India: Forum Sociale dell'Asia



A: <info at peacelink.it> "Associazione PeaceLink"
Da: sjs.headlines at sjcuria.org

HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2003/1
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro in rete...
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* Colombia: con la pazienza del vasaio
* Malta: un Centro fra i cantieri navali
* Malawi: contro l'AIDS e i preservativi
* Australia: accoglienza per i giovani ex detenuti
* India: Forum Sociale dell'Asia
* Perù: premiato il vescovo dei poveri
* Alla Curia generalizia curiosità per i computer
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* Colombia: con la pazienza del vasaio

Da molti anni in Colombia registriamo gli orrori della guerra e di altre forme di violenza non meno grave, profondamente radicate nelle nostre pratiche quotidiane. Conosciamo nel modo più brutale il significato della rottura delle trattative e la perdita scoraggiante del sentiero verso una soluzione negoziata del conflitto armato. Nei nostri Centri sociali, nell'Università, persino nelle parrocchie, la povertà, la ferita aperta dell'America Latina che intendiamo come contraria al piano di Dio, ci ha assegnato il compito di raccogliere la sfida dell'inclusione fondata su giustizia ed equità. Oggi, dopo molti anni, registriamo il fatto che ci sono più poveri, con meno speranza. Cosa dobbiamo imparare da questa realtà? A volte l'insegnamento del Dio della storia è quella dell'amore per i piccoli risultati, le conquiste quasi invisibili, i processi lenti, con passi indietro e fallimenti. A volte il messaggio di Dio è di imparare l'incommensurabile valore del possibile, di ciò che risulta realizzabile anche nelle condizioni più avverse. Oggi più che mai è urgente riprendere l'educazione per la pace come asse centrale della nostra missione. La cultura del sospetto, le polarizzazioni, le privazioni dei più poveri e le sofferenze della guerra, disegnano uno scenario torbido e oscuro. Il nostro compito è di annunciare il Signore Gesù e proclamare il suo messaggio di fraternità e di pace, capaci di darci salvezza. Il nostro annuncio deve passare innanzi tutto attraverso noi stessi, attraverso la nostra capacità di vivere la povertà, scelta come forma di solidarietà, e attraverso la nostra capacità di sottoporre a critica una cultura incline all'odio e alla violenza. La nostra missione oggi non si potrà realizzare senza una profonda unità e solidarietà tra le nostre opere e tra di noi e gli uomini e le donne con cui le condividiamo. Nulla sarà possibile senza una rinnovata presenza di Gesù tra noi che ispiri e rafforzi ogni nostra azione. [HL30101] Questa parole sono tratte dalla lettera di Horacio Arango SJ, Provinciale della Colombia, scritta in occasione della Festa di San Pedro Claver SJ, patrono dei diritti umani in Colombia. È disponibile in spagnolo a <www.sjweb.info/sjs/articles/arango.htm>
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* Malta: un Centro fra i cantieri navali

Zejtun è una città della parte meridionale dell'isola di Malta, in una zona di industrie e cantieri navali. Nel 1989, una comunità di gesuiti si trasferì in questa zona povera, abitata da operai. "Non possiamo testimoniare l'amore di Dio semplicemente dando cibo ai poveri", afferma Pierre Grech Marguerat SJ. "Se non andiamo oltre i semplici doni, renderemmo i poveri dipendenti dalla nostra carità". Questo "andare oltre" può assumere diverse forme, tra cui vivere in mezzo a chi è socialmente svantaggiato. Condividendo lo stile di vita dei vicini poveri, i gesuiti cercano di offrire loro i mezzi per "andare oltre" la loro condizione con le proprie forze. Dopo avere consolidato la loro presenza, i gesuiti iniziarono a sviluppare un Centro "Fede e Giustizia". Compresero presto che il problema dell'analfabetismo era grave e andava affrontato in maniera strutturale. Nel 2001 il Centro creò l'Istituto Paulo Freire, che promuove l'alfabetizzazione a vari livelli e sensibilizza l'opinione pubblica sulle scarse risorse di qualità offerte dal sistema scolastico statale ai poveri. L'Istituto, insieme all'Università di Malta e a un'agenzia governativa, offre un programma di alfabetizzazione per adulti disoccupati. Gesuiti e giovani volontari forniscono sostegno scolastico ai bambini, organizzano campi estivi e gite culturali, e organizzano corsi di formazione per i genitori. In collaborazione con un gran numero di laici, il centro pubblica la rivista "Orbis", organizza seminari e porta il suo messaggio a un pubblico più vasto nell'isola. Una recente presa di posizione del Centro sul referendum di adesione all'Unione Europea ha avuto un notevole impatto. [HL30102] Direttore del Centro "Fede e Giustizia": Pierre Grech Marguerat SJ <cfj at waldonet.net.mt>
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* Malawi: contro l'AIDS e i preservativi

