il popolo della pace è in piedi



vivo in un posto bellissimo, una terra che per gran parte dell'anno è
baciata dal sole: il Salento. stamattina mi sono chiesta all'improvviso se
con quello che succede nel mondo, questo sole me lo merito. se è giusto che
gente innocente, ma anche se non fosse innocente poco importa... se è giusto
che persone, esseri umani... bambini, siano privati della vita nello stesso
momento in cui io mi godo questo sole splendido.
e no, non è giusto. ma non perchè ho qualche colpa io in prima persona, ma
perchè si muore senza una ragione. non credo ci sia una valida ragione per
togliere la vita a qualcuno, ma questa guerra è proprio senza fondamento.
ma la mia domanda nasce anche dal mio senso di impotenza. che si va via via
trasformando, cambia di obiettivo. se prima mi sentivo impotente perchè
faccio parte di un popolo di inascoltati, ora mi sento impotente nei
confronti dell'informazione che mi tocca subire.
guardo inorridita telegiornali, leggo con disgusto giornali e riviste e mi
chiedo se sia lecita una manipolazione così vergognosa delle notizie. per
carità, io non posso sapere quale sia l'orrenda verità...ma quello che salta
agli occhi, ai miei, è la veicolazione di opinioni, giudizi personalissimi e
di parte sulla guerra in Iraq, sotto le mentite spoglie di cronaca,
notizie...
so bene che un giornalista non può essere obiettivo sempre, so bene che
ognuno ha le sue opinioni ma credo che la gente abbia il diritto di sapere i
fatti e  non di sorbirsi propaganda a pranzo e a cena.

io mi rendo conto che la mia vita continua.. ma devo fare qualcosa. e che
sia manifestazione in piazza e per le strade, o boicottaggio delle
multinazionali, io sono convinta che sia indispensabile una corretta
informazione. è necessario che ognuno di noi abbia i mezzi per costruirsi un
filtro personale, ma critico, per non dare più per scontato che quello che è
in TV è vero.
purtroppo la propaganda non è solo quella di Saddam Hussein: decidere di non
mostrare i volti dei marines prigionieri forse non è solo una forma di
rispetto nei loro confronti.

un paese che espelle i diplomatici iracheni non può dirsi civile. ed io
vorrei vantare il diritto di camminare a testa alta. "il popolo della pace è
in piedi" ecco quello che vorrei fare, ma scelte diplomatiche oscure,
un'informazione non sempre chiara, i fanno abbassare gli occhi...
io spero di mantenere il mio orgoglio e di gridare e agire ancora e sempre
per la pace, perchè come diceva Guevara "finchè nel mondo ci sarà ancora un
uomo in catene non potrò sentirmi libero." ho sempre ammirato il pensiero di
Guevara e ho saputo apprezzare la sua lungimiranza e lucidità nel momento in
cui ho avuto la possibilità di affrontre uno studio sistematico su di lui.
vorrei che ci riappropriassimo della nostra dignità di esseri umani e che
riuscissimo davvero a sentire su di noi le ingiustizie che commettono su
persone in tutto simili a noi non molto lontano da casa nostra..
in modo da unirci insieme e contrastare le ingiustizie, e in questo momento
questo grave conflitto in nome della pace, dell'umanità... senza ipocrisie o
falsi pietismi, perchè ci sentiamo davvero partecipi!
"albero della speranza mantieniti fermo" F. Kahlo

Camilla