Il discorso integrale di Bill Gates in senato



Fonte: http://www.senato.it/att/eventi/BillGates_frame.htm

Bill Gates
Le prospettive del prossimo decennio digitale
Resoconto stenografico della Conferenza
tenuta nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani
Roma, 31 gennaio 2003

È disponibile l'audio originale

Buongiorno: e' un vero piacere essere qui con voi.

Ho trascorso gli anni del liceo, durante le ore di insegnamento del latino, ad imparare alcuni degli importanti discorsi tenuti davanti al Senato "italiano" e sono convinto che non riusciro' mai ad essere all'altezza degli elevati standard di Cicerone e dei suoi colleghi dinanzi ad un gruppo cosi' esimio come il vostro. Sono pero' veramente entusiasta di questa occasione che ho di rendere partecipi i rappresentanti del Senato italiano e gli altri ospiti qui presenti di alcune considerazioni in merito a come progredira' nei prossimi anni la scienza e, cosa ancora piu' importante, come si potra' fruire di questi sviluppi, di questi progressi, per porli a disposizione di tutti: ovviamente, non mi riferisco solo agli italiani, ma agli abitanti di tutto il mondo.

Il ritmo attuale del progresso scientifico e' veramente fenomenale, ma anche se andiamo indietro di un centinaio di anni fa nel considerare le condizioni di vita di tutto il mondo, possiamo vedere che anche i Paesi piu' poveri hanno condizioni di vita migliori rispetto al passato. Ci sono stati progressi in tutti i campi: nella medicina, per esempio con riferimento alla lotta alle malattie infettive; una diffusione degli strumenti che consentono la comunicazione, che sostengono proprio l'essenza della democrazia, ossia la disponibilita' delle informazioni. Sono tutti traguardi che hanno veramente trasformato il mondo.

Possiamo addirittura affermare che le ricche tecnologie a disposizione rendono impossibile la presenza di un regime autoritario basato sulla soppressione delle informazioni e questo e' un fatto che ci riempie d'orgoglio, perche' si tratta di un ingente contributo recato a tutto il genere umano.

Cominciai ad occuparmi di informatica quando avevo 13 anni e mi resi conto da subito che il computer e' una cosa importantissima; gia' allora comprendevo quali progressi ci sarebbero stati nel campo dei chip. Sapete che la legge di Moore si basa proprio su quanto teorizzato dal fondatore della Intel, vale a dire che la potenza dei chip sarebbe raddoppiata ogni due anni. Una profezia degli anni '70 che ha continuato a valere per tutti questi anni e penso che continuera' a farlo almeno per altri 10 anni.

Questo significa che il computer che possiamo comprare oggi per 600 dollari e' gia' 10.000 volte piu' potente rispetto al computer originario che si poteva acquistare nel 1981 per 3.000 dollari, per non parlare della gamma di applicazioni da utilizzare con il PC, aumentata tantissimo. Certo, all'epoca non avevo naturalmente grandi risorse, pero' almeno avevo un sogno in comune con i miei amici. Pensavamo che avremmo potuto coniugare la potenza elaborativa e con la magia del software per mettere a punto il tool, lo strumento migliore per il genere umano per potenziare la creativita', per riuscire a raggiungere altre persone; insomma, uno strumento che fosse davvero in grado di promuovere i progressi in tutti i campi scientifici grazie alle sue ricche potenzialita' e capacita'.

Mi appassiona tantissimo il progresso compiuto da allora, in particolar modo quando vado nelle scuole e vedo i ragazzi che usano il computer. Ovviamente si sa che per loro natura i ragazzi sono curiosi, e sin dalla piu' tenera eta' hanno tutta una serie di interrogativi a cui vorrebbero trovare risposta. Se diamo loro la possibilita' di navigare su Internet, sicuramente troveranno moltissime risposte. La loro curiosita' verra' incentivata e, cosi' facendo, verranno stimolati e pungolati sempre piu' in questa direzione.

