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Costituito il Tavolo permanente di confronto degli Enti locali con le associazioni per il diritto all'acqua
- Subject: Costituito il Tavolo permanente di confronto degli Enti locali con le associazioni per il diritto all'acqua
- From: Forum Mondiale Acqua <ufficiostampa at retelilliput.org>
- Date: Sat, 22 Mar 2003 13:38:37 +0100
1° Forum alternativo dell'acqua Firenze 21-22 Marzo 2003 UFFICIO STAMPA Monica Di Sisto: 335/8426752 - ufficiostampa at cipsi.it Cristiano Lucchi: 339/6675294 - ufficiostampa at retelilliput.org COMUNICATI STAMPA - http://www.cipsi.it/contrattoacqua/forum-acqua/news/index.asp Forum Acqua - Costituito il Tavolo permanente di confronto degli Enti locali con le associazioni per il diritto all'acqua Un appuntamento tra Enti Locali e associazioni durante il prossimo Forum Sociale Europeo di Parigi. E una proposta dei parlamentari d'Europa per un Parlamento mondiale dell'acqua FIRENZE, 21 Marzo - Un Tavolo nazionale permanente di confronto tra Enti locali e movimenti sui servizi d'acqua, per monitorare il fenomeno delle privatizzazioni e garantire il diritto all'acqua per tutti. Inoltre l'impegno preso da Claudio Martini per l'organizzazione un seminario di riflessione sulla gestione dei servizi idrici fra Enti locali e organizzatori del Forum alternativo mondiale dell'acqua, nell'ambito del Forum Sociale Europeo che si terrà a Parigi nel novembre prossimo. Questi i risultati più rilevanti del confronto tra Enti locali e società civile nel corso del 1° Forum Alternativo Mondiale dell'acqua di Firenze. Risultati nazionali, ma anche locali: "La Regione Toscana si impegna per organizzare un seminario di riflessione sulla gestione dei servizi idrici fra la giunta e gli organizzatori del Forum alternativo mondiale dell'acqua". Questa la proposta di Claudio Martini, presidente della Toscana, annunciata nel corso della tavola rotonda "Il ruolo e gli impegni dei poteri locali". La dimostrazione che il dialogo fra enti locali e cittadini, come è più volte stato ribadito nel corso del seminario, è necessario per creare politiche idriche basate sul principio di "acqua come bene comune". Confronto aperto, e molte critiche, rispetto al processo di cogestione pubblica-privata delle risorse idriche attuato in molte regioni italiane, Toscana compresa. "Non auguro a nessuno il cosiddetto 'modello toscano' " ha detto Roberto Renai, consigliere comunale di Pian Castagnaio (Si), descrivendo il funzionamento dell'Ato 4. Un'autorità di ambito dove "è stato detto ai cittadini che devono consumare una maggiore quantità di acqua, - ha spiegato - passando dai 200 litri al giorno a 320, altrimenti la tariffa non può mantenersi bassa e competitiva". "Proprietà pubblica delle risorse idriche significa anche gestione pubblica - ha sottolineato Paolo Cerutti, sindaco del comune lombardo di Magreglio - fuori da questa logica si parla di privatizzazione". E sulla questione la Lombardia si esprimerà entro il 2004, grazie al referendum abrogativo della legge regionale sulla privatizzazione della gestione, approvato grazie all'impegno di 150 comuni della regione (su un totale di 1500). Una lotta trasversale, che nella volontà di mantenere pubblica la gestione dell'acqua, è riuscita ad unire comuni di diverso orientamento politico. Diversa la storia del Trentino illustrata da Roberto Pinter, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento. Una zona, questa, che dopo aver subito le decisioni del governo italiano sulle concessioni e lo sfruttamento delle risorse idriche, senza peraltro vedere alcun profitto, ha ottenuto nel 1999 la Carta di autonomia, che ha concesso alla provincia il demanio idrico. Ai sindaci italiani, ma non solo, è stato invece rivolto un appello dal francese Jacques Perreux, primo cittadino del comune di Marne La Vallée. "Se volete che un altro mondo sia possibile - ha detto - non importate la gestione pubblico-privato francese". E' invece ancora possibile un percorso diverso, vale a dire il passaggio da privato a pubblico. "A Grenoble, dove dopo la scoperta della corruzione della giunta di destra, si è fatto ritorno alla municipalizzazione - ha spiegato Perreux - i costi dell'acqua sono diminuiti del 44%!". Riprendendo gli spunti offerti da Emilio Molinari, presidente del Comitato Italiano Acqua, fra la strada che porta alla mercificazione dell'acqua e quella che chiede di riscrivere la nozione di diritto all'acqua come bene comune, il sindaco di la Marne è stato chiaro riguardo alla sua scelta. Ha infatti proposto direttamente ai servizi pubblici esistenti (pari ancora al 95% in tutto il mondo) di mettersi in rete, "perché con le strutture pubbliche che ancora esistono, - ha detto - possiamo proclamare l'acqua un diritto di tutti, e "liberare" quel 5% di acqua ormai privatizzata". Anche i parlamentari dei Paesi europei presenti al Forum hanno preso l'impegno di sostenere le proposte lanciate dalle associazioni presenti al 1° Forum mondiale dell'acqua, attraverso una Carta di principi in base alla quale costituire un vero e proprio Parlamento Mondiale dell'acqua.
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