report 69



 


REPORT N. 69 di Rosarita Catani

 

I SOLDATI ISRAELIANI UCCIDONO TRE BAMBINI IN DUE GIORNI

GERUSALEMME: Un bambino palestinese di 13 anni è stato ucciso a Nord del West Bank nella città di Jenin, aumentando a tre il numero dei bambini palestinesi uccisi nelle ultime 36 ore.

Kamal Nawahda, è stato ucciso mentre era in piedi nella stanza della sua casa insieme con la propria famiglia. Il bambino è morto dopo essere arrivato in ospedale.

Sempre in Jenin, un ragazzo palestinese, di 16 anni, è morto a seguito delle ferite riportate causate dagli spari dei soldati israeliani. Mohammad Mahmoud, sempre di 16 anni, invece è morto nella città di Tulkarem. Altri tre bambini sono stati seriamente feriti.

Lunedì, i soldati israeliani eseguono un raid a Karawat Bani Zeid, raddoppiando il fuoco sulle case palestinesi, ed uccidono Samer Arrar di 11 anni.

Continua il coprifuoco nella cittadina di Tulkarem e nei campi profughi vicini per sei giorni di seguito. Molte case sono state occupate dalle postazioni militari israeliane.

Le forze d’occupazione israeliane hanno invaso le città di Toubas, Al Yamoun e Kufur Dan imponendo il coprifuoco ai residenti. Invasa anche la cittadina di Silat al Harithiya, ad ovest di Jenin. Tre bambini sono stati feriti e riversano in gravi condizioni, durante un’incursione militare israeliana e relativa invasione del villaggio di Beit Fourik, ad est di Nablus.

A Hebron, un bambino identificato come Anas Bayad è stato gravemente ferito dai soldati israeliani. I medici sostengono che il bambino riporta gravi fratture nella schiena.

Nella Striscia di Gaza, cinque palestinesi sono stati feriti durante bombardamenti nei sobborghi ad ovest ed ad est della città di Khan Younis, quartiere residenziale di namely al-Namsawi e al-Rabwat.

Da Teharan Kharrazi sostiene che se Israele continua la sua politica di repressione nei confronti dei palestinesi significa che il regime Sionista non è propenso per il processo di pace nei territori occupati.

 

 

Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].

 

 



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