Questa era dell’informazione e' un'epoca in cui regna una grande liberta' nel comprendere le cose. Pensiamo alla politica. Una ventina di anni fa, se qualcuno voleva saperne di piu' sui discorsi tenuti dai politici, per verificare se seguissero lo stesso ragionamento logico, avrebbe dovuto affrontare un'impresa pressoche' impossibile. Oggi, invece, si puo' andare sul sito web, dove e' possibile trovare tutte le prese di posizione e le dichiarazioni rese.

Oggi il pubblico puo' essere piu' informato, puo' conoscere le vostre preoccupazioni principali, come impiegate il vostro tempo. Questo messaggio e' disponibile a tutti.

E poi la trasparenza che e' resa possibile da questi strumenti, soprattutto nei Paesi in cui l'utilizzo delle risorse statali e' stato messo in dubbio e la gente si chiede, per esempio, come vengono effettuati gli approvvigionamenti ai Paesi in via di sviluppo, se le risorse vengono stanziate a favore delle persone e dei Paesi giusti. Devo dire che in questo caso entra prepotentemente in gioco Internet, con tutte le sue possibilita'.

Molte delle cose che facciamo oggi sono per noi scontate, come la possibilita' di inviare un messaggio oltreoceano, oppure di far giocare i bambini su Internet con interlocutori che sono dall'altra parte del mondo e parlano un'altra lingua. Se qualcuno cerca un lavoro, con pochi click del mouse puo' valutare le varie offerte di lavoro, ma e' anche possibile fare shopping; anche se non si conclude un acquisto su Internet, almeno si hanno maggiori possibilita' di informarsi, cosi', ad esempio, si puo' conoscere il valore della propria macchina usata prima di recarsi di persona dal concessionario di automobili.

Insomma, abbiamo alle nostre spalle un periodo molto interessante. Verso la fine degli anni ‘90, c'e' stata una specie di corsa all'oro, con un incredibile numero di matricole, di dotcom e di investimenti! Tanti avevano previsto che le cose sarebbero cambiate molto velocemente, che nel giro di pochi anni il settore bancario e quello dello shopping sarebbero stati trasformati radicalmente.

In effetti, tante di queste previsioni erano sbagliate, soprattutto dal punto di vista della tempistica. Tante delle dotcom da allora hanno dovuto "rimboccarsi le maniche" e ricominciare da zero, perche' non avevano buoni modelli di business. Ma tante idee emerse allora sono tuttora valide, anche se richiederanno maggior tempo per la loro realizzazione rispetto a quanto era stato ipotizzato allora.

Noi riteniamo che molti di questi sogni si avvereranno nel corso di questa decade, che secondo noi e' molto speciale; nel 2000 venivano svolte con l'aiuto dei computer soltanto pochissime attivita', tra cui il word processing, cioe' l’elaborazione di documenti, e l’invio delle e-mail. Entro la fine di questa decade, in Paesi come gli Stati Uniti o l'Italia, sara' assodato l’utilizzo dei computer nella gestione, ad esempio, delle foto da mostrare ad amici e parenti: potremo incorniciarle ed organizzarle elettronicamente in maniera semplicissima. Oppure, nel campo della musica, potremo organizzare i nostri brani e predisporre una specie di classifica, di hit parade, senza utilizzare supporti fisici. Secondo me, entro la fine della decade tutto cio' sara' dato per scontato. Le pubbliche Amministrazioni non si baseranno piu' soltanto sui supporti cartacei: sara' possibile scambiare dati tra un Ministero e l'altro, tra la pubblica amministrazione centrale e quelle regionali e locali, per cui si semplifichera' tantissimo l’iter burocratico. Riuscendo ad operare con questo sistema, che asseconda l'interazione con i cittadini, le pubbliche amministrazioni potranno essere piu' celeri anche nelle loro risposte. L'utilizzo della tecnologia da parte dei privati e del pubblico crescera' di anno in anno.

