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RossoNotizieNet n. 30 - 17 aprile 2003
- Subject: RossoNotizieNet n. 30 - 17 aprile 2003
- From: "associazione culturale punto rosso" <puntorosso at puntorosso.it>
- Date: Fri, 18 Apr 2003 00:44:34 +0200
ROSSONotizieNet numero 30 - 17 aprile 2003 periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso In ricordo di Enrica Collotti Pischel Con Enrica Collotti Pischel se ne va una studiosa di grande valore e una docente rara nel panorama restaurato e omologato dell'Università italiana. Se ne va un pezzo importante della nostra storia. La Cina e il Vietnam li abbiamo conosciuti anche attraverso la sua opera. Finezza d'animo e intelligenza, due qualità umane così troppo spesso disgiunte. Anche a sinistra. Grazie Enrica. LA GUERRA NON E' FINITA..... FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo cruciali, di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un passo dallo scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, dell'ambiente, della democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, basta dolori, basta distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che pretende di governare il mondo. L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle Alternative daranno come sempre il loro contributo, assieme al movimento, alle forze politiche, agli uomini e alle donne di buona volontà, di contrinformazione, di controcultura e di mobilitazione per affermare la giustizia e la pace. Consultate il sito http://www.fermiamolaguerra.it e per Milano http://www.fermiamolaguerra.it/milano Comunicato stampa No ai militari italiani in Iraq con la scusa degli aiuti umanitari Il governo Berlusconi, che aveva approvato, sostenuto e santificato la guerra preventiva, è adesso riuscito ad imporre una vera e propria belligeranza di fatto: oltre all'uso delle basi, al transito di materiale bellico e di soldati e al trasferimento di paracadutisti statunitensi in Iraq, adesso avremo anche forze armate italiane sotto il comando anglo-statunitense, senza nessun mandato né dell'ONU né europeo. E' un atto gravissimo, che non rende meno illegale la guerra scatenata dall'amministrazione Bush per impadronirsi delle risorse del Medio Oriente, di cui già si vede il seguito con le minacce alla Siria, ma rende solo più vile, meschino e opportunista il ruolo dell'Italia. L'improvvisa sterzata di una parte dell'opposizione, che aveva finora condannato l'illegalità della guerra e la subordinazione agli interessi Usa della politica italiana, ci lascia sbalorditi. L'invio in Iraq dei Carabinieri, che forniranno copertura militare e politica sia alla guerra sia al piano di occupazione militare, è un'ulteriore violazione dell'art. 11 della Costituzione. La giustificazione dell'aiuto umanitario è risibile e palesemente strumentale. L'aiuto umanitario è una cosa seria, non può e non deve diventare strumento di dominio: per questo i compiti umanitari non possono essere lasciati nelle mani degli eserciti o sotto il controllo dei governi di guerra. Devono essere le agenzie delle Nazioni Unite, le Ong e il volontariato a organizzare gli aiuti. In Italia lo stanno già facendo e si coordinano, in particolare, nel Tavolo di solidarietà con l'Iraq, che sta organizzando aiuti veramente indipendenti e finalizzati unicamente ad affrontare la tragedia umanitaria, a sostenere la popolazione e a metterla in grado al più presto di riprendere la propria vita normale. Rinnoviamo l'appello a sostenere le organizzazioni veramente indipendenti presenti nelle zone di guerra e ad organizzare la raccolta dei fondi in ogni città: il popolo della pace non solo testimonia il suo dolore per le vittime, ma saprà generosamente impegnarsi in questa azione di solidarietà, in coerenza con le fondamenta politiche del movimento pacifista e senza nessuna commistione con le occupazioni militari, comunque mascherate. C/c postale 507020 intestato "Solidarietà Iraq" Garanti: Pierre Carniti, don Luigi Ciotti, Margherita Hack, Pietro Ingrao http://www.tavoloiraq.org "Fermiamo la Guerra" Sommario Iniziative Milano: Assemblea Nazionale dell'Associazione Culturale Punto Rosso - Fma (17 maggio 2003) Milano: resoconto dell'assemblea degli amici di Punto Rosso-Fma (Milano il 17 marzo 2003) Lup - Libera Università Popolare - i prossimi corsi - Il Sistema della Comunicazione (parte II) - Immigrazione e globalizzazione Magenta (MI): dibattito pubblico: L'impero del caos (28 aprile 2003) Massa: incontro con Rosalina Tuyuc (22 aprile 2003) Carrara: rassegna sul cinema algerino Garbagnate (MI): L'acqua alle multinazionali (24 aprile 2003) Arese (MI): Globalizzazione e guerra (24 aprile 2003) Materiali: - Riflessioni dopo la manifestazione del 12 aprile di Marco Bersani - Novità Edizioni Punto Rosso: uscite imminenti ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO - FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE MILANO, SABATO 17 MAGGIO 2003, dalle ORE 10.30 ALLE 19.30 presso la SALA AEM in via della Signora 10 (MM1 - MM3 Duomo). Questa assemblea vuole essere, in primo luogo, una occasione di analisi e confronto sulla situazione politico-culturale attuale. Con particolare riferimento alle condizioni e alle prospettive del movimento dei movimenti di cui facciamo parte, nello sforzo di immaginazione e di proposizione per i lineamenti fondamentali di una politica e di una cultura comune di alternativa. Anche in riferimento alle sorti di una possibile rifondazione della sinistra italiana. In secondo luogo si cercherà di tessere una rete culturale e sociale in grado di produrre queste ricerche e di vivificarle nelle articolazioni nazionali e internazionali di movimento. In proposito verrà messo in rete un breve un documento introduttivo, che farà da contributo comune e iniziale alla discussione. All'assemblea parteciperà François Houtart, segretario generale del Forum Mondiale delle Alternative. Interventi iniziali a cura del direttivo del Punto Rosso-Fma e relazione introduttiva su politica, cultura e movimento di Mimmo Porcaro (studioso della politica). Siete tutti invitati........ Il 17 marzo si è svolta, a Milano, una riunione tra compagni e amici di Punto Rosso - Forum Mondiale delle Alternative. La riunione ha affrontato i problemi organizzativi ed economici di PR. Riteniamo utile allargare quanto emerso a coloro i quali, in questi anni, sono stati vicini a PR-FMA e alle sue iniziative. Eccovi quindi una breve sintesi della relazione introduttiva e del dibattito che ne è seguito. Relazione Introduttiva: Si confermano le linee direttrici dell'attività politica e culturale del Pr-Fma. La scelta di lavorare su una prospettiva di sinistra alternativa al corso dominante del mondo, di essere promotori, fornitori, di strumenti culturali del movimento contro la globalizzazione neoliberista è strategica e promettente. L'attività formativa entro la Libera Università Popolare, il processo in corso di sua espansione in una costituenda rete mondiale (la cosiddetta Università di Porto Alegre) di università popolari, l'attività editoriale delle Edizioni Punto Rosso, l'organizzazione delle conferenze, dei convegni ecc. risponde positivamente a una richiesta e un'esigenza molte sentite e diffuse. Veniamo elogiati e incoraggiati. Tuttavia il fermo proposito è sempre quello di migliorare, affinare, crescere. Parallelamente a ciò, tuttavia il PR-FMA si trova ad affrontare una grave crisi economica. Non è esagerato sostenere che si tratti di una crisi di sopravvivenza. L'emergenza scaturisce dall'estinguersi di una fonte di finanziamento che ha contribuito, in modo determinante, alla sopravvivenza di PR sin dalla sua nascita. Questa crisi viene a concretizzarsi in un momento in cui più forte è la necessità e la domanda di cultura alternativa e d'iniziativa politica. Ciò esalta e sottolinea la drammaticità di questa crisi, ma contemporaneamente la inserisce in un contesto generale - sviluppo del movimento e attenzione ai temi che costituiscono l'essenza stessa della nostra iniziativa - che permette di ipotizzare strade d'uscita non volontaristiche e non puramente organizzative. Per inciso va detto, che grazie all'andamento anche economicamente positivo (seppur moderatamente) d'iniziative come l'editoria o i corsi LUP, e grazie ad accantonamenti effettuati negli anni passati, possiamo contare su di un anno per avviare a soluzione