La guerra tecnologica su internet



Fonte: http://punto-informatico.it/p.asp?i=43839

Orde di lamers antiarabi

Di probabile origine statunitense gli autori degli infiniti attacchi informatici subiti da alcuni dei piu' seguiti siti arabi in queste settimane. Per ottenere cosa?

18/04/03 - News - Roma - Dotati di tool facilmente reperibili in rete e capaci di sfruttare le vulnerabilita' dei software piu' diffusi e magari mal gestiti, orde di lamers hanno aggredito in queste settimane molti dei piu' gettonati siti in lingua araba, tentando incursioni sui server, sostituendo o "graffitando" home page e via dicendo.

Stando ad un report della Reuters, i gestori di Islamonline.net (www.islamonline.net), una delle piu' celebri destinazioni web per chi vuole approfondire le tematiche arabe e medio-orientali, non solo hanno subito nei giorni della guerra in Iraq un'ondata di visite senza precedenti ma hanno anche dovuto respingere tonnellate di attacchi, da innocue scansioni delle porte a veri e propri tentativi di incursione.

Il piu' celebre dei siti aggrediti, come si ricordera', e' stato (punto-informatico.it/p.asp?i=43595) di certo quello di AlJazeera (www.aljazeera.net/), il sito della televisione araba che viene tradizionalmente seguita da molti milioni di persone nel mondo arabo. Un attacco di portata decisamente superiore a quelli registrati su altri siti.

Va detto che non tutti i siti arabi colpiti erano gestiti con sufficiente attenzione o capacita' da resistere all'assalto di aggressori probabilmente di giovane eta' e probabilmente statunitensi, tanto che ve ne sono alcuni, come Arabia.com (www.arabia.com), che sono stati letteralmente cancellati dalla rete per alcuni giorni gia' poco dopo lo scoppio della guerra.

Sebbene la capacita' di far addirittura scomparire alcuni siti dalla rete sia attribuibile piu' facilmente alla scarsa manutenzione dei siti stessi che alla capacita' dei lamers che hanno compiuto le aggressioni, tenendo anche presente l'estrema prevedibilita' (punto-informatico.it/p.asp?i=43471) di queste azioni, appare pero' evidente come appelli e strategie (punto-informatico.it/p.asp?i=43093) dell'FBI per scoraggiare i defacer americani dall'attaccare via internet siti arabi si siano rivelati fallimentari. Difficile infatti credere che la matrice degli attacchi non sia nella maggioranza dei casi a stelle e strisce.