrano una maggiore attività biologica: un più alto numero di lombrichi, artropodi, micorrize ed altri funghi, e di microorganismi, tutti organismi utili per il riciclo dei nutrienti e per l'eliminazione naturale delle malattie. 3. Ambiente più pulito Nell'agricoltura sostenibile è scarso o del tutto assente l'uso di prodotti chimici inquinanti; Minori quantità di nitrati e fosforo raggiungono la falda freatica; La filtrazione dell'acqua è migliore nei sistemi ad agricoltura biologica, che quindi sono meno esposti all'erosione e contribuiscono meno all'inquinamento delle acque per dilavazione delle superfici; 4. Riduzione degli antiparassitari, senza aumento dei parassiti La lotta integrata ai parassiti ha ridotto il numero delle irrorazioni con antiparassitari da 3,4 a una per stagione in Vietnam, da 2,9 a 0,5 in Sri Lanka e da 2,9 a 1,1 in Indonesia; nella produzione californiana di pomodori la scelta di non usare insetticidi di sintesi non ha comportato alcun incremento delle perdite di raccolto per danni da parassiti; Il controllo dei parassiti si può realizzare senza ricorrere a antiparassitari e senza che ciò comporti perdite del raccolto, usando ad esempio colture "trappola" per attirare la piralide, come si è visto nell'Africa orientale dove la piralide è un parassita importante; 5. Mantenimento e utilizzo della biodiversità L'agricoltura sostenibile promuove la biodiversità in agricoltura, cruciale per la sicurezza alimentare; l'agricoltura biologica può sostenere un livello molto maggiore di biodiversità, con grande vantaggio per le specie che hanno subito significative riduzioni; a Cuba i sistemi agricoli integrati sono da 1,45 a 2,82 volte più produttivi delle monocolture; in Cina migliaia di coltivatori di riso hanno raddoppiato i raccolti e quasi eliminato una delle malattie del riso più devastanti, semplicemente piantando una mescolanza di due diverse varietà; l'agricoltura biologica fa crescere la biodiversità, portando effetti benefici quali il recupero di terreni degradati, il miglioramento della struttura del suolo e della sua capacità di filtrazione dell'acqua. 6. L'agricoltura biologica è sostenibile sia dal punto di vista dell'ambiente che dell'economia Una ricerca sulla produzione delle mele con sistemi agricoli diversi ha rivelato che l'agricoltura biologica si colloca al primo posto per quanto riguarda la sostenibilità ambientale ed economica; al secondo posto si piazza il sistema della lotta integrata e all'ultimo quello dell'agricoltura convenzionale; le mele biologiche si sono rivelate le più redditizie per il loro più alto prezzo di mercato, per il più rapido ritorno degli investimenti e un più veloce recupero dei costi; uno studio condotto su tutta l'Europa ha indicato che l'agricoltura biologica dà risultati migliori di quella convenzionale, rispetto alla grande maggioranza degli indicatori ambientali; un'indagine condotta dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (la FAO) ha concluso che le pratiche di agricoltura biologica opportunamente applicate portano a un miglioramento delle condizioni ambientali, a tutti i livelli. 7. Effetti positivi sui cambiamenti climatici, tramite la riduzione del consumo diretto e indiretto di energia L'agricoltura biologica usa l'energia in modo molto più efficiente, e riduce notevolmente le emissioni di CO2, rispetto all'agricoltura convenzionale sia per quanto riguarda il consumo diretto di energia sotto forma di combustibili fossili, sia riguardo al consumo indiretto connesso con l'uso di fertilizzanti e antiparassitari chimici di sintesi; L'agricoltura sostenibile ristabilisce la materia organica del suolo, aumentando la quantità di carbonio sequestrato nel terreno, quindi sottraendo significative quantità di carbonio dall'atmosfera; l'agricoltura biologica probabilmente emette meno biossido di azoto (N2O), un altro importante gas serra e una delle cause della distruzione dello strato di ozono. 