Ogni azienda ed ogni pubblica amministrazione potra' finalmente capire le esigenze dei propri fruitori, se sono soddisfatti o meno del servizio reso, se magari hanno bisogno di qualcuno che li conduca per mano nella propria esperienza informatica. Tutto cio' sara' reso possibile dalla tecnologia, ma soprattutto verranno diminuiti tantissimo i costi.

Cio' che e' successo negli anni ’80 e ‘90 - anni, peraltro, interessantissimi - ha semplicemente scalfito la superficie; in questa decade, nella decade digitale, quando il commercio elettronico, l'e-government, una buona gestione dell’assistenza sanitaria e tutta la miriade di applicazioni per i consumatori saranno dilaganti e pervaderanno tutto, tali applicazioni saranno talmente diffuse che tutti le daranno per scontate.

Si tratta della realizzazione di un sogno, basato su una serie di assunti, ossia sul miglioramento dell'hardware e sullo sviluppo dei software, per esempio, da parte della Microsoft; questo e' il nostro sogno. Cio' nonostante, volevamo che anche le altre aziende potessero sviluppare software senza restrizioni e senza royalty, basandosi sul nostro software. Per noi e' stato quindi molto importante riuscire a contribuire alla fioritura di questo settore, perche' ormai il fenomeno ha assunto una portata mondiale. È molto importante anche il fatto che la proprieta' intellettuale e commerciale riuscira' ad aumentare il numero dei posti di lavoro nel mondo.

Vediamo ora di fare qualche previsione sull'utilizzo dei computer e dell'informatica. Potrete forse considerare queste previsioni un po' velleitarie, ma io sono un ottimista quando si parla di tecnologia. Ogni giorno, quando vado a lavorare, sono molto contento, sapendo di avere ottimi collaboratori e avendo presente il fatto che il nostro compito e' di sviluppare software che riescano a sfruttare queste nuove potenzialita', per permettere nuovi utilizzi.

Uno dei nostri sogni nel cassetto e' stato il tablet PC, che di fatto abbiamo "lanciato" qualche mese fa; sono ora finalmente disponibili i primi prodotti commerciali. Mostro un esemplare del tablet PC, che ha una penna. Questo che sto mostrando e' di marca Hewlett-Packard, pero' viene fabbricato anche da altri produttori: noi ci limitiamo a fornire i software. Potete recarvi ad una riunione con questo tablet PC e prendere appunti, oppure leggere l'ultimo articolo ed annotarlo semplicemente sul display, per poi inviare il tutto ai colleghi. Non e' semplicemente una questione di lettura, si possono anche prendere appunti, apporre delle note e portare tutto con se', senza rinunciare alla tastiera, che puo' essere collegata. Quindi si hanno a disposizione tutti i vantaggi della penna, che e' uno strumento naturale, ma anche quelli offerti dalla possibilita' di collegare una tastiera. Si pensi ai medici, ad esempio, che in questo modo possono studiare le cartelle cliniche, oppure agli agenti di commercio, che sono sempre in giro. È veramente uno strumento fantastico, soprattutto quando si collega alla rete wireless, cioe' senza fili.

Il network wireless e' stato oggetto di ingenti investimenti e anche se molti di essi non hanno reso quanto voluto agli investitori, nulla fermera' il progresso di questa tecnologia. Ci saranno due tipi di reti wireless, una disponibile ovunque, leggermente piu' lenta, l’altra molto piu' veloce presente nei luoghi di lavoro, negli aeroporti, nei centri congressi, denominata wi-fi, che consentira' di circolare liberamente ovunque pur rimanendo collegati alla Rete.

