Fwd: articoli Il Mattino pericolo radioattivo




From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
To: "Enrico Marcandalli" <ramalkandy at iol.it>
Subject: articoli Il Mattino pericolo radioattivo
Date: Sun, 23 Mar 2003 14:07:54 +0100

Allarme radioattività, appello al governo
PAOLA PEREZ
Allarme radioattività a Capodichino: il giorno dopo sono in molti a ribadire che non c'è pericolo per la nostra salute (vigili del fuoco, dirigenti dello
scalo, esperti dell'ambiente) ma nessuno mette la mano sul fuoco delle
cause. Che cosa ha fatto impazzire i sensori? Un aereo in partenza dalla
base Usa? Un'esercitazione militare? Un camion carico di sostanze nocive? Un 'anomalia nel sistema di monitoraggio? Troppe incertezze su una vicenda così
delicata. Il sindaco Rosa Iervolino si rivolge al ministro della Difesa e
sollecita una diminuzione dei sorvoli militari sulla città. Antonio
Bassolino, presidente della Regione, invia una lettera al Dipartimento
protezione civile e ai ministri della Difesa, delle Infrastrutture e dell'
Ambiente, chiedendo «che vengano fornite notizie utili sul fenomeno e che si
ponga in essere ogni adempimento tecnico per garantire la sicurezza
ambientale e l'incolumità pubblica. Abbiamo già avviato, tramite l'Arpac,
rilevamenti autonomi. Qualora le informazioni ricevute dalle amministrazioni
in indirizzo non siano rassicuranti, ci riserviamo di adottare ogni atto
utile e necessario per tutelare il territorio».
Venerdì mattina la centralina dei vigili del fuoco ha registrato un
superamento della soglia d'attenzione per i raggi gamma. «Si è trattato di
un sos puramente strumentale, di livello basso e durata molto breve -
ribadisce l'ispettore regionale, ingegnere Salvatore Perrone - ed è anche
possibile che i sensori collocati ai lati della pista abbiano rilanciato un
segnale distorto. Capita quando c'è un calo di tensione elettrica o si
verificano interferenze nella trasmissione radio. Quanto alla relazione tra
picco radioattivo e aerei militari, di fatto non esiste perché dalla base
Usa non stava decollando nessuno». Ma la torre di controllo non vi aveva
confermato che qualcuno si era appena alzato in volo? «Non è vero». Un'
esercitazione? «La circostanza è stata smentita dai militari americani». E
se il materiale a rischio fosse passato a bordo di un camion? «Improbabile, perché la traccia sarebbe stata seguita da altre centraline». Un guasto del
sistema? «Il sistema è in perfette condizioni, ma questo non vuol dire che
non possa scattare un falso allarme». Si può escludere, insomma, che una
fonte radioattiva abbia attraversato il cielo o la terra nei dintorni di
Capodichino? «Questo non si può escludere».
Ieri mattina la riunione del comitato di sicurezza aeroportuale, all'ordine del giorno una vicenda della quale sembrano essere tutti all'oscuro. Non ne
sa niente la Gesac, non ne sa niente il direttore dello scalo, non ne sa
niente l'Enav, non ne sa niente la Polaria, non ne sa niente la società
addetta alla sicurezza interna. Terminato il summit, si colgono molte voci:
«Pare che i sensori sulla pista siano starati. Pare che la centralina non
abbia registrato proprio nulla. E se fosse l'ennesimo tentativo di lanciare
sospetti su Capodichino?». Le prime due affermazioni vengono poi smentite
dai vigili del fuoco: «I sensori funzionano, la centralina ha registrato un'
anomalia».
Il Centro ricerche per la radioattività dell'Arpac (Agenzia regionale per l'
ambiente), diretto dal fisico Lucio Bellino, va avanti per la sua strada.
«Lunedì (domani) analizzerò i filtri delle centraline antismog installate
nei pressi dell'ospedale San Giovanni Bosco e dell'osservatorio
astronomico - spiega Bellino - con una spettrometria dei raggi gamma ad alta
risoluzione sarà possibile capire se sono state trattenute particelle di
sostanze tossiche. Abbiamo deciso di esaminare un'area molto ampia, dall'
aeroporto a Capodimonte, per escludere ogni margine di pericolo». Del caso
Capodichino si parlerà martedì in prefettura, nel corso di una riunione con le autorità sanitarie dedicata al rischio bioterrorismo. E tra pochi giorni
potrebbero essere messi a disposizione dei tecnici Arpac i rilevatori di
radioattività usati dagli ispettori Onu a Baghdad, strumenti molto discreti (si possono tenere in borsetta) e molto sofisticati, in grado di individuare una fonte radioattiva schermata e nascosta in valigia. Con l'aiuto di questi strumenti sarà possibile effettare un monitoraggio «invisibile» intorno agli
obiettivi a rischio, dal porto all'aeroporto, dalla stazione al consolato
Usa.

LA IERVOLINO

LUIGI ROANO
L'allarme radioattività all'aeroporto di Capodichino, che sarebbe stato
innescato dal transito di tre aerei militari, preoccupa il sindaco,
impegnata sul fronte della pace ma anche per la tutela della città.
Ha raccolto informazioni sull'allarme radioattività a Capodichino?
«È un argomento molto particolare. Non ho avuto ancora la possibilità di
mettermi in contatto direttamente con chi di dovere per avere notizie
precise».
Con gli scenari di guerra di questi giorni è probabile che l'allarme sia
scattato per il transito di aerei in missione. È d'accordo?
«Ripeto, dovrò chiedere ulteriori informazioni».
Chi interpellerà?
«Chiederò al ministero della Difesa chiarimenti, ma anche un minor numero di
sorvoli possibili sulla città»
Naturalmente parla di aerei militari?
«Certo, parlo di aerei militari, del resto c'è una guerra in corso e non
solo in Iraq»
Napoli ha una posizione strategica importante, crede che il governo possa
davvero rassicurare sul passaggio di aerei militari?
«Io chiederò il minor coinvolgimento possibile della città»
Lei ha la possibilità di interdire i voli pericolosi?
«No»
Chi ne ha l'autorità?
«Se vogliamo dircela tutta nemmeno il governo ha l'autorità per farlo: è una
questione molto complessa, tutta da capire e soprattutto da verificare»
Scusi, se non può niente nemmeno il governo come si può agire?
«Diciamo che il governo potrebbe agire in via diplomatica presso le forze
armate. Ma torno a ripetere che per essere più precisa dovrò acquisire nuove
informazioni».
Scriverà quindi al governo?
«Sicuramente mi metterò in contatto al più presto con il ministero della
Difesa. In questi casi è importante acquisire le informazioni corrette.
Naturalmente per me è importante il numero dei sorvoli che dovrà essere il
minore possibile».

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Enrico Marcandalli
ramalkandy at iol.it - http://www.peacelink.it
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