Nwesletter N. 9 del 3 Marzo 2003



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*** Associazione Culturale Telematica ***
  ********** "Metro Olografix" **********
    Newsletter n. 9 del 3 marzo 2003
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IN PRIMO PIANO
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Quando il diario di bordo diventa WebLog
Nome esotico per un concetto semplice. Il weblog è un log (diario di
navigazione) sul web. C'è chi lo ha ribattezzato Blog. Si scrivono
resoconti e commenti che prendono spunto dalla cronaca. Famosi giornalisti
lo usano, ma ci sono tanti gruppi che ci lavorano come se fossero piccoli
giornali in rete
FRANCO CARLINI
Hanno toccato una popolarità incredibile, pare che siano in tutto un
milione, ma forse la delusione è già cominciata. Parliamo qui dei Weblog,
di solito abbreviati come Blog, un argomento di cui ogni rivista di costume
che si rispetti ha sentito il bisogno di parlare negli ultimi mesi, sovente
in maniera assai approssimativa. O magari continueranno a crescere e
dilagare, ma qualche riflessione critica comunque la meritano,
eventualmente per migliorare questa forma di comunicazione di rete. Critica
numero uno: i Blog non sono nulla di nuovo e l'innovazione è solo
linguistica. Il successo dipende soprattutto dal nome fantasioso con cui
sono stati ribattezzati alcuni generi comunicativi che erano già ben
presenti in precedenza, i siti personali e i Newsgroup, o Forum.

C'è del vero in questa critica. Il termine weblog alla lettera vuol dire
diario di navigazione (un «log», come quello che tengono i comandanti delle
navi) sul web. Nella versione più semplice dunque sono diari tenuti da
singole persone, magari giornalisti o saggisti, che giorno per giorno
depositano in un sito pubblico dei brevi resoconti delle loro escursioni in
rete. L'autore può essere uno solo, per esempio il famoso giornalista
californiano Dan Gillmore, o più di uno, per esempio la redazione di
QuintoStato.it. In particolare i pezzi scritti su questo Blog da Carlo
Formenti corrispondono esattamente a tale modello: quasi ogni giorno egli
fa una sorta di montaggio su quanto di meglio ha trovato sui temi della
libertà di espressione, della lotta ai monopoli, del software aperto
eccetera. Un blog collettivo è anche Telconews.it, dedicato ai temi del
mondo wireless, realizzato da un gruppo di giovani giornalisti genovesi (e
da chi scrive), con la spinta e la sponsorizzazione di Vodafone Italia.

Ma qui cominciano le varianti, perché ognuno di questi Blog è aperto ai
contributi esterni, sotto forma di commenti. Nel caso del più famoso dei
Blog dedicati alle tecnologie della comunicazione, Slashdot.org, che è una
vera miniera di notizie, i contributi arrivano da centinaia di persone in
tutto il mondo e il successo è tale che un singolo contributo può
raccogliere anche centinaia di repliche. Quando poi un qualche sito curioso
o significativo viene citato da Slashdot è facile che nelle ore
immediatamente successive esso sia bombardato di visite e taluni, dotati di
server poco potenti, talora collassano; in questi casi è nato un
neologismo: «siamo stati slashdottati», ovvero citati da Slashdot.

Il caso di Slashdot è importante perché mette in evidenza un'altra
caratteristica dei blog: a differenza dei gruppi di discussione (Newsgroup)
l'apertura di un argomento è sempre legata a una notizia comparsa in rete e
vengono forniti i link delle pagine dove se ne parla. Nei Newsgroup invece
un filone di discussione può anche partire dalla singola opinione di un
singolo partecipante, come avviene per esempio su «Il Barbiere della Sera»
(www.ilbarbieredellasera.com), specializzato nel mondo dell'informazione;
sul Barbiere, che tanti giornalisti e comunicatori consultano ogni giorno,
i contributi arrivano da centinaia di persone e si discute di tutto dalla
manifestazioni per la pace al caso Previti, raccogliendo opinioni anche
diametralmente opposte. Insomma i Blog sono effettivamente parenti di altri
generi preesistenti, ma rappresentano anche una variante nuova.

Critica numero due: il generoso Gillmore di cui sopra ha scritto in maniera
un po' enfatica che «con l'avvento del weblogging i lettori sanno più dei
giornalisti», ma altri sostengono invece che non sono affidabili, dato che
ospitano gossip, rumors, notizie raccolte chissà come e chissà da chi,
«mascherate da opinioni informate» - così ha sostenuto per esempio un
recente servizio delle Bbc.