7. Produzione efficiente, ad alto profitto nell'agricoltura biologica qualunque eventuale riduzione delle rese è più che compensata dai miglioramenti ecologici e dagli aumenti di efficienza; le aziende biologiche, più piccole, producono molto di più per unità di superficie che non i ben più grandi appezzamenti di terreno caratteristici dell'agricoltura convenzionale; nell'agricoltura biologica i costi di produzione sono spesso più bassi che nell'agricoltura convenzionale, portando a ritorni netti equivalenti o più alti anche senza il premio sui prezzi dei prodotti biologici; quando si tiene conto dei prezzi più alti per i prodotti biologici, i profitti di questo sistema di agricoltura sono quasi sempre superiori. 8. Aumento della sicurezza alimentare e dei vantaggi alle comunità locali Un'indagine sui risultati dei progetti di agricoltura sostenibile ha dimostrato che la produzione media alimentare per famiglia è aumentata di 1 71 tonnellate all'anno (fino al 73%) per 4,42 milioni di coltivatori che lavorano 3,58 milioni di ettari, portando alle comunità locali grandi benefici in termini di sicurezza alimentare e di salute; L'aumento della produttività fa aumentare la quantità di cibo disponibile e i redditi, quindi riduce la povertà aumentando l'accesso al cibo, riducendo la malnutrizione e migliorando le condizioni di salute e di vita; i metodi dell'agricoltura sostenibile attingono intensamente dalle conoscenze tradizionali indigene e danno importanza all'esperienza dei coltivatori e alle loro innovazioni, quindi ne migliorano la condizione sociale e l'autonomia, rafforzando le relazioni sociali e culturali all'interno delle comunità locali; per ogni sterlina spesa per acquistare prodotti dell'agricoltura biologica (in uno studio condotto nel Regno Unito), vengono generate 2.59 sterline per l'economia locale; per ogni sterlina spesa in un supermercato, vengono generate soltanto 1,40 sterline per l'economia locale. 9. Prodotti alimentari migliori per la salute Il cibo biologico è più sicuro, poiché nell'agricoltura biologica è vietato l'uso di antiparassitari; è perciò raro trovare in questi alimenti residui chimici nocivi; nella produzione biologica è vietato "uso di additivi artificiali, come i grassi idrogenati, l'acido fosforico, l'aspartame e il glutammato monosodico che sono stati messi in relazione con patologie molto diverse quali le cardiopatie, l'osteoporosi, l'emicrania e l'iperattività; vari studi hanno dimostrato che, in media, i cibi biologici hanno un contenuto più alto di vitamina C, di minerali e di fenoli - composti vegetali che possono combattere le cardiopatie e il cancro e alleviano le disfunzioni neurologiche correlate con l'età - e un contenuto significativamente più basso di nitrati, che sono sostanze tossiche. Le pratiche dell'agricoltura biologica hanno dimostrato di avere effetti positivi su tutti gli aspetti riguardanti la salute e l'ambiente. In più queste pratiche agricole sono ovunque fonte di sicurezza alimentare, benessere sociale e culturale per tutte le comunità locali. E' necessario e urgente il completo passaggio, a livello mondiale, a tutte le forme di agricoltura sostenibile. Alcuni degli scienziati che formano l'ISP (il gruppo di scienziati indipendenti) sugli OGM: Prof. Miguel Altieri Professore di Agroecologia, University of California, Berkeley, USA Dr. Michael Antoniou Senior lecturer in Genetica Molecolare, GKT School of Medicine, King's Collega, london. Dr. Susan Bardocz Biochimica, già attiva al Rowett Research Institute, Scotland Prof. David Bellamy OBE Botanico di fama internazionale, ambientalista, giornalista; insignito di numerosi premi e riconoscimenti; Presidente & Vice Presidente di molte organizzazioni per la conservazione e la tutela ambientale Dr. Elizabeth Bravo V. Biologa, ricercatrice e attivista nelle campagne di informazione sui temi della biodiversità e degli OGM; cofondatrice di Accion Ecoògica; part-time lecturer alla Universidad Politècnica Salesiana, Ecuador Prof. Joe Cummins Professor Emeritus di Genetica. University of Western Ontario, London, Ontario, Canada