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La nonviolenza e' in cammino. 530
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 530
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 9 Mar 2003 08:35:59 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 530 del 9 marzo 2003 Sommario di questo numero: 1. Bloccare adesso la macchina bellica 2. Aung San Suu Kyi, se i popoli e le nazioni 3. Verbale della riunione del Movimento Nonviolento del 25-26 gennaio 2003 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento 5. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. BLOCCARE ADESSO LA MACCHINA BELLICA Il tempo e' poco ormai. E occorre che tutti prendano una decisione. E che questa decisione si realizzi. Occorre fermare la guerra adesso. Poiche' la catastrofe della guerra e' a un passo. Una guerra che nelle dichiarate intenzioni dei suoi promotori e' gia' previsto che possa divenire anche nucleare: quindi una guerra che non solo (e sarebbe gia' un crimine immane) provochera' strazi infiniti in un limitato ma gia' assai vasto teatro di operazioni, l'Iraq, a popolazioni innocenti e vittime gia' di oppressioni indicibili; ma una guerra che puo' rapidamente espandersi a livello planetario fino a cancellare la civilta' umana dalla faccia della terra. Essa minaccia l'umanita' intera: come atto terroristico e come fomite di nuovi atti terroristici; come stragismo razzista e vettore di nuovi razzismi e stragi ulteriori; come barbarie e istigazione alla barbarie. Essa minaccia l'intera umanita' di distruzione: questo e' il dato di fatto che nessuna analisi puo' eludere. E questa guerra e' a un passo. Ma essa puo' essere evitata e quindi deve essere evitata. E' necessario evitarla, e quindi si puo' evitarla. * Ciascuno si assuma la propria responsabilita'. La Costituzione della Repubblica Italiana ci chiede di ripudiare la guerra, cioe' di opporci ad essa nel modo piu' nitido ed intransigente. Lo impone alle istituzioni, lo chiede ai cittadini. A questo comando dobbiamo dare adempimento. La Carta delle Nazioni Unite vincola il senso stesso dell'esistenza dell'Onu all'impegno contro la guerra: tutti gli stati che all'Onu aderiscono devono fedelta' a questo principio che apre e fonda l'atto costitutivo dell'Onu ed e' riferimento basilare della "costituzione materiale" del diritto internazionale. Il comune sentimento di umanita', o - se si preferisce - la voce della coscienza, ci impone di lottare per salvare vite umane in pericolo, ci convoca a opporci a tutte le uccisioni, e a fortiori ci esorta e ci obbliga a opporci alla guerra che sempre consiste di uccisioni di massa, e massime a una guerra che minaccia l'intero genere umano. * E dunque alla guerra che si va preparando opporci dobbiamo. E dobbiamo farlo concretamente, operativamente, materialmente. Dobbiamo farlo qui e adesso. Occorre bloccare tutti i trasporti di materiale bellico. Occorre bloccare l'operativita' di tutte le basi militari. Occorre bloccare la produzione di armi. Occorre bloccare la catena di comando dei poteri golpisti e stragisti che la guerra stanno per avviare, che ad essa hanno dato illecita, sciagurata, criminale e criminogena complicita'. Occorre arrestare i criminali che una nuova ed enormemente piu' vasta Hiroshima stanno preparando. Occorre impedire il delitto della guerra. Occorre bloccare la macchina bellica. Occorre paralizzarla, qui e adesso. Occorre farlo con l'azione diretta nonviolenta. Dobbiamo farlo adesso. In nome della legge, in nome dell'umanita': fermiamo tutti i mezzi di trasporto che recano armi alla guerra. In nome della legge, in nome dell'umanita': blocchiamo l'operativita' di tutte le basi militari. In nome della legge, in nome dell'umanita': chiudiamo tutte le fabbriche di armi. In nome della legge, in nome dell'umanita': fermiamo la guerra. Con la nonviolenza. Con l'azione diretta nonviolenta. Prima che sia troppo tardi. 2. MAESTRE. AUNG SAN SUU KYI: SE I POPOLI E LE NAZIONI [Da Aung San Suu Kyi, Libera dalla paura, Sperling & Kupfer, 1996, 1998, p. 252. Aung San Suu Kyi, figlia di Aung San (il leader indipendentista birmano assassinato a 32 anni), e' la leader nonviolenta del movimento democratico in Myanmar (Birmania) ed ha subito dure persecuzioni da parte della dittatura militare; nel 1991 le è stato conferito il premio Nobel per la pace] Se i popoli e le nazioni coltivassero uno spirito generoso che consideri la felicita' degli altri come un maggior contributo alla propria, molti problemi apparentemente insolubili si dimostrerebbero meno ostici. 3. DOCUMENTAZIONE. VERBALE DELLA RIUNIONE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO DEL 25-26 GENNAIO 2003 [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riportiamo il verbale della riunione del comitato di coordinamento tenutasi a Verona il 25-26 gennaio 2003] Presenti: Luciano Capitini, Adriano Moratto, Luca Giusti, Mao Valpiana, Matteo Soccio, Stefano Racca, Piercarlo Racca, Eva Racca, Daniele Lugli, Elena Buccoliero, Massimiliano Pilati, Pasquale Pugliese. Assenti giustificati: Claudia Pallottino, Rocco Pompeo, Angela Dogliotti, Flavia Rizzi, Alberto Trevisan, Filippo Ciardi. Un benvenuto a Andrea Trentini, della Rete Lilliput di Trento e del centro per la pace di Rovereto (e di molto altro...), referente per "Scelgo la nonviolenza" a Trento. * Ordine del giorno: 1. approvazione del verbale precedente; 2. iniziative contro la guerra; 3. percorso delle dieci parole; 4. camminata Assisi-Gubbio; 5. aspettative verso i nonviolenti e campagna "Scelgo la nonviolenza"; 6. Atti del seminario su "Laicita' e nonviolenza"; 7. Miniguida all'uso critico della televisione; 8. Bilancio consuntivo del Movimento Nonviolento; 9. Questionario iscritti al Movimento Nonviolento; 10. Movimento Nonviolento e Lilliput, Tavola Pace, Tavolo Intercampagne; 11. Iscrizioni al Movimento Nonviolento e abbonamenti ad "Azione nonviolenta"; 12. Nuovo depliant del Movimento Nonviolento; 13. War Resisters' International; 14. Salone dell'editoria della pace; 15. Seminario su "Politica e nonviolenza"; 16. Tv e informazione; 17. Servizio Civile Volontario al Movimento Nonviolento; 18. Nuovo sito del Movimento Nonviolento. * Discussione 1. approvazione del verbale precedente Il verbale e' approvato, gli impegni presi in novembre sono stati assolti. * 2. iniziative contro la guerra Daniele: dove siamo e come possiamo, tentiamo di portare un contributo di una qualche utilita' e specificita'. Dove c'e' presenza del Movimento Nonviolento, in Lilliput o nelle iniziative che vengono prese, si sente un taglio attento a evidenziare che l'esser contro le guerre e' questione di tutti i giorni e non solo dell'emergenza, cogliere i