Un'altra possibilita' che riteniamo entusiasmante e' il miglioramento della telefonata tradizionale. Con un PC in ufficio, telefonando a qualcuno dotato a sua volta di PC, automaticamente si potranno collegare i rispettivi monitor, cosi' da condividere i documenti; anziche' semplicemente parlare del budget con il collega, lo si potra' contestualmente visionare, per discuterne e modificarlo insieme. Sara' quindi possibile coniugare la connessione in fonia con l’operazione diretta sul display. Questi scenari cosi' ambiziosi incrementeranno la produttivita'.

Spesso la gente mi pone domande sull'economia. Ovviamente non sono un economista, essendo specializzato nel campo del software. Penso pero' che nei prossimi anni l'economia sara' abbastanza stabile: personalmente non penso che accadra' nulla di drammatico o di radicale. Pero' nei prossimi anni, a mano a mano che verranno utilizzati sempre di piu' sistemi cosi' sofisticati da parte di piccole, medie e grandi imprese, si determineranno anche grandi incrementi della produttivita', per cui potremo aspettarci una crescita economica sostenuta, analoga a quella di cui abbiamo goduto in passato, e questo naturalmente avra' un impatto significativo.

Quali sono le sfide, le cose importanti da fare in tutti i Paesi per riuscire a cogliere al massimo queste opportunita'? Sicuramente si tratta di una problematica che assilla tutti voi: fare in modo che non ci sia un digital divide, cioe' una discriminazione basata sulla diversa digitalizzazione. E' infatti importante, ad esempio, che tutti gli studenti abbiano la possibilita' di "mettere le mani" sui computer, qualunque scuola frequentino.

Sicuramente la pubblica amministrazione se ne sta occupando, pero' aziende leader come la nostra possono svolgere un ruolo fondamentale, all’avanguardia per porre a disposizione il software di coloro che ne hanno bisogno e non possono permetterselo.

Penso anche alla formazione dei lavoratori, soprattutto di quelli che devono riqualificarsi per ambire ad occupare i nuovi posti di lavoro creati dall'informatica. È un’altra sfida che dovranno cogliere le pubbliche Amministrazioni e i Governi: una sfida che non potra' essere ignorata per via del ritmo con cui si stanno susseguendo gli avvenimenti.

Secondo me, e' importante ricordare che si tratta di un fenomeno di portata globale; persino i Paesi dell'Europa dell'Est, ma anche alcune delle economie asiatiche emergenti, hanno deciso di cogliere al volo le possibilita' offerte dall’information technology, in modo da consentire alle loro universita' di dedicarsi a pieno titolo al raggiungimento di questa opportunita' e, conseguentemente, a creare nuovi posti di lavoro. Chiaramente, il fattore tempo e' fondamentale per riuscire a tenere il passo con i migliori.

Spesso mi chiedono quali siano i limiti dell'informatica. Devo dire che, con riferimento ai software, ci siamo trovati di fronte a sfide abbastanza ostiche da superare. Per esempio, la possibilita' del riconoscimento della scrittura che e' incorporato in questo dispositivo ha richiesto piu' di dieci anni di lavoro e ritengo sia perfezionabile; cio' nonostante, e' arrivato ad un buon livello.

Un altro settore in cui stiamo investendo insieme ad altri e' quello del riconoscimento del parlato, che e' molto piu' impegnativo di quanto possa sembrare. Io ho un enorme rispetto per il perfetto meccanismo dell’orecchio e della bocca umana, pero', secondo me, nel corso di questa decade riusciremo a risolvere anche questo ostacolo del riconoscimento del parlato, per via dei miliardi di dollari che sono stati profusi in questo investimento.

Sicuramente, in futuro i sistemi dovranno essere piu' semplici da utilizzare. Sono il primo a dire che bisogna semplificare le interfacce, in modo tale da avere contestualmente la tastiera, il parlato e la penna sul display.