i nostri problemi. Il problema "vita o morte di PR-FMA" è evidentemente politico e tale deve essere la sua soluzione. Non può essere quindi solo legata a qualche "invenzione" economica od organizzativa, (comunque da ricercare). E' necessario rilanciare PR-FMA: - potenziando l'attività "storica" di riflessione, elaborazione e divulgazione politico-culturale attraverso l'apporto di lavoro volontario dei soci. - promuovendo con il contributo attivo dei soci, nuove iniziative in grado di contribuire anche economicamente allo sviluppo di PR. L'attività storica può trarre grandi benefici da una partecipazione più attiva dei soci. L'attività editoriale e l'organizzazione dei grandi convegni necessitano, solo per fare un esempio, di traduttori e di correttori di bozze, ma anche di molti supporti, meno qualificati, ma non meno necessari. L'attivizzazione dei soci è poi indispensabile per sviluppare nuovi campi d'iniziativa. Realisticamente, i soci su cui si è basata, sino ad oggi, l'attività di PR-FMA non hanno materialmente il tempo per sviluppare iniziative diverse da quelle "storiche". Ipotizziamo di rivolgerci a quanti ci sono vicini e al movimento, proponendo iniziative che costituiscano delle risposte a esigenze diverse di socializzazione, di svago e più in generale di una vita migliore. Non vogliamo metterci a fare business, ma sviluppare iniziative che, in linea con le posizioni di PR, possono contribuire alla sua sopravvivenza economica. Per uscire dal generico, pensiamo ad attività come: turismo consapevole, commercio equo e solidale, gruppi d'acquisto. Alcune iniziative già sono in campo o in corso di realizzazione come i corsi di ballo o le "cene dell'altro mondo". Ci attendiamo inoltre proposte idee e contributi dai soci. Invitiamo tutti a contribuire e questa fase d'allargamento dell'iniziativa. Il PR può diventare, senza perdere nulla di quello che è stato sinora, anche il luogo in cui i soci propongono e sviluppano iniziative "altre". Nelly e gli altri compagni nella sede di Milano sono pronti a raccogliere tutti i suggerimenti che vorrete dare. Occorre però ripetere che non bastano le idee, è necessaria la forza per realizzarle. Per questo serve la disponibilità dei soci ad attivarsi concretamente dedicando a PR tempo e capacità. Un'ultima nota sul tesseramento. Abbiamo lanciato la campagna di tesseramento 2003 che sta procedendo lentamente anche per i problemi che abbiamo avuto nel diffonderla. Chiediamo ai soci di assumere un atteggiamento attivo anche nei confronti del tesseramento: non basta tesserarsi, occorre promuovere il tesseramento a PR tra tutti coloro sono interessati allo sviluppo di una cultura alternativa. Anche su quest'aspetto Nelly nella sede di Milano può fornire tutte le informazioni e i materiali. Siamo convinti che da una partecipazione più attiva e da un maggior protagonismo dei soci si possano trarre le forze per aumentare il radicamento di PR e risolvere, almeno in parte, gli attuali problemi. Il dibattito che è seguito, ha messo in luce una disponibilità dei presenti ma ha anche evidenziato che la mancanza di un ruolo attivo dei soci è anche il risultato di un'impostazione che, in questi anni, non ha concretamente sollecitato un diverso rapporto con la struttura centrale di PR. La sollecitazione emersa con più forza è di passare da una richiesta generica d'attivazione a richieste specifiche che indichino con chiarezza che cosa i soci possono fare e su quali iniziative. E stata anche evidenziata una difficoltà reale: spesso chi segue il PR è impegnato, in misura più o meno forte, all'interno di altre organizzazioni. Si è quindi proposto di verificare la possibilità di promuovere iniziative coordinate anche con altre organizzazioni vicine a PR evitando la dispersione di forze. LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE prossimi corsi Dipartimento di critica dell'economia politica e della società "Rosa Luxemburg" IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. PARTE II: LA REALTA', L'IDEOLOGIA, LE ALTERNATIVE. Durata: 3 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di partecipazione: 10 euro Primo incontro. Mercoledì 7 Maggio, ore 18.30. Gli effetti della comunicazione mediatica: strategie, presunzioni, ideologia, realtà. Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano). Secondo incontro. Mercoledì 14 Maggio, ore 18.30 Il lavoro nel sistema informativo: la forma di apparato, l'impresa, l'organizzazione, le alternative. Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano) Terzo incontro. Mercoledì 21 Maggio, ore 18.30. I media alternativi e di movimento. Relatori: Roberto Savio (Ips, consiglio internazionale FSM), Claudio Jampaglia (responsabile comunicazione Attac Italia). Dipartimento di Studi Internazionali "Patrice Lumumba" IMMIGRAZIONE E GLOBALIZZAZIONE I MIGRANTI E IL CONFLITTO SOCIALE NELL'ERA DEL NEOLIBERISMO Le migrazioni d'individui non sono un fenomeno sociale dei nostri giorni. Sono piuttosto una pratica storicamente sedimentata nel processo evolutivo della società umana. Il movimento di popolazioni da un luogo ad un altro è fenomeno riscontrabile in tutte le epoche storiche. La storia dell'uomo è una storia di umanità in movimento. La stessa storia dell'Europa moderna può essere scandita dai tempi delle migrazioni interne, dagli spostamenti di lavoratori da un paese all'altro, dal continuo esodo dei profughi delle guerre che hanno insanguinato il nostro continente negli ultimi cinque secoli. Le immigrazioni contemporanee si iscrivono in questo continuum storico ma differiscono dal passato per le concause che oggi le generano. Gli attuali processi migratori vanno contestualizzati all'interno dell'attuale situazione socio-economica mondiale nella quale questi stessi si dipanano. Si tratta di una riflessione che non può non essere posta in termini sistemici all'interno di quel macro-fenomeno sociale definito globalizzazione. Tale è il sistema nel quale si inseriscono gli odierni processi migratori, non solo per il sottosviluppo generato in alcune zone del mondo dai processi di globalizzazione dei mercati, ma anche perché le migrazioni - e soprattutto le politiche di controllo delle stesse, attuate dalle "democrazie occidentali" - sono funzionali ai processi di precarizzazione e di indebolimento della forza lavoro anche nei paesi a sviluppo avanzato. Gli incontri formativi che proponiamo cercheranno di analizzare i punti critici delle attuali politiche migratorie, partendo da una visione differente che prenderà in considerazione non tanto i risultati pratici che queste politiche si propongono, quanto i riflessi sul controllo del lavoro migrante che le stesse provocano. Si cercherà inoltre di mettere in luce la reale possibilità di una diversa politica migratoria. Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di partecipazione: 20 Euro 1) Venerdì 9 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatore Andrea De Bonis Processi migratori e politiche di controllo I movimenti di popolazione negli ultimi due secoli: la creazione della figura giuridica dello straniero - le migrazioni del dopoguerra - il controllo del lavoro migrante nella Germania - migrazioni e segregazionismo in U.S.A. 2) Giovedì 15 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Marco Ferrero e Anna Andrian La costruzione della fortezza Europa Diritto diseguale e controllo del lavoro migrante - il modello tedesco del lavoratore-ospite (Gastarbeiter) - il modello assimilazionista francese - il modello inglese: tra imperialismo e riconoscimento - le nuove migrazioni nell'Europa del Sud - le politiche europee di immigrazione e asilo. 3) Venerdì 23 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatrici Flavia Favero e Roberta Rossolini I processi migratori e l'ibridazione culturale Multicultura, intercultura, transcultura? - diversità/affinità tra esperienze geoculturali differenti - razza, etnia, cultura: i rischi di vecchie e nuove etichette - alla scoperta dell'ibridazione culturale. 