legami profondi tra la guerra e il quotidiano, e come e' costruita questa societa'. In nessun modo un atteggiamento fermo nei confronti della guerra vuol dire giustificare un regime come quello irakeno. Mi sembra una sottolineatura inutile dover sottolineare ogni volta "Contro la guerra e contro il terrorismo" - ci rivolgiamo agli Usa perche' rappresentano la parte ricca del mondo di cui anche noi facciamo parte e con loro abbiamo una possibilita' di interlocuzione, purtroppo non ce l'abbiamo con l'Irak - ma forse e' necessario ribadirlo oggi, che si e' abituati a tagliare le cose con colpi d'accetta, cosi' come su Israele e Palestina bisogna forse ribadire "per Israele e per la Palestina". Se noi riusciamo a dare un contributo contro la guerra e' quello di portare un elemento di qualita' alle iniziative che facciamo noi insieme ad altri, dando un respiro piu' ampio a quello che viene per esempio dal mondo cattolico. L'altra cosa e' diffondere le biciclettate e il collegamento forte tra questa guerra e la questione del petrolio, al di la' di tutte le contraddizioni anche con il modo di vita europeo, ma la questione e' il controllo delle forme energetiche e l'insostenibilita'. C'e' il rischio di continue proposte, non credo si possa trovare una soluzione generale: giro il bottone e fermo la guerra. Possiamo dare due indirizzi: uno, come diceva Luciano in una mail, se Berlusconi - per motivi che non esploriamo - rimette in discussione la partecipazione dell'Italia alla guerra, dobbiamo porre anche in Lilliput e anche tra gli altri movimenti la questione di parlare a chi e' incerto, di valorizzare le incertezze anche in uno schieramento di destra. Da soli riusciamo a fare abbastanza poco, ma promuoviamo anche in Lilliput una spinta perche' questo ci sia. L'altra cosa e' mantenere, anche con la WRI, il collegamento con quello che succede in America o in Inghilterra mettendo in risalto, amplificando le voci contrarie alla guerra. Galtung ha scritto che ci sono in Irak mille americani che sono la' per fare gli scudi umani, la notizia andrebbe verificata, ma puo' essere decisivo riprenderla e tenere in piedi gli elementi di fondo della proposta nonviolenta, non per arrogarci un ruolo, ma perche' un momento di sensibilizzazione non porti verso il far la guerra agli americani, bensi' alla valorizzazione di quello che resiste in America, dando una mano a quello che avviene la', con iniziative assieme. Altra cosa, i deputati che si erano gia' pronunciati contrari alla guerra preventiva: possiamo proporre loro, magari tramite Lilliput, di assumere la proposta di legge per l'attuazione dell'art. 11 della Costituzione, perche' siano loro a dare degli strumenti concreti alla traduzione di questo articolo di legge. Questa e' una cosa che varrebbe la pena di fare, se non e' interessata Lilliput, anche da soli. In questo senso anche la scelta dell'esercito di mestiere puo' essere accettabile, come nocciolo di polizia internazionale, quando diciamo che l'esercito si muove solo su indicazione dell'Onu. (Non voglio parlare di cose che non ci sono, visto che l'agenzia Onu per i diritti umani e' stata affidata alla Libia, che ha un discredito ben noto su questa materia). Luca: La raccolta di firme per la proposta di legge quadro che dia attuazione all'art. 11 ora si chiama "Ferma la guerra firma la pace", non e' ancora partita. Pasquale: la campagna e' stata assunta da Lilliput, il coordinatore della campagna e' Massimiliano. Ogni nodo pero' e' autonomo. Se come Movimento Nonviolento siamo in grado di farlo a livello locale, facciamolo, non aspettiamo la Rete di Lilliput. Anzi, se noi preparassimo la lettera ai deputati, e' piu' facile che la Rete di Lilliput la faccia propria. Daniele: Allora facciamolo noi, pero' contattando direttamente i giuristi che hanno preparato il testo, per dare rapidita'. Decisione: Daniele prepara una bozza di lettera per Zolo in cui gli si chiede di presentare la legge in Parlamento attraverso i parlamentari. Pasquale: c'e' da tenere in considerazione l'iniziativa del boicottaggio selettivo delle pompe di benzina, che secondo me va nella direzione giusta. Anche il gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza di Lilliput l'ha accolta, e credo che come Movimento Nonviolento potremmo, non so se aderire, ma accogliere nel senso di dare visibilita'. Viene da associazioni che conosciamo essere serie, ha prospettiva, non riguarda solo questa guerra ma altre che potranno esserci... Verifichiamo le possibilita' che abbiamo, se solo pubblicarla su "Azione nonviolenta" o assumerla piu' direttamente. Poi c'e' la manifestazione di Roma del 15 febbraio. In Lilliput ci siamo confrontati sulle modalita' di manifestazione, parlando anche dell'inadeguatezza del corteo. In questo caso pero', in via eccezionale, potremmo chiederci se non valga la pena dare una prova di forza e portare a Roma un milione di persone. Tra l'altro lo stesso accadra' in contemporanea nelle altre capitali europee. Ultima cosa, in tutte le serate delle parole, alle biciclettate, in tutte le occasioni, presentiamo la campagna "Scelgo la nonviolenza", perche' poi la biciclettata finisce ma la campagna rimane. Luca: e se mandassimo alle Prefetture il modulo di "Scelgo la nonviolenza", per fermare un po' questa proliferazione di campagne? Mao: l'iniziativa del 15 febbraio e' della Tavola per la pace e di altri. Ci hanno chiesto di aderire. E in piu', siamo capaci di andarci insieme, di portare le bandiere, la rivista? Noi possiamo spedire in anticipo il materiale a Roma, poi ritirarlo arrivati li' e distribuirlo lungo il corteo. Decisione: aderire come Movimento Nonviolento all'iniziativa del 15 febbraio. Piercarlo: a Torino, da ottobre, un'ora alla settimana facciamo un'ora di silenzio. Siamo partiti in sordina, sotto Natale il numero calava, ora e' da gennaio che siamo aumentati, una ventina di persone. Ci mettiamo in piazza Castello e siamo molto visibili. Quattro, cinque, sei bandiere con l'asta e noi con i cartelli che fanno riferimento all'articolo 11. L'impatto con la gente e' buono, e siccome c'e' scritto sul volantino che la gente puo' fermarsi a manifestare con noi, abbiamo visto che diverse persone - una volta una classe di studenti spagnoli - si sono fermate con noi. Questo, con la campagna "Scelgo la nonviolenza" che sta prendendo piede e le bandiere della nonviolenza anche attraverso le parrocchie. Nel frattempo arrivano telefonicamente tante richieste per tenere degli incontri. La fiaccolata del 10 dicembre a Torino e' andata benissimo, c'erano forse 7-8.000 persone, meglio di ogni previsione, perche' non c'erano volantini in giro, propaganda... Adriano: a Brescia uguale, per la