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Hdip: Comunicato stampa 19 Marzo 2003, Ramallah Palestina
- Subject: Hdip: Comunicato stampa 19 Marzo 2003, Ramallah Palestina
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy at iol.it>
- Date: Thu, 20 Mar 2003 12:30:49 +0100
Hdip - Health, Development, Information, Policy Institute Ramallah, Palestine Comunicato stampa 19 Marzo 2003 Leader palestinese, afferma che le prossime settimane potrebbero essere le piu’ sanguinose nella storia del conflitto israelo-palestinese. Alla luce dell’imminente attacco americano contro l’Iraq, il direttore dell’Hdip nonche’ esponente di spicco della societa’ civile palestinese Dr. Mustafa' Barghouti lancia un allarme: le prossime settimane potrebbero rivelarsi le piu’ sanguinose nella storia del conflitto israelo-palestinese. Sono elevate le probabilita’ che Israele sfrutti la distrazione dei media per compiere violenze di massa contro i palestinesi nei Territori occupati. “Siamo molto preoccupati che nei prossimi giorni Israele approfittera’ della Guerra per intensificare gli attacchi e perpetrare ulteriori violenze contro il popolo palestinese gia’ sfinito da piu’ di due anni di ripetute uccisioni, chiusure, coprifuoco e da un vero e proprio collasso economico” ha ditto Barghouti parlando alla conferenza stampa tenutasi a Ramallah, in Cisgiordania. Barghouti ha segnalato alcuni indizi allarmanti dell’intenzione da parte di Israele di aumentare il numero delle incursioni contro i civili palestinesi, tra i quali: - le recenti affermazioni da parte israeliana circa il caso di Islam Jibril, autista di ambulanze accusato un anno fa dall’esercito israeliano di aver trasportato armi a bordo di un ambulanza. Sebbene nelle accuse siano numerose le contraddizioni, tante da fare sospettare che le armi siano state sistemate ad arte sull’ambulanza per creare un caso, l’esercito israeliano ha strumentalizzato l’intera vicenda (l’unica nel suo genere mai verificatasi) per giustificare i ripetuti attacchi contro il personale medico durante l’invasione di marzo-aprile dell’anno scorso: c’e’ il pericolo che si cerchi di sfruttare ancora questo caso per coprire ulteriori attacchi contro le ambulanze. - la pretesa da parte dell’esercito di sottostimare le perdite civili durante l’ultima intifada al 18% del totale, in contrasto con una percentuale effettiva dell’85%. Questa falsificazione statistica risponde al tentativo di giustificare l’incremento delle incursioni contro i civili. - l’assassino della pacifista americana Rachel Corrie, un tentativo deliberato di spaventare gli internazionali che si impegnano a proteggere la popolazione e a portare all’attenzione della comunita’ internazionale le violazioni commesse dagli israeliani. - l’ escalation delle incursioni israeliane nella striscia di Gaza, in preparazione di una probabile invasione su larga scala, mentre l’attenzione dei media internazianoli e’ concentrata sulla Guerra in Iraq “L’aumento delle aggressioni e l’intensificarsi dell’occupazione provochera’ un totale collasso dell’economia palestinese” avverte Barghouti. “Imporre altro coprifuoco ad una popolazione gia’ gravemente indebolita da mesi di chiusure e coprifuoco potrebbe condurre ad una catastrofe umanitaria” Secondo dati aggiornati il 30% dei bambini palestinesi soffre attualmente di malnutrizione cronica; il 46% dei malati di cancro non possono accedere alle cure di cui hanno bisogno; lo stesso vale per il 49% dei malati che hanno bisogno della dialisi. Dall’inizio della seconda intifada 2.344 palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani, dai poliziotti o dai coloni. Il 19% dei morti erano bambini. “Se avessimo la popolazione degli Stati Uniti questo significherebbe 180.000 morti e 3.700.000 feriti, cifre veramente impressionanti” dice Barghouti. “Dopo l’esperienza della prima guerra del golfo siamo coscienti del fatto che Israele potra’ ancora una volta imporre coprifuoco totale, 24 ore su 24, agli abitanti della striscia di Gaza e della Cisgiordania per settimane intere mettendo in ginocchio l’economia, i servizi sanitari e il sistema scolastico palestinese- senza pensarci due volte” sostiene Barghouti. “Ci appelliamo alla comunita’ internazionale perche’ non venga permesso ad Israele di compiere tali violazioni al riparo mediatico offerto dalla guerra nel Golfo. Chiediamo protezione per il popolo palestinese e la fine delle violenze contro gli uomini, le donne e i bambini palestinesi”.
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