La politica e il piano d'azione strategico del Malawi rispetto all'HIV/AIDS potrebbero essere stati scritti dalla Chiesa, a parte pochi paragrafi sui preservativi. Questi documenti riconoscono che "la cultura è uno dei fattori determinanti dell'epidemia", e che è necessario "modificare i valori culturali che favoriscono la diffusione dell'HIV/AIDS". Dick Cremins SJ lavora a Lilongwe nel consultorio FASU (Fertility Awareness and Selective Use, cioè "controllo della fertilità e uso consapevole", un nome non controverso per indicare i metodi naturali di regolazione della fertilità). FASU si è associato a "Maternal Life International" (MLI), un'organizzazione americana che ha un particolare interesse per il metodo Bead, dando vita a una nuova organizzazione, chiamata FAMLI. Mentre numerose agenzie in Malawi si occupano delle vittime e degli orfani dell'AIDS, FAMLI intende aiutare le persone sane a rimanere tali, promovendo l'unico sistema perfettamente sicuro per evitare l'infezione: niente sesso al di fuori del matrimonio. Questo è un modo pragmatico di affrontare la questione e il fatto che sia in linea con l'etica cristiana è un vantaggio in più. FAMLI ha studiato la strategia e il piano d'azione nazionali ed è emerso un programma per il cambiamento culturale allo scopo di prevenire l'AIDS in ogni fase della vita sessuale. [HL30103]
Contatto: Richard Cremins SJ <famli at africa-online.net>
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* Australia: accoglienza per i giovani ex detenuti

La popolazione carceraria australiana continua a crescere e un'ampia quota di detenuti è costituita da giovani delinquenti. Molti di questi giovani hanno problemi a rientrare nell'alveo della società dopo un periodo di detenzione. Fondato nel 1977, il Centro Brosnan di Brunswick (Stato di Victoria) ha celebrato recentemente i suoi 25 anni d'attività. Dedicato a John Brosnan SJ, per oltre trent'anni cappellano in carcere, il Centro aiuta i giovani tra i 17 e i 25 anni a inserirsi nella società quando escono dalla prigione o dal carcere minorile. Questo primo periodo può essere difficile per giovani che spesso non hanno il sostegno della famiglia, una dimora fissa e buone prospettive di lavoro. La sotto-cultura criminale è per molti versi l'unico modello di "famiglia" che essi conoscono, benché non funzionale, e portano ancora il marchio della fedina penale sporca. Devono lavorare duro per imparare a fondare le relazioni sull'amicizia e la fiducia, ma il personale volontario offre un modello. Il Centro è gestito da Jesuit Social Services (JSS), che lavora per prevenire il crimine e rendere la società australiana più coesa. Con anni di esperienza sul terreno, JSS è coinvolto nella riforma del sistema penale e collabora con le autorità dello Stato. Nel suo recente documento, "Crime and Punishment" (vedi <www.jss.org.au>), JSS sollecita la comunità a passare da una visione puramente retributiva della pena a un atteggiamento che vada incontro ai bisogni di tutte le parti interessate attraverso una giustizia riparatrice. [HL30104]
Direttore di JSS: Peter Norden SJ <peter.norden at jss.org.au>
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* India: Forum Sociale dell'Asia