fiaccolata. Rispetto al dire "No alla guerra, no al terrorismo", si puo' evidenziare bene che la guerra e' terrorista, perche' crea terrore, quindi e' importante ribadire che dire no alla guerra e' dire no al terrorismo scientificamente organizzato. Luca: per il collegamento con gli americani se ne e' occupato un po' Gualtiero di Bologna che ha pubblicato un elenco di siti e di indirizzi e-mail, forse e' una cosa interessante e da riprendere. Siccome Lisa Clark e' in America, questo lavoro e' stato fatto veramente alla carlona, forse qui abbiamo delle conoscenze per poterlo fare un po' meglio. E' un lavoro incompleto e riguarda solo college e consigli comunali, non ci sono le associazioni (solo i siti, non gli indirizzi). Sul nesso petrolio-guerra vorrei chiedere se puntare solo sulle biciclettate o affiancare altre iniziative, come il boicottaggio selettivo delle pompe di benzina e il discorso dell'idrogeno, che sta venendo avanti nel gruppo di lavoro tematico sull'impronta ecologica e sociale (nella Rete di Lilliput). Se si decide di fare cosi' in questo numero c'e' l'azione sulla biciclettata, nel prossimo sarebbe sul boicottaggio fatto da Greenpeace in tutti i distributori di benzina del Lussemburgo per un giorno, perche' erano tutti della stessa multinazionale (Esso) coinvolta nella guerra, con magari un'altra pagina curata da Pasquale o da Filippo su tutte le iniziative che stanno nascendo sul nesso guerra-petrolio. Pasquale: piuttosto pensare piu' avanti ad un numero di "Azione nonviolenta" che indaghi questo tema. Mao: quando siamo pronti, con un articolo teorico di Nanni, una panoramica sulle cose in corso... Potrebbe essere il numero di aprile. Luca: per Roma io avevo proposto di raccogliere il tipo di lavoro che abbiamo fatto a Firenze dove, al di la' della presenza della Cgil, si era cominciato a collegare il corteo alla citta' per andare oltre l'ostacolo che vediamo sempre, di separazione tra i manifestanti e la citta'. Quello che avevo proposto a Lilliput - ed e' stato apprezzato ma non accolto perche' c'era Porto Alegre di mezzo - era di coinvolgere i quartieri e la citta' attraversata dal corteo, quindi fare prima della marcia dei momenti di incontro. Mao: non c'e' tempo. Per come e' impostata, contera' il numero e in quali altre capitali ci sara'. Luciano: questa volta a Roma c'e' piu' rischio di deviazioni e di violenza che non a Firenze, perche' non c'e' la preparazione, non c'e' lo scrupolo, non sei in Toscana... Decisione: potranno essere a Roma Mao, Luca, Piercarlo. Daniele e Pasquale confermeranno. Luca contattera' Flavia per chiederle di scrivere alla WRI chiedendo informazioni. Daniele: possiamo stimolare contatti tra consigli comunali italiani e americani, cioe' collegamenti tra istituzioni, del tipo che Ferrara scrive a Chicago chiedendo di ... Piercarlo: il boicottaggio selettivo delle pompe di benzina e' partito ufficialmente? Pasquale: si', inizialmente con le americane e le inglesi. Shell, Esso e IP sono le prime tre proposte per il boicottaggio, stanti le indicazioni dei loro governi, di fare la guerra comunque indipendentemente dai risultati delle ispezioni. Luca: sull'art. 11 in fondo al documento di Emergency si dice di spingere sui consigli comunali o sulle universita' perche' si pronuncino a favore dell'art. 11. Pasquale: alla campagna sulle bandiere della pace e' legata la proposta di deliberazioni locali contro la guerra. * 3. percorso delle dieci parole A Torino hanno cominciato dalla terza parola, erano 5 o 6. A Ferrara, in pochi, ci stiamo preparando ogni mese, tra le 2 e le 8 persone. A Verona ci sono una trentina di persone che si incontrano, alla redazione arrivano richieste di arretrati, le bibliografie di Matteo piacciono molto. Altre riviste hanno pubblicato l'elenco delle 10 parole. A Reggio Emilia si fanno iniziative differenziate a seconda della parola, alla lettura di testi sull'amore c'erano una ventina di persone, per la parola "festa" si sta organizzando una festa e speriamo di incrociare altri. Certo, c'e' uno sforzo organizzativo in piu', ma l'idea e' buona perche' si avvicinano persone ogni volta diverse. * 4. cammino Assisi-Gubbio Mao: Marco Baleani di Gubbio, verde e nonviolento, ci ha contattati, lo abbiamo incontrato a Firenze. Lui e il suo gruppo sono a nostra disposizione per sostenere la nostra organizzativa e aveva chiesto di intervenire a questa riunione, ma non ce l'ha fatta per motivi familiari. Ci aspetta per fare il percorso. Lui l'ha appena fatto, solo a Valfabbrica c'e' la possibilita' di una sosta intermedia, quindi e' da studiare. Per l'iniziativa, sarebbe bellissimo farla al teatro romano, appena fuori Gubbio, con un'impostazione tipo festa. La' accanto c'e' anche il parcheggio dei pullman. Dobbiamo decidere quando fare il sopralluogo. Se si e' in un certo numero c'e' il problema di avere dei bagni chimici. Con una sola sosta programmata bisogna vedere se si puo' organizzare una seconda pausa, magari chiedendo aiuto allo scoutismo umbro. Daniele ribadisce un'impostazione tipo campo estivo, solo in 4 giorni anziche' in una settimana, con un tempo per camminare, conoscersi e discutere. Promuoviamo il cammino tra i campi estivi, nei numeri di "Azione nonviolenta" di aprile-maggio, a iscrizione fino a 70 persone, che si conclude con una manifestazione finale ampia. Non possiamo essere 200 persone, non riusciamo ad organizzarla. L'incontro e' ad Assisi (Santa Maria degli Angeli) la sera del mercoledi' 3 settembre, si cammina dal 4 al 6, il convegno e' la mattina del 7 (domenica). Decisione: fare un sopralluogo a Gubbio in febbraio o marzo per concordare alcuni aspetti organizzativi (bagni, Gubbio, convegno...) e poi andare intorno al ponte del primo maggio a fare il sentiero. * 5. Aspettative verso i nonviolenti e campagna "Scelgo la nonviolenza" Luciano: sento crescente l'attesa verso i nonviolenti di essere piu' presenti, di dare di piu', alcuni con un tono molto fraterno, altri un po' seccati, come se volessimo tenerci le cose per noi. Questa richiesta esiste, tutti sembrano piu' disponibili, credo sia un momento in cui battere il ferro finche' e' caldo. Sulla questione del rapporto con i nonviolenti segnalo alcune cose, la prima e' la presenza di 10 associazioni nonviolente in Abruzzo. La seconda cosa, Carlo Schenone mi ha risposto dopo che io gli ho fatto i complimenti per la sua azione ad Amadeus, ed era contento perche' sono stato - diceva - l'unico nonviolento a scrivergli. Nella lettera si rammaricava perche' a Genova e' isolato. Esistono tra i nonviolenti delle grosse incomprensioni, noi dovremmo metterci nell'idea di recuperare, di ricucire. Non sono dissapori che riguardano noi, ma amici