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IRAQ: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione
- Subject: IRAQ: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione
- From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press at amnesty.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Wed, 02 Apr 2003 22:38:39 +0100
COMUNICATO STAMPA CS46-2003 IRAQ: I SOLDATI CHE SI FINGONO CIVILI METTONO A RISCHIO LA POPOLAZIONEAmnesty International ha chiesto alle autorita' irachene di ordinare la fine degli atti di perfidia mediante i quali i soldati iracheni si fingono civili per arrivare abbastanza vicino da attaccare le forze nemiche.
L'organizzazione e' particolarmente preoccupata per le affermazioni rilasciate dalle autorita' irachene a seguito dell'attentato suicida del 29 marzo contro un posto di blocco militare che ha causato la morte di quattro soldati statunitensi. Il vicepresidente Taha Yassin Ramadan, nel corso di una conferenza stampa ha affermato: "Questo e' solo l'inizio e voi sentirete notizie migliori nei giorni seguenti. Useremo ogni mezzo per uccidere il nostro nemico nella nostra terra e lo seguiremo nella sua terra."
"Un'azione in cui i militari si fingono civili per portare avanti un attacco contro i soldati nemici e' chiaramente illegale" ha sottolineato Amnesty International.
"Rendendo confusa la distinzione tra combattenti e civili, questi attacchi mettono a rischio tutti i civili iracheni. Tali azioni sono classificate come atti di perfidia e, secondo quanto prevede lo Statuto della Corte penale internazionale, si tratta di crimini di guerra. Chiediamo alle autorita' irachene di condannare pubblicamente questi attacchi e di rendere noto a tutti coloro che prendono parte ai combattimenti che queste violazioni sono inaccettabili."
Ulteriori informazioniL'Articolo 37 del I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra, relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, stabilisce che:
1. È vietato uccidere, ferire o catturare un avversario ricorrendo alla perfidia. Costituiscono perfidia gli atti che fanno appello, con l'intenzione di tradirla, alla buona fede di un avversario per fargli credere che ha il diritto di ricevere o il dovere di accordare la protezione prevista dalle regole del diritto internazionale applicabile nei conflitti armati. Sono esempi di perfidia gli atti seguenti:
- simulare di voler negoziare sotto una bandiera di armistizio o di resa - simulare una incapacita' per ferite o malattia - simulare di avere lo status di civile e di non combattente- simulare di avere uno status protetto facendo uso di segni, emblemi o uniformi delle Nazioni Unite, di uno Stato neutrale o di altri Stati non Parti in conflitto.
2. Gli stratagemmi di guerra non sono vietati. Tali stratagemmi sono atti che intendono indurre in errore un avversario o di fargli commettere imprudenze, ma che non violano alcuna regola del diritto internazionale applicabile nei conflitti armati e che, non facendo appello alla protezione dell'avversario circa la protezione prevista da detto diritto, non sono perfidi. Sono esempi di stratagemmi di guerra gli atti seguenti: mascheramenti, inganni, operazioni simulate e false informazioni.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 aprile 2003 Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International - Ufficio stampa Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it www.amnesty.it/crisi/iraq
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