4) Venerdì 30 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Andrea De Bonis e Eleonora Garosi, con la partecipazione del Professor Salvatore Palidda - L'immigrazione in Italia: precarietà e criminalizzazione La criminalizzazione dei migranti - Soft-apartheid e differenza giuridica del migrante - Sans-papiers ed economia informale - la cittadinanza come diritto esclusivo - il controllo del lavoro migrante in Italia - proposte per una possibile nuova politica migratoria. L A L U P - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE La sede LUP di Magenta in collaborazione con la LUP - Legnano O r g a n i z z a Una serata di riflessione e di approfondimento su: L'IMPERO DEL CAOS Resistenze e alternativa alla guerra e ai terrorismi Presso la Sala Convegni IDEAL - Viale Piemonte, 10 - Magenta Lunedì 28 Aprile 2003 - alle ore 21. Introduzione: * Prof. Filomena Battipaglia - LUP Magenta Relazioni: * Giorgio Riolo - Ass. Culturale Punto Rosso - Milano * Don Alberto Vitali - Pax Christi - Milano Segue dibattito. Coordina: * Piero Spadaro - LUP - Magenta La LUP - Libera università popolare, inaugura con questa serata l'inizio di una serie di attività di dibattito, studio, approfondimento, su temi di natura politica, economica, culturale. Per maggiori informazioni Piero Spadaro 02.97299861 "Le donne sostengono la meta' del cielo" Antico proverbio cinese LE DONNE NELLA RESISTENZA DEI POPOLI INDIGENI MARTEDI 22 APRILE 2003 - ORE 21.00 SALA DELLA RESISTENZA - PALAZZO DUCALE PIAZZA ARANCI - MASSA INCONTRO CON ROSALINA TUYUC E' una delle testimoni e simboli di lotta contro la violenza e di resistenza del popolo indigeno del Guatemala. E' la fondatrice ed attuale direttrice del Coordinamento nazionale delle vedove del Guatemala (Conavigua). E' stata una delle prime deputate maya nel Congresso della Repubblica PARTECIPA: ALDO ZANCHETTA - Tavola della Pace della Provincia di Lucca ORGANIZZA ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO CON IL PATROCINIO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA' PROVINCIA DI MASSA CARRARA info: cell. 347-1085533 ____________________________________________________________ INFORMAZIONI SU ROSALINA TUYUC Rosalina Tuyuc Velasquez è una donna maya Kakchiquel proveniente da San Juan Comalapa, nel Dipartimento di Chimaltenango, un paesino nell'altipiano guatemalteco, duramente colpito dalla guerra. Nel suo paese svolgeva la professione di infermiera, ma già all'età di 18 anni era Presidentessa della Gioventù Operaia Cattolica Femminile di San Juan Comalapa. A vent'anni era presidentessa dell'Azione Cattolica del paese. La sua famiglia era impegnata nell'ambito sociale e religioso, quando la guerra sconvolse l'altipiano. Tutti i dirigenti popolari vennero sistematicamente eliminati e le organizzazioni sociali sciolte. Rosalina aveva 26 anni quando suo padre fu sequestrato nel luglio 1982. Tre anni dopo (maggio 1985) anche suo marito scomparve, così all'età di 29 anni rimane vedova e con due figli. Nel 1988 fondò, assieme ad altre donne vedove, il Coordinamento Nazionale delle Vedove del Guatemala (CONAVIGUA), di cui fu eletta Presidentessa. Quando ancora i massacri e il genocidio si scatenavano contro il suo popolo ebbe il coraggio di lottare contro la repressione e la militarizzazione. Assunse anche numerosi ruoli di responsabilità che la rendono una delle dirigenti più note e rispettate della società civile guatemalteca: Presidentessa della Commissione delle Vittime della Violenza nel Dialogo Nazionale; membro del Consiglio Direttivo dell'Unità di Azione Sindacale e Popolare; membro del Tavolo di Coordinamento dell'Incontro Intercontinentale "500 Anni di Resistenza Indigena, Nera e Popolare"; Fondatrice e coordinatrice dell'Istanza di Unità e Consenso Maya; fondatrice e membro del Coordinamento Nazionale di Organizzazioni del Popolo Maya del Guatemala (COPMAGUA). Nel dicembre 1994, a 38 anni, viene eletta deputata nel Congresso della Repubblica per il Fronte Democratico Nuova Guatemala, che raggruppa le organizzazioni sociali e popolari guatemalteche: durante l'esperienza di deputata si distingue per il suo impegno a favore dei settori esclusi e assume l'incarico di VicePresidente del Congresso, di Capo gruppo parlamentare del FDNG e di Presidentessa della Commissione per la Donna, i Minori e la Famiglia del Congresso. Dopo cinque anni di esperienza come deputata, nel 1999 è tornata a lottare a fianco delle donne vedove ed è stata eletta nuovamente Presidentessa di CONAVIGUA. Adesso lavora anche insieme all'equipe della Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú Tum nella lotta contro l'impunità, presentando denuncie per il genocidio commesso nei confronti dei popoli indigeni guatemaltechi. ASSOCIAZIONE ALBERTO BENETTI ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO ORGANIZZANO ALGERIA, MON AMOUR... RASSEGNA CINEMATOGRAFICA 14 APRILE - 26 MAGGIO 2003 ORE 21 CINEMA GARIBALDI - CARRARA LUNEDI 14 APRILE: LA BATTAGLIA DI ALGERI DI GILLO PONTECORVO LUNEDI 28 APRILE: MURIEL OU LE TEMPS D'UN RETOUR DI ALAIN RESNAIS LUNEDI 5 MAGGIO: EL KALAA - LA CITTADELLE DI MOHAMED CHOUIKH LUNEDI 12 MAGGIO: L'ARCHE DU DESERT DI MOHAMED CHOUIKH LUNEDI 19 MAGGIO: LOUSS - ROSES DES SABLES DI MOHAMED RACHID BENHADJ LUNEDI 26 MAGGIO: TOUCHIA (CANTICO DELLE DONNE DI ALGERI) DI MOHAMED RACHID BENHADJ Con il patrocinio di PortoFranco - Regione Toscana, Comune di Carrara, Comune di Massa, Provincia di Massa Carrara In collaborazione con: Scuola Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale - Roma Centro Orientamento Educativo - Milano IL CIRCOLO "cHE gUEVARA" DEL prc DI VIA MONVISO 124 gARBAGNATE MILANESE IN collaborazione con l'associazione culturale punto rosso PROMUOVE LE: Serate di approfondimento per pensare ed agire una alternativa Alla globalizzazione liberista e vi aspetta numerose e numerosi Giovedì 24 Aprile 2003 ore 21.00 "L'acqua alle multinazionali: WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio), accordi Gats e privatizzazioni" Relatore: Marco Bersani di ATTAC Italia Associazione Culturale SGA - Spazio Giovani Autogestito di Arese in collaborazione con Associazione Culturale Punto Rosso organizza il dibattito Globalizzazione e guerra Arese - Via Salvador Allende 2 Giovedì 24 aprile 2003 - ore 20.30 Apre la serata la proiezione del video "11 settembre 2001" Interverrà Giorgio Riolo (Ass. Cult. Punto Rosso) Info: http://www.spaziogiovaniautogestito.it Materiali RIFLESSIONI DOPO LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 12 APRILE di Marco Bersani La manifestazione del 12 aprile ha dimostrato ancora una volta la forza e lo spessore di quanto il movimento contro la guerra è riuscito a costruire in questi mesi. Lo dimostrano le centinaia di migliaia di persone venute in piazza a Roma (risultato per nulla scontato) e lo straordinario fatto che nessun italiano ha ritirato le bandiere dai balconi : il segno che il messaggio che la guerra non è finita e che non è un incidente di percorso è in qualche modo passato fra la gente. Per contro, è innegabile come la conquista dell'Iraq abbia altresì dimostrato che, se è vero che il modello neoliberista è in crisi (vince militarmente perchè non convince politicamente) è altrettanto vero che il dominio militare che può esercitare è senza limiti. Siamo di fronte ad una nuova colonizzazione del pianeta, con un tentativo di ridisegno militare degli equilibri geopolitici, con una guerra senza confini per il prelievo delle energie fossili residue in attesa dell'accaparramento delle nuove materie prime (acqua, genoma, specie viventi) in via di totale privatizzazione, grazie al WTO e alle politiche neoliberiste. Questi elementi pongono all'insieme del movimento un problema di non poco conto: rischiamo l'impotenza (la guerra non si è fermata) proprio nel momento in cui è evidente la nostra forza e la nostra capacità di allargamento. Come essere incisivi e come valorizzare la maggioranza culturale che in questo paese si è espressa e mobilitata come mai prima d'ora contro la guerra, in un momento in cui tutti gli spazi di mediazione sono chiusi, perchè il modello neoliberista non se li può permettere? E' un problema reale, che collettivamente dobbiamo affrontare. Ed è alla luce di queste considerazioni che va affrontato quanto successo dentro il corteo del 12 aprile, laddove una parte del movimento dei disobbedienti ha praticato le azioni dirette di danneggiamento dei bancomat lungo il percorso, rompendo consapevolmente il patto interno che il movimento si era dato da Genova in avanti. Trovo politicamente grave e sbagliata questa scelta, ma non vorrei che fosse discussa ancora una volta astrattamente in termini di violenza/non violenza. Non mi interessa discutere con il bilancino se la vernice