nostri, persone care. La campagna "Scelgo la nonviolenza" puo' essere un'arma per ricompattare molto, perche' abbiamo bisogno di andare, di discutere, di avere referenti in tutti i paesi e le citta', ed e' proprio facendo le cose insieme che si fa unita', non discutendo. Quindi il Mir, Beati i Costruttori di Pace, Pax Christi... Noi abbiamo bisogno di coinvolgere tutti i gruppi e le associazioni nella campagna per raccogliere un grosso numero di adesioni, sia formali, sia di lavoro. Il Movimento Nonviolento puo' prendersi il compito di formulare lettere di proposta o di avvicinamento? Ad esempio per la Caritas, che stava maturando l'adesione, abbiamo procrastinato fino a questo coordinamento perche' la Caritas si attende una lettera di invito ad aderire, formale da parte nostra. Questo, capite, sarebbe un grosso passaggio sia politico, sia fattuale. Chi scrive? La seconda richiesta e' di attivarci tutti, seriamente, su questa campagna. Iniziera' un elenco di referenti nelle citta' con i quali lavorare nel tempo. Decisione: il Movimento Nonviolento delega Luciano Capitini a scrivere lettere per la diffusione della campagna. Luciano scrive la lettera e la propone al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza di Lilliput chiedendo se ci sono contrarieta'. Poi non ci saranno, e la lettera parte. Luca: sempre a Vico Equense e' emersa la sinergia tra la campagna delle bandiere della pace e quella "Scelgo la nonviolenza". Nicoletta Landi, del gruppo referente per la campagna delle bandiere, ha pensato che "Scelgo la nonviolenza" puo' essere una prospettiva per "Pace da tutti i balconi". Non l'ha ancora proposto al gruppo, forse cerca un aggancio da parte nostra. Decisione: abbiniamo le due cose, come segni di testimonianza a livelli diversi. Si puo' suggerire che dove si vendono le bandiere si diffondano i moduli "Scelgo la nonviolenza". Da parte nostra segnaliamo "Pace tra tutti i balconi" sul modulo di "Scelgo la nonviolenza", che verra' ristampato e rinnovato, e indichiamo anche le bandiere della nonviolenza, con gli indirizzi dove reperirle. * 6. Atti del seminario su "Laicita' e nonviolenza" Matteo: ho concluso al 15 gennaio la raccolta del materiale, e' buono, e' un libro. In qualche caso ho fatto addirittura riscrivere l'intervento ottenendo qualche miglioramento. Nell'insieme il libro puo' offrire qualche spunto di riflessione. E' intorno alle 120 pagine, approssimativamente. Nel sommario provvisorio ci sono 12 interventi, cioe' 12 capitoli. E' il momento di cercare l'editore. Avevamo pensato ad un editore abbastanza conosciuto, che abbia diffusione. L'alternativa e' stampare in tipografia come Movimento Nonviolento. Luciano: se lo stampiamo in proprio e lo distribuiamo gratuitamente possiamo far apparire la scritta "Edizione dell'Associazione Amici di Aldo Capitini e Movimento Nonviolento"; in quel caso la Provincia di Perugia potrebbe dare un contributo a copertura parziale o forse anche totale delle spese di pubblicazione. Se il libro viene venduto in libreria, la Provincia non da' niente. Se ci interessa di piu' entrare nelle librerie, apparire nei cataloghi librari ecc., e' una buona cosa ma non ci sono i finanziamenti. Matteo: dovremmo fare due cose: chiedere un preventivo a delle tipografie e nel contempo contattare degli editori, se non grandi, editori seri che hanno una loro fisionomia culturale. Qui a Verona c'e' l'editore Gabrielli che ha gia' pubblicato cose di questo genere ed e' amico di Mao, propongo di parlare con lui per sentire se e' interessato. C'e' il problema che stampare con un editore richiede tempi molto piu' lunghi. Decisione: sondare tutte le strade per decidere quella piu' conveniente sotto i diversi aspetti: preventivi tipografici li raccolgono Mao, Luciano e Matteo; Mao e Matteo andranno dall'editore Gabrielli. * 7. Miniguida all'uso critico della televisione Matteo: nonostante l'invito ad inviarmi materiale diffuso in tre coordinamenti, non ho ricevuto quasi niente. Vi mandero' un questionario, perche' con stimoli precisi forse sara' piu' facile rispondere. Secondariamente io ci sto lavorando, ma sono solo il curatore. Dovrebbe essere un testo che fa iniziativa politica, quindi cerchero' di comporre una bozza, raccogliero' da voi altre indicazioni, e poi ne discuteremo insieme. Pasquale: pare stia partendo una campagna di boicottaggio del pagamento del canone. Stamattina ho letto un articolo di Pancho Pardi sul degrado della televisione che dice, visto che la cosa parte dal basso, forse e' opportuno costruire una campagna. Mao: Piergiorgio Acquistapace ha scritto una lettera garbata dove dice che non paghera' il canone, perche', e a chi versera' i fondi corrispondenti. Un'altra iniziativa e' quella del condono preventivo, cioe' anziche' pagare il canone paghi il condono. * 8. Bilancio consuntivo del Movimento Nonviolento (v. allegato - che qui non riportiamo -) Decisione: per il 2003 si uniscono le casse tra Movimento Nonviolento e "Azione nonviolenta", per semplificare la redazione del bilancio. A fine anno si distingueranno comunque le spese e i ricavi imputati alla rivista o alla vita dell'associazione. Nell'assenza di un tesoriere nominato dal congresso, si conferma come tesoriere ad interim Mao, che ringraziamo per il prezioso lavoro. Si conferma l'invito a sostenere economicamente la segreteria. Quest'anno aumenteranno considerevolmente le spese di legatoria, perche' l'etichettatura e la confezione deve essere automatizzata. * 9. Questionario iscritti al Movimento Nonviolento Sono arrivati una trentina di questionari, ma stanno ancora arrivando ed e' presto per un consuntivo. Per ora quasi tutti reputano che il Movimento Nonviolentodebba essere piu' attento alla sua presenza nel movimento. Decisione: Luca e Luciano, separatamente, faranno una elaborazione del questionario da presentare al prossimo coordinamento. Si invita intanto chi non l'abbia ancora fatto a rispondere al questionario, presente anche sul sito del Movimento Nonviolento nella sezione "Vita del movimento". * 10. Movimento Nonviolento e Lilliput, Tavola della pace, Tavolo intercampagne Massi: All'ultima assemblea di Marina di Massa la Rete aveva scelto di staccarsi dal Tavolo Intercampagne, ma ora si ha l'intenzione di rimetterlo in gioco come una sorta di "consiglio dei grandi saggi". Successivamente saremo in grado di decidere se entrare o meno nel Tavolo All'assemblea di Vico Equense sono state scelte le campagne. C'e' stata una organizzazione un po' caotica che ha affaticato i lavori. Per quanto riguarda il gruppop di lavoro tematico sulla nonviolenza, che poi si e' incontrato a Firenze, si sono ribadite le campagne, tra cui "Scelgo la nonviolenza", e