Mi viene spesso chiesto come si presenteranno i computer negli anni a venire. Vi saranno formati diversi. Ci sara' ovviamente il computer con lo schermo grande, a parete, che consentira' una visione contemporanea da parte di molti utenti. Ci saranno poi i computer tradizionali da scrivania ed anche i tablet PC, che rivestiranno anch’essi un ruolo molto importante. Poi avremo i palmari ed altri dispositivi, come la macchina fotografica, la telecamera e il telefonino. Tutto questo assumera' la forma di un unico dispositivo multifunzionale, che sara' facile da portare con se'.

Poi ci sara' un dispositivo ancora piu' piccolo, che si potra' collegare per erogare flussi informativi: un orologio da polso, che potra' essere collegato alla Rete non solo per l'indicazione dell’ora, ma anche per esaminare gli orari dei voli, l'ultimo risultato della squadra del cuore di calcio oppure i corsi azionari.

Spesso la gente mi chiede se tutti questi dispositivi non saranno in concorrenza l'uno con l'altro, il telefonino con il PC e il PC con il televisore, se non ci saranno vincitori e vinti. Io rispondo che non sara' cosi', perche' ogni dispositivo ha una sua naturale fruizione. Quando tante persone vorranno seguire lo stesso evento insieme, utilizzeranno il megaschermo a parete. Se invece si vorra' scrivere una lettera, naturalmente si impieghera' il tablet PC o il computer desktop. Il tablet PC diventera' sempre piu' piccolo; cio' nonostante potra' risultare piu' comodo portare con se' il cellulare; quando vorrete scorrere rapidamente delle informazioni, entrera' in gioco l'orologio da polso.

Il nostro settore ha parecchio lavoro da fare per migliorare l’interoperabilita' di questi dispositivi; ad esempio, l’elenco dei vostri impegni dovra' essere visionabile ovunque. Gli orologi da polso che svilupperemo saranno disponibili dal prossimo anno. Il computer incorporato nell’orologio da polso che sara' prodotto il prossimo anno sara' cinque volte piu' potente del computer IBM originale, per il quale - nel lontano 1981 - noi di Microsoft abbiamo scritto il software. Avremo al polso un dispositivo cinque volte piu' potente del primo computer IBM, solo per visualizzare informazioni. È veramente fenomenale!

Ogni volta che pensiamo a queste capacita' eccezionali veniamo riportati alla questione di base, vale a dire se tutto cio' rechera' un vantaggio al genere umano. Sicuramente tutti gli interlocutori, in particolare il settore dell'industria ed anche gli Stati, hanno una responsabilita' ben precisa.

Ci preme particolarmente aiutare i disabili: vogliamo che i computer siano piu' accessibili anche per loro, in modo tale che essi possano usufruire di maggiori possibilita' di quante ne abbiano avute finora dal punto di vista del lavoro e della comunicazione con gli altri. Penso anche ai portatori di handicap fisici. Abbiamo cercato di mettere a punto speciali tastiere proprio per loro, perche' non partiamo dal presupposto che tutti sono uguali. Si pensi anche agli ipovedenti o ai non vedenti: magari vi sorprendera' apprendere che il computer puo' aiutare anche costoro, con la sintesi vocale. Sara' possibile ascoltare il computer declamare dei testi e, anche grazie ai progressi del riconoscimento del parlato, gli ipovedenti potranno efficacemente interagire: ad esempio, potranno udire il contenuto di una lettera inviata loro da un amico. Prima dell'avvento del computer questo era molto difficile, perche' si impiegava molto tempo per trascrivere del materiale stampato in Braille e costava anche parecchio; adesso, invece, possiamo usare la sintesi vocale, possiamo digitalizzare la voce, cosi' anche gli ipovedenti possono andare su Internet, apprendere le ultime notizie di attualita' ed accedere a tutte le informazioni, come facciamo tutti noi.

La questione dell’accessibilita' e' quindi importantissima. Gli investimenti da noi compiuti in questo campo non sono commisurati alle dimensioni del mercato, che di fatto e' abbastanza piccolo e tra l'altro richiede anche un impegno complesso. Vogliamo raggiungere questo obiettivo, perche' siamo convinti che uno dei nostri compiti e' quello di utilizzare il software per consentire a ognuno di sfruttare appieno il proprio potenziale.