Anche in questo caso c'è del vero, in entrambe le posizioni, come del resto
avviene quasi sempre quando emerge un fenomeno comunicativo nuovo e
trasversale. Certamente la ricchezza informativa dei Blog, quale che sia
l'argomento cui sono dedicati, è impressionante, ma la quantità non
coincide necessariamente con la qualità, anzi. E anche vero tuttavia che,
come per i giornali di carta, la reputazione non è garantita da una
registrazione in tribunale, né da un solido editore; si realizza invece nel
tempo, grazie a linee editoriali chiare e a un metodo di lavoro serio,
senza dimenticare la deontologia. Per esempio il già citato Barbiere
impiega un nucleo centrale di giornalisti professionisti e volontari
(Figaro, Shampoo, La Ragazza del bar, Matteo Moder, Pennina) per la
gestione quotidiana, occupandosi anche di verificare le notizie indiscrete,
specialmente quando vengano dall'interno delle redazioni. In ogni caso è
l'unico giornale italiano che pubblica le smentite con la stessa evidenza
della notizia origin
ale.

Lo straordinario e imprevisto successo dei Blog dipende anche da un fatto
tecnico: un sito web personale è poco costoso e relativamente facile da
realizzare, ma non facilissimo. Per i Blog invece esistono software
gratuiti che permettono sia di realizzare quelle pagine web nella maniera
voluta - all'interno di un formato tipico, fatto di una colonna centrale di
notizie e due laterali di servizio - che di alimentarlo anche più volte al
giorno, semplicemente collegandosi al sito e inserendo il testo, il titolo
e la firma in apposite caselle; poi si clicca «invia» e il tutto va in
pagina. Questi programmi per i Blog sono tutti realizzati con software Open
Source e questo ha contribuito alla grande crescita: una comunità
sparpagliata, ma idealmente orientata verso il software aperto e condiviso,
ha trovato lo strumento pratico (i programmi) e il formato comunicativo
adeguato per sviluppare la propria voglia di condivisione di informazioni e
idee.

Trattandosi poi, assai spesso, di appassionati o esperti ci informatica,
ecco che l'innovazione scaturisce spontanea: ci sono Blog solo visivi, per
esempio, anziché fatti di parole, e ci sono Blog che per essere alimentati
non richiedono di andare al computer sulla scrivania: li si può scrivere
anche per strada, semplicemente usando il telefono cellulare o il computer
palmare. Questa tecnologia si chiama «moblogging», ovvero blogging mobile e
già diversi software sono disponibili: Manywhere Moblogger, Wapblog,
FoneBlog e Kablog. Ma la storia di questo genere e di questa forma
comunicativa è appena agli inizi.

http://www.ilmanifesto.it/oggi/art66.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/2-marzo-2003/art66.html


TECNOLOGIA&INTERNET
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Ditelo con un'icona (emotiva)
Dico per scherzo ;-) Sono al settimo cielo :-D Non vedo l'ora :-9. Per
non perdere tempo con tante parole, ma non rinuciare a esprimere le
proprie emozioni, si usano le emoticon: e la comunicazione on line
diventa più semplice
di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010045213.jsp

IP Justice, contro questo copyright
Una iniziativa internazionale intende stimolare una riforma delle attuali
tendenze in materia di copyright. Oggi i detentori dei diritti di proprietà
intellettuale aggrediscono i loro clienti. C'è bisogno di una nuova via
http://punto-informatico.it/p.asp?i=43258

Microsoft perde la causa per Sql
A rischio le tasche di migliaia di sviluppatori. Per la Corte d'Appello di
Washington devono risarcire Timeline per i database specializzati integrati
nel pacchetto della software house
di Edoardo Dezani
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010045175.jsp


TEMI&APPROFONDIMENTI
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Nuovo attacco alla libera circolazione dei saperi
di Marco Trotta (matro at bbs.olografix.org)
Carta - 2-26 Febbraio 2003 (http://www.carta.org)