l'indicazione ad avere un referente per ciascuna di esse. Nel caso di "Scelgo la nonviolenza" il referente e' ora, ufficialmente, Luciano Capitini. In molti nodi si sente l'esigenza a lavorare sul nesso guerra-petrolio (campagna di boicottaggio selettivo, biciclettate nonviolente...), un dato abbastanza interessante. Anche la coalizione delle donne contro la guerra sta promuovendo una campagna non ancora ben definita, per fare pressione affinche' l'Europa abbia un peso politico piu' forte. La raccolta di firme per la proposta di legge sull'art. 11 e' partita e dovrebbe concludersi rapidamente, data la forte capacita' di mobilitazione di Emergency. "Fuori l'Italia dalla guerra" e' praticamente sospesa, Lilliput non sta lavorando su questo. Per il 15 febbraio la Rete ha invitato tutti i nodi ad organizzare continue presenze in piazza nelle citta', nel percorso di preparazione al 15 febbraio, per coinvolgere la gente. C'e' una richiesta, che puo' interessare anche il Movimento Nonviolento, di un momento di raccordo tra le associazioni nonviolente storiche, per coordinare gli impegni. Piercarlo: Attraverso la rete telematica c'e' un fiorire di iniziative, ma lanciare troppe idee significa che nessuna di queste incide. Che senso ha telefonare alle Prefetture quando c'e' la campagna "Scelgo la nonviolenza"? altra cosa e' che si propongano cose davvero nuove, come le biciclettate o l'ora di silenzio. Daniele: se Lilliput convoca una riunione, con un tema e un ordine del giorno, il Movimento Nonviolento sara' sicuramente presente. Adriano: e' una buona proposta di Lilliput, visto che la rete nasce proprio come coordinamento di iniziative. Andrea: potrebbe essere anche una occasione per raccogliere nuove adesioni importanti alla campagna "Scelgo la nonviolenza". Pasquale: riprendo il tema del nostro rapporto con la Rete. Credo che la proposta di affrontare questo punto nasca da una sbagliata sovrapposizione tra la Rete e il Tavolo Intercampagne, che sono invece due soggetti diversi. Rispetto a Lilliput tento una riflessione per dire quale puo' essere ora, secondo me, il nostro ruolo. Lilliput e' secondo me in una fase difficile, perche' c'e' il rischio di uno scollamento tra alcuni luoghi della Rete Lilliput, proiettati per forza di cose su dimensioni nazionali, internazionali, intercontinentali, quindi persone che viaggiano e tengono contatti, e hanno necessita' di velocita' nei tempi e nelle scadenze, il resto della Rete che viene trainato su questo ritmo e in gran parte non sa di essere trainata, perche' i nodi locali di fatto sono molto estranei. Ci sono altri luoghi, tra questi il gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza, che continua una elaborazione piu' profonda, con campagne di lungo profilo, e tentano di tenere presente anche l'esperienza dei movimenti. Non a caso noi siamo tutti inseriti nel gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza, perche' tiene in considerazione l'apporto che tutti possono dare. Ci stiamo avvicinando alla terza assemblea di Marina di Massa, dove sicuramente questo discorso verra' fuori. Il rischio e' quello che Lilliput diventi autonoma e diventi una cosa nuova e diversa rispetto alla rete. Che cessi di essere Rete e diventi un'altra cosa. Io credo che dobbiamo mettere tutta la nostra forza culturale e politica, a livello locale o nazionale, la' dove siamo, perche' la Rete resti tale, reticolare e nonviolenta, capace di collegare chi fa cose diverse a livello locale. Se deve diventare un soggetto politico istituzionale, necessariamente si trasformera' in una organizzazione piramidale e verticistica. Questo credo sia il nodo politico fondamentale, e su questo possiamo spenderci, se a noi sta a cuore che la Rete Lilliput ci sia, e sia questo. Sono contento perche' il gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza, che ha una buona importanza strategica, e' su questo indirizzo. Se riuscira' a non farsi schiacciare sul tema "come fermare la guerra" e ad elaborare una proposta per la Rete, potra' avere un ruolo. La necessita' di convocare le associazioni nonviolente significa che la Rete ha gia' perso il suo ruolo di rete, perche' proprio dentro al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza dovrebbe esserci il coordinamento tra le associazioni. Se questa esigenza c'e', vuol dire che li' il coordinamento non avviene. A Marina di Massa (in maggio) e' in ballo proprio questo: che cosa sara' la Rete Lilliput nel futuro? Luca: mi ricordo che all'ultimo congresso del Movimento Nonviolento avevamo fatto il discorso sulla responsabilita' e il ruolo da svolgere nella Rete di Lilliput. Ho l'impressione che ora la responsabilita' sia questa, e questa riflessione va messa su carta prima di Marina di Massa in modo che si possa avere una risposta, come gruppo di lavoro tematico, dalla rete. Massi: Marina di Massa sara' fondamentale per la Rete e il suo futuro perche' c'e' una forte pressione da parte di alcuni nodi e da alcuni personaggi che hanno una certa influenza, perche' vogliono che Lilliput diventi un soggetto politico. Vorrebbero per esempio che noi del sub-nodo ci esponessimo molto di piu', cosa su cui io non concordo. Dovremo lavorare tantissimo da qui a Marina di Massa perche' su questo si gioca il futuro della Rete. Nel sub-nodo ci sono forti tensioni, due persone sono uscite. Io credo in una Rete di Lilliput che rimanga reticolare, pero' ho un ruolo formale e continuo a subire pressioni in senso contrario. Se passa una linea diversa, come Movimento Nonviolento dovremo ripensare il nostro stare in Lilliput. D'altro canto stiamo ottenendo buoni risultati, la formazione ai Gruppi di azione nonviolenta e' partita in molti nodi... Luciano: si possono scegliere due strade: creare un movimento forte sul territorio, localmente, per creare qualcosa che, pur rielaborato a livello nazionale, dai nodi trae linfa. La seconda strada e' rivolgersi ai soggetti politici tradizionali per presentare un pacchetto gia' formato e chiedere posizioni influenti. Dicendo sicuramente che questi ruoli vengono assunti per dare un servizio, portare avanti alcuni obiettivi... cose che conosciamo gia'. Mao: parlo soprattutto da osservatore, concordo con Pasquale e riconosco i segnali negativi gia' evidenziati da voi, che mi pare di avere gia' visto nei Comitati per la pace e poi nei Verdi. I Beati sono nati sostanzialmente con gli stessi scopi della Rete e all'inizio hanno funzionato come contenitore in cui si stava bene, pur nella diversita', si avevano obiettivi comuni e si sono fatte delle bellissime cose. Ad un certo punto qualcuno ha deciso una maggiore organizzazione e i Beati sono diventati una delle tante sigle, con una sua struttura particolare... Va bene, ma non risponde piu' all'esigenza di coordinamento. In questi anni e' nata la Rete, perche' questa esigenza c'e' ancora, ma si rischia di ripercorrere le stesse tappe. C'e' da capire se serve fare muro contro muro per contrastare un processo che alla fine emerge sempre, perche' sono i processi cattivi quelli che vincono... Mi pongo il problema di come comportarci, capire dove porre le energie, se c'e' un margine, quali sono i momenti centrali, dove si gioca la cosa... Anche localmente e' evidente: c'e' un gruppetto di dirigenti che si sentono identificati in una nuova associazione che chiamano Lilliput. Per me la Rete, se funziona, e' un servizio alle associazioni, quindi dal basso. Ma quando non e' piu' una rete di servizio ma una rete di potere, con i suoi rappresentanti, i suoi dirigenti, che si automoltiplicano, sei gia' in un processo che non e' piu' rete di servizio ma rete di potere. Questo purtroppo avviene anche localmente, in piccolo. Vuol dire che la percezione esterna, anche locale, inizia a essere quella della Rete come nuova associazione. Per noi si tratta di capire qual e' il miglior contributo. Secondo me, da una parte il contributo che si sta gia' dando al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza, dall'altra il rafforzamento del Movimento Nonviolento in termini non organizzativi ma di contenuto, di elaborazione, perche' questo venga portato in Lilliput tramite chi ne e' responsabile. L'altra questione da affrontare, che pero' in Lilliput mi sembra vacillare, e' la questione organizzativa che nei movimenti, nei gruppi, ha un suo peso. Mi pare che a livello locale, e temo anche a livello nazionale, si rischi una sorta di delirio organizzativo, con un moltiplicarsi di riunioni, di discussioni... E questo e' devastante anche sul piano personale, perche' dopo due anni di riunioni assemblee sub-nodi, uno schiatta! I movimenti crescono per obiettivi chiari. C'e' l'obiettivo del 15 febbraio? Si lavora serenamente, tranquillamente, insieme, perche' la manifestazione di Roma sia un fatto politico utile al paese. Tutto il resto cade. Il compito del gruppo di lavoro tematico dovrebbe essere solo far capire questo. Ne abbiamo anche troppe di cose da fare, bisogna solo sfoltire. Luciano: su questo tema non possiamo rimanere neutrali e dobbiamo dare un segnale. Il difficile e' che non sappiamo bene come darlo e a chi darlo. Avevo pensato inizialmente a una lettera al Tavolo Intercampagne, ma non era l'idea giusta. Anche una lettera del Movimento Nonviolento al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza non e' il percorso da seguire. Puo' dirsi che il luogo sia Agora', la nuova mailing list, in ogni caso dobbiamo porre ora il nostro peso sul piatto della bilancia, non possiamo aspettare l'assemblea di Marina di Massa. Chiedo di esprimerci, di pesare, ma chiedo anche come. Massimiliano: si potrebbe ipotizzare una lettera del Movimento Nonviolento a tutti i luoghi della Rete, indistintamente. Luca: bisogna mettere per iscritto al piu' presto quello che diciamo, non come lettera. Per iscritto perche' intanto si chiarisca bene, denunciando anche in maniera esplicita questi processi, e soprattutto con un po' di storia. Il fatto per esempio di poter raccontare queste dinamiche mostrando che non sono nuove, cosa che molti credono, e' un contributo che possiamo dare. Agora' nasce da un conflitto tra persone che hanno un ruolo istituzionale all'interno della Rete e non credo sia il luogo giusto. Un'ipotesi e' quella di collegarsi a quelle che a Vico sono state definite come metodologie - i Gruppi di azione nonviolenta, i Gruppi di acquisto solidale... Pasquale: non credo tocchi al Movimento Nonviolento esporsi in questa cosa. Gli amici della nonviolenza possono dare un contributo ai processi che ci interessano standoci dentro, e indirizzandoli per quello che e' nelle loro possibilita'. Dentro al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza per fortuna questa linea e' abbastanza condivisa. La formazione dei nodi locali sulla nonviolenza, per i Gruppi di azione nonviolenta, e' una buona risorsa, io per es. sono stato chiamato in diverse citta' e ogni volta ribadisco che la nonviolenza funziona se parte dal basso, facendo politica tra la gente. Se documento ci deve essere, sia magari il gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza a proporlo, magari nell'incontro di due giorni che precede Marina di Massa. Massi: perche' le cose avvengano bisogna pero' che qualcuno le faccia. Daniele: tento una sintesi. Abbiamo fatto benissimo a impegnarci nei nodi e nella Rete perche' gli elementi di interesse c'erano e ci sono, e chi ci ha lavorato di piu' ha fatto un ottimo lavoro, per la Rete e per una crescita personale che indubbiamente c'e' stata. Io anche nel nodo di Ferrara avverto una stanchezza perche' l'effetto moltiplicatore, l'idea che fare assieme cose di cui sei convinto e' cosa buona, sta cominciando a scemare. Sento che c'e' bisogno di dare un contributo dicendo che certo la Rete e' un soggetto politico, ma se e' un soggetto politico altro, non un altro soggetto politico, come i girotondini e cosi' via. Se ci sono delle potenzialita', e ancora mi pare ci siano, vanno viste fino in fondo. Credo che serva davvero un documento scritto, con un richiamo alle radici della Rete, la sua storia e l'evoluzione possibile, intrecciando per quanto possibile un discorso con le persone che stanno percorrendo altre strade. Io credo poco alle assemblee in cui si presentano mozioni contrapposte, perche' o si e' riusciti prima ad avviare un percorso, oppure chi vorra' seguire altri obiettivi lo fara'. Si tratta di capire anche con Zanotelli su cos'e' che si deve puntare davvero, e Zanotelli e' capace di rifletterci se messo davanti ad un quadro chiaro. Capisco la sua esigenza di contare, di incidere, ma di sigle ce ne sono gia' tante. Un testo di base sarebbe opportuno e anche abbastanza presto, che uscisse possibilmente dal gruppo di lavoro tematico e che potesse influenzare se possibile anche gli altri luoghi, credo ci siano possibilita' di dialogo con gli altri gruppi di lavoro tematici. Luca: secondo me puo' essere utile un lavoro personale di contatti con Zanotelli, Gesualdi... 