rossa sulle banche sia accettabile, mentre la rottura delle vetrine sia condannabile.Non provo emozioni per i bancomat, nè mi interessa come risultato di un corteo che tutti ci si sia narcisisticamente comportati bene;non sono neppure d'accordo a "banalizzare" la questione, riducendola ai "soliti personaggi in cerca d'autore". Sono tutti elementi veri, ma che rischiano di oscurare la questione. La scelta di chi ha praticato le azioni dirette durante la manifestazione è politica: ha a che fare con l'idea che il movimento abbia fallito nell'obiettivo di fermare la guerra, e con la considerazione che, di fronte al dominio militare assoluto degli Usa, nulla più contino le maggioranze culturali e le opinioni pubbliche, ma che occorra praticare la rivolta (il riot organizzato). Questa credo sia la questione e su questa credo occorra aprire la discussione . Personalmente, considero reale il fatto che tutti gli spazi di mediazione siano chiusi; è del resto questo il senso del binomio lotta alla guerra/lotta al neoliberismo che è l'elemento costitutivo del movimento. Ma proprio perchè gli spazi sono chiusi e l'avversario utilizza come unico argomento la forza militare, la risposta non può essere il radicalismo comportamentale (sono più radicale perchè spacco una vetrina). Era d'altronde questa (o sbaglio?) l'elaborazione che aveva portato le ex-tute bianche dopo Genova a divenire movimento dei disobbedienti.Teatralizzare il conflitto (protezioni,armature etc.) di fronte ad un avversario che il conflitto lo agisce realmente, aggredendo e sparando nelle piazze, non aveva più senso politico. Occorreva praticare la disobbedienza civile, sociale e di massa. Credo fosse un'acquisizione importante, anche se, a mio avviso, troppo spesso giocata quasi solo mediaticamente e non come costruzione di conflitto nei territori. Bene, credo che le "azioni" del 12 aprile facciano arretrare di un paio d'anni questa riflessione politica, rischiando di farla divenire parodia (francamente, chi può sostenere che la rottura di una decina di bancomat sia la nuova "rivolta dal basso" contro la guerra preventiva permanente?). Ma ci sono due ulteriori elementi, per cui considero sbagliata quella scelta. Il primo è relativo al fatto che chi teorizza quella scelta, sta contemporaneamente dicendo che l'unità nella radicalità non è più un obiettivo del movimento. Dopo vent'anni di ubriacatura neoliberista, in cui ci avevano sempre spiegato che per essere uniti occorreva essere omologhi e moderati, questo movimento ha dimostrato che allarga il suo consenso proprio continuando ad essere radicale e plurale. Buttare a mare questa acquisizione non mi sembra un grande risultato politico. Infine, io credo che, dentro quelle azioni, ci sia una sbagliata idea di cosa voglia dire aumentare la radicalità e il conflitto (attenzione, non è per me un problema di legalità o illegalità, che sono sempre dei precipitati storici, dunque modificabili). Questo movimento ha bisogno di più disobbedienza ( e la articolazione del trainstopping credo ne sia il miglior risultato) praticata da tutti, di più radicalità nei contenuti concreti delle sue lotte (dall'estensione dei diritti,alle privatizzazioni,alla cittadinanza), e di più radicamento nei territori. Un lavoro lungo e determinato, non la scorciatoia di una vetrina in cui specchiarsi narcisisticamente. Marco Bersani Novità Edizioni Punto Rosso Uscite Imminenti Bruno Bertoli No money, please! Favoletta civile per tempi difficili Piero Pagliani Alla conquista del cuore della terra Potere, politica, economia, Eurasia, progetto imperiale Usa Atilio Boron Impero o Imperialismo Quaderni di Alternatives Sud Il potere delle transnazionali. Il punto di vista del Sud François Houtart La tirannia del mercato e le alternative F. Houtart, S. Amin (a cura di) La globalizzazione delle resistenze. Lo stato delle lotte 2003 ---------------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO puntorosso at puntorosso.it FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it LUP - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324/72016642 FAX 02-875045 http://www.puntorosso.it
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