Si parlava, prima, della globalizzazione. Vorrei darvene la mia versione personale, perche' ho avuto la fortuna di avere successo con l'azienda da me fondata, la Microsoft. Mi hanno chiesto cosa intendo fare con tutta la mia ricchezza. Ho deciso che avrei cercato di restituire questa ricchezza alla societa' in maniera efficace. Ho impiegato alcuni anni per guardarmi intorno nel mondo e decidere dove queste ricchezze avrebbero potuto produrre il massimo impatto. Mi ha veramente illuminato sentire parlare delle patologie che esistono nel mondo, della mortalita' infantile, delle malattie epidemiche, di quelle malattie che ormai non esistono piu' nel mondo occidentale ricco. Sono rimasto sorpreso nell’apprendere quante poche risorse vengono devolute a livello statale per motivi filantropici.

La globalizzazione ha elevato i livelli sanitari in tutti i Paesi e infatti il divario tra l'aspettativa di vita nel mondo occidentale e quella nel mondo in via di sviluppo e' stato ridotto da 24 a 12 anni. Purtroppo, con l'arrivo dell'AIDS questo divario sta di nuovo aumentando. Ma in fondo anche 12 anni sono troppi, non e' vero?

Quando dunque pensiamo in senso lato alla tecnologia e a come potrebbe essere utilizzata, ritengo sia importantissimo affrontare le problematiche delle condizioni sanitarie. Siamo orgogliosi che la tecnologia informatica sia utile per favorire la raccolta e la diffusione delle informazioni, pero' la mia opera filantropica e' stata orientata a rendere disponibili medicinali nelle aree geografiche piu' povere. Tuttavia, secondo me, non si fa ancora abbastanza.

L'Italia e' uno dei pochi Paesi che ha aumentato i propri contributi, negli ultimi anni; naturalmente questa iniziativa e' da lodare, ma si potrebbe fare di piu'. Tutti gli abitanti del mondo dovrebbero rendersi conto che i piu' ricchi devono condividere la propria fortuna con i meno avvantaggiati. Del resto, dovreste pensare che avreste potuto nascere anche in un'altra parte del mondo e avreste potuto dunque vivere in condizioni diverse. Questa e' l'ultima frontiera, per riuscire a capire la situazione nel mondo.

Per concludere, vorrei tentare di trasmettere la mia visione sulle questioni trattate.

Sono molto orgoglioso dei progressi che si stanno conseguendo, rispetto ai quali mi avete sentito esprimere toni ottimistici. Ricordo che quando la gente parlava di tecnologia, alla fine degli anni '90, lo faceva in toni quasi fanatici; adesso, invece, si e' fatta prendere dalla depressione e tutti sono portati a dire che certi obiettivi non si realizzeranno mai. Come al solito, c'e' il giusto mezzo. Ci sono progressi che non si realizzeranno da un giorno all'altro, pero' prima o poi si concretizzeranno e saranno incredibili. Le sfide che ci aspettano, come la sicurezza e la privacy, sono molto concrete. Abbiamo cercato di dare precedenza a tali questioni, perche' sono serie e richiederanno un dialogo ben preciso tra i rappresentanti dei Governi e delle aziende, cosi' da tutelare anche i cittadini nel modo migliore.

Sono molto orgoglioso del lavoro svolto qui in Italia insieme alla Microsoft, in quanto e' stato avviato un dialogo tra la pubblica amministrazione e i nostri rappresentanti e si e' determinata una collaborazione proficua al fine di ridurre il digital divide. È un'epoca veramente entusiasmante e da parte nostra siamo piu' che disponibili a questo dialogo e lieti di continuare a promuoverlo, per vincere questa sfida.
(Generali applausi).