11. Iscrizioni al Movimento Nonviolento e abbonamenti ad "Azione nonviolenta". Risposta di Asso Botteghe rispetto alla diffusione di "Azione nonviolenta" Mao: Senza nessuna campagna abbiamo gia' un'ottantina di iscritti. (L'anno scorso erano complessivamente circa 200). Resta l'annoso problema degli abbonamenti ad "Azione nonviolenta". L'obiettivo deve essere l'aumento degli abbonati, dovremmo arrivare ai 2.000, lo diciamo da anni, almeno ai 1.500 abbonamenti veri. Questo pero' succede solo se abbiamo una campagna, una strategia, in cui non solo i membri del coordinamento ma anche i gruppi fanno una campagna abbonamenti. Puo' essere il depliant, la lettera... Massimiliano ha mandato un richiamo nelle liste di Lilliput e ha sortito qualche effetto. Chi fa formazione, tiene incontri, distribuisce bandiere, porti sempre con se' qualche copia promozionale. Anche se i quotidiani locali dicessero in qualche modo che c'e' "Azione nonviolenta"... Perche' il largo pubblico non sa nemmeno che esistiamo. Massi: stavamo ragionando di mettere sul sito un link alle associazioni che hanno delle riviste per proporle come approfondimenti per i lillipuziani che si occupano di nonviolenza. Andrea: Sono uno dei redattori di Unimondo, stiamo rinnovando il sito, ci sara' uno spazio dedicato alle riviste e, oltre a riutilizzare dei contenuti di "Azione nonviolenta", che indirettamente la pubblicizza, presenteremo in specifico la testata. Mao: proponiamo anche presentazioni della rivista, presso librerie, feste de "l'Unita'" o di "Liberazione"... Pasquale: come Movimento Nonviolento avevamo scritto a Donata di Asso Botteghe, una delle associazioni nazionali delle botteghe di commercio equo e solidale che ha sede a Reggio Emilia. All'interno dell'associazione ne hanno parlato e sono favorevoli alla diffusione, per la quale possono inviare una sollecitazione. Ci chiedono un messaggio chiaro da spedire a tutte le botteghe dove dire: - questioni organizzative: quante copie, in che forma... - la mail a cui rivolgersi per contatti; - in breve, una precisazione sui motivi di questa distribuzione. Ci chiedono poi: ci date un riscontro sugli esiti? Se avrete un buon aumento degli abbonamenti ci date un contributo, anche una sola volta? Infine, la campagna "Scelgo la nonviolenza" verra' presentata nella bottega di Reggio Emilia e di Trento. Massimiliano e Andrea: si potrebbero pensare degli strumenti promozionali, tipo un volantino da attaccare in bottega che dia visibilita', oppure l'abbinamento tra "Azione nonviolenta" e un prodotto della bottega... Andrea: faccio parte della redazione di "Appunti di pace", e uno dei testi puo' essere la presentazione di "Azione nonviolenta" che e' girata in rete. C'e' un indirizzario di 3.000 persone. Mao: tutto quello che vorrei fare, non riesco piu' a farlo. Senza obiettori, e per ora senza volontari, io e Marco stiamo scoppiando, non riusciamo ad occuparci anche della promozione di "Azione nonviolenta", gia' l'amministrazione ordinaria, quotidiana della casa, della rivista, gli abbonamenti, i materiali... e' al di sopra delle nostre forze. O decidiamo che qui stampiamo soltanto e l'amministrazione si fa altrove, oppure si pensa a qualcosa qui, ma vuol dire costi in piu', perche' ora sono part-time al 70%, io posso passare al 50% ma vuol dire che economicamente servono altri contributi. Lo stesso se decidiamo di dare di piu' a Marco, che gia' ora e' qui tutto il giorno a lavorare per noi. Non so se Piercarlo a Torino puo' aiutarci per le campagne, le spedizioni straordinarie... Piercarlo: io sono in crisi perche' adesso tutto si fa con il computer, io ero abituato a lavorare a mano, forse devo fare dei passi indietro. Mao: la situazione ottimale e' che ci siano, separate, come in tutte le riviste, una redazione e una amministrazione, altrimenti piu' di cosi' non possiamo fare. Massi: c'e' qualcosa che possiamo fare al computer, dai posti dove siamo, per sollevare te? Luciano: mettiamo che ci diano gli indirizzi delle botteghe. Ad ognuno spediamo due copie dicendo che le manderemo per tre mesi, aspettandoci che ce ne paghino una. Non si apriranno contenziosi con chi non lo fara', ma con chi paghera' le copie avvieremo un rapporto su basi diverse. Mao: scriviamo alle botteghe che a chi si abbona manderemo due copie in piu'. * 12. Nuovo depliant del Movimento Nonviolento Mao: Il depliant attuale sta finendo, lo ristampiamo uguale o lo cambiamo? Sappiamo che ci dura due anni. Daniele: inserirei i nomi delle persone che si pongono come riferimento per il Movimento Nonviolento nelle citta'. Luciano: prima di adottare un mezzo di propaganda, bisognerebbe controllare se la nostra politica di sviluppo rimane identica. Dalla lettura dei primi questionari sono arrivate indicazioni abbastanza originali. Prendiamo questa decisione nel prossimo coordinamento, in modo da raccogliere altri suggerimenti. Pasquale: ripenserei la parte interna perche' al di la' della carta del Movimento Nonviolento, e' piu' un catalogo di materiali. Diciamo un po' la storia del Movimento Nonviolento, le campagne in corso, su che cosa il Movimento Nonviolento e' impegnato, perche' sia davvero una nostra presentazione del movimento e della rivista, e poi aggiungiamo i materiali. Massi: dipende da cosa vogliamo da questo depliant: vogliamo presentare il Movimento Nonviolento o vogliamo diffondere i materiali che vendiamo? Questo e' nato come catalogo. Pasquale: va bene, ma allora manca una presentazione del Movimento Nonviolento da lasciare alle persone che incontriamo quando facciamo incontri ecc. Mao: la prima pagina riprende la carta del '61 con il richiamo a Capitini, il catalogo nelle pagine interne va bene, potremmo modificare l'ultima pagina con una presentazione del Movimento Nonviolento con gli indirizzi dei referenti e una presentazione della rivista con gli estremi per abbonarsi. Decisione: Massimiliano elaborera' una proposta per il nuovo depliant, in base anche all'elaborazione dei questionari, e la presentera' al prossimo coordinamento. * 13. War Resisters' International La redazione di "Peace News" chiede una collaborazione entro il 3 febbraio per un numero intitolato "Segnali vitali", un'istantanea dello stato di salute del movimento internazionale per la pace dopo l'11 settembre. Chiedono pertanto una risposta a una delle domande da loro inviate, con un breve testo di non oltre 400 parole. Si tratta di: raccontare qualcosa del gruppo, indicare le principali attivita' dopo lo scoppio formale della "guerra al terrorismo", le collaborazioni, le sfide, i progetti per i prossimi 5 anni, le conseguenze della politica internazionale sul gruppo, come ha cambiato l'agenda del movimento per la pace... Decisione: Massimiliano scrivera' l(articolo e lo mandera' a Flavia entro il 29 gennaio. * 14. Salone dell'editoria della pace di Venezia A verifica del secondo salone e in programmazione del terzo e' stato fissato un appuntamento per il 31 gennaio all'isola di S. Erasmo, con cena e pernottamento offerti dalla Fondazione. Chi partecipa deve farlo sapere entro il 27 gennaio. Per raggiungere S. Erasmo ci vogliono 45 