Dr. Stanley Ewen Istopatologo presso il Grampian University Hospitals Trust; già Senlor lecturer di Patologia, University of Aberdeen; responsabile dello Scottish Colorectal Cantar Screening Pilot PrQject. Edward Goldsmith Ambientalista, insignito di numerosi premi e riconoscimenti, studioso, autore e fondatore di The Ecologist. Dr. Brian Goodwin Studioso attivo a Residence, Schurnacher College, England. Dr. Mae-Wan Ho Cofondatrice e Direttrice dell'Institute of Science in Society; Editore di Science in Society; Consulente scientifico per The Third World Network e per the Roster of Experts far the Cartagena Protocol on Biosafety; Visiting Reader, Open University, UK e Visiting Professar di Fisica organica, Università di Catania, Sicilia, Italia Prof. Malcolm Hooper Professor Emeritus presso la University of Sunderiand; già Professore di Chimica Medica. Faculty of Pharmaceutical Sciences, Sunderland Polytechnic; Chief Scientific Consulent per i Gulf War Veterans Dr. Vyvyan Howard Medico patologo, Developmental Toxico-Pathology Group, Department of Hunan Anatomy and Cell Biology, The University of Liverpool; Membro dell'UK Government's Advisory Committee on Pesticides Dr. Brian John Studioso di geomorfologia e scienze ambientali; Fondatore e per lungo tempo Presidente del West Wales Eco Centra Prof. Marijan Jost Professore di Plant Breeding and Seed Production, Agricultural Collega Krioevci, Croatia. Lim Li Ching Ricercatrice, Institute of Science in Society e Third World Network; deputy-editor di Sciante in Society. Dr. Eva Novotny Astronoma, attivista in campagne sugli OGM per Scientists far Global Responsibility, SGR Prof. Bob Orskov OBE Capo della International Feed Resource Unit in Macaulay Institute, Aberdeen, Scotland; Membro della Royal Society of Edinburgh, FRSE; Membro della Polish Academy of Sciante Dr. Michel Pimbert Ecologo. International Institute for Environment and Development. Dr. Arpad Pusztai Consulente privato; già Senior Research Fellow al Rowett Research Institute, Aberdeen, Scotland David Quist Docente di ecologia microbica, Ecosystem Science Division, Environmental Sciance. Policy and Management, University of California, Berkeley, USA Dr. Peter Rosset Ecologo ed esperto di sviluppo rurale; Codirettore di the Institute for Food and Development Policy (Food First), Oakland, California, USA. Prof. Peter Saunders Professore di Matematica Applicata al King's Collega, London. Dr. Veljko Veljkovic Virologo, esperto di AIDS, Center for Multidisciplinary Research and Engineering, Institute of Nuclear Sciences, VINCA, Belgrade, Yugoslavia Roberto Verzola Philippine Greens; Membro del Board of Trustees, PABINHI (network per un'agricoltura sostenibile), Coordinatore, SRI-Pilipinas. Dr. Gregor Wolbring Biochimico, University of Calgary, Alberta, Canada; Adjunct Assistant Professor su temi di bioetica, University of Calgary; Adjunct Assistant Professar, University of Alberta; Fondatore e Direttore Esecutivo dell'International Center for Bioethics, Culture and Disability; Fondatore e Coordinatore dell'International Network on Bioethics and Disability Prof. Oscar B. Zamara- Professore di Agronomla, Oepartment of Agronomy, University of the Philippines Los Banos-College of Agriculture (UPLB-CA), College, Laguna, The Philippines ********** ********** ********** Per segnalare notizie o non essere più molestati scrivete al mittente. Il materiale recante la dicitura [redazione] è liberamente utilizzabile, avendo cura di rispettarne l'integrità e di citare la fonte. Salvo esplicita specificazione, il contenuto del notiziario non corrisponde necessariamente al pensiero dell'associazione. L'archivio della newsletter è disponibile su http://www.psicopolis.com/reggiocal/
- Prev by Date: da nablus
- Next by Date: [INTERNET PER TUTTI] #2003-056 (4/7/2003). Flash: attacco informatico planetario nel weekend?
- Previous by thread: da nablus
- Next by thread: [INTERNET PER TUTTI] #2003-056 (4/7/2003). Flash: attacco informatico planetario nel weekend?
- Indice: