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Nigrizia solidale con PeaceLink
- Subject: Nigrizia solidale con PeaceLink
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy at iol.it>
- Date: Mon, 17 Feb 2003 09:42:18 +0100
da Nigrizia online 17-02-2003 SOLIDALI CON PEACELINKIl 18 febbraio inizierà il processo all’associazione PeaceLink, citata per danni da un consulente Nato per le questioni ambientali. Nigrizia – che proprio grazie a PeaceLink iniziò ad essere presente, nel 1995, su internet - aderisce alla campagna, promossa per sostenere le spese legali.
La redazione di Nigrizia esprime tutta la sua solidarietà all’associazione PeaceLink, citata per danni da un consulente Nato per le questioni ambientali, che ha chiesto un risarcimento di 50.000 euro per aver pubblicato (citando le fonti e in versione integrale) nel sito www.peacelink.it un appello ambientalista in cui compariva, tra i 69 firmatari, anche il suo nome.
La denuncia arriva (con scarsa tempestività) a tre anni dalla pubblicazione (sul sito di PeaceLink e nella mailing-list), il 10 febbraio 2000, del testo completo del “Manifesto per un forum ambientalista”, già precedentemente pubblicato sul sito web del partito della Rifondazione Comunista e contenente prese di posizione contro la politica antiecologista e militarista degli Stati Uniti e della Nato.
Tra i firmatari del documento ambientalista compare anche il consulente Nato che però, nel novembre del 2002, due anni e nove mesi dopo, ha dichiarato di non avere mai sottoscritto l’appello, citando in giudizio i responsabili dell’associazione.
PeaceLink è una realtà no-profit e nonviolenta che opera da 10 anni online per garantire un’informazione il più possibile chiara e sopra le parti. È la più antica associazione d’informazione legata alla società civile organizzata e al volontariato esistente in rete e, proprio per queste sue caratteristiche (apolitica, indipendente e finanziata solo da libere offerte) rischia ora la chiusura.
L’eventuale chiusura del sito rappresenterebbe un duro colpo alla libertà d’informazione, essendo PeaceLink, da sempre, una realtà associativa che opera unicamente per promuovere la cultura della nonviolenza, dell’ecologia, della pace e del rispetto dei diritti umani. Un’associazione che rappresenta un punto di riferimento autorevole per la promozione di una cultura di pace anche per scuole ed enti pubblici.
Nigrizia – che proprio grazie a PeaceLink iniziò ad essere presente, nel 1995, su internet - si unisce quindi agli oltre mille firmatari e agli ottanta enti e associazioni (tra cui Rete di Lilliput e il settimanale Vita) che aderiscono alla campagna, promossa per sostenere le spese legali. La vicenda legale intanto prosegue il suo iter, e il futuro della più antica esperienza italiana di volontariato dell'informazione in rete sarà deciso in un tribunale: prima udienza, il prossimo 18 febbraio.
Adesioni alla campagna di solidarietà per il sostegno all'associazione e il contributo alle spese legali: tel. 349 2258342 (Carlo Gubitosa, autore dell'Informazione alternativa; Peacelink.it/emergenza. Messaggi di solidarietà possono essere inviati anche via e-mail, all'indirizzo info at peacelink.it; per posta "tradizionale": C.P. 2009 - 74100 Taranto.
L’OFFESOMa chi è l’offeso? PeaceLink, per motivi di tutela della privacy, ha scelto di non diffondere i suoi dati personali. Nel testo dell’atto di citazione, pubblicato sul sito www.peacelink/emergenza, si legge che «è presidente della XXXX XXXX XXXX, la più antica associazione ambientalista italiana, statutariamente apolitica, riconosciuta dal ministero dell'Ambiente; è docente incaricato di XXXX all'università XXXX di XXXX; è autore di numerose pubblicazioni e programmi televisivi a carattere sia scientifico che divulgativo; è consulente di numerosi enti pubblici locali, nazionali e comunitari, nonché di primarie società nel settore dell'informazione».
L’aspetto interessante del personaggio è che nello stesso atto di citazione egli descrive se stesso, da un lato come «una personalità nota tra gli ambientalisti per la sua autorevolezza, rappresentatività e indipendenza» e dall’altro descrive il suo legame con l'Alleanza Atlantica spiegando che «da anni intrattiene rapporti culturali e soprattutto professionali con gli Stati Uniti, con le sue agenzie federali come la NASA, ed è consulente della NATO per le questioni ambientali figurando tra i partner scientifici della Commettee on the Challenges of Modern Society ed avendo svolto per la NATO medesima missioni e studi».
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