minuti di vaporetto da Venezia. Sabato primo febbraio ai Frari c'e' un secondo incontro per chi non partecipa al primo. Si tratta di raccogliere idee, proposte, critiche. Decisione: Mao verifica la possibilita' di andare personalmente. * 15. Seminario su "Politica e nonviolenza" Luciano: sono stato contattato da Maurizio Pieroni, capogruppo dei Verdi al Senato nella legislatura precedente, che sta prendendo iniziative per elevare il livello culturale dei Verdi. Tra gli aspetti c'e' quello della nonviolenza, e si e' rivolto a me per elaborare un seminario, solo con esterni ai Verdi, come avvio di un percorso successivo in tre tappe. La seconda e' un ulteriore momento di incontro, questa volta dei Verdi tra di loro che rielaborano quello che hanno sentito e lo ripropongono in una proposta da presentare al partito, come nuova carta costituente culturale dei Verdi. Il progetto era un seminario di 1-2 giorni da tenere presso un ente, organismo o associazione che finanzia l'organizzazione, la sala, la traduzione... Il partito copre invece le spese per l'ospitalita' dei relatori e altro. A quanto pare la sede sara' Livorno e io ho telefonato a Rocco, ma ha rifiutato la partecipazione perche' in citta' i Verdi sono molto divisi. Ho parlato con Pieroni e ho proposto Firenze, ma non ho avuto conferme. Nel frattempo Pecoraro Scanio ha deciso che accanto a me venisse nominato Sergio Costa, di Napoli, a organizzare il seminario. Ho fatto delle proposte di relatori che sono state accettate, Sergio Costa insiste solo perche' intervenga un certo sacerdote in pensione, don Palazzeschi. Tre giorni fa mi hanno contattato di nuovo proponendo come sede Napoli. Ho risposto di non cercarmi piu' fino a quando non prendono una decisione al loro interno. Il tema del seminario e' "Politica e nonviolenza" e secondo me e' utilissimo non solo ai Verdi ma ai nonviolenti italiani, che hanno bisogno di riflettere su come costruire un partito, su come fare politica in un modo nonviolento non per se stessi, ma da porgere agli altri. Un modello diverso, di appartenenza politica, al momento non c'e'. Potremo parlarne successivamente, io credo che non ci sia e sia un vuoto pesante. Ho proposto, tra i relatori, Galtung, chiedendogli (tramite Alberto L'Abate) una versione piu' moderna del suo schema, ma ha rifiutato perche' e' in partenza per gli Usa dove restera' alcuni mesi. La relazione introduttiva sara' mia e faro' poi da moderatore. Ne parleremo insieme - nel caso si faccia davvero - perche' so che difficilmente trovo altre persone con la stessa passione di entrare in questo argomento. I personaggi da invitare sarebbero: Daniele, Alberto L'Abate, Alberto Castagnola, Nanni Salio, Giovanni Scotto (da contattare), don Palazzeschi. Aggiungeremo alcuni inviti ad altre 5-6 persone a cui chiedere un intervento qualificato, non una vera e propria relazione. Andrea: parlando di politica e nonviolenza, e' bene parlare di cose che loro poi possono trasformare, per es. il sistema di difesa, i corpi civili di pace... Pasquale: mi sembra una cosa buona sia il fatto che lo abbiano chiesto a te, sia che ti diano la possibilita' di scegliere i relatori. L'unico suggerimento che posso dare e' una riflessione su questo titolo, "Politica e nonviolenza", perche' credo che il rapporto tra nonviolenza e politica sia esattamente inverso al rapporto tra Verdi e politica. Si pensa, nei partiti, che fare politica significhi percorrere certe strade, mentre per noi le strade sono diverse. Preferirei un titolo come "partiti e nonviolenza" o "nonviolenza e partiti". Se poi chi andra' sapra' porre questa contraddizione, sara' un buon apporto. Se invece diventera' un mantello che permettera' ai Verdi di dichiararsi nonviolenti facendo le stesse cose... spero che questo non sia. Mao: Mi lascia in dubbio il fatto che i Verdi, organizzando un seminario su politica e nonviolenza, non pensino di riferirsi alla Fondazione Langer o comunque alla figura di Alex, che e' stato "il" verde che ha portato in politica il tema della nonviolenza. Pero' sono contento che abbiano pensato a Luciano, e che Luciano abbia dato i nomi giusti. Piercarlo: propongo come relatore Krippendorff che e' di Berlino, parla italiano ed e' un nonviolento convinto. Potrebbe essere contattato tramite Nanni Salio. Luciano: la parola "politica" da una parte intende una visione del mondo, ma anche il "fare politica", quell'azione modesta, meschina, a volte odiosa da farsi nei partiti e nelle istituzioni. Io lascerei il titolo "Politica e nonviolenza" lasciando ai relatori la possibilita' di svilupparlo come desiderano. Vi comunichero' notizie certe appena le avro', e se avro' bisogno di un aiuto ve lo chiedero'. Segnalato il libro La pace infinita, una lunga intervista a Bertinotti dove parla anche della marcia della pace, della nonviolenza, di Aldo Capitini. * 16. Tv e informazione Piercarlo distribuisce copia di una lettera che Renato Solmi ha scritto ai deputati di tutte le forze di opposizione, e su cui vuole raccogliere adesioni, a proposito della legge sul conflitto di interessi. Daniele ribadisce che la questione e' certamente condivisibile, ma non e' il compito del Movimento Nonviolento prendere posizioni su tutto. * 17. Servizio Civile Volontario al Movimento Nonviolento Claudia non e' riuscita a spedire in e-mail il progetto per inconvenienti informatici. Arrivera' domani, e andra' integrato con alcune informazioni che lei non ha. Vengono identificati i referenti per la formazione, il tutoraggio, eccetera (Mao, Marco, Daniele, Luca). In questo modo si dovrebbero avere 5 volontarie in servizio civile da aprile. Non e' stato fatto il progetto per essere, come Movimento Nonviolento, tra gli enti che fanno formazione nei progetti di altri enti. Chi del Movimento Nonviolento desidera fare formazione ai volontari nella propria citta' puo' farlo, prendendo contatti diretti con gli enti che gestiscono progetti. Decisione: Daniele e Luca manderanno rapidamente un curriculum a Mao. * 18. Nuovo sito del Movimento Nonviolento E' in preparazione il nuovo sito, che potra' essere gestito direttamente dai collaboratori, tramite password. * Prossima riunione del comitato di coordinamento: sabato 22 marzo alla Casa per la nonviolenza di Verona (e per allora dovrebbe esserci stato il primo sopralluogo a Gubbio). 4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 5. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben at libero.it; angelaebeppe at libero.it; mir at peacelink.it, sudest at iol.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio con richiesta di rimozione a: nbawac at tin.it Numero 530 del 9 marzo 2003
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