Il 2003 si è aperto con notizie contrastanti sul fronte copyright. Il
16 gennaio la Corte Suprema USA si è pronunciata con parere contrario
sull'ipotesi di 'incostituzionalità della cosiddetta "Sonny Bono
Copyright Term Extension Act" che estende il copyright di ulteriori
venti anni (per la gioia di multinazionali come Disley che stavano
perdendo i diritti su Mickey Mouse - Carta 44-45/02). Per Lawrence
Lessig, docente all'Università di Stanford che ha guidato il fronte
abolizionista in difesa del principio costituzionale "secondo cui uno
dei doveri dello Stato è quello di favorire la diffusione della
conoscenza", si tratta di una vittoria relativa. Intervistato dagli
autori di Quinto Stato (www.quintostato.it) ha detto: "Non tutto è
perduto, perché la Corte Suprema ha ritenuto che la questione della
durata del copyright fosse di competenza del Congresso degli Stati
Uniti". Un buon motivo per continuare a far pressione, quindi, e per
mobilitarsi anche in Europa dove il rischio si chiama EUCD. L'
European Union Copyright Directive, infatti, è una direttiva della
comunità europea che serve a uniformare le legislazioni dei vari paesi
membri in materia. L'Associazione Software Libero
(www.softwarelibero.it) ha promosso una campagna di sensibilizzazione
contro il rischio che questa direttiva venga recepita anche da noi con
l'unico effetto di ampliare le norme sul diritto d'autore favorendo i
" grossi editori e produttori di software proprietario". Secondo
Assoli l'EUCD contiene diverse norme pericolose volte unicamente alla
"tutela legale per le misure tecnologiche di protezione", ovvero tutti
quei sistemi che stanno rendendo tecnologicamente impossibile copiare
cd, dvd, libri elettronici (e-book) e quant'altro possa circolare in
formato digitale senza l'autorizzazione delle major che ne detengono i
diritti. Chi provasse a farlo (ad esempio col "trucco del pennarello"
- Carta 21/02), o semplicemente ne discutesse il tentativo,
rischierebbe pesanti ripercussioni legali, togliendo, di fatto, "agli
utenti ogni controllo sul funzionamento delle macchine in loro
possesso.". In questa maniera, poi, l'UE si adeguerebbe agli Stati
Uniti dove già vige il Digital Millenium Copyright Act. Una serie di
misure contestatissime, in vigore da 4 anni, che secondo la EFF
(www.eff.org) hanno fallito il tentativo dei legislatori di fermare la
"pirateria" proprio a causa delle eccessive limitazioni che hanno
finito per minacciare perfino "la libertà d'espressione e la ricerca
scientifica, gli usi consentiti, la competizione e l'innovazione". La
Finlandia ha già espresso parere negativo, mentre solo Grecia e
Danimarca hanno ratificato. E in Italia? Il governo sta pensando, tra
l'altro, ad una legge che applicherebbe la EUCD in maniera alquanto
singolare, istituendo una tassa a favore della SIAE sui supporti
vergini (musicassette e cd masterizzabili, ad esemio) e sancendo il
principio per il quale chiunque faccia una copia (legittima o meno)
deve pagare una tassa con rincari fino all'8000%! (c'è una petizione
da firmare su www.afdigitale.it). Ma per fortuna ci sono anche buone
notizie, nel paese della giustizia modello Cirami: due anni fa il
giudice romano Gennaro Francione proscioglieva 4 migranti dall'accusa
di vendere CD pirata perché gli riconosceva il diritto di avere agito
in "stato di necessità". Una sentenza storica e innovativa motivata
anche dal fatto di riconoscere come "di massa", il fenomeno per il
quale ormai è pratica comune scaricare file musicali da internet per
masterizzarli. Francione, in seguito, fu perseguito e ai primi di
gennaio di quest'anno prosciolto dal CSM sancendo l'insidacabilità del
giudizio e la legittimità dell'interpretazione delle norme che hanno
permesso di prosciogliere i quaattro "venditori abusivi di cd".

Links
- Copyright, storica vittoria Disney&C
http://punto-informatico.it/p.asp?i=42746
- Liberate Topolino!
http://www.quintostato.it/archives/000106.html
- Questione copyright: QS intervista Lawrence Lessig
http://www.quintostato.it/archives/000157.html
- Annuncio della campagna sull'EUCD
http://www.softwarelibero.it/progetti/eucd/annuncio-campagna.shtml
-Tutto da rifare sulle norme del copyright digitale
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/01/14/13/200301141301
- La Finlandia manda a casa l'EUCD
http://punto-informatico.it/p.asp?i=42953
- Roma, assolti venditori di CD pirata
http://punto-informatico.it/p.asp?i=35127
- Anticopyright:Prosciolto il giudice Francione. Salva l'insidacabilita'
dei giudici.
http://www.studiocelentano.it/editorial/articolo.asp?id=553


IN LIBRERIA
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Briggs-Burke
Storia sociale dei Media.
Da Gutemberg a Internet
Il Mulino, EUR 23,00


NEWS DALL'ASSOCIAZIONE
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Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix"
http://www.olografix.org


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a cura di Loris D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/

hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar/
Nicola "djbatman" Di Battista
http://www.olografix.org/djbatman/
Marco Trotta
matro at bbs.olografix.org


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