"Nuova agenda dell'Unione europea per i diritti umani cercasi" Le richieste di Amnesty International alla presidenza italiana



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:


"Nuova agenda dell'Unione europea per i diritti umani cercasi"
Le richieste di Amnesty International alla presidenza italiana dell'Unione
europea



Il documento Valutazione semestrale di Amnesty International sulle politiche
dell'Unione europea in materia di diritti umani è disponibile in lingua inglese
su www.amnesty-eu.org (sezione documenti) e in lingua italiana su
http://www.amnesty.it/campaign/diritti_in_europa";


Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:

- Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it

- Amnesty International - Ufficio presso l’Unione Europea (Bruxelles)
Tel. 0032 2 5021449, fax 0032 2 5025686, e-mail: amnesty-eu. at aieu.be,
web: www.amnesty-eu.org



COMUNICATO STAMPA
CS91-2003

"NUOVA AGENDA DELL'UNIONE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI CERCASI" 
LE RICHIESTE DI AMNESTY INTERNATIONAL
ALLA PRESIDENZA ITALIANA DELL'UNIONE EUROPEA

In occasione del lancio, avvenuto contemporaneamente a Roma, della
Valutazione semestrale di Amnesty International sulle politiche dell'Unione
Europea in materia di diritti umani (*) l'organizzazione ha affermato che
l'Unione Europea non dedica adeguata attenzione ai diritti umani sia al
proprio interno che nelle relazioni esterne e ha chiesto al governo
italiano di essere protagonista della formulazione di una nuova agenda
dell'Unione Europea per i diritti umani.

Alla vigilia dell'assunzione, da parte dell'Italia, della presidenza
dell'Unione Europea, Amnesty International ha indicato dieci
raccomandazioni sui diritti umani su cui verrà misurato l'impegno della
presidenza italiana.

"A giudizio di Amnesty International, l'Unione Europea sta perdendo il
controllo dell'agenda globale dei diritti umani e regna al suo interno un
opportunismo la cui manifestazione più evidente si rivela su temi quali
l'asilo e l'immigrazione" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore
dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Unione Europea, nel corso di
una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Roma.

"Mentre i leader dell'Unione Europea si riuniscono oggi a Washington per un
vertice con gli Stati Uniti, Amnesty International chiede all'Unione
Europea di mostrare più coraggio e determinazione di fronte alle sfide
poste ai diritti umani, sia all'interno dell'Unione che nelle sue relazioni
esterne".

Tra i principali punti del documento presentato questa mattina da Amnesty
International:

L'Europa perde il controllo sull'agenda globale per i diritti umani

Sicurezza contro diritti umani. L'Unione Europea non ha la capacità, se non
la volontà, di reagire alle sfide dell'insicurezza e formulare una risposta
coerente nei confronti di coloro che violano i diritti umani col pretesto
della "lotta al terrorismo".

Mancanza d'impatto. L'Unione Europea si dimostra silente o profondamente
priva di potere su alcune delle più radicate crisi dei diritti umani del
mondo. Amnesty International ritiene che i diritti umani costituiscano
l'elemento fondamentale che risulta costantemente assente nelle risoluzioni
dei conflitti. Il documento diffuso oggi descrive i passi che l'Unione
Europea dovrebbe intraprendere riguardo alla situazione in Afghanistan,
Bosnia Erzegovina, Colombia, Iraq, Israele / Territori Occupati e
Repubblica Democratica del Congo.

Nessuna determinazione in ambito Onu. Nel corso della sessione di
quest'anno della Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani,
l'Unione Europea si è concentrata su una strategia di contenimento del
danno. La Commissione Onu è venuta clamorosamente meno al  proprio compito,
ovvero proteggere i diritti umani attraverso il pubblico scrutinio sulle
situazioni di grave abuso dei diritti umani.

(*) Il documento è disponibile in lingua inglese su www.amnesty-eu.org
(sezione documenti) e in lingua italiana su
http://www.amnesty.it/campaign/diritti_in_europa


Cedimento di fronte alle pressioni degli Stati Uniti. La comunità
internazionale, compresa l'Unione Europea, appare scarsamente in grado di
resistere all'incessante pressione degli Usa per indebolire la Corte penale
internazionale e sembra pronta al compromesso anche quando sono in gioco
chiare disposizioni del diritto internazionale.

"Per quanto riguarda le politiche esterne, l'Unione Europea sta facendo
qualcosa al livello di base attraverso il dialogo politico, la cooperazione
e l'assistenza mentre l'impatto al livello più ampio è trascurabile e il
quadro complessivo rimane decisamente sconfortante" - ha aggiunto Oosting.

I mancati impegni sui diritti umani all'interno dell'Unione Europea

Politiche in materia di asilo dominate dal controllo. La prospettiva dei
diritti umani non è compresa nella visione, a breve termine ed egoistica,
dell'Unione Europea in materia di asilo.

Abusi dei diritti umani in Europa. Il più recente Rapporto Annuale di
Amnesty International denuncia violazioni dei diritti umani in tredici dei
quindici Stati membri dell'Unione Europea, Italia compresa, ma l'Unione
Europea rimane in silenzio per quanto riguarda i problemi dei diritti umani
in casa propria.

"Mentre la proposta di incorporare la Carta dei diritti fondamentali nel
nuovo trattato costituzionale viene salutata come uno dei maggiori successi
della Convenzione sul futuro dell'Europa, la politica dell'Unione Europea
sui diritti umani rimarrà fondamentalmente compromessa fino a quando essa
terrà gli occhi chiusi sulle violazioni dei diritti umani che avvengono
all'interno dei propri confini. È necessaria una attribuzione di
responsabilità giuridica a livello di Unione Europea per affiancare la
responsabilità primaria degli Stati membri di proteggere i propri
cittadini" - ha concluso Oosting.

Principali raccomandazioni alla presidenza italiana dell'Unione Europea

La Presidenza italiana deve guidare la stesura di una nuova agenda
dell'Unione Europea per i diritti umani che dia all'Unione Europea il
potere di:
- fronteggiare le più difficili crisi dei diritti umani nel mondo;
- non far venir meno la protezione dei diritti umani quando affronta il
"terrorismo" e la "immigrazione illegale";
- creare un meccanismo di verifica relativo al rispetto dei diritti umani
all'interno dell'Unione
allargata.                                                                                

"L'Italia non si presenta con le carte in regola di fronte a questo
importante appuntamento. Anche sotto questo governo, l'Italia continua a
non avere una legge sul reato di tortura e rimane l'unico paese dell'Unione
Europea a non avere una legge specifica sul diritto d'asilo. Ci auguriamo
che queste lacune vengano colmate in occasione del semestre di presidenza
europea" - ha affermato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana
di Amnesty International.

A partire dal 1° luglio la Sezione Italiana di Amnesty International
promuoverà, nell'ambito della campagna "Diritti in Europa", un'azione di
invio di cartoline in cui si chiede al presidente Silvio Berlusconi, "in
qualità di Presidente del Consiglio dell'Unione Europea, di agire in prima
persona per la stesura di una nuova agenda europea per i diritti umani e di
affrontare le gravi crisi dei diritti umani nel mondo, dando il buon
esempio all'interno dell'Unione Europea".

FINE DEL COMUNICATO
Brussels/Roma, 25 giugno 2003

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa 
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press at amnesty.it

Amnesty International - Ufficio presso l'Unione Europea (Bruxelles)
Tel. 0032 2 5021449, fax 0032 2 5025686, e-mail: amnesty-eu. at aieu.be, web:
www.amnesty-eu.org