Centinaia di piccoli gruppi di dalit in abiti colorati che marciano pacificamente al suono dei tamburi e gridano slogan contro la globalizzazione; finti funerali dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e delle forze fondamentaliste; uomini fasciati ai fianchi, con archi e frecce; donne vestite di nero e spettacoli di marionette che protestano per le atrocità contro le donne; processioni di candele... Il Forum Sociale dell'Asia (ASF), svoltosi a Hyderabad dal 2 al 7 gennaio, è stato il primo seguito asiatico al Forum Sociale Mondiale organizzato ogni anno a Porto Alegre (Brasile). Nelle strade come negli incontri ufficiali, questa manifestazione di unità tra diversi gruppi oppressi ha offerto una prospettiva specificamente asiatica alle questioni globali sollevate all'ASF. Circa quaranta gesuiti dell'Asia meridionale e novanta collaboratori vi hanno partecipato, organizzando tra l'altro un seminario dedicato a "L'impatto della globalizzazione sugli emarginati: dalit e popolazioni tribali". In una conferenza su "Ecologia, cultura e conoscenza: difendere i diritti dei popoli alle risorse", Walter Fernandes SJ, direttore del Centro di Ricerca sociale dell'India nord-orientale, ha parlato dell'impatto della globalizzazione sulla comunità tribale che vive nella foresta e sull'autonomia politica degli "adivasi" (indigeni). L'iniziativa "Voci della gente", promossa da Aloysius Irudayam SJ, ha consentito ai delegati di ascoltare la testimonianza di chi ha dovuto abbandonare la propria terra a causa di grandi progetti, minerari e di altro genere, di chi patisce discriminazioni etniche e religiose e delle vittime del traffico di bambini. Lo sforzo delle ONG, dei movimenti sociali e dei partiti politici di formare una "coalizione arcobaleno" ha rappresentato un inizio promettente. I gesuiti dell'Asia meridionale e i loro collaboratori, soddisfatti dell'occasione offerta dall'ASF di delineare una piattaforma comune, hanno anche espresso seria preoccupazione per la considerevole assenza di molti movimenti popolari promossi dai gesuiti. [HL30105]
Segretario di JESA (Jesuits in Social Action): Joe Xavier SJ <jesa at jesuits.net>
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* Perù: premiato il vescovo dei poveri

Il Coordinamento nazionale per i diritti umani del Perù ha conferito a Luis Bambarén SJ, vescovo di Chimbote e presidente della Conferenza episcopale peruviana, uno speciale riconoscimento per il suo impegno al fianco dei più poveri e per le sue battaglie a favore dei diritti umani. "Ricevo questo premio con umiltà e profonda soddisfazione", ha affermato mons. Bambarén, durante la cerimonia ufficiale svoltasi a Lima in occasione dell'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. "Sento che il premio è un riconoscimento all'abnegazione di sacerdoti, di religiosi e di laici peruviani che si battono per la difesa della dignità e il rispetto dei deboli e degli indifesi". [HL30106]
Per contatti: diocesi di Chimbote <chimbo at ipss.org>
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* Alla Curia generalizia curiosità per i computer

Alla Curia Generalizia di Roma sono allo studio piani per usare meglio le nuove tecnologie. Il Padre Generale e tutti i membri della Curia parteciparono in gennaio a un seminario di due giorni per studiare come le nuove tecnologie di organizzazione e comunicazione possano diventare strumento di una migliore gestione della Curia e della Compagnia di Gesù. P. Carlos Garulo, salesiano ed ex-direttore del notiziario elettronico e sito web "Vidimus Dominum" <www.vidimusdominum.org>, aiutò a condurre l'incontro. "Informatizzare permette di trasformare l'organizzazione e cambiare il modo di lavorare delle persone", ha affermato. "È importante comprendere la tecnologia informatica in relazione alle persone reali e non solo come mezzo legato alle potenzialità del software. Sono le persone i veri strumenti della comunicazione". Ha invitato i partecipanti a organizzare e comunicare sempre nel modo più semplice ed efficiente; a usare una struttura flessibile, tenendo a mente non soltanto la quantità ma anche la qualità delle relazioni (comunicazione); e riequilibrare il tempo del lavoro con più tempo libero! [HL30107]
Segretario della Compagnia: Gabriel Codina SJ <curia at sjcuria.org>
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Direttore: Fernando Franco SJ
Redattore: Francesco Pistocchini <sjs.headlines at sjcuria.org>
Redattore